Showing posts with label tv. Show all posts
Showing posts with label tv. Show all posts

Thursday, June 4, 2009

Anarchy in America

L'anno è il 2013. L'America è fallita. Sui marciapiedi davanti alle banche annerite, predicatori gridano “Armageddon! ” Nelle città, scoppiano tumulti per il cibo e le folle saccheggiano i magazzini. Dei poliziotti le respingono con delle cariche; altri si uniscono; nessuno è stato pagato per i mesi. Mentre l'elettricità tremola in tutta l'America, l'orizzonte è illuminato da costruzioni incendiate vicino alle quali si accalcano i senzatetto per scaldarsi. Nelle campagne, eserciti di disoccupati vagano lungo le vie ferroviarie. La maggior parte elemosina lavoro e un pasto; altri prendono ciò di cui hanno bisogno. Nei titoli, i pochi giornali che ancora escono strillano la stessa domanda: è questa la fine dell'America?

Della gente si è riunita silenziosamente ad ascoltare le ultime notizie alla TV in un bar di provincia. “Un altro stato d'emergenza,” annuncia il reporter, “Il presidente parlerà alla nazione tra pochi minuti per dichiarare la legge marziale….”

Il luogo è una piccola comunità sul litorale della California, del tutto simile a molte città in tutta l'America. Ci possono essere alcuni residenti amanti della libertà in più in confronto a buona parte delle altre comunità perché è la sede dell'Istituto per la Libertà, ma la maggior parte dei residenti è apolitica o aderisce ad uno dei principali partiti politici. L'unica cosa che rende diversa questa comunità è che ci sono alcuni individui impegnati, un gruppo variopinto di ribelli, decisi a intraprendere le giuste azioni quando l'occasione si presenta. Nel mezzo di un parziale oscuramento, si riuniscono in un bar locale per sentire la notizia del crollo del governo. Basta un uomo soltanto per accendere la loro determinazione a salvare la loro comunità dal caos.

Questo è l'inizio della web-serie Anarchy in America, un progetto di fiction libertaria di Sky Conway. La serie, che sarà diffusa via internet, sembra molto interessante anche se, al momento, si trova ancora nella fase di raccolta fondi. Ulteriori dettagli (e le modalità per, eventualmente, contribuire) sul sito anarchy.tv.

Tuesday, March 3, 2009

«Stimulate, or simulate an economy?»

Da Fox News, una puntata di “The Strategy Room” di Andrew Napolitano con un cast d'eccezione: Ron Paul, Lew Rockwell, Peter Schiff, oltre a Steve Moore e Cody Willard (autore della geniale battuta che ho usato per titolo). Il dibattito è ovviamente molto interessante, ma non si può fare a meno di notare che la Fox, come i repubblicani in generale, riscopre il libero mercato – e dà spazio a Ron Paul dopo averlo boicottato per tutta la campagna elettorale – solo allorché un democratico occupa la Casa Bianca, la stessa Fox che è servita da grancassa governativa mentre Bush espandeva il potere del governo federale oltre ogni limite.

Solo ora i conservatori sembrano terrorizzati da quello che la nuova amministrazione potrebbe fare con quel potere. E cosa potrà mai fare, se non le stesse cose di quella che l'ha preceduta? In ogni caso, godiamoci questo raro evento, pur senza dimenticare che sarebbe stato meglio fosse avvenuto qualche anno fa, quando la scena ricorrente sugli stessi schermi era Schiff usato come bersaglio dagli “esperti” di regime.

Tuesday, November 4, 2008

La prospettiva femminista

“La chiave di ogni uomo è il suo pensiero. Benché egli possa apparire saldo e autonomo, ha un criterio cui obbedisce, che è l'idea in base alla quale classifica tutte le cose. Può essere cambiato solo mostrandogli una nuova idea che sovrasti la sua.”
Orsù, seguite con attenzione, è l'ora di ingegneria sociale. Prima lezione: creazione e diffusione del meme.




(Antifeminist)

Thursday, September 11, 2008

Wednesday, August 27, 2008

911 Taboo

Il Leviatano ha due braccia: uno è il potere militare, l'altro il potere dell'informazione.
Entrambi sono armati.
___________________________


“Il giornalista della NBC spiega perché solo i principali network stanno trasmettendo dal vivo: i canali locali sono oscurati perché le antenne sono sul World Trade Center. ...
Alcuni sono impossibilitati a trasmettere, altri trasmettono soltanto il materiale fornito dai 5 network principali.”

(September Clues, parte 7)


“Un Opcentre è una struttura di comando per le comunicazioni strategiche.


In questo ambiente sempre pronto i ricercatori possono identificare target di pubblico usando modelli statistici altamente avanzati, gli strateghi possono orchestrare campagne usando i metodi scientifici più efficaci ed i produttori dei media hanno accesso a tecniche di produzione innovative.


Queste unità di esperti si combinano per creare una delle ‘armi’ più dinamiche e più influenti al mondo.


Un Opcentre rimette l'influenza, il controllo ed il potere nelle mani del governo e dei militari, dando loro un maggior potere di influenzare il nemico in tempo di conflitto ed aumentando l'accesso ai loro cittadini durante una crisi. Per esempio, un Opcentre può essere destinato a sovrapporsi a tutte le trasmissioni radio e televisive nazionali, permettendo al governo ed ai militari di comunicare con il pubblico all'occorrenza.


L'Opcentre è un formidabile strumento per la sicurezza della patria, la riduzione dei conflitti, la diplomazia pubblica internazionale e le comunicazioni dirette del governo.”

(Laboratori Strategici di Comunicazione)



WorldNetDaily ha confermato con parecchie fonti a Fort Bragg ed altrove che l'anno scorso la CNN ha impiegato esperti in operazioni psicologiche dell'esercito degli Stati Uniti in servizio attivo.

Il maggiore Thomas Collins, del servizio d'informazione degli Stati Uniti, ha confermato che personale “psyops” (di operazioni psicologiche), soldati ed ufficiali, ha lavorato nella sede di Atlanta della CNN. L'esercitazione lend/lease fa parte di un programma dell'esercito denominato “Addestramento con l'Industria.” Secondo Collins, i soldati e gli ufficiali, “ … hanno lavorato come normali impiegati della CNN. In teoria, avrebbero lavorato su diverse storie durante la guerra del Kosovo. Hanno aiutato nella produzione di news.” …

Il personale militare della CNN faceva parte del Quarto Gruppo di Operazioni Psicologiche Aerotrasportato, di stanza a Fort Bragg, nella Carolina del Nord. Uno dei compiti principali di questo gruppo di quasi 1200 soldati ed ufficiali è di spargere 'informazioni selezionate’; I critici dicono che questo significa diffusione di propaganda.
(WorldNetDaily, 3 marzo 2000, Army 'psyops' at CNN)













(Sottotitolato da TrickyRE)

Tuesday, August 26, 2008

La notizia che non c'è

In questo articolo pubblicato dall'Independent il 24 gennaio del 2000 si pone il problema della manipolazione della realtà ad opera dei canali televisivi, che usando tecnologia digitale alterano le trasmissioni dal vivo, senza escludere – già da allora – neppure i telegiornali.

Se non fosse praticamente un tabù, sarebbe bene chiedersi quanto di quello che pensiamo essere la realtà non sia invece la creazione di qualche studio di grafica digitale, e se davvero, tra le due pillole di Matrix abbiamo scelto quella giusta (a proposito: pare che il passaporto di Neo sia scaduto l'undici settembre 2001).
___________________________

Se la TV riporta le notizie come non sono accadute


Gli spettatori che si sono sintonizzati nella recente copertura mediatica dell'americana CBS delle celebrazioni per il nuovo millennio a New York sono stati testimoni di un gioco di prestigio televisivo che ha permesso alla CBS di alterare la realtà di ciò che hanno visto. Usando la tecnologia “virtual imaging,” il canale ha modificato in modo scorrevole le immagini dal vivo per comprendere una propria promozione apparentemente reale in Times Square. La mossa ha acceso il dibattito circa l'etica di utilizzare i progressi nella tecnologia televisiva per alterare la realtà senza dire agli spettatori che ciò che stanno vedendo nella realtà non c'è.

Anche se non è una grande sorpresa che i progressi nella tecnologia televisiva permettano ai canali di manipolare meglio le immagini esistenti e di crearne di nuove, ad essere sorprendente è che sia stato fatto durante una trasmissione in diretta ed in un programma di notizie. Il notiziario serale della CBS ha sostituito il marchio della rete rivale NBC con il marchio CBS su un grande schermo in Times Square. La NBC si è dichiarata “oltraggiata” dall'uso della tecnologia e perfino il presentatore di Evening News della CBS, Dan Rather, ha ammesso che è stato un “errore”.

La tecnologia necessaria viene dall'industria della difesa dove, a seguito della fine della Guerra Fredda, un certo numero di aziende hanno sviluppato nuovi sistemi per sfruttare commercialmente la loro esperienza militare di navigazione e puntamento.

Il sistema usato dalla CBS è stato messo a punto da un'azienda degli Stati Uniti chiamata Princeton Video Images (PVI). Altri giocatori in questo campo comprendono Symah Vision – parte della difesa francese per il gruppo mediatico Lagadere; l'israeliana Orad Hi Tech Systems, e SciDex, un'altra ditta israeliana con uffici in Europa e negli Stati Uniti. Ogni sistema, seppur simile, ha le sue differenze. Nessuna delle aziende discuterà pubblicamente come lavora. Ma il principio è comune: tutte alterano l'immagine video in diretta nell'istante prima che venga trasmessa.

“L'uso principale del nostro sistema è di inserire immagini promozionali nelle trasmissioni in diretta, o come applicazione di post-produzione per show preregistrati – per esempio, per inserire nell'azione prodotti che in realtà non c'erano, per il product placement,” spiega Denny Wilkinson, direttore generale della PVI. “La pubblicità, tuttavia, ha di gran lunga e il più grande potenziale per questo. È lì che sono i soldi.”

L'uso di questa tecnologia sta già diventando familiare nelle trasmissioni sportive. Un certo numero di organizzatori di sport internazionali hanno riconosciuto il potenziale per generare più profitti pubblicitari rivendendo – in effetti – lo stesso spazio sui tabelloni per le affissioni nei loro stadi. Con la creazione di immagini virtuali, marchi di diversi prodotti possono essere visti in diversi paesi che ricevono la diretta.

Un certo numero di canali europei compreso Sky TV hanno già trasmesso prove di “pubblicità virtuale.” I canali messicani, nel frattempo, hanno abbracciato completamente i sistemi di creazione di immagini virtuali. E diversi sport – in particolare la Formula 1 – ora riconoscono il potenziale nella gestione delle limitazioni alla pubblicità del tabacco sostituendo le marche di sigarette con altre immagini in alcuni paesi.

L'uso di questa tecnologia per scopi editoriali tuttavia è più discutibile. Altri proprietari di media – soprattutto giornali – hanno già dovuto affrontare delle proteste per la manipolazione digitale delle immagini fotografiche utilizzate nelle pagine di cronaca. Il ritocco da parte del Mirror delle fotografie della principessa del Galles e di Dodi Fayed in vacanza insieme è stato forse l'esempio di più alto profilo.

Ora viene espressa preoccupazione sul fatto che gli spettatori televisivi credano di vedere qualcosa che in realtà non c'è. Che è il motivo per cui è difficile trovare qualcuno nella televisione britannica pronto ad ammettere che – come la CBS – stiano considerando il potenziale di questa tecnologia al di là della pubblicità. Sky, tuttavia, vede l'uso della tecnologia come un modo di migliorare l'“aspetto” delle sue trasmissioni sportive. “Usiamo il sistema ORAD per una combinazione di uso editoriale e promozionale,” spiega Phil Madge, soprintendente dello studio grafico di Sky TV “ora lo stiamo usando per costruire schermi virtuali appesi alla copertura di vari stadi di football americano per mostrare i prossimi eventi, filmati registrati e le promozioni di Sky Sport.”

Sky ha comprato il sistema all'inizio della corrente stagione di football, anche se aveva fatto precedentemente un certo numero di prove, ha aggiunto Madge. È stato usato meno per la pubblicità virtuale a causa di una combinazione di limitazioni della Commissione per la Televisione Indipendente e di preoccupazioni della Football Association. Tuttavia, è anche stato usato da Sky News per generare uno studio virtuale per la copertura dei festeggiamenti per il nuovo millennio.

“C'è un grande potenziale per l'utilizzo di immagini virtuali in altre maniere ma rimane uno strumento il cui più grande vantaggio è la trasmissione in diretta.” dice Madge. “Ci sono ovvi vantaggi negli studi virtuali poiché non avete bisogno di un set fisico, ma solo di un blue screen contro cui il presentatore viene ripreso e un modello 3-D elaborato al computer. Potete cambiarli molto rapidamente – non c'è bisogno di spostare il paesaggio. Il lato negativo è che può apparire abbastanza “computerizzato” e un po' di cattivo gusto.”

I problemi della CBS sono dovuti al fatto che il suo uso del sistema PVI è andato un po' oltre il “miglioramento” dell'aspetto della propria presentazione: ha alterato la realtà di un evento reale che stava descrivendo in un notiziario, dando vita allo spettro dei reporter di notizie TV che riportano dal “vivo” intorno al mondo quando sono in realtà molto più vicino a casa. Il canale – che ha anche usato immagini virtuali per modificare il paesaggio urbano di New York – si è difeso affermando: “gli standard interni di CBS News proibiscono la manipolazione digitale o altra contraffazione delle immagini dei notiziari.”

Tuttavia, un portavoce della CBS ha ammesso che la tecnologia di inserzione virtuale deve ancora essere coperta dalla guida di riferimento del canale. Ma Dan Rather pensa che dovrebbe esserlo. “Per lo meno dovremmo informare gli spettatori che lo stavamo facendo,” ha detto al New York Times. “Non ho afferrato le possibili implicazioni etiche e questo è stato un errore da parte mia.”

La CBS non è l'unico canale che utilizza questa tecnologia nei notiziarii televisivi. La rivale ABC ha recentemente trasmesso un resoconto dal Congresso di un reporter con indosso un soprabito davanti a quello che agli spettatori è sembrato essere il Campidoglio degli Stati Uniti. L'intero resoconto è stato girato in uno studio.

I creatori di programmi britannici, tuttavia, dubitano che la tecnologia dell'immagine virtuale richieda una guida di riferimento diversa da quelle già esistenti che concernono l'equilibrio editoriale, l'esattezza e l'imparzialità. “Ogni forma di effettiva produzione di programmi coinvolge una qualche forma di manipolazione degli eventi. Non è difficile presentare la stessa situazione in modi diversi,” spiega un creatore di documentari. “Ma spetta all'integrità del creatore del programma di farlo con integrità in un modo che sia responsabile ed accurato. Lo stesso metodo deve applicarsi ad ogni metodo di produzione.”

È un'opinione che sembra essere condivisa dall'ITC, le cui guide di riferimento si riferiscono all'uso delle immagini virtuali da parte degli inserzionisti – nessuna si riferisce specificamente all'uso editoriale. “È una questione che attraversa un certo numero di zone regolarici – potrebbe essere un aspetto di inaccuratezza, o di importanza eccessiva, o di imparzialità. Se si presentasse, dovremmo considerare ogni caso nella sua particolarità,” dice un portavoce.

Il problema, per il momento almeno, è che la responsabilità di segnalare ogni esempio di alterazione della realtà all'attenzione del regolatore, che quindi lo studierebbe in modo retrospettivo, ricade sugli spettatori. Presupponendo, ovviamente, che si rendano conto che ciò che stanno vedendo non è reale.

Saturday, August 16, 2008

L'imperatore è nudo

Il 17 ottobre 2004 un anonimo assistente di George W. Bush, parlando con lo scrittore Ron Suskind, disse:
“Ora siamo un impero, e quando agiamo, creiamo la nostra realtà. E mentre voi studiate questa realtà – giudiziosamente, come fate sempre – noi agiremo ancora, creando nuove realtà, che voi potrete nuovamente studiare, ed è così che le cose funzioneranno. Noi siamo attori della storia... e a voi, a tutti voi, non rimarrà che studiare ciò che facciamo.”
La prassi derivata da questa teoria l'abbiamo vista all'opera ripetutamente: l'undici settembre, le armi di distruzione di massa di Saddam, e prima ancora, quando ancora il trono imperiale era occupato da Clinton, negli eventi che portarono all'aggressione contro la Serbia.

In questa continua creazione di realtà “ufficiali” – potremmo anche chiamarla revisionismo preventivo – così aderente alla descrizione che ne fece Orwell nel suo 1984, un ruolo chiave è ovviamente quello dei media, ai quali è affidato il doppio compito di diffondere il verbo governativo e di impedire alle voci discordanti di essere udite. I due recenti esempi di questa sordida propaganda che vado a presentarvi riguardano la crisi georgiana.

Nel primo, il collegamento con una conferenza stampa della Rice viene bruscamente troncato – apparentemente per “problemi tecnici” non appena un reporter, nel porre la sua domanda, traccia un parallelo tra la risposta russa all'aggressione georgiana e quella americana dopo l'undici settembre.

Nel secondo, l'intervista ad una ragazzina di 12 anni fuggita dall'Ossezia viene interrotta dalla pubblicità quando la stessa rivela di essere scappata dai soldati georgiani e ringrazia i russi per averla aiutata. Dopo gli spot, l'intervistatore “concede” ancora 30 secondi, che interrompe in realtà ancora prima che finiscano.

L'imperatore è nudo, ma a nessuno è concesso dirlo.





Tuesday, August 12, 2008

Cerimonia d'artificio

A qualcuno le ipotesi presentate nel video allegato al mio post TV reality saranno sembrate troppo azzardate, qualcuno penserà che quella che assorbiamo dagli schermi televisivi non sia una realtà manipolata, un miscuglio ormai indistinguibile di realtà e virtualità, e che “certe” ipotesi siano il prodotto di menti alienate e paranoiche. Non è un problema, del resto non sono certo qui per coinvolgere qualcuno nel mio scetticismo radicale.

A costoro mi sento comunque di consigliare l'attenta lettura di questo articoletto apparentemente innocuo del Telegraph sulla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi.
Mentre la cerimonia procedeva con un drammatico, tambureggiante conto alla rovescia, gli spettatori da casa e quelli che seguivano sugli schermi giganti all'interno dello stadio nazionale Nido d'Uccello vedevano una serie di gigantesche impronte delineate da fuochi d'artificio proiettati gloriosamente sopra la città da Piazza Tienanmen.

Quello che non hanno capito è che si trattava in realtà di effetti generati da un computer, meticolosamente creati in mesi di lavoro ed inseriti elettronicamente nella trasmissione al momento giusto

I fuochi d'artificio c'erano davvero, fuori dello stadio. Ma i responsabili della ripresa di questa stravaganza avevano precedentemente deciso che sarebbe stato impossible catturare dall'aria le immagini di tutte e 29 le impronte.

Di conseguenza, soltanto l'ultima, visibile dalla videocamera all'interno del Nido d'Uccello è stata fissata sulla pellicola.

Il trucco è stato rivelato in un giornale cinese locale, il Beijing Times, nel fine settimana.

Gao Xiaolong, capo della squadra degli effetti visivi per la cerimonia, ha detto che è stato necessario quasi un anno di lavoro per creare la sequenza di 55 secondi. Sono stati fatti sforzi meticolosi per accertarsi che la sequenza apparisse il più naturale possibile: hanno chiesto il parere dell'ufficio meteorologico di Pechino per come ricreare l'effetto nebbia dello smog di Pechino di notte ed hanno inserito un leggero effetto di movimento di macchina per simulare la ripresa da un elicottero.

"A vederli in diretta, io che sapevo che era un lavoro nostro in cg, ho notato che erano un po' troppo brillanti rispetto a queli veri,” ha detto, “ma gli spettatori hanno pensato che fossero filmati dal vivo, quindi la nostra missione è compiuta.”
Testualmente, “mission accomplished.”

Monday, August 4, 2008

TV reality

“E se nei vostri quartieri tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate, senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone le ‘verità’ della televisione
anche se allora vi siete assolti, siete lo stesso coinvolti.”
(Fabrizio De Andrè, Canzone Del Maggio)
Vorrei tornare sul tema della creazione da parte dei poteri costituiti di realtà fittizie ad uso e consumo delle masse, di ciò che ci viene mostrato e di come questo possa venir manipolato per renderlo più funzionale alla perpetuazione ed all'espansione dello stato. Un'immagine vale mille parole, si dice, invero la potenza delle immagini ha la capacità di superare le nostre barriere razionali e di radicarsi nel nostro subconscio sostituendosi alle convinzioni raggiunte con accurate analisi. E tanto più questo potere è efficace, quanto più si rivolge alla massa: di fronte alla convinzione della massa all'individuo recalcitrante non è concesso che l'esilio, l'emarginazione, il ridicolo.

Mettere in dubbio quel che vediamo, anche quando lo vediamo su un teleschermo, è impresa estremamente ostica, perfino per l'assetato nel deserto l'oasi lontana è una realtà sicura, finché il gusto ruvido della sabbia non gli rivela il miraggio. Tuttavia, dovremmo sempre tener presente che la vera natura della televisione è di produrre finzione – i notiziari stessi non sono che lo specchio di una realtà preparata in redazione, che obbedisce alla guida chiamata linea editoriale: da linee editoriali diverse nascono realtà virtuali diverse, ed è facile comprenderlo osservando la quasi totale incomunicabilità tra spettatori e lettori di testate diverse. Non si tratta di incapacità di comunicazione: più semplicemente abitano mondi differenti. Per la precisione, mondi virtuali differenti.

Propongo allora, dopo quello su Zapruder, un altro video che può intaccare le certezze sulle nostre percezioni e sulla nostra capacità di elaborarle. Per capire quanto siamo soggetti a cedere alla pressione della massa, quanto sia forte la tensione che ci spinge a rimanere all'interno di essa: forse molto più di quanto crediamo o vogliamo credere, forse così tanto da accettare come reali le immagini teletrasmesse di un'opera di fiction. Ognuno potrà poi trarre le conclusioni che crederà opportune. Lo presento, ancora una volta, con un brano di Psicologia delle folle di Le Bon.
La creazione delle leggende che si propagano così facilmente tra le folle, non é soltanto il risultato d'una completa credulità, ma anche delle deformazioni prodigiose che gli avvenimenti subiscono nell'immaginazione degli individui riuniti. Il fatto più semplice visto dalla folla, diventa subito un avvenimento alterato. La folla pensa per immagini, e l'immagine evocata ne evoca essa stessa molte altre che non hanno nessun nesso logico con la prima. Si capisce facilmente questo stato pensando alle bizzarre successioni d'idee a cui ci porta qualche volta l'evocazione di un fatto qualsiasi. La ragione ci fa vedere l'incoerenza di simili immagini, ma la folla non la vede; e confonderà con l'avvenimento stesso tutto quello che la sua immaginazione vi aggiunge, deformandolo. Incapace di separare il soggettivo dall'obiettivo, la folla ammette come reali le immagini evocate nel suo spirito, e che, il più delle volte, non hanno nessuna parentela col fatto osservato.

A tutta prima, parrebbe che le alterazioni che una folla fa subire a un fatto qualsiasi di cui é testimone, dovrebbero essere innumerevoli e diverse fra loro, poiché gli uomini che la compongono hanno temperamenti svariatissimi. Ma non é vero. Per effetto del contagio, le alterazioni sono della stessa natura e uguali per tutti gli individui della collettività. La prima alterazione concepita da uno di essi forma il modo della suggestione contagiosa. [...]

L'illusione sociale regna attualmente su tutte le rovine del passato, e l'avvenire é suo. Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un'altra parte, preferendo deificare l'errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle é sempre loro vittima.
(Gustav le Bon, Psicologia delle folle)


Thursday, July 31, 2008

Guardare e non toccare

Nel post Lo stato visibile e lo stato invisibile Lew Rockwell notava come lo stato sia molto attento nel selezionare cosa dobbiamo vedere e cosa no, perché potrebbe intaccare la fiducia che il popolo nutre nei suoi confronti. Spingendo un poco oltre il ragionamento, viene naturale chiedersi se ciò che ci viene mostrato sia effettivamente una rappresentazione fedele della realtà, e non invece una sua interpretazione, utile per perpetrare la leggenda di uno stato al nostro servizio. Del resto è indubbio che, dall'avvento dell'era cinematografica, la propaganda abbia raggiunto livelli prima impensabili: è sufficiente un sapiente montaggio, un'accurata selezione di suoni e immagini, e una nuova realtà è creata, una realtà virtuale, predigerita e inoffensiva.

E poi, ci sono le tecniche di manipolazione dell'immagine, in grado di consegnare ai nostri occhi quello che pensiamo essere un pezzo di realtà, e che ne è solo la versione modificata destinata ai proles, a quelli che mai dovranno porsi determinate domande. Questo è uno strumento ancora più potente, perché se anche qualcuno di essi dovesse mai provare a farlo, si troverà a scontrarsi contro il muro compatto dei suoi simili, che la verità “l'hanno vista in televisione,” convinti per questo di aver assistito allo svolgersi della storia. Ma quale storia?
L'immaginazione delle folle, come quella di tutti gli esseri in cui non interviene il ragionamento, è suscettibile di profonde impressioni. Le immagini evocate nel loro spirito da un personaggio, un fatto, un incidente, hanno quasi la vivezza delle cose reali. Le folle sono un po' come un dormiente, in cui la ragione é momentaneamente annullata, e vede sorgere nel suo spirito delle immagini d'una intensità estrema, ma che si dissipano subito appena vengono a contatto con la riflessione. Le folle, essendo incapaci di riflettere e di ragionare, non conoscono l'inverosimile; ora, le cose più inverosimili sono generalmente quelle che colpiscono di più.

Per questo le folle sono impressionate maggiormente da ciò che c'é di meraviglioso e di leggendario negli avvenimenti. Il meraviglioso e il leggendario sono in realtà i veri sostegni delle civiltà. Nella storia l'apparenza ha sempre avuto più importanza della realtà. L'irreale predomina sul reale.
(Gustav le Bon, Psicologia delle folle)


Thursday, July 24, 2008

«There's something afoot in the wind»

Lo spassoso inizio dell'episodio Major Star dalla serie Blackadder goes forth, che ho già citato più volte. Peccato per i non anglofoni, si perdono una serie di battute fulminanti a ritmo serratissimo. Divertente notare la satira dissacrante di Rowan Atkinson su Chaplin, proprio lui che diventerà poi famosissimo come mr. Bean, uno Charlot del nostro tempo.

Thursday, July 3, 2008

«It's part of our lifestyle»

A corollario del precedente post, la sintesi di una divertente puntata di Seinfeld in tema...

Monday, May 26, 2008

Irreality tv

Spin è un documentario del 1995 dell'artista Brian Springer, che rivela, in un'ora circa di footage sulla campagna presidenziale del '92 non spurgato dai network satellitari, come i canali televisivi costruiscano la realtà a cui i telespettatori dovranno credere. Consiglio la visione a chi non lo conoscesse, è un ottimo sistema per smettere definitivamente di pensare che dagli schermi televisivi possa venire un qualche barlume di verità.

Tuesday, April 29, 2008

«A sinistra de che ahoo...»

Omaggio a Rutelli...

Tuesday, February 19, 2008

«You're a rabid antidentite!»

Spassosa gag dalla serie tv Seinfeld.

Sunday, February 10, 2008

Storia del politicamente corretto

Com'è nato il politicamente corretto? Ma soprattutto, il suo scopo era davvero di migliorare le nostre vite?

Thursday, January 31, 2008

«You must conform!»

Poche serie televisive possono vantare il successo e l'influenza nella cultura popolare de Il prigioniero (The prisoner '67), creata da McGoohan e George Markstein e citata in numerose altre serie e anche in film come Matrix e The Truman Show. L'irriducibile resistenza del N° 6 alle diverse tecniche di controllo mentale – dalla manipolazione dei sogni all'ipnosi alle droghe allucinogene – a cui viene sottoposto per estorcergli informazioni nel misterioso villaggio sono diventate un'allegoria della lotta dell'individuo contro il sistema collettivista e totalizzante. Un cult nel più vero senso della parola.

Sunday, January 27, 2008

«I'll buy anything if it's enhanced»

Non avete capito la crisi dei mutui subprime? Nessun problema: ve la spiegano due comici inglesi, John Fortune & John Bird al South Bank Show.

Thursday, January 24, 2008

«Stiamo inguaiati»

Dopo trent'anni, come se fosse ieri. Un bellissimo sketch di Troisi (segnalato da Vincenzo) per meglio comprendere i progressi della democrazia: anche il livello dei comici è peggiorato.

Thursday, January 17, 2008

Rifiuti in Rosa

Quello che sta succedendo a Napoli è così schifoso che solo a commentarlo ho paura di beccarmi la leptospirosi. Quindi mi astengo – anzi, mi rifiuto – e mi rifugio nell'ironia, con questo bel video della Rosa contro i rifiuti: no, non Rosa “non-è-colpa-mia” Jervolino. La Rosa in questione è la mitica Pantera. Sfigatissima, ma sicuramente più volenterosa del sindaco partenopeo.
(Un grazie ad Ivan per la segnalazione.)