Friday, December 19, 2008

Collusi e contenti

L'incredibile storia del hedge fund di Bernard L. Madoff, in realtà un classico “schema Ponzi” di dimensioni enormi, è il classico caso che, si può esserne certi, verrà portato ad esempio nel richiedere maggiori poteri di controllo da parte dello stato. Eppure, a scavare un poco più a fondo rispetto alla superficiale narrativa massmediatica, si scopre come questa colossale truffa sia stata in realtà un caso classico di fallimento del controllo pubblico, contrapposto al successo di quello privato.

Il fatto è che un'agenzia di analisi privata (due-diligence), la Aksia LLC, che aveva investigato i movimenti del fondo Madoff, aveva scoperto diverse stranezze, tra cui anche una lettera alla SEC del 2005 che avvisava appunto che quello di Madoff era uno schema Ponzi. La Aksia prontamente consigliò tutti i suoi clienti di stare alla larga da Madoff. Allora non era impossibile capire cosa stava succedendo, ma nonostante ciò la SEC (Securities and Exchange Commission) non è riuscita a fare quello che una relativamente piccola agenzia privata non ha avuto difficoltà a fare.

Inoltre sarebbe bene non trascurare tutti i vari collegamenti che legano la famiglia Madoff, i cui membri erano impiegati nel fondo di papà Bernard, agli stessi organi di controllo che avrebbero dovuto sorvegliare le loro attività. Mark Madoff, uno dei figli, era stato assunto nel 2001 da Mary Schapiro alla National Adjudicatory Council, una divisione della Financial Industry Regulatory Authority (Finra). Eric Swanson, marito di Shana Madoff, figlia del fratello di Bernard, Peter, è invece un ex legale della SEC.

In conclusione, non certo di fallimento del mercato o di assenza di regole e controlli si tratta, quanto della perversa commistione di interessi e della collusione che ogni istituzione pubblica che si rispetti coltiva abitualmente sotto l'ala protettiva della sua posizione di monopolista. Ma state pur tranquilli che il neo-eletto presidente – che così tanto stima Mary Shapiro da averla scelta per guidare proprio la SEC – sfrutterà anche questa storia per invocare maggiori poteri per lo stato. Poteri che gli verranno accordati, molto probabilmente, con grande entusiasmo. Del resto, lo stesso Bush ha confessato di aver rinunciato al libero mercato. Per salvarlo, ovviamente.
“Ogni passo era così piccolo, così insignificante, così ben spiegato o, occasionalmente, ‘fatto a malincuore’ che, a meno che non si fosse stati distanti dall'intero processo dal principio, a meno che non si fosse capito cosa fosse tutto ciò fin dal principio, a cosa avessero un giorno portato tutte queste ‘piccole misure’ di cui nessun ‘tedesco patriottico’ avrebbe potuto risentirsi, non si poteva vederlo svilupparsi di giorno in giorno più di quanto un contadino veda il suo grano crescere nel suo campo. Un giorno ne sei sommerso.”
(Milton Mayer, They Thought They Were Free)

1 comment:

Anonymous said...

Giustappunto:
Obama, citing Madoff, vows tougher regulation.

La colpa ovviamente è stata l'aver socchiuso gli occhi di fronte all' ingordigia del capitalismo selvaggio. Ma ammettendo le nostre colpe potremmo emendarci e riaffermare la fiducia nel nuovo controllore: lui stavolta non fallirà.


Jorge Perro Liberista.