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Saturday, September 12, 2009

Premio Caligola - Speciale Estate '09: Souza!

Bene, superati alcuni inconvenienti “logistici,” eccoci finalmente all'attesa premiazione del Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa “Special Summer Edition,” un'edizione che ha registrato la più alta percentuale di votanti dall'istituzione del Premio, e questo mi rende particolarmente lieto perché dimostra l'alto senso civico degli e/lettori del Gongoro così come il buon funzionamento dello strumento democratico.

Ma andiamo a rendere omaggio al vincitore di questa speciale tornata elettorale – davvero combattuta e incerta fino all'ultima scheda – il “ragazzo venuto dal Brasile,” il signor Wallace Souza, che con un ragguardevole 22% si aggiudica il Premio Estate 2009. Un giusto riconoscimento per l'impresa di questo esemplare di politico moderno, diviso tra studi televisivi e sottobosco criminale, accordato dal pubblico del Gongoro senza dubbio per la potenza evocativa dello “schema Wallace" – un piano che pare uscito dalla cinepresa di Tarantino – una perfetta rappresentazione del potere: più criminalità = più repressione, così come più crisi economica = più regolamentazione di governo. Se dunque morte e miseria garantiscono il potere, ci si sorprende se il potere stesso ne elargisce a piene mani?

In definitiva, quindi, ottima scelta del nostro corpo elettorale, che dimostra una volta di più maturità e lungimiranza fuori del comune. Nota di merito per i concorrenti nostrani, i caramba di Acervia, braccio armato di quella legge che punisce la spontanea solidarietà tra esseri umani, che conquistano la piazza d'onore a soli due punti percentuali di distacco dal vincitore. Ci ricordano, se mai ce lo fossimo dimenticati, che anche la solidarietà è monopolio di governo, e che il non rispetto del suo dominio verrà punito con l'esproprio e/o la galera.

E veniamo alfine al premio, che questa volta, con il kit
Do it yourself: Suicide! e la targa ricordo comprende il tomo “Castrazione Chimica, Come e Perché.” Infatti, data l'appurata ritrosia ad usare il nostro kit, vogliamo offrire un'alternativa ai nostri campioni: almeno non diffondete il vostro DNA!

Tuesday, September 1, 2009

Premio Caligola - Speciale Estate '09

A grande richiesta, riprende il Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa con uno “Speciale Estate” da lasciare senza fiato. Sei i concorrenti in gara per un'edizione senza precedenti: sarà il caldo, sarà la voglia di accaparrarsi l'ambito premio, ma in questi mesi i nostri benefattori hanno davvero superato sé stessi. Ce n'è per tutti i gusti: politici-presentatori tv che commissionano omicidi per aumentare l'audience, incursioni della polizia in pacifici barbecue, le immancabili richieste di controllo della popolazione, la guerra al golf di Chavez, espropri di abitazioni e mistificazioni dei media per parare il culo di Obama. Non vi dico altro per questa volta, e vi lascio alle imprese di questi fuoriclasse. La scelta è difficile e la responsabilità è grande, ma confido, come sempre, nella sacralità della volontà popolare.
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Presentatore e politico brasiliano ordina omicidi per aumentare l'audience


SI investiga su un politico brasiliano che presenta un popolare programma sul crimine per aver ordinato una serie di esecuzioni allo scopo di aumentare gli ascolti.
Wallace Souza, un ex ufficiale di polizia che ha usato il suo spazio televisivo all'ora di pranzo per fare campagna contro la violenza che imperversa nella città di Manaus, è sospettato di aver commissionato almeno cinque omicidi per dimostrare la sua tesi che la regione è sommersa dal crimine violento.

“Manaus non può più vivere con questa ondata di crimini,” ha detto frequentemente Souza, 50 anni, al pubblico del suo show quotidiano Canal Livre. “Al giorno d'oggi tutti uccidono.”

In un discorso del 2008 al parlamento locale di Manaus, Souza si vantò che Canal Livre godeva di completa libertà editoriale ed era condotto con “responsabilità giornalistica.”

Ma i procuratori nella remota città dell'Amazzonia dicono che le azioni del politico sono andate molto al di là del dovere giornalistico, accusando Souza di legami con il traffico di droga, gli squadroni della morte, il crimine organizzato ed il possesso di armi illegali.

“Le nostre indagini indicano che è arrivato fino a creare i fatti,” ha detto Thomaz Augusto Correa, il capo dell'intelligence della polizia locale, ad un canale di notizie brasiliano. “I crimini erano commessi per generare notizie per il gruppo e per il programma.”

Souza è stato il politico più votato nelle ultime elezioni nello stato amazzonico ed è al suo terzo mandato. Ma la sua trasformazione da politico e presentatore TV a sospettato è cominciata l'ottobre scorso quando la sua ex guardia del corpo Moacir Jorge da Costa, una ex-agente di polizia, è stato arrestato ed accusato di nove omicidi. Da Costa, secondo come riferito, ha confessato che almeno uno degli omicidi era andato in onda nel programma del suo datore di lavoro.

L'arresto ha dato il via ad un'incursione della polizia nella casa di Souza che ha scoperto più di 100,000 sterline così come un arsenale che comprendeva parecchi fucili d'assalto di grosso calibro. Finora quasi 20 persone sono state arrestate in relazione al caso, compreso il figlio di Souza e parecchi alti funzionari di polizia.

Francisco Balieiro, avvocato di Souza, ha detto che il suo cliente ha negato le accuse, attribuendole ad una campagna politica contro di lui. Il segretario personale di Souza, Isabella Siqueira, ha detto ieri al Guardian che Souza è stato preso di mira a causa della sua partecipazione alle ricerche sul contrabbando di droga e armi nelle prigioni di Manaus.

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Chavez chiude i campi da golf: è uno sport borghese


«È uno sport borghese». Questa è la ragione della chiusura nei prossimi giorni di due campi da golf annunciato dal presidente venezuelano Hugo Chavez, il cui governo non esclude d’altra parte di occupare temporalmente una delle fabbriche del gruppo farmaceutico Pfizer.

«Solo un piccolo borghese può giocare a golf», ha precisato Chavez. Pronta la risposta alle dichiarazioni fatte alla radio dal presidente bolivariano da parte del direttore della federazione di golf, Julio Torres: «Se Chavez farà veramente quello che ha promesso, saranno in totale nove i campi di golf chiusi nel paese negli ultimi tre anni».

A Washington, un portavoce del dipartimento di Stato ha commentato che «ancora una volta, il presidente è andato fuori dai limiti».
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Assumono due badanti clandestine
Scoperti, ora rischiano la casa



Nei guai madre e figlio che hanno dato lavoro a 2 albanesi non regolari. Se si dovesse giungere a una condanna per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, la loro casa potrebbe essere confiscata e venduta

Ancona, 30 luglio 2009 - Due persone di 83 ed 61 anni, rispettivamente madre e figlio, sono state denunciate dai carabinieri della stazione di Arcevia per favoreggiamento all’immigrazione clandestina poichè avevano assunto due badanti albanesi senza permesso di soggiorno.

Inoltre l’abitazione, del valore di 500.000 euro, nel caso si dovesse giungere ad una condanna per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, sarà oggetto di confisca e, nel caso sia disposta la vendita, il ricavato potrebbe essere destinato al potenziamento delle attività di prevenzione e repressione dei reati in tema di immigrazione clandestina.

Il tutto è accaduto nella piccola frazione di Piticchio dove le due cittadine albanesi, prive di permesso di soggiorno, avevano trovato occupazione come badanti in una famiglia del posto. È bastato poco ai carabinieri per verificare la fondatezza della notizia, così da approfondire alcuni aspetti della vicenda. Dagli accertamenti svolti è stato appurato che, a partire dai primi giorni del mese di luglio, le due albanesi erano state assunte dai due arceviesi come badanti, condividendo con queste la casa di proprietà.

Le due extracomunitarie, dopo essere state fotosegnalate, sono state accompagnate alla questura di Ancona per i provvedimenti di espulsione mentre nei confronti dell’uomo e dell’anziana donna pende un’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e assunzione di lavoratori extracomunitari privi del permesso di soggiorno, reati punibili rispettivamente con la reclusione fino a 4 anni e con l’arresto fino ad un anno.

I carabinieri poi, nell’applicare le norme contro l’immigrazione clandestina, hanno proceduto al sequestro dell’immobile di proprietà dell’uomo, nel quale hanno alloggiato le due clandestine. L’immobile ha una superficie di circa 250 metri, con circa 1.500 metri di giardino annesso.
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La polizia chiude un Facebook-barbecue di 15 persone


Quando Andrew Poole ha organizzato la sua trentesima festa di compleanno ed ha inviato gli inviti sul network sociale Facebook, prevedeva solo 17 ospiti compresi i suoi familiari.

È rimasto quindi un po' sorpreso quando otto agenti di polizia, alcuni coperti da armatura, sono arrivati con il supporto di un furgone antisommossa e di un elicottero.

Il sig. Poole, un autista di pullman, non stava facendo altro che accendere un barbecue per festeggiare con alcuni suoi amici, ma la polizia ha temuto che potesse trasformarsi in un rave su vasta scala provocato dagli inviti su Internet.

Il problema dei party di Facebook sfuggiti di mano è sempre stato in gran parte solo un problema per i genitori di adolescenti che, tornati a casa, scoprivano che un invito ad una festa di compleanno è stato accettato da un po' troppi ospiti.

Il sig. Poole aveva organizzato il party in un campo di Sowton, a Devon, di proprietà di un amico.

Ha detto: “Aveva cominciato piovere così siamo andati sotto il gazebo e c'è stato improvvisamente questo rumore nel cielo. Onestamente non potevo crederci.

“La cosa (l'elicottero) si è librata sopra di noi per circa 25 minuti, guardando mangiare 15 persone. Ci hanno detto di portar via lo stereo e che dovevamo andarcene. Erano le 4 del pomeriggio e non avevamo ancora acceso la musica.”

“Quello che la polizia ha effettivamente fatto è stato di fermare 15 persone che mangiavano degli hamburger.”

Il sig. Poole ha detto di aver speso 800 sterline per il generatore, la tenda e il cibo.

Ha aggiunto: “I poliziotti avevano pantaloni mimetici e armature. Era ridicolo. Ho detto loro che era il mio trentesimo compleanno, che questo accadeva una volta solo nel corso della vita e che non avrebbero dovuto rovinarlo. Ma hanno insistito che io lo avevo pubblicizzato come rave all-night su Internet.”

“Ho creato un evento e 17 persone hanno confermato come ospiti. Ho messo l'orario su tutta la notte nel caso la gente volesse fermarsi a dormire.”

Tuttavia, gli agenti hanno detto che i residenti locali li avevano avvertiti per un possibile rave. L'azione dalla polizia di Devon segue precedenti preoccupazioni circa i rave-party in altre zone che hanno fatto pubblicità sui siti Internet.

La polizia della Cornovaglia e di Devon ha dichiarato che la decisione di interrompere un rave-party “non è stata presa alla leggera.”

“Quando queste riunioni sono tenute al di fuori della legge possono diventare pericolose per i presenti se le precauzioni contro il fuoco vengono disattese e l'accesso al sito per i veicoli di emergenza è limitato.

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Parlamentare laburista richiede controllo della popolazione


Un parlamentare di secondo piano del governo federale dice che l'aumento della popolazione mondiale è la causa dei più seri problemi globali.

Il membro del Partito Laburista Kelvin Thompson ha detto al Parlamento che il riscaldamento globale, la scarsità d'acqua e perfino il terrorismo e le guerre possono essere fatti risalire alla sovrappopolazione.

Il sig. Thompson ha recentemente collegato il terrorismo con il livello d'immigrazione australiano, suggerendo che una minore quantità di immigrati concederebbe più tempo per valutare le richieste.

Dice che c'è un argomento convincente per il controllo della popolazione se i governi del mondo devono occuparsi efficacemente dei problemi ambientali, economici e sociali.

“È tempo per i governi ed i responsabili politici in tutto il mondo di rendersi conto della situazione e di intraprendere delle azioni per stabilizzare la popolazione mondiale,” ha detto.

“Deve accadere in ogni paese, anche qui in Australia – specialmente qui nell'asciutta e arida Australia.”

Il sig. Thompson inoltre ha preso ad esempio la sua propria città, Melbourne, dicendo che i pianificatori hanno cercato di impedire l'espansione urbana con lo sviluppo in altezza per trovar posto alla crescente popolazione.

“Ciò che non capiscono è che questo non sta fermando affatto l'espansione urbana – la periferia continua ad allargarsi sull'orizzonte,” ha detto.

“Melbourne sta diventando un'obesa e arteriosclerotica parodia di sé stessa.”

“C'è qualcosa di intangibile ma importante nello spazio personale di un cortile.”

“Credo che i bambini che crescono in una periferia che è una giungla di cemento siano soggetti a più bullismo e soprusi e siano più vulnerabili a trappole come il crimine e la droga.”

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Storie false sulle armi


Molti mezzi di comunicazione hanno sbagliato il tiro sulle armi. Innumerevoli giornali e reti televisive – dalla CBS alla MSNBC – hanno riportato falsamente che dimostranti conservatori avrebbero minacciato il presidente Obama con le armi in eventi pubblici. Non è mai accaduto.

A Portsmouth, nel New Hampshire, un uomo che portava una pistola, William Kostric, ha preso parte ad una protesta contro la sanità l'11 agosto. Questo a vari isolati di distanza ed ore prima del meeting al comune del sig. Obama in quella città. Al sig. Kostric è stato dato il permesso di stare nella proprietà della chiesa dove la protesta ha avuto luogo e non era nel luogo che il presidente ha visitato. Ciò che cosa la maggior parte dei resoconti hanno omesso è che il sig. Kostric non ha portava la pistola solo per la protesta; la porta sempre, legalmente, per protezione.

Mentre i media hanno usato regolarmente termini quali “teste calde” per mistificare la situazione, hanno ignorato che i sindacalisti che si opponevano alla protesta hanno attaccato il sig. Kostric ed un suo amico, con calci, spintoni e sputi. Malgrado la violenza usata contro di lui dai sostenitori di Obama, Kostric non ha estratto la pistola né ha minacciato qualcuno.

Sull'Evening News della CBS, Katie Couric ha chiesto, “stiamo davvero ancora discutendo della sanità quando un uomo porta una rivoltella in una chiesa in cui il presidente sta parlando?” Deliberatamente o no, ha distorto i fatti. Come sappiamo, Kostric ha portato una pistola in chiesa, ma il presidente non doveva recarvisi e non lo ha fatto. Obama ha parlato in un evento separato in una High School locale in un altro momento. Non lasciando che i fatti ostacolassero la sua isterica storia, la Couric ha collegato la pistola del sig. Kostric alla “paura e pura ignoranza che sommerge il serio dibattito che deve avvenire su una questione che interessa le vite di milioni di persone.”

In un altro caso in Arizona, un uomo di colore ha organizzato un evento con un ospite di una radio locale ed ha portato con sé un fucile semiautomatico ad alcuni isolati di distanza da un'altra riunione comunale di Obama. Secondo la stazione radio, l'evento organizzato “è stato parzialmente motivato dalla polemica che circonda William Kostric.” Questo avvenimento non era il caso di un dimostrante armato inferocito contro Obama, ma un evento per attirare l'attenzione. Naturalmente, questa verità inopportuna è stata ignorata dalla maggior parte dei notiziari.

La MSNBC ha travisato i fatti per cercare di sostenere una falsa accusa del razzismo che starebbe dietro l'opposizione all'agenda di Obama. Nel programma del 18 agosto di Donny Deutsch sul meeting locale in Arizona, la produzione ha mandato in onda una clip dell'anonimo uomo di colore con il cosiddetto fucile d'assalto – ma la rete ha editato il nastro così che la razza dell'uomo fosse oscurata. Sia maledetta la verità, ha detto Contessa Brewer della MSNBC, “ci si chiede se questo ha un tratto razziale. Voglio dire, qui avete un uomo di colore alla presidenza e dei bianchi che appaiono con delle alla cintura.” Un altro commentatore nello stesso programma si è preoccupato per “la rabbia contro un presidente nero.” Il presunto risultato: “Sapete che vediamo aumentare questi gruppi di odio.”

Il comportamento irresponsabile della MSNBC è più del semplice cattivo giornalismo; semina diffidenza fra le razze. Ernest Hancock, il presentatore radiofonico che ha organizzato l'evento, sperava di ottenere una certa pubblicità gratis per sé e il suo show. Qualunque cosa si possa pensare di questa prodezza, non aveva niente a che fare con la razza. La MSNBC ha rappresentato un uomo di colore armato come uomo bianco per inventare una dinamica razziale che non è esistita.

La disinformazione dei media sulle armi è un triste segno delle azioni drastiche che i liberal prenderanno per insidiare il supporto al diritto di portare armi per i cittadini rispettosi delle leggi. È inoltre un'indicazione di estrema disperazione dei liberal mentre si rivela l'agenda di Obama.

Saturday, July 4, 2009

Premio Caligola - Giugno '09: polizia veronese!

Questa volta la consegna del Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa avviene con un po' di ritardo, per problemi logistici, ma poco male, perché stiamo parlando di una delle edizioni del concorso più appassionanti e combattute, conclusasi con la vittoria dell'outsider, la polizia di Verona, e la disfatta di uno dei favoriti, l'Imperat. Gr. Figl. di Putt. Obama I, che ha pagato la sua per ora ancora scarsa esperienza raccogliendo un misero 7%. Che fosse questo il “test” di cui parlava Biden? Chissà, nel frattempo, per rimediare alla sconfitta, il presidente pacifista ha pensato bene di lanciare in Afghanistan una delle più grandi operazioni di terra della storia.

Ma lasciamo Obama al suo Risiko, e occupiamoci piuttosto dei trionfatori, i baldi agenti di Verona, che senza alcun timore reverenziale hanno affrontato a viso aperto i più blasonati avversari. Il loro geniale piano per incastrare i clienti delle prostitute, nella sua lineare semplicità, ha conquistato i cuori degli e/lettori del Gongoro per la sua efficacia nel palesare la vera natura della polizia di stato. un grazie quindi all'affezionato lettore Gatto Rognoso che ha segnalato la notizia alla giuria del premio.

Menzione d'onore per l'Unione Europea, il favorito numero uno che ha lottato fino alla fine e si è dovuto accontentare della seconda piazza, staccato di un solo punto percentuale. Evidentemente al loro piano sicurezza, seppur ambizioso, è mancato quel pizzico di fantasia, quello slancio creativo che distingue i veri campioni. Ma siamo certi che già nel prossimo futuro i nostri benefattori europei sapranno rifarsi alla grande: le qualità ci sono tutte, una volta acquisita la necessaria fiducia nei propri mezzi ci daranno grandi soddisfazioni.

Chiudiamo dunque questa edizione con la targa ricordo e il Do it yourself: Suicide! già sulla strada per la città dell'amore negato, che ringraziamo per averci dimostrato una volta di più qual è la vera minaccia al pacifico svolgersi delle nostre vite.

Thursday, June 25, 2009

Premio Caligola - Giugno '09

C'è poco da fare, il potere è un gran bel vizio. Come si fa a non abusarne? E infatti anche questa volta, nonostante persistenti problemi di connessione, abbiamo tre degni candidati per il Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa, un concorso che è anche la cartina di tornasole che ci illustra a che punto della strada per la schiavitù ci troviamo. Un punto piuttosto avanzato, direi, se la polizia di Verona arriva a corrompere una prostituta per “incastrare” un suo cliente. In casi come questo sorge spontanea la domanda: cosa ha a che fare questo con il “servizio di sicurezza” che si suppone staremmo pagando? Ovviamente nulla: è solo che il potere, appunto, piace, e non basta mai. Proprio come la roba per la prostituta di Verona.

Sempre a proposito di sicurezza, che dire delle proposte della UE? Un programma che pare uscito dalle pagine di Orwell, che si propone di controllare tutto e tutti con ogni mezzo a disposizione, perché nulla possa rimanere nascosto allo sguardo benevolo del regolatore. Se posso fare un'ipotesi, immagino che la scelta della prostituta da corrompere potrebbe diventare così più accurata: già mi sento molto più sicuro, ho solo strane sensazioni quando vado in bagno.

Mania di controllo, si diceva. Ecco allora colui che pare destinato ad esser ricordato come uno dei più grandi control-freak della storia. L'impresa che gli ha garantito un posto nel nostro terzetto di campioni è il piano di revisione delle regole finanziarie, un piano che, privo di qualsiasi base economica solida promette di caricare costi insostenibili soprattutto su banche e finanziarie di piccola dimensione, quelle cioè che hanno in generale meno responsabilità per la crisi. Tante belle parole sull'equità e sulla solidarietà, poi chissà com'è la famosa ridistribuzione distribuisce sempre dai più poveri ai più ricchi. È davvero uno dei misteri della natura.

Ma ora è il momento di un altro mistero glorioso, quello dell'organismo collettivo che esprime la sua volontà. Evochiamo ancora una volta il corpo mistico della collettività, in comunione con il tutto che è uno e uno per tutti, abbandoniamoci al fetido abbraccio della Bestia. In una parola: votiamo!
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Verona, trappola da marciapiede


Era andato a Verona per una cena, e sulla via del ritorno ha scorto in un viale frequentato da prostitute, una sua giovane amica, anch'essa mantovana, tossicodipendente, stazionante sul marciapiede in attesa di clienti. Ma il breve dialogo di circostanza è stato interrotto dall'arrivo della Polizia, che nel tentativo di multarlo ha addirittura sfidato il codice.

Il fatto è avvenuto venerdì sera, quando un cinquantenne di città, M.C., pubblico funzionario, si è recato a Verona in un ristorante brasiliano gestito da alcuni suoi conoscenti. Una cenetta di prammatica in vista delle imminenti vacanze che l'uomo sta per trascorrere in terra carioca. Sulla via del ritorno, transitando per i viali attigui alla stazione Fs di Porta Nuova, ha scorto una sua malinconica conoscenza: R. C., 28enne, anch'essa di Mantova, (sebbene oggi residente a Zevio), tossicodipendente con qualche precedente penale per reati di microcriminalità afferenti al consumo di droga.


Un'amicizia disinteressata, che nulla ha a che fare con la "professione" che suo malgrado la giovane amica è costretta a esercitare nel capoluogo scaligero per far fronte alla impietosa "scimmia" - come si dice in gergo l'assuefazione da sostanze stupefacenti.


Ma il breve conciliabolo dal finestrino dell'automobile non passa inosservato alle forze dell'ordine veronesi: un'auto della polizia davanti e un furgoncino di agenti dietro stoppano il presunto "cliente". Al quale da subito viene contestato il reato di "adescamento", secondo le restrittive disposizioni anti-prostituzione imposte dal sindaco veronese Flavio Tosi. Ma l'accusa non regge. Il 50enne protesta. Manifesta la conoscenza diretta della giovane prostituta sciorinandone il nome, la residenza, persino il nome dei genitori di lei...


In breve, tutto dovrebbe sortire il chiarimento richiesto, ma agli agenti le spiegazioni non bastano. Perquisiscono anche la giovane prostituta, senza però trovare elementi per un fermo. Alla fine congedano l'uomo che riprende la via di casa. Ma qui, mentre questi si trova alle porte di Mantova, viene raggiunto da una telefonata dell'amica: "Sai, i poliziotti volevano che ti incastrassi e negassi di conoscerti; in tal modo ti avrebbero dato una multa di 500 euro per esserti fermato con me", dice, lasciando capire che, in cambio, non l'avrebbero ostacolata per un pò nella sua professione. Insomma, una vera "trappola da marciapiede", cui i clienti habituè (o innocenti amici) delle lucciole scaligere devono abituarsi.

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Proposte UE per la sicurezza pericolosamente “autoritarie”


I ministri della giustizia europei s'incontreranno il 15 luglio per discutere sulle “politiche di sicurezza interna” e sulle proposte della rete di sorveglianza, conosciute nelle cerchie di Bruxelles come “programma Stoccolma,” allo scopo di chiudere i lavori sulla prima politica di sicurezza interna dell'UE per la fine del 2009.

Jacques Barrot, il commissario europeo per la sicurezza e la giustizia, ieri ha dichiarato pubblicamente che lo scopo era di “sviluppare una strategia di sicurezza interna per l'UE,” considerata una volta come una zona politica rigorosamente di ambito nazionale.

“Le frontiere nazionali non dovrebbero più limitare le nostre attività,“ ha detto.
Mark Francois, portavoce conservatore in Europa, ha richiesto “chiarezza immediata su dove si pone il governo in merito.”

“Queste sono proposte potenzialmente pericolose in grado di interferire nella sicurezza interna della Gran-Bretagna,” ha detto.

“Il caos e la divisione nel governo di Gordon Brown sta paralizzando la capacità della Gran-Bretagna di far sentire la sua voce in Europa.”

I critici dei programmi sostengono che i passi per creare una nuova “architettura del sistema d'informazione” di banche dati della polizia e di sicurezza a livello europeo creeranno “uno stato di sorveglianza.”

Tony Bunyan, della Rete Europea per le Libertà Civili (ECLN), ha avvertito che i funzionari della sicurezza della UE stanno cercando di sfruttare uno “tsunami digitale” di nuova tecnologia dell'informazione senza farsi “ prima delle domande politiche e morali.”

“Un apparato di sicurezza interno ed esterno sempre più specializzato sta crescendo sotto gli auspici dell'UE,” ha detto.

Bunyan ha suggerito che le attuali e nuove proposte porteranno ad un registro delle carte d'identità UE, a sistemi per controllare Internet, ad una sorveglianza satellitare, a sistemi automatizzati di uscita-entrata ai confini azionati da macchine capaci di leggere la biometria e di calcolare i rischi.

“Tra cinque o dieci anni quando avremo lo stato della sorveglianza e delle banche dati la gente guarderà indietro e si chiederà, “che cosa facevate nel 2009 per fermare questo evento?,” ha detto Bunyan.

I gruppi per le libertà civili sono specialmente preoccupati dalle proposte sulla “convergenza” che preannunciano tecniche europee standardizzate di sorveglianza e permettono una scelta di sistemi comuni per la raccolta di dati da azionare a livello comunitario.

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Obama presenta una revisione radicale delle regole finanziarie


Il presidente Barack Obama ha proposto la più radicale revisione del sistema di regolamentazione finanziaria degli Stati Uniti da 75 anni, nel tentativo di correggere una “cascata di errori” che ha rovesciato società finanziarie importanti, congelato i mercati del credito e distrutto in tutto il mondo 26,4 trilioni di dollari in valore di mercato dei titoli.

La proposta, di cui gran parte sarà sottoposta all'approvazione del Congresso, aggiunge uno strato supplementare di regolamentazione per le più grandi ditte finanziarie.
Creerebbe un'agenzia per controllare i prodotti finanziari, renderebbe la Federal Reserve supervisore di aziende ritenute troppo grandi per cadere, e sottoporrebbe gli hedge fund e i fondi d'investimento privati all'accurato esame federale.

“Questo è stato il fallimento di un intero sistema,” ha detto Obama ad un evento alla Casa Bianca a cui hanno partecipato i leader del Ministero del Tesoro, della Fed e di altre agenzie regolarici. “Un'assenza di controllo ha generato un abuso sistematico e sistemico.”

L'annuncio segna l'inizio di quella che promette di essere una battaglia politica che probabilmente farà cambiare il piano del presidente, con i repubblicani che lo criticano come un'espansione del potere del governo nell'economia. Obama, che ha definito la “radicale revisione” delle regolamentazioni una delle sue massime priorità interne, ha detto che vuole firmare la legislazione per la fine dell'anno.

La proposta dell'amministrazione viene dopo un anno di shock a Wall Street e di prosciugamento del credito che hanno contribuito alla peggior recessione degli Stati Uniti in mezzo secolo. Da settembre, il governo è stato costretto a spendere miliardi di dollari per salvare ditte come Citigroup Inc., Bank of America Corp., American International Group Inc, General Motors Corp. e le istituzioni finanziarie immobiliari Fannie Mae e Freddie Mac.

Wednesday, April 1, 2009

Premio Caligola - Marzo '09: Porritt!

Incuranti dei problemi tecnici e del ridotto tempo a disposizione per votare, anche stavolta gli e/lettori del Gongoro hanno partecipato numerosi ed entusiasti al rito del voto, dimostrando un'invidiabile maturità: non sfugge loro, evidentemente, l'importanza del voto come atto supremo del cittadino coscienzioso. D'altro canto, ha di certo aiutato lo spessore delle candidature, in particolare quella del vincitore dell'ambito Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa, il consigliere verde britannico Jonathon Porritt, che ha raccolto il 55% dei voti imponendo un pesante distacco agli altri concorrenti, che pur non hanno sfigurato.

Ha ottenuto infatti un buon riscontro di pubblico la legge anticappuccio del governo greco (31%), ovvero la cabarettistica risposta governativa alla sommossa popolare degli ultimi mesi. Un giusto e dovuto riconoscimento per una gag d'alta scuola che avrebbe meritato il premio ed ha dovuto cedere solo dinanzi alla classe di Jonathon “Antiuomo” Porritt.

Solo l'ultimo gradino del podio, invece, per l'anticornetto romano Davide Bordoni, che ha ricevuto solo il 13% delle preferenze. Eppure la sua guerra contro i piccoli peccati di gola nelle ore notturne illustra splendidamente la vera funzione sociale del politico: distruggere tutto ciò che rende più dolce la vita su questo sfortunato pianeta, rendere peccato-reato – e quindi privilegio di pochi – ogni nostra piccola gioia quotidiana. Ringraziamo dunque Bordoni per questo.

Il kit
Do it yourself: Suicide! è stato spedito a , completo di targa ricordo, è già stato spedito al vincitore, che invitiamo alla coerenza e quindi a dare un seguito pratico alle sue teorie: se pensa che essere di meno al mondo sia fondamentale, ce lo dimostri con l'esempio. Chissà, magari ci convince.

Thursday, March 26, 2009

Premio Caligola - Marzo '09

I problemi di connessione hanno intralciato anche i lavori della giuria del Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa, che questo mese arriva con un po' di ritardo: ci sarà meno tempo per votare, ma il rito democratico potrà essere celebrato anche questa volta. Ed è un sollievo, perché i candidati sono stati ancora una volta capaci di prestazioni all'altezza.

Per cominciare, e ormai è un classico, uno dei tanti provvedimenti a cui i “nuovi poteri” dei comuni ci hanno abituati, e parlo del “divieto di cornetto” dell'assessore al Commercio di Roma Davide Bordoni. Tranquilli, non si tratta di una nuova politica sulla fedeltà coniugale – non ancora, perlomeno – ma del disgustoso divieto di vendere cornetti e gelati nelle ore notturne. Un perfetto esempio di come l'unico metodo che questi dittatori in erba sappiano usare nell'affrontare qualsiasi problema è il divieto di ogni piccolo piacere quotidiano, colorando così la nostra cosiddetta democrazia di tinte parodisticamente religiose.

Anche il nostro secondo concorrente si presenta con un classico del Premio, ovvero il “problema demografico,” ed ovviamente proviene dalla Gran Bretagna. Si tratta di Jonathon Porritt, consigliere verde di Gordon Brown, e la sua proposta di riduzione della popolazione, seppur poco originale, gli assicura la candidatura per almeno due motivi: il primo è la completezza della sua performance. Troviamo infatti nell'articolo del Times praticamente tutti i temi tradizionali della più fondamentalista dottrina verde: scientismo, terzomondismo, pauperismo, ingegneria sociale, il tutto generosamente condito di strabordante arroganza. Il secondo motivo è la verità che involontariamente Porritt ci rivela: tali sedicenti “adoratori della natura” in realtà la natura – in primis quella umana – la odiano. Non accettano la vita come così come offerta dalla natura, sono convinti di doverla piegare alla propria pianificazione “illuminata,” non rispettano la legge naturale ma osservano dall'alto in basso gli altri esseri viventi e ne vogliono – munificamente – decidere le sorti.

Chicca finale, la risposta ellenica alla rivolta popolare dei mesi scorsi, una legge che ha suscitato ilarità generale anche oltre i confini greci. Il governo greco sta infatti promulgando una norma che mette fuorilegge cappucci e passamontagna. I dettagli della legge non sono ancora chiari – si prospettano massicce retate sulle piste da sci e coprifuoco nelle giornate di pioggia – ma non può sfuggire l'assoluta inadeguatezza, e il senso di irrealtà che ne deriva, di chi vorrebbe risolvere le questioni suscitate dai più gravi disordini di piazza dai tempi della dittatura militare vietando alla gente di coprirsi il volto. È anche vero, però, che per risolvere i problemi alla radice avrebbe dovuto usare il nostro kit, che a questo punto gli auguriamo sinceramente di vincere.

Adeste fidelis, votate e ricordate: affrettatevi, per la cerimonia di marzo il rito è abbreviato.

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Roma: «coprifuoco» per gelati e cornetti caldi.


ROMA - E dopo l'una di notte, mai più. Mai più cornetto caldo dal fornaio verso l'alba, niente gelati artigianali tirando tardi nelle serate primaverili, o un pezzo di pizza e una birra alle ore piccole. Cambiano le regole della «movida» notturna romana e non solo nel centro storico: dalla metà di marzo i laboratori artigianali dovranno chiudere un'ora dopo la mezzanotte in tutta la città. All'interno del locale si potrà continuare a lavorare, ma niente più vendite fino alle cinque del mattino e oltre. E «per laboratorio artigianale — puntualizza l'assessore al Commercio Davide Bordoni — si intende cornettifici, paninerie, panifici, gelaterie, yogurterie, friggitorie, pizze a taglio... L'una di notte ci sembra un orario congruo, che permette di esercitare bene la propria attività e che dovrebbe soddisfare tutti».

Anche se in realtà non è così: gli abitanti del centro chiedevano che le serrande dei laboratori fossero abbassate alle 22 «come in tutta Europa»; i titolari di bar e ristoranti volevano come orario massimo di apertura per questo tipo di attività la mezzanotte. Un cornetto caldo di notte o all'alba? «Va bene la mattina a colazione», per Viviana Piccirilli Di Capua, leader degli abitanti del centro. «Si può andare al bar, oppure al forno alle sei di mattina — è la risposta di Dino Gasperini, il delegato del sindaco Gianni Alemanno per il centro storico — Il problema è che i laboratori artigiani con la scusa di questa dizione vendevano alcol, vino e birra ben oltre le due di notte, quando chiudono i bar e i ristoranti». «Non c'era alcuna regola — aggiunge ancora l'assessore Davide Bordoni — la legge regionale prevede addirittura la chiusura alle 22 di notte, noi gli diamo la possibilità di restare aperti fino all'una. Sono laboratori, possono continuare a lavorare. Ma chi vendeva kebab o piazza al taglio stava aperto fino all'alba e creava problemi di sicurezza e di ordine pubblico». La decisione del Campidoglio arriva esattamente alla vigilia dello scadere di altri divieti: da domani sera, infatti, nei luoghi del divertimento serale della capitale, da Campo de' Fiori a San Lorenzo, da Trastevere a Testaccio, dopo quasi due mesi si ritorna alla vendita di bevande in bottiglia e di alcolici anche dopo le nove di sera. Erano stati proibiti il 17 gennaio, in seguito alle risse di Campo de' Fiori. «Dopo un periodo di forte stretta per rimettere in tranquillità Campo de' Fiori — ha spiegato Gianni Alemanno — pensiamo di poter allentare per non creare problemi agli albergatori e agli esercizi commerciali. Ma se c'è una ripresa della "movida" incontrollata, torneremo alla situazione precedente». E l'opposizione ironizza: «Si priva Roma della tradizione del cornetto o del gelato — afferma il capogruppo del Pd Umberto Marroni — e si ridà l'alcol in bottiglia. Ormai le ordinanze sono in base agli umori degli assessori ».

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La popolazione britannica deve scendere a 30 milioni, dice Porritt


Jonathon Porritt, uno dei principali consiglieri verdi di Gordon Brown, avvertirà che la Gran-Bretagna deve drasticamente ridurre la sua popolazione se vuole costruire una società sostenibile.

La richiesta di Porritt verrà fatta alla conferenza annuale di questa settimana della Optimum Population Trust (OPT), di cui è mecenate.

L'associazione rilascerà una ricerca che suggerisce che la popolazione britannica dev'essere portata a 30 milioni se il paese vuole alimentarsi in modo sostenibile.

Porritt ha detto: “La crescita demografica, più lo sviluppo economico, sta mettendo il mondo sotto una terribile pressione.

“Ogni abitante della Gran Bretagna ha molto più effetto sull'ambiente di quelli dei paesi in via di sviluppo, quindi tagliare la nostra popolazione è un modo per ridurre quell'effetto.”

La crescita demografica è uno dei problemi ambientali politicamente più sensibili. Le questioni che solleva, comprese la religione, la cultura e le politiche sull'immigrazione, si sono dimostrate troppo tossiche per la maggior parte dei gruppi verdi.

Tuttavia, Porritt sta conquistando sostegno scientifico. Il professor Chris Rapley, direttore del Museo della Scienza, userà il congresso dell'OPT, che si terrà alla Società Statistica Reale, per avvertire che la crescita demografica potrebbe contribuire a far deragliare i tentativi di tagliare le emissioni di gas serra.

Rapley, che precedentemente ha guidato l'indagine antartica britannica, ha detto che l'umanità stava emettendo ogni anno l'equivalente di 50 miliardi di tonnellate di CO2 nell'atmosfera.

“Dobbiamo tagliarla dell'80% e la crescita demografica lo renderà molto più difficile,” ha detto.

Tali opinioni sulla popolazione hanno spaccato il movimento verde. George Monbiot, un autore prominente sulle questioni verdi, ha criticato i sostenitori del problema demografico, spiegando che l'“implacabile” sviluppo economico è una minaccia maggiore.

Molti esperti credono che, dal momento che gli europei e gli americani hanno un effetto tanto squilibrato sull'ambiente, il mondo trarrebbe giovamento più dalla riduzione delle loro popolazioni che di quelle dei paesi in via di sviluppo.

Questo fa parte del pensiero dietro la richiesta dell'OPT che la Gran-Bretagna tagli la popolazione a 30 milioni – approssimativamente dov'era nella tarda epoca vittoriana.

Si calcola che la popolazione della Gran Bretagna crescerà dagli attuali 61 ai 71 milioni entro il 2031. Alcuni politici sostengono una riduzione.

Phil Woolas, il ministro dell'immigrazione, ha detto: “Non potete avere sostenibilità con un aumento della popolazione.”

Il leader conservatore, David Cameron, inoltre ha suggerito i bisogni della Gran Bretagna “una strategia coerente” sulla crescita demografica.

Malgrado queste osservazioni, tuttavia, questo fine settimana sia il governo che i portavoce dei conservatori hanno preso le distanze da ogni politica demografica.

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Il governo greco vuole arrestare i dimostranti che portano cappucci o maschere


Il governo greco ha detto mercoledì di voler dare alla polizia il potere di arrestare i dimostranti che portano cappucci o maschere.

L'obiettivo sarebbe di ridurre la violenza pubblica che è seguita ai gravi tumulti della fine dell'anno scorso, ha detto il governo.

I funzionari del ministero della Giustizia hanno detto che il progetto di legge sarà presentato al Parlamento nelle prossime settimane.

La Grecia è stata turbata in dicembre dai tumulti seguiti all’uccisione da parte della polizia di un ragazzo di 15 anni.

Da allora, la violenza dei gruppi anarchici e gli attacchi dei militanti di estrema sinistra hanno generato un dibattito sulle regole su sorveglianza e privacy in un paese tradizionalmente tollerante delle dimostrazioni pubbliche.

Ma gli attacchi dai gruppi locali anarchici alle proprietà del governo ed altri obiettivi considerati simboli del capitalismo sono diventati sempre più comuni ad Atene.

L'ufficio centrale di Atene di un deputato conservatore è stato fatto oggetto di incendio doloso, che ne ha danneggiato l'entrata ma non ha provocato feriti, ha rivelato la polizia mercoledì sera.

Il deputato, Kyriakos Mitsotakis, è il figlio di un ex primo ministro e fratello del ministro degli affari esteri Dora Bakoyannis, entrambi conservatori.

Il venerdì, giovani anarchici incappucciati con asce e mazze hanno attaccato il quartiere dello shopping dell'alta società di Atene, danneggiando più di 60 negozi.

“Quello che è accaduto venerdì è stata l'ultima goccia. Questo non può più continuare,„ ha detto mercoledì il portavoce parlamentare conservatore Panos Panayiotopoulos. “Deve finire adesso. Questo significa che qualcosa dev’essere fatto: devono essere approntate delle misure e quelle misure devono essere efficaci.„

I partiti d’opposizione hanno criticato la proposta come tentativo di distrarre l'attenzione del pubblico dalla sicurezza inadeguata.

“Santo cielo, davvero pensano che questo genere di misura risolva il problema?„ l’anziano socialista Evangelos Venizelos ha detto al Parlamento.

Il governo ha promesso di riorganizzare parti della forza di polizia, con l’aiuto della polizia di Londra, a seguito dei tumulti di dicembre.

Molti legislatori conservatori stanno richiedendo una revisione del divieto per la polizia di entrare nei campus universitari - dove i rivoltosi si rifugiano spesso - e di vaste limitazioni per quanto riguarda l'uso della videosorveglianza.

Saturday, March 7, 2009

Le Grandi Opere di Babbo Natale

“Inherent in all government operation is a grave and fatal split between service and payment, between the providing of a service and the payment for receiving it.”
(Murray N. Rothbard, For a New Liberty)
Velocizzare la spesa pubblica e ammortizzatori sociali, queste le priorità del governo per “sostenere l'occupazione e far ripartire l'economia.” Continua quindi il periglioso viaggio nel girone keynesiano dell'economia simulata: finto sviluppo finanziato con i soldi sottratti al settore privato, che rispondendo alla crisi si contrae nel tentativo di ricostituire una base di capitale reale. Ma questo processo virtuoso non è gradito al premier imprenditore (sic), che come Roosevelt invita gli italiani ad “uscire di casa, a vivere come prima.”

No, per far ripartire l'economia ci vuole il “volano” delle opere pubbliche, 17,8 miliardi di soldi dei contribuenti canalizzati in opere che i consumatori non hanno richiesto, la cui utilità è quindi garantita solo dalle certezze di Berlusconi e Tremonti. Certezze che si scontrano però inevitabilmente con la dura realtà ben illustrata dall'esperienza giapponese negli anni 90, che a rileggerla oggi pare il progetto in scala di tutti gli interventi di governo messi in atto globalmente per affrontare l'attuale recessione :
Nel 1992, per affrontare un'economia in ristagno ed il crollo azionario, il governo adottò un pacchetto di misure globale ammontante a 10,7 trilioni di yen, l'equivalente del 2,3 per cento del P.I.L. Un anno più tardi, per compensare il peggioramento della crisi economica, inaugurò un altro pacchetto di stimolo, il più grande nella storia. Nel 1994 una nuova amministrazione aggiunse il proprio enorme pacchetto di spesa. Quando tuttavia lo yen giapponese aumentò fortemente il suo valore nei mercati monetari del mondo, provocando la sofferenza di importanti industrie esportatrici, il governo lanciò nuovi progetti di opere pubbliche ed implementò il più grande pacchetto di stimolo di sempre.

Allo stesso tempo, la Banca del Giappone abbassava il suo tasso di sconto al livello record dello 0,5 per cento. Per un momento l'economia sembrò recuperare, ma la disoccupazione continuava ad aumentare costantemente. Alcuni mesi più tardi, l'economia giapponese soffrì il più grande calo in 23 anni, contraendosi ad un tasso dell'11,2 per cento. [...]

Quando la speranza diventa disperazione, i politici sono tentati di accelerare la spesa pubblica. Nel 1998 il governo giapponese adottò un altro pacchetto completo di stimolo – il più grande di tutti i tempi – aumentando la spesa pubblica per le infrastruttura sociale. Dopo mesi di alterco politico, la Dieta si appropriò di circa 500 miliardi di dollari per salvare le principali 19 banche della nazione. Con una disoccupazione al 5,4 per cento, un altro pacchetto supplementare di stimolo di circa 195 miliardi di dollari era destinato a creare 700.000 posti di lavoro. La Banca del Giappone rivelò che aveva speso circa 580 miliardi di dollari per ripulire cattivi prestiti e promise di mantenere il proprio tasso di sconto “vicino allo zero.”
Il particolare che sembra sfuggire agli uomini di governo – a questo punto dobbiamo supporre per qualche imprecisata malformazione congenita – è che tutto ciò che essi possono fare è sottrarre dei soldi da una parte e spenderli da un'altra, senza alcuna possibilità né di prevederne l'eventuale ritorno, né di calcolare il danno provocato là dove sono stati prelevati. Nel settore privato l'imprenditore sottrae risorse al proprio consumo immediato per investirle in vista di una possibilità di consumare di più in futuro. Quando un governo si impegna nella spesa pubblica, invece, sottrae risorse sia dal consumo che dal possibile investimento di tutti, per finanziare investimenti che beneficiano solo alcuni, e spesso solo per un periodo limitato.

Ed è risibile l'invito al consumo rivolto ai contribuenti, così come l'idea degli ammortizzatori sociali per chi si trova ad essere espulso dal mercato del lavoro: se davvero tutta questa spesa è diretta alla massa dei lavoratori, per quale misterioso motivo, allora, i loro salari sono stati decurtati in primo luogo di una sostanziosa percentuale? Se il problema che il governo dice di voler affrontare è la mancanza nelle tasche dei lavoratori di fondi sufficienti a sostenere i consumi e a provvedere agli eventuali periodi di disoccupazione, perché non evita di tassarli alla fonte?

A questa domanda ha risposto Mises nell'Azione Umana:
Non è necessario discutere con i fautori di questa politica di deficit. È evidente che il ricorso a questo principio della capacità di pagare dipende dall'esistenza di redditi e patrimoni che possano essere ancora tassati via. Non si può più ricorrervi una volta che questi fondi supplementari sono stati esauriti dalle tasse e da altre misure interventiste. [...]

L'interventista nel sostenere una spesa pubblica supplementare non è informato del fatto che i fondi disponibili sono limitati. Non realizza che aumentare la spesa in un'area implica limitarla in altre. A suo parere c'è un'abbondanza di soldi a disposizione. Il reddito ed il patrimonio dei ricchi possono essere colpiti liberamente.
“I soldi ci sono, bisogna andarli a prendere,” ha detto D'Alema. Ma vediamo da dove arrivano questi soldi...
Gli alti tassi di imposta addizionale per i ricchi sono molto popolari tra gli interventisti dilettanti ed i demagoghi, ma assicurano soltanto modeste aggiunte agli introiti. Giorno per giorno diventa sempre più evidente che incrementi su vasta scala al totale della spesa pubblica non possono essere finanziati “strizzando i ricchi,” ma che il peso dev'essere portato dalle masse. La tradizionale politica fiscale dell'era dell'interventismo, i suoi glorificati strumenti della tassazione progressiva e le spese sontuose sono stati portati al punto in cui la loro assurdità non può più essere celata. Il famoso principio secondo cui, mentre la spesa privata dipende dalla dimensione del reddito disponibile, i redditi pubblici devono essere regolati secondo la spesa, si confuta da solo.
Quindi, l'essenza dell'intervento è semplicemente questa: i soldi di chi è più colpito dalla recessione vengono usati per combatterla. Ovvero quello che succederebbe in ogni caso, visto che gli unici soldi disponibili (a parte quelli nella Zona Fantasma dei Bernanke e dei Trichet) sono quelli. Il ruolo dello stato in tutto ciò è banale: sostituirsi al giudizio dei consumatori nella scelta di come usare i soldi che essi hanno guadagnato. Ma che tale giudizio possa essere migliore è solo un assunto pretenzioso destinato ad essere smentito dalla realtà:
Un punto essenziale nella filosofia sociale dell'interventismo è l'esistenza di un fondo inesauribile a cui si può attingere per sempre. L'intero sistema dell'interventismo sprofonda quando questa fonte è prosciugata: il principio di Babbo Natale liquida sé stesso.
Sì, è molto triste quando delle persone adulte credono a Babbo Natale.

Monday, March 2, 2009

Premio Caligola - Febbraio '09: D'Alia!

Allegria, per la seconda volta sulle due di quest'anno un nostro compatriota conquista il primo scalino del podio del Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa: il senatore dell'UDC Gianpiero D’Alia ce l'ha fatta, con un sonante 48% s'è aggiudicato l'ambito premio. Ma qui c'è da fare un piccolo appunto ai ligi votanti del Gongoro. Non è forse vero che un certo campanilismo di fondo orienti sempre più spesso le scelte di voto? Cos'è questa reazione contro il naturale progresso verso un mondo che è uno, verso una più completa assimilazione dei popoli? Orsù, liberatevi da queste fruste vestigia passatiste e affrontate la vita da cittadini del mondo!

Un plauso, quindi, alla minoranza (31%) che ha votato per il candidato di colore, il nostro affezionato Robert “Champagne” Mugabe: non hanno soltanto dimostrato il giusto apprezzamento per una performance alla Maria Antonietta, ma anche una politicamente corretta attitudine antirazzista aperta alle diverse culture e bendisposta verso le etnie svantaggiate.

E bravi anche quei sette votanti, il 20%, che hanno dato la loro preferenza a Beverley Hughes e ai suoi consigli ai genitori. Perché turbare le tenere menti dei pargoli con pesanti concetti morali quando gli si insegnano i rudimenti della sessualità? Potrebbero sviluppare un ingiustificato timore, con conseguente discriminazione, verso, ad esempio, i pedofili. E la discriminazione è male: questo è un concetto morale, invece, che è giusto inculcargli a qualsiasi età.

Bene, il kit
Do it yourself: Suicide! è stato spedito a D'Alia, completo di targa ricordo, e speriamo come sempre che ne faccia buon uso. E ora che anche il carnevale è passato (almeno ufficialmente), torniamo alla consueta quaresima.

Monday, February 23, 2009

Premio Caligola - Febbraio '09

È carnevale, e anche il Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa vuole partecipare all'atmosfera festosa e scanzonata. E cosa c'è di meglio del nostro primo candidato, il nostro vecchio amico Robert Mugabe che festeggia il suo compleanno con aragoste e champagne mentre i suoi sudditi muoiono di fame sommersi da un mare di carta straccia un tempo chiamata denaro? Sicuramente il superfavorito di questa edizione, e direi anche serio candidato a diventare una maschera da Commedia dell'Arte, un Mugabe farebbe la sua porca figura tra un Arlecchino e un Pulcinella.

Parlando di Commedia dell'Arte non poteva mancare un degno rappresentante dell'Italia, paese dalle grandi tradizioni carnevalesche, e chi meglio del senatore dell'UDC Gianpiero D’Alia, autore del repellente emendamento per il filtraggio di internet, che potrebbe facilmente provocare la chiusura di popolari siti e social network. Un provvedimento che evoca in qualche modo l'immagine di un oratore che impone il silenzio in sala perché le sue parole possano essere udite più chiaramente. Immagine cui si accompagna il fastidioso sospetto che quelle parole non ci saranno affatto gradite.

Terza eccellente performance a guadagnare la candidatura, Beverley Hughes, il ministro dell'infanzia inglese – da sottolineare che l'esistenza stessa di un tale ministero dovrebbe valere almeno un Premio della Giuria – che ha pensato bene di utilizzare i soldi dei contribuenti per spiegar loro, a mezzo opuscolo, quando e come introdurre la progenie ai misteri del sesso. Il quando, i più smaliziati l'avranno già intuito, è il più presto possibile; il come, logica conseguenza, è senza inutili orpelli di tipo morale. Del resto, considerato come vengono trovati i fondi per simili pubblicazioni, raccontare ai bimbi di principi morali potrebbe confonderli irrimediabilmente, e condannarli ad un'esistenza da disadattati.

Un bel trio, non vi potete lamentare: c'è solo il piacevole imbarazzo della scelta. È il vostro turno di essere protagonisti e di sottoporre al vostro insindacabile giudizio di elettori le ambizioni dei candidati. Un voto più importante di quello sardo, forse anche di quello sanremese. Votare è un dovere, ma è anche un piacere!
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Zimbabwe alla fame, aragoste per Mugabe


Morgan Tsvangirai, leader dell’opposizione e che oggi giurerà come primo ministro nel governo di unità nazionale dello Zimbabwe, ha scelto Tendai Biti come ministro delle Finanze. Tale mossa segue l’agognato accordo stipulato l’anno scorso tra il presidente Robert Mugabe e Tsvangirai, secondo cui al primo ministro era infatti concessa la possibilità di scegliere chi avrebbe presieduto l’importante ministero delle finanze.

L’economia del Paese, in palese fallimento da tempo, ha bisogno di grossi investimenti da parte dei Paesi donatori e di personalità forti che, dopo più di un decennio, riportino lo Zimbabwe ad essere un «ottimo esempio di riuscita economica» per gli Stati dell’Africa meridionale. «Il ministero delle finanze dovrà creare un’economia stabile per tutti i cittadini, e rendere lo Zimbabwe un forte centro di investimenti» ha detto il primo ministro il cui governo di unità nazionale giurerà venerdì 13 febbraio.

Secondo il Times di Londra invece, il nipote di Mugabe, Patrick Zhuwawo, è occupato con i preparativi per la festa di compleanno dello zio che avverrà il 21 febbraio. A 85 anni, e al potere dal 1980, Robert Mugabe non ha nessuna intenzione di cedere. Sembra che agli invitati della festa sia stato proposto di donare una somma tra i 45 e 55mila dollari per il “Movimento del 21 febbraio”, la controparte giovanile del partito Zanu-PF del presidente. Per il menù sono state ordinate 2mila bottiglie di champagne, 8mila aragoste, 100 chili di gamberi, 4mila porzioni di caviale e 8mila scatole di cioccolatini.

Il tutto in un Paese in cui la disoccupazione ha raggiunto il 90% e l’inflazione i 231 milioni per cento. Inoltre, secondo le stime ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e del ministero della Sanità di Harare, capitale del Paese, fino al 7 febbraio ci sono stati almeno 3.391 morti per colera. Una situazione «devastante», secondo John Roach, responsabile della divisione Africa della Federazione internazionale della Croce Rossa. Per il quale «il numero dei casi sospetti di colera è vicino ai 70mila ed è probabile che l’epidemia s’impadronisca anche degli Stati limitrofi con la stagione delle piogge».

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Italia, libertà filtrate?


Con il pacchetto sicurezza, potrebbero finire fuori dalla rete apologia di reato e istigazione a delinquere. Gli ISP potrebbero diventare l'ascia dell'inibizione. E Facebook potrebbe rischiare l'esilio dalla rete italiana

Roma - La sicurezza pubblica passa dalla rete: in caso di apologia di reato, in caso di istigazione a delinquere, i provider potrebbero trovarsi costretti a innescare misure per filtrare le pagine sotto indagine. Dietro l'angolo, in caso di inottemperanza, c'è la minaccia della corresponsabilità. Nelle mani dei provider ci potrebbe essere l'onere di percorrere il crinale che divide la libertà di espressione e il reato di opinione.

La disposizione che potrebbe costringere i provider a filtrare le sortite dei cittadini della rete è contenuta nel pacchetto sicurezza, il noto disegno di legge 733: sotto forma di un emendamento incastonato nel testo dal senatore Gianpiero D'Alia (UDC), si introduce nel DDL l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il Senato ha approvato ieri il testo definitivo, testo che ora rimbalzerà alla Camera.

Al comma 1 si recita:
Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
Se le parole di un cittadino della rete dovessero finire sotto indagine per essersi pronunciato riguardo a certi delitti, se il cittadino della rete dovesse essere sospettato di aver incoraggiato a commettere un reato, l'autorità giudiziaria potrebbe comunicare al Ministro dell'Interno la necessità di intervenire. "Ci sono i presupposti perché il ministro agisca in modo discrezionale" spiega l'avvocato Daniele Minotti, contattato da Punto Informatico: la formulazione del testo non sembra obbligare il Ministro a disporre il decreto per mettere in moto i provider.

Ma una volta emesso il decreto la palla passerà agli ISP: dovranno innescare "appositi strumenti di filtraggio", dei quali tracceranno i contorni tecnici e tecnologici il Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione. Avranno 24 ore per isolare dalla rete la pagina indicata dal decreto del Ministro: a pendere sul capo del provider potrebbero esserci sanzioni che oscillano dai 50mila ai 250mila euro. Ma soprattutto, sottolinea l'avvocato Minotti, l'ombra dell'accusa di essere corresponsabili di "apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet". "Rischiano di essere accusati di concorso - spiega Minotti - si tratta di un meccanismo perverso: avere l'obbligo giuridico di impedire un evento e sfuggire a quest'obbligo equivale a lasciare che altri continuino a compiere il reato e si finisce per dover rispondere di reato omissivo improprio. Pagando per la stessa imputazione". Un'imputazione che, delineata dagli artt. 414 e 414 c.p., è punita con il carcere: da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

L'articolo 50-bis del DDL prevede in sostanza che, in caso di indagini relative a delitti di apologia di reato e di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, in caso di decreto emesso dal Ministro i provider operino così come disposto per quanto riguarda pedopornografia e gambling. Fatta eccezione per ordinanze della magistratura come quella emessa nel caso delle sigarette vendute online o nel caso di The Pirate Bay, solo per gli abusi sui minori riversati online e solo per il gambling non autorizzato mediato dalla rete è possibile ordinare ai provider di operare il filtraggio. Le sanzioni che rischiano i provider che non procedono a rendere irraggiungibile la pagina sono le stesse di quelle previste dal decreto Gentiloni in materia di pedopornografia online: in entrambi i casi incombe sugli ISP un'ammenda da 50mila a 250mila euro, in entrambi i casi i provider potrebbero rischiare la corresponsabilità.

Le poche parole contenute nell'articolo 50-bis potrebbero aprire uno squarcio su uno scenario inquietante: l'avvocato Minotti sottolinea che i reati d'opinione sono reati che non sono inquadrati dalla legge in maniera definita, che potrebbero sovrapporsi con la manifestazione del pensiero dell'individuo, un diritto tutelato dall'articolo 21 della Costituzione. I provider, concordano i consumatori, potrebbero trovarsi ad agire come setacci della libera espressione: il filtraggio può essere ordinato qualora "sussistono concreti elementi che consentano di ritenere" che sia stato commesso un reato.

Sono numerosi gli interrogativi che si configurerebbero, qualora il DDL dovesse convertirsi in legge senza che l'art.50-bis venga stralciato. L'attenzione dell'autorità giudiziaria potrebbe concentrarsi ad esempio su un video postato su una piattaforma di sharing. Nell'ipotesi che la piattaforma non rimuova il contenuto su segnalazione, dovrebbero intervenire i provider. Che potrebbero non avere i mezzi per agire in maniera chirurgica, e potrebbero trovarsi costretti a inibire l'accesso all'intero dominio. "L'applicazione del DDL appena approvato - conferma a Punto Informatico l'avvocato Guido Scorza - porta come automatica conseguenza il ritorno del paese ad un film liberticida già visto 10 anni fa: quello in cui per impedire la circolazione di un contenuto ritenuto illecito si sequestrava un intero server".

Gli ISP, in attesa del testo consolidato del DDL, manifestano apprensioni e denunce. Assoprovider, che poche settimane fa si era espressa in materia, è netta: "Lo schema ormai collaudato - spiega a Punto Informatico il presidente Dino Bortolotto - è che se qualche reato viene commesso per mezzo di Internet allora è indispensabile un intervento legislativo speciale che contenga necessariamente un coinvolgimento dei provider (ovviamente italiani) nell'azione di repressione e dove le sanzioni per i provider che non ottemperano in tempi richiesti ovviamente non tengono in nessun conto né delle capacita operative ed economiche dei provider". "Come dire - affonda Bortolotto - che con la scusa di perseguire un fine nobile (perseguire un reato) si determinino delle misure che ledono significativamente la libertà d'impresa di chi non ha commesso alcun reato". Il presidente di Assoprovider scaglia una provocazione: "ad esempio per catturare tutti i latitanti perché non obbligare tutti gli esercizi pubblici ad effettuare l'identificazione dei frequentatori e ovviamente, in caso di mancata identificazione di un latitante, erogare una multa da 50mila a 250mila euro"?

"Se fosse vero - paventa invece il presidente di AIIP Paolo Nuti - ci troveremmo di fronte ad un provvedimento che sovverte, e non sarebbe la prima volta, il concetto di sequestro". "Anziché concentrare l'attenzione su chi utilizza Internet per compiere reati e rimuovere i contenuti illecitamente diffusi - spiega Nuti a Punto Informatico - ci si limiterebbe a nasconderne l'esistenza ad un'opinione pubblica giustamente allarmata, ma sostanzialmente inconsapevole della differenza che corre tra pull e push, tra internet e la televisione, tra censura e sequestro". "Se fosse vero - denuncia Nuti - il prossimo passo potrebbe essere il ripristino della censura, espressamente esclusa dall'articolo 15 della Costituzione, delle comunicazioni interpersonali".

Ma il senatore D'Alia, che pure in passato si è fatto promotore di altre misure di controllo della rete, si mostra soddisfatto dell'integrazione dell'emendamento. Un emendamento che fa seguito alle invettive scagliate contro coloro che su Facebook inneggino a capi mafiosi, a gruppi terroristici, alla violenza. D'Alia nei giorni scorsi aveva definito Facebook "un social network che si sta rendendo complice di ogni genere di nefandezza, cavalcando per puri motivi pubblicitari i più beceri istinti emulativi". Il senatore aveva promesso "la regolamentazione di un settore che somiglia sempre più a una giungla dove tutto è tollerato". Il primo passo verso la regolamentazione è stato compiuto: "In questo modo - ha commentato D'Alia nelle scorse ore - diamo concretezza alle nostre iniziative per ripulire la rete, e in particolare il social network Facebook, dagli emuli di Riina, Provenzano, delle BR, degli stupratori di Guidonia e di tutti gli altri cattivi esempi cui finora si è dato irresponsabilmente spazio".

"L'ICT - denuncia l'esperto Stefano Quintarelli sulle pagine di Punto Informatico - è un tema specialistico non così ampiamente noto ai parlamentari. Esiste la Fondazione Bordoni che è un thinktank in materia di TLC, che ha sempre lavorato per il ministero delle Comunicazioni." "È stata consultata? - si chiede Quintarelli - Non credo proprio che avrebbero espresso parere favorevole a un provvedimento come questo. E se non è stata consultata, sarebbe cosa buona e giusta farlo, per il futuro". "Internet è uno strumento di comunicazione - ammonisce Quintarelli - non un'arma di diffusione di massa".
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Opuscolo consiglia ai genitori di evitare la moralità nell'educazione sessuale


I genitori dovrebbero evitare di cercare di convincere i loro figli adolescenti della differenza fra giusto e sbagliato quando parlano con loro di sesso, è la raccomandazione un nuovo opuscolo del governo.

Al contrario, ogni discussione sui valori dovrebbe essere mantenuta “leggera” per incoraggiare gli adolescenti a formare proprie opinioni, spiega l'opuscolo, che un critico ha chiamato “amorale.”

Parlare ai vostri figli adolescenti del sesso e delle relazioni sarà distribuito nelle farmacie a partire dal mese prossimo come parte di un'iniziativa guidata da Beverley Hughes, il ministro dell'infanzia.

L'opuscolo viene a seguito del caso di Alfie Patten, il ragazzo di 13 anni dell'East Sussex che ha generato un bambino con una ragazza di 15 anni ed ha acceso un dibattito su come abbassare le percentuali di genitori adolescenti.

Raccomanda: “Discutere i vostri valori con i vostri figli adolescenti li aiuterà a formare il loro propri. Ricordate, tuttavia, che provare a convincerli di cosa è giusto e cosa è sbagliato può scoraggiarli dall'essere aperti.”

L'opuscolo suggerisce che i genitori dovrebbero iniziare il “grande discorso” quando i bambini sono più giovani possibile, prima che prendano “informazioni sbagliate” dai loro coetanei. Dice poi che il miglior modo di introdurre il soggetto può essere mentre si effettuano mansioni quotidiane come “lavare l'automobile ... pulire, guardare la TV, ecc.”

Saturday, February 21, 2009

Liberi dalla libertà

Di Marco Bollettino


L’edizione di ieri di Libero, giornale diretto da Vittorio Feltri, presentava un titolo tanto inquietante quanto rivelatore:




Un liberale ottocentesco che si trovasse catapultato in questo 2009 farebbe una grandissima fatica ad orientarsi. Seguendo la semantica si troverebbe ad appoggiare, forse, un partito che porta il nome di “Popolo delle Libertà” ed a leggere proprio un giornale come Libero, dove tra l'altro scrivono molti di quelli che si considerano "intellettuali liberali."

Prenderebbe una cantonata colossale.

Le parole “libertà” e “libero”, infatti, hanno assunto oggi un significato molto limitato e circostanziato che non ha nulla a che spartire con quello ricoperto in passato. Per capire cosa è successo può essere utile leggere un brano tratto da 1984, capolavoro letterario di George Orwell:
“Il suo lessico [della Neolingua] era costituito in modo tale da fornire espressione esatta e spesso assai sottile a ogni significato che un membro del Partito potesse desiderare propriamente di intendere. Ma escludeva, nel contempo, tutti gli altri possibili significati, così come la possibilità di arrivarvi con metodi indiretti. Ciò era stato ottenuto in parte mediante l'invenzione di nuove parole, ma soprattutto mediante la soppressione di parole indesiderabili e l'eliminazione di quei significati eterodossi che potevano essere restati e, per quanto era possibile, dei significati in qualunque modo secondari. Daremo un unico esempio. La parola libero esisteva ancora in Neolingua, ma poteva essere usata solo in frasi come "Questo cane è libero da pulci" ovvero "Questo campo è libero da erbacce". Ma non poteva essere usata nell'antico significato di "politicamente libero" o "intellettualmente libero" dal momento che la libertà politica e intellettuale non esisteva più, nemmeno come concetto, ed era quindi, di necessità, priva di una parola per esprimerla.”
Risulta chiaro che quando utilizziamo il termine “libertà”, oggi, lo possiamo fare soltanto in frasi come “Previti è stato condannato a due anni di libertà vigilata” oppure come “Mills viene condannato per corruzione mentre Berlusconi rimane libero.”

A questo solo significato di “libertà,” ovvero il "non trovarsi in carcere," ci riferiamo oggi quando parliamo del partito di Berlusconi oppure del giornale di Feltri.

Non esiste un giornale “politicamente o intellettualmente libero” e nemmeno un partito che ponga come proprio obiettivo la tutela delle “libertà politiche ed economiche di tutti gli individui”. Non esistono, infine, nemmeno “intellettuali liberali” che scrivono per quel giornale e sposano la causa di quel partito.

Esistono, invece, intellettuali che si definiscono liberali e liberisti ma che appoggiano un intervento invasivo e totalitario dello Stato nella vita degli individui, lo sterminio di migliaia di persone, la soppressione delle libertà individuali ed il controllo dell’informazione; il tutto dietro lo spauracchio della crisi economica, del terrorismo internazionale, dei cattivi internauti che inneggiano ai mafiosi….

Nell’archeolingua esistevano diversi termini per definire queste persone ma due sono più che sufficienti: ipocriti e fascisti.

Monday, February 2, 2009

Premio Caligola - Gennaio '09: Calderoli!

Gioite: il primo Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa del 2009 è tricolore! Grazie alla bella performance del campione padano Calderoli, votata dal 45% dei lettori del Gongoro, la penisola può cominciare l'anno con ottimismo ed entusiasmo, fregiandosi del nostro prestigioso trofeo.

Sicuramente il fatto che la sua eliminazione dell'unica legge a protezione del cittadino nei confronti del braccio armato della legge tocchi da vicino il corpo elettorale ha giocato a suo favore, ma anche in assoluto direi che la prestazione merita un plauso. È del resto tanto perfidamente ironico quanto ineluttabilmente logico che il ministro della semplificazione, appunto, semplifichi. Il traguardo è infatti semplicissimo: noi comandiamo, voi subite, punto.

Non disprezzabili comunque i risultati degli altri due contendenti. Il capo del partito israeliano Yisrael Beitenu Avigdor Lieberman si è classificato secondo con un buon 28%, grazie alla sua proposta di nuclearizzare Gaza, che se venisse mai messa in pratica gli garantirebbe un PC a vita. Attendiamo fiduciosi.

E a poca distanza (25%) si è piazzato il governo sudcoreano, che forse meritava di più, se non altro per aver infranto una buona quantità di diritti individuali in un colpo solo, arrestando un blogger per aver diffuso informazioni e suggerimenti economici – corretti! – via internet. Non sono stati pochi i voti ricevuti, ma sono altresì convinto che, con simili credenziali, i nostri amici orientali avranno occasioni di ottenere ancora di più nel prossimo futuro.

Bene, per il momento è tutto, la targa ricordo e il kit
Do it yourself: Suicide! verranno consegnate a Calderoli, con il consiglio di utilizzare, possibilmente, la tecnica più semplice e veloce.

Saturday, January 24, 2009

Premio Caligola - Gennaio '09

Ancora un'appassionante sfida per il Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa di gennaio, il primo del 2009. Chi ben comincia è già a metà dell'opera, si usa dire, e invero quegli esseri così simili a noi, comuni mortali, ma ormai irrimediabilmente trasfigurati dal terrificante virus del potere, han cominciato a darsi un gran daffare fin dai primi giorni dell'anno, rendendo improbo il lavoro di preselezione della giuria. Ma, alla fine, i tre candidati prescelti per contendersi il prestigioso trofeo sono più che degni della sua augusta tradizione, combinando la tendenza aggressiva e sprezzante di ogni buon detentore di autorità con una demenzialità che non si può non definire artistica.

Come per esempio nel caso del primo concorrente, rappresentante dell'Italia – anzi, no: della Padania – il rubicondo Roberto Calderoli. Il ministro della semplificazione (pensate a che livello siamo!), a furia di semplificare, è riuscito nell'intento di dividere i cittadini in due classi: i pubblici ufficiali, e le bestie. Tale infatti la giusta definizione del semplice cittadino una volta eliminato l'articolo 4 del decreto legislativo luogotenenziale n. 288 (d'oh!), sconosciuto ai più, ma che consentiva alle vittime di abusi polizieschi di difendersi senza essere accusati di oltraggio a pubblico ufficiale. Un piccolo ma decisivo passo verso lo stato di polizia, eseguito quasi senza parere.

Non da meno, comunque, il secondo concorrente, il governo di Seul, che non ha trovato di meglio da fare che accusare della crisi economica un blogger, Park Dae-sung detto Minerva, che è stato arrestato per aver predetto, semplicemente informandosi sulla rete, le sorti della Lehman Brothers e altre cosette, per la serie “non potevamo sapere, non potevamo prevedere.” Da quel che ci risulta, gli analisti economici delle maggiori testate sudcoreane sono invece ancora a piede libero: non avevano previsto nulla di tutto ciò, sono quindi innocenti.

Per chiudere, una piccola chicca arrivata da Israele, mentre la battaglia infuriava sulla Striscia, il capo del partito di estrema destra israeliana Yisrael Beitenu, il parlamentare Avigdor Lieberman, ha proposto una brillante soluzione al problema di Gaza, anzi, la soluzione: una bella atomica come quella di Hiroshima. E qui davvero la demenzialità tracima nel genio, perché in tal modo ci si sbarazzerebbe dei palestinesi subito, e degli israeliani – Lieberman compreso – un po' più lentamente, seguendo il ritmo del fall-out. Chissà, forse ci si dovrebbe fare un pensierino...

Ma a questo punto la parola spetta a voi, a voi il privilegio di scegliere quale tra questi campioni della politica merita il nostro riconoscimento. Un diritto-dovere... fatica-riposo... lavoro-svago... ehm, insomma, ci siamo capiti. Votate!
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Errore nei tagli, diventa reato difendersi dagli abusi degli agenti


MILANO — Lavorare di lima, suggerirebbe il buon senso quando si interviene sul cristallo degli assetti normativo. E invece, a forza di mulinare allegramente l'accetta per disboscare la giungla di leggi stratificatesi nei decenni, e nella foga di troppo vantare la semplificazione normativa, il governo del ministro «semplificatore» Roberto Calderoli ha semplificato troppo. Così tanto da calare per sbaglio la mannaia, con il decreto legge che ha appena «tagliato» 29mila leggi del 1861-1947, anche su un testo del 1944 senza accorgersi che così priva il cittadino di una garanzia di sistema nell'ordinamento democratico contro gli eccessi arbitrari dei funzionari pubblici: e cioè la norma che esime il cittadino dalle ricadute penali di talune sue reazioni ad atti arbitrari o illegali dell'Autorità pubblica, insomma all'uso scorretto del potere discrezionale dei rappresentanti lo Stato.

Senza più questa manciata di righe, e salvo modifiche entro il 20 febbraio nella conversione del decreto legge n. 200 approvato il 22 dicembre scorso, ciascun cittadino — quello che subisca un fermo per motivi infondati, quello che allo stadio si ritrovi vittima di azioni immotivate delle forze dell'ordine, quello che in piazza veda equivocato il proprio ruolo nel parapiglia di una manifestazione politica, quello che in udienza abbia un acceso confronto con un giudice prepotente — si ritrova più indifeso rispetto a potenziali soprusi di Stato. Nel codice penale, infatti, alcuni articoli puniscono la resistenza o minaccia a pubblico ufficiale (fino a 5 anni); la violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario (fino a 7 anni); l'oltraggio a pubblico ufficiale (fino a 2 anni), a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario (fino a 3 anni), a un magistrato in udienza (fino a 4 anni). Però, grazie all'articolo 4 del decreto legislativo luogotenenziale n. 288 del 14 settembre 1944, i cittadini sono esenti da sanzioni «quando il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio o pubblico impiegato» abbia causato la reazione dei cittadini «eccedendo con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni».

Norma tutt'altro che desueta, né considerabile (condizione per finire nel trita-leggi varato il 22 dicembre) «estranea ai principi dell'ordinamento giuridico attuale»: non solo è spesso applicata, ma ad esempio la Cassazione l'ha utilizzata nel 2005 per ritenere arbitrario il fermo per accertamenti e l'ammanettamento di una persona infondatamente sospettata d'essersi sottratta alla sorveglianza speciale, poi l'ha di nuovo applicata nel 2006, quindi l'ha trattata nel 2008, senza contare che anche la Consulta l'ha esaminata ancora nel 2007 nell'ordinanza numero 36. Il problema è che il decreto del 22 dicembre, salutato dal ministro Calderoli come una «pulizia legislativa di leggi superate o svuotate di significato dalla legislazione sopravvenuta», ha «ripulito» sbrigativamente anche il testo del 1944, e aperto quindi per sbaglio una falla che nell'ordinamento non trova copertura in qualche altro testo, come invece per fortuna può accadere per l'abrogazione del decreto luogotenenziale n.288 del 1944, che nel codice sostituiva la pena di morte con l'ergastolo, e introduceva le attenuanti generiche. Qui non c'è pericolo, neanche per esercizio di sfizio dialettico, che si considerino la pena di morte ripristinata o le attenuanti scomparse: in un caso la salvezza viene, oltre che dalla Costituzione, dall'abolizione della pena di morte all'art.1 del protocollo addizionale n.6 alla «Convenzione europea dei diritti dell'uomo» (Cedu) ratificato dalla legge n.8 del 2 gennaio 1989; nell'altro caso, soccorrono una legge del 1975 e l'ex Cirielli del 2005.

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Seul, in carcere l'aruspice della finanza


Quando le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nel suo appartamento lo hanno sorpreso mentre ordinava online un saggio in materia di finanza. Aveva creato intorno a sé un alone di autorevolezza dispensando vaticini riguardo alle sorti dell'economia sudcoreana, si era nascosto per mesi dietro allo pseudonimo di Minerva. La polizia lo ha arrestato, accusandolo di aver diffuso online informazioni false che hanno agito sul quadro economico del paese.

Minerva si era espresso centinaia di volte sulle pagine dedicate ai dibattiti del popolare portale Daum, i suoi post raccoglievano centinaia di migliaia di visite: aveva previsto le sorti di Lehman Brothers, aveva anticipato il crollo del valore della valuta sudcoreana, aveva tracciato con sufficiente precisione lo scenario che si sarebbe configurato per il suo paese nel momento in cui fosse stato investito dall'impatto della recessione. Non tutti i vaticini di Minerva si sono trasformati in realtà, non tutte le qualifiche che vantava erano realmente in suo possesso. La stampa locale riprendeva pedissequamente le sue predizioni, assecondava timori e alimentava paure. Il mondo della finanza incassava e prestava ascolto all'oracolo. Ed è scivolato in una spirale creata ad arte da un cittadino della rete che non esitava a diffondere notizie che le autorità hanno definito infondate.

Il governo di Seul ha reagito alla congiuntura economica e ha previsto un piano per rialzarsi. Ha inoltre ordinato l'arresto di Minerva, responsabile, a parere del giudice che ha disposto il provvedimento, di “aver influito sul mercato monetario globale e sulla credibilità nazionale” con due post. Avrebbe distorto la realtà e turbato l'andamento dell'economia, avrebbe deliberatamente seminato il panico diffondendo informazioni false, fra cui la notizia di una raccomandazione che il governo avrebbe inviato alle banche per ammonirle a non comprare dollari per consolidare la valuta locale.

Le forze dell'ordine hanno identificato Minerva in Park Dae-sung, 31enne che non ha conseguito alcun titolo di studio negli Stati Uniti né ha mai lavorato per Wall Street. Hanno fatto irruzione nel suo appartamento, lo hanno tratto in arresto. Minerva non si è dichiarato colpevole, né si dimostra disposto a patteggiare: nella maggior parte dei casi si limitava a racimolare informazioni online e ad analizzare la situazione in articoli aggressivi. "Scrivevo articoli per aiutare le persone esasperate dal governo - si è spiegato Park - piccoli commercianti, persone ordinarie su cui si è abbattuta la crisi economica". Qualora venga giudicato colpevole rischia di scontare 5 anni di carcere e una multa che può raggiungere i 50 milioni di won, poco meno di 30mila euro.

Se ci sono membri del governo pronti a giurare che Park non abbia mai mentito, non mancano coloro che si schierano a favore dell'arresto di Park, mentre i dibattiti riguardo all'anonimato online affollano la rete coreana. Sono numerosi i netizen, coreani e non, che denunciano come la Corea del Sud, uno dei paesi più connessi del mondo, abbia iniziato a disporre sequestri e a condannare netizen. Una regolamentazione della rete che ingabbia il diritto ad esprimersi e che riduce al silenzio il dissenso.
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Avigdor Lieberman: 'Hamas va annichilita come gli Usa fecero con i giapponesi'


“Dovremmo comportarci con Hamas così come gli Usa fecero con giapponesi, dovremmo svilire la loro volontà di combattere.” A pronunciare queste parole è Avigdor Lieberman, presidente del partito politico Yisrael Beiteinu, che segue la linea più dura e intransigente nelle questione palestinese. Durante il suo discorso tenuto all'Università di Bar-Illan, Lieberman ha detto che Hamas merita lo stesso trattamento ricevuto dai giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale, “a quel punto - sostiene - non sarebbe più necessaria neanche l'occupazione militare.” Nel 1945 il Giappone si arrese incondizionatamente agli Stati Uniti in seguito al lancio delle due bombe atomiche si Hiroshima e Nagasaki. Sebbene gli statunitensi avessero programmato ancheun'invasione di terra, questa non sirese necessaria a seguito della capitolazione nipponica. Yisrael Beitenu è al momento la quinta forza politica del paese, ma i sondaggi lo danno in crescita per le prossime elezioni di febbraio.