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Tuesday, April 6, 2010

Come la sinistra ha imparato a non preoccuparsi e ad amare la FBI

La geniale idea di divisione dei sudditi tra destra e sinistra è il modo migliore per ottenere un sostegno popolare per il sistema repressivo dello stato. Grazie infatti al clima di perenne guerra civile strisciante ogni sopruso e crimine delle sedicenti “forze dell'ordine” trova sempre una discreta quantità di sostenitori più o meno entusiasti, pronti ad acclamarli come difensori della sicurezza e/o della civiltà, salvo denunciarli con orrore allorché il campo preso a bersaglio sia il loro.

Il problema alla base è che tutti, ma proprio tutti, sono sempre così convinti di essere dalla parte della ragione da giustificare qualsiasi mezzo nell'imposizione del proprio punto di vista. Una dinamica ben illustrata da Anthony Gregory nel seguente articolo.
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Di Anthony Gregory


Alla fine della Prima Guerra Mondiale, il governo federale creò la General Intelligence Division, un'agenzia che finirà per diventare l'attuale FBI. Uno dei compiti principali della GID fu la compilazione di una lista di centinaia di migliaia di socialisti radicali, anarchici, attivisti sindacali e agitatori pacifisti. Migliaia furono arrestati come sospetti comunisti. Centinaia di anarchici furono deportati nella Russia bolscevica, il lato positivo di ciò fu che anarchici di sinistra come Emma Goldman scoprirono e scrissero del puro orrore del leninismo e del fatto che la “dittatura del proletariato” non era in nessun modo un miglioramento rispetto al corporativismo bellico degli Stati Uniti sotto Woodrow Wilson.

Verso la fine degli anni 20, la rinominata Bureau of Investigation spiò minacce “socialiste” come Albert Einstein. Sotto Franklin Roosevelt, pur continuando a controllare la sinistra radicale, la FBI trovò un nuovo nemico negli oppositori del New Deal. FDR usò la FBI per spiare un gran numero di pacifici sostenitori della destra, liberando un Terrore Nero che più tardi si rivoltò contro la sinistra con il Terrore Rosso dell'era McCarthy. Roosevelt spiò persino il suo avversario presidenziale repubblicano, Wendell Willkie.

Ma durante la Guerra Fredda, le amministrazioni repubblicane e democratiche riportarono l'attenzione della FBI, generalmente, sulla disgregazione della sinistra. La sua operazione COINTELPRO – un programma per “controllare, esporre, disgregare, deviare, screditare, o comunque neutralizzare le attività” dei politici radicali – fu un grande successo. Il COINTELPRO della FBI falsificò lettere per causare la violenza fra Black Panthers e United Slaves. Nel 1976, un rapporto del senato mostrò che la FBI si era vantato che “anche se nessuna azione specifica di controspionaggio può essere accreditata di aver contribuito a questa situazione generale, si ritiene che una notevole quantità di agitazione [fra i gruppi radicali di sinistra] fosse direttamente attribuibile a questo programma.”

Mentre era usata per infiltrare attivisti di destra anti-diritti civili e anti-integrazione, la FBI era anche puntata contro gli uomini simbolo del movimento per i diritti civili. La FBI controllava tutti da Martin Luther King negli anni 60 a John Lennon negli anni 70. Verso la fine dei 70, i rapporti del Comitato Church al senato culminarono in un certo sforzo per porre un freno a questo ente federale orribilmente abusivo.

Negli anni 90, la FBI era al centro del terrore delle milizie, con i suoi cecchini e gorilla rivolti contro il pacifico separatista Randy Weaver e la sua famiglia e, successivamente, a Waco, in Texas, nello scontro con i Branch Davidians, al termine del quale gli agenti della FBI intossicarono, spararono ed uccisero dozzine di seguaci di David Koresh nella loro sede a Mount Carmel. Utilizzarono ordigni incendiari, che avrebbero potuto provocare l'incendio, quindi mentirono a questo proposito.

È stato in questo periodo che la sinistra moderna s'innamorò dello stato di polizia federale e particolarmente della FBI. Quasi nessuno di essi si levò in difesa dei Branch Davidians. Cominciarono a pensare agli agenti della FBI come una forza professionale, nazionale ed illuminata popolata da figure come il personaggio di Jodie Foster ne Il silenzio degli agnelli, un'agenzia che faceva rispettare i diritti civili, proteggeva il paese dagli “estremisti di destra” e rimediava alle ingiustizie di tutori dell'ordine locali e pieni di pregiudizi.

Ma durante l'era di Bush II, quando l'amministrazione è stata accusata di aver rimesso in funzione COINTELPRO, anche la diffidenza della sinistra per le forze di polizia nazionale è rinata. Nell'ottobre 2003, la FBI spiò estesamente i dimostranti pacifisti contro la guerra in Iraq, concentrandosi in particolar modo sugli “anarchici... capaci di violenza.” Le attività della FBI di Bush sono state un ritorno alla passata ossessione anarchica della General Intelligence Division dopo la Prima Guerra Mondiale. Nel 2005, la ACLU denunciò in tribunale di essere stata controllata dalla FBI, che aveva mille pagine di documentazione sull'organizzazione, così come Greenpeace ed altre organizzazioni politicamente di sinistra. Anche gruppi pacifisti religiosi sono stati spiati ed infiltrati. E un presunto “complotto terroristico dopo l'altro,” scoperto e neutralizzato dall'amministrazione, in breve tempo si è rivelato essere formato da gruppi di poveri disgraziati di intelligenza inferiore alla media spinti dagli informatori federali a dire, minacciare o “pianificare” attacchi terroristici alle infrastrutture americane senza probabilità alcuna di riuscire, e probabilmente nessuna probabilità persino di immaginarsi l'idea stessa senza l'incitamento e la spinta dei federali. La preoccupazione per il ritorno dell'infiltrazione nei gruppi estremisti della FBI dell'era della Guerra Fredda era di nuovo visibile a sinistra.

Ora siamo di nuovo al Terrore Nero, all'isteria per le milizie, alla paura che la destra extraparlamentare antigovernativa, i gruppi cristiani, i separatisti, i possessori di armi, gli oppositori dei programmi sociali nazionali, i resistenti contro il censimento e le tasse e così via siano una grande minaccia contro la sicurezza americana. Con tutte l'isteria anti-musulmana e l'autoritarismo della guerra al terrore dell'era Bush ancora in vigore, abbiamo sotto Obama un ravvivamento della paranoia stile 1990 per i “gruppi d'odio,” i survivalisti ed effettivamente tutta la destra populista. Proprio come i conservatori di Bush non potevano far differenza tra Saddam Hussein e Osama bin Laden, o tra un musulmano innocente di un istituto di carità in Pakistan e un pianificatore del 9/11, o tra un attivista per la pace americano e un nemico anti-americano all'estero, così anche la sinistra di Obama confonde i separatisti pacifici con i razzisti violenti, i pacifici miliziani survivalisti con Timothy McVeigh.

Ogni atto di violenza o presunto piano per commettere violenza o persino il risoluto attivismo antigovernativo che possa essere assgnato alla “destra estremista” – il tiratore che ha assassinato una guardia al museo dell'Olocausto, l'uomo che ha assassinato un medico abortista in chiesa, l'uomo che ha pilotato un aereo in un edificio dell'IRS, alcuni membri della “milizia” che si presume progettino violenza antigovernativa – tutto ciò è visto come parte di una tendenza generale, persino di una cospirazione della destra, una tanto coerente quanto i neoconservatori che ammassano tutti i musulmani anti-USA sotto la bandiera “dell'islamofascismo.” Effettivamente, sono sorpreso che non molti abbiano ancora hanno ammonito contro la minaccia “cristofascista” all'America, anche se c'è stata un'abbondanza di discorsi che paragonano il movimento del Tea Party alle camicie brune naziste ed altri secondo cui questo genere di attività delle milizie sarebbe associata spesso con la “guerra della razza,” anche quando gli stessi soggetti particolari non sono neppure accusati di essere razzialmente motivati.

E così quando una progressista come Rachel Maddow acclama il fatto che i membri della milizia del Michigan possono essere incriminati e incarcerati senza aver compiuto atti violenti, quando segnala che la FBI si è infiltrata in questo gruppo per mesi e subito si è mossa per arrestarli, non dovremmo allo stesso modo essere sorpresi quando non riesce a fare l'evidente collegamento, e non riesce ad essere almeno un pizzico scettica verso degli agenti di polizia del governo federale che si infiltrano in un gruppo per mesi solo per scoprire che i membri di tale gruppo stanno dicendo cose sul governo che ammontano ad una “cospirazione sediziosa.” Che genere di mondo orwelliano è questo quando il governo può arrestare persone accusate soltanto di progettare di usare violenza contro gli agenti del governo e dare il via ad una “guerra civile” che tutti sappiamo essere soltanto una fantasia? Che genere di mondo è questo quando gli stessi media che denunciarono la “guerra preventiva di Bush e l'adozione di Obama del metodo “pre-crimine” sempre di Bush di imprigionare i “combattenti nemici” in “detenzione prolungata” prima che commettano la violenza sono felici di vedere che un gruppo incriminato sulle accuse federali di parlare di violenza – parole che, possiamo immaginare con sicurezza, probabilmente sono state incitate dalla FBI stessa, da mesi infiltrata in questo gruppo? Per quale genere di assurda distopia la sinistra strepita quando un cittadino privato si infiltra nella ACORN, ma non ha simile apprensione per l'infiltrazione di gruppi “estremisti” ed il loro arresto da parte della FBI per “cospirazione sediziosa”? Com'è possibile che qualcuno che riuscì a vedere attraverso le bugie sulla guerra ed i giri di vite di Bush in nome della “sicurezza nazionale” e della necessità di fermare dei pazzi dall'ottenere “armi di distruzione di massa” creda realmente che meno di una dozzina di americani con qualche fucile e qualche bomba artigianale stessero progettando di utilizzare delle “armi di distruzione di massa” in modo tale da costituire una minaccia contro il governo degli Stati Uniti? E che dire dell'accusa di avere armi collegate ad un crimine – un crimine che sarebbe l'intenzione di, un giorno, commettere un crimine?

Naturalmente, prevenire della gente dal commettere atti di violenza criminale è giusto e a volte necessario, ma la lista delle discutibili accuse rivolte contro queste persone, dopo mesi di infiltrazione della FBI, sembrerebbe essere in una categoria diversa, e almeno richiedere un esame più critico prima del giudizio. Si può aborrire e condannare l'idea della violenza ed opporrsi con veemenza al tipo di azione che questi uomini e donne sono accusati di aver progettato – e certamente, io lo faccio – sentendo comunque odore di bruciato nel modo con cui tali operazioni di polizia sono condotte, o almeno mostrando un certo scetticismo giornalistico verso il fatto che la versione governativa della storia sia al 100% esatta e giustifichi l'imprigionamento di questa gente e l'isteria su cui questo genere di attività di governo prospera.

Ma ancora una volta, con i propri uomini al timone dello stato, la sinistra ha deciso di abbracciare la FBI, le crede sulla parola, suppone che le persone sono colpevoli finché non è provata la loro innocenza una volta accusate di colpevolezza dallo stato di polizia che ora vedono come il guardiano dell'ordine contro l'estremismo di destra. Particolarmente strana è la tendenza della sinistra di temere la destra fuori dal potere ancor più di quando è al potere. La stessa dinamica è visibile sul lato opposto. La sinistra e la destra amano il potere, e anche se quel potere è spesso diretto contro loro stessi quando l'altro lato è al comando, non possono abbandonare l'idea che lo stato di polizia possa essere indirizzato soltanto contro quelli che odiano e non contro quelli con cui simpatizzano. La cosa responsabile, indipendente ed effettivamente americana da fare è di mantenere uno scetticismo estremo verso lo stato quando esso spia, infiltra, arresta ed imprigiona chiunque, ma specialmente quelli il cui presunto crimine è la “sedizione” o la “cospirazione” o in ogni caso quando è un nemico dello stato.
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Una nota sulle fonti: Molta di questa storia è discussa in Perilous Times di Geoffrey Stone. Molto materiale sulla storia della FBI l'ho letto anni addietro in Bureau: The Secret History of the FBI di Ronald Kessler. Una buona trattazione sul COINTELPRO si trova in Terrorism and Tiranny di James Bovard. Su Waco vedi The Davidian Massacre di Carol Moore ed i miei archivi su Waco. E vedi la ACLU su alcuni degli abusi della sorveglianza sotto l'amministrazione Bush.

Tuesday, September 15, 2009

Cos'è la giustizia?

Il problema di tutti i monopoli è che chi li dirige ha un potere assoluto sulla “merce” che producono: non c'è limite a quanto si possa adulterare il prodotto, lo si può trasformare anche in qualcosa di diverso, perché non c'è concorrenza che possa offrire un'alternativa.

Ed è infatti proprio ciò che è successo alla giustizia, fornita in regime di monopolio dallo stato, che è stata trasformata nel suo contrario, in uno strumento per creare nuove ingiustizie, sulla base di torti passati.


Butler Shaffer analizza per noi questo perverso meccanismo per cui al monopolio della giustizia si accompagna sempre una società ingiusta.
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Di Butler Shaffer

A tutti piace la giustizia a spese degli altri.
~ Anonimo

Una delle parole più vuote nella nostra cultura è “giustizia.” La sua vacua qualità è ciò che la rende così popolare: bastano poche spiegazioni focalizzate e intelligenti per impiegarla. Per chi fa parte della “sinistra” politica, la “giustizia” si traduce nel chiedere che del denaro sia preso da qualcuno e consegnato ad altri. Quelli della “destra politica” la usano come pretesto per la costruzione di più prigioni e l'assunzione di più agenti di polizia che scovino più persone per riempirle. Quando la gente mi dice “voglio giustizia,” la mia risposta è avvertirli che moderino la loro insistenza, perché potrebbero ottenerla!

Se proprio devo dare una definizione, rispondo che la giustizia è la ridistribuzione della violenza. Nella sua forma più semplice, X commette un torto su Y, per cui Y chiede una rappresaglia contro X. Nella sua forma più complessa nel nostro mondo collettivizzato, quindici sauditi, due uomini degli Emirati Arabi Uniti, un egiziano ed un libanese commettono gli attacchi del 9/11 ai palazzi del World Trade Center. Mentre questi uomini sono riamasti uccisi nell'operazione, le richieste di “giustizia” hanno portato la maggior parte degli americani ad accettare il bombardamento e l'uccisione di uomini, donne e bambini innocenti in luoghi non correlati come l'Afghanistan e l'Iraq! La giustizia e la razionalità hanno poco in comune.

La morte di Robert McNamara ha rivelato la natura insignificante di questo concetto. Questo criminale di guerra – come tanti altri del tipo nostrano – era responsabile, forse più di chiunque altro, della morte di più di un milione di vittime innocenti durante la guerra del Vietnam. Sapeva che la guerra era finta e impossibile da vincere, tuttavia continuò ad insistere perché sempre più vite venissero investite in questo schema maligno. Il suo co-cospiratore, Lyndon Johnson, aiutò ad occultare le loro opere malvagie premiando McNamara con una Medal of Freedom. Se gli americani fossero stati altrettanto severi nel punire i crimini dei loro capi come continuano ad esserlo con i mostri stranieri, entrambi avrebbero concluso le loro carriere sul patibolo.

Lo stesso destino avrebbe atteso i Churchill, i Truman, gli Stalin ed altri esecutori di crimini “alleati.” Il capo del comando britannico dei bombardieri della RAF nella seconda metà della Seconda Guerra Mondiale era Arthur “Bomber” Harris (anche conosciuto come “macellaio” Harris persino all'interno della RAF). Harris – più tardi premiato con un cavalierato – fu responsabile dei bombardamenti a saturazione di città tedesche che non avevano la minima importanza militare; essendo il suo scopo, piuttosto, di infliggere morte di massa come fine in sé. Il bombardamento incendiario della bella città di Dresda – immortalato così bene in Mattatoio numero cinque di Kurt Vonnegut – venne giustificato con il fatto che non erano rimaste altre città tedesche da bombardare. Harris, con Churchill, avrebbe certamente penzolato da una forca se la “giustizia” avesse significato qualcosa di diverso da un'ipocrita vendetta inflitta sul perdente, o ciò che altri hanno chiamato “giustizia del vincitore.”

La decisione di Harry Truman di lanciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki allo scopo di mostrare all'Unione Sovietica lo stato della capacità distruttiva americana, valeva un suo viaggio al patibolo. Gli ottuagenari – con i loro berretti da baseball della “U.S.S. Missouri” – continuano a blaterare la storia secondo cui questo atto di macelleria inflitto su una popolazione civile era necessario per terminare la guerra e risparmiare delle vite americane. Il fatto che il Giappone stesse provando ad arrendersi prima che queste città fossero attaccate, e che dei prigionieri di guerra americani fossero fra le migliaia di vittime di questo attacco, confuta la menzogna.

Un appuntamento con il boia dovrebbe spettare anche a Henry Kissinger, Madeleine Albright, George W. Bush, Dick Cheney e... be', cominciate a vedere lo schema: la morte inflitta su uomini, donne e bambini di altri paesi dev'essere scusata, persino onorata, se portata a compimento dai capi politici americani.

Durante questi anni post-Bush, ci sono stati dei tentativi, da parte di alcuni, di “portare davanti alla giustizia” i criminali di guerra responsabili degli attacchi non provocati contro il popolo afgano ed iracheno. Per quanto malvagi fossero gli esecutori di questi crimini, io mi oppongo con forza a tali tentativi. Dal mio punto di vista, attendere fino a dopo che questi vermi morali hanno lasciato le poltrone per infliggere la punizione è un atto di pura codardia morale. Sarebbe come se le vittime di un bullo di quartiere attendessero fino a quando il tormentatore non avrà rotto loro una gamba e zoppicheranno con delle grucce prima di opporre una qualche resistenza ai suoi torti. Dov'erano queste proteste negli anni pre-2008, quando il potere stesso avrebbe dovuto essere chiamato a rispondere dei suoi misfatti? D'altro canto, attendere fino a che i criminali avranno lasciato la carica per pronunciare obiezioni morali contro le loro azioni, non imbarazza la carica in sé, non è così? Come con la prassi di punire subalterni – come i torturatori di Abu Ghraib anziché quelli in cima alla piramide – questo modo di trovare capri espiatori è pensato per salvare la faccia del sistema politico, una cosa richiesta da tutti gli adoratori del potere di stato.

È possibile prendere un'efficace ma pacifica posizione contro il male, mettere fine a tali pratiche e giudicare gli esecutori responsabili senza, nel processo, ricadere nello stesso genere di violenza vendicativa che ha definito il crimine stesso? Questa è la sfida per i libertari: vivere con integrità; in cui i principi di ciascuno sono sufficienti per tutte le circostanze, senza la necessità di razionalizzare il loro abbandono perché non si è pensato ad alternative pacifiche.

Uno dei miei film preferiti è Il testimone di Peter Weir. Nella scena chiave ci sono agenti di polizia assassini e corrotti che hanno seguito un poliziotto onesto – intento a cercar di portarli “davanti alla giustizia” – in una comunità di Amish dove sta riprendendosi dalle ferite inflittegli da uno dei criminali. Alla fine del film, il cattivo sopravvissuto – e l'unica persona con una pistola – affronta l'eroe in presenza di un certo numero di Amish. Gli Amish sono pacifisti e probabilmente non prenderebbero provvedimenti violenti contro il poliziotto corrotto, che è effettivamente disarmato da ciò che ho sempre considerato il doppio-senso del titolo del film: il loro essere “testimoni” del misfatto.

Una parte così grande dell'umanità è presa in sforzi frenetici per rettificare torti storici, non contro degli esecutori in vita per conto delle vittime sopravvissute, ma negli abissi della storia. Il genocidio degli armeni opera del governo turco nella Prima Guerra Mondiale continua ad infiammare persone di discendenza armena. Risalendo la cronologia, il senato degli Stati Uniti ha recentemente passato una risoluzione per chiedere scusa della schiavitù. Ascolteremo presto richieste per far chiedere scusa al governo italiano per aver gettato i cristiani tra i leoni?

Voi ed io siamo responsabili – e giudicabili – per quello che noi facciamo, per un motivo fondamentale: voi e io, soli, controlliamo le nostre energie e scegliamo come impiegarle. I miei figli e nipoti non hanno responsabilità alcuna delle mie azioni a cui non hanno partecipato. Pensarla diversamente è indossare il più primitivo degli abiti mentali: il collettivismo. È popolare fra molti neri chiedere risarcimenti (cioè, soldi) per ripagarli dei danni della schiavitù nel diciannovesimo secolo. Chi dovrebbe essere tassato per pagare queste riparazioni e chi dovrebbero essere i destinatari? Non è chiaro che la razza, da sola – questa volgarissima espressione del collettivismo – risponde a tali domande?

Mio nonno e tre dei suoi fratelli hanno combattuto per il Nord nella Guerra Civile. I tre fratelli sono morti in guerra. Se una misura per dei risarcimenti dovesse venire promulgata in legge, sarò forse io – con i miei figli e nipoti – esentato dalle tasse considerando che siamo i discendenti di uno chi ha combattuto per il presunto scopo di porre fine alla schiavitù? Ancora, avremo diritto ad un risarcimento? La morte di questi tre zii – prima che avessero avuto la possibilità di avere figli loro – ci ha privati di un gran numero di cugini con i quali avremmo altrimenti condiviso i nostri geni.

Più indietro si torna nel tentativo di rettificare una percepita ingiustizia, più problematico diventa il processo. Se voi o io dovessimo provare a seguire la nostra ascendenza fino a duemila anni fa – sessantasette generazioni – considerando soltanto i nostri predecessori diretti (ovvero, genitori, nonni, bisnonni, ecc.) non potremmo trovare più di una piccola manciata di persone. La matematica ci informa che ciascuno di noi ha precisamente 147.573.952.589.676.412.928 antenati diretti in questo breve lasso di tempo.

Questo numero ci ricorda che tutti siamo collegati l'uno con l'altro. Ciascuno di noi è un discendente sia dei malfattori che delle vittime. Possiamo essere ragionevolmente certi che uno dei nostri antenati abbia violentato un'altra delle nostre antenate, producendo ancora un altro dei nostri predecessori biologici. Un atto simile è sia criminale che immorale, ma voi ed io non saremmo vivi oggi se esso non fosse avvenuto. C'è buonsenso in un moderno sforzo per rettificare questo antico torto? Dovrei condannarmi per le azioni di uno dei miei antenati? Dovrei io, quindi, chiedere scusa a me stesso come discendente della vittima di questa violenza? Dovrei forse io togliere del denaro dalla mia tasca destra e riporlo in quella sinistra come “risarcimento” per questo atto malvagio?

Come possiamo osservare dai resoconti delle notizie attuali, il nostro modo di pensare – come pure l'omissione di pensare – può portare il caos nelle nostre vite. Piuttosto che provare a riparare torti antichi sarebbe molto meglio imparare dalla nostra storia ed applicare le sue lezioni al nostro comportamento presente. Nei nostri sforzi per intonare mea culpa collettivi, dimentichiamo troppo facilmente l'effetto che un'ingiustizia irrisolta può avere sulla nostra coscienza; una smemoratezza che ci consente di ripetere gli stessi torti nel presente. Mi si ricorda di una misura di risarcimento di alcuni anni fa, quando il congresso offrì una compensazione simbolica ai nippo-americani che erano stati incarcerati, a causa della loro razza, dal governo degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Ricordo la risposta di una vittima di questa pratica, che rifiutò di accettare i soldi. Il suo ragionamento era che, accettando dei soldi, il torto sarebbe stato cancellato; sarebbe stato compensato per i suoi tormenti. Tale misfatto dovrebbe rimanere nelle nostre menti, non allo scopo di generare un senso di colpa collettivo – che produrrebbe soltanto ulteriori conflitti al servizio dello stato – ma come avvertimento della storia per i pericoli inerenti nell'identificarsi con i sistemi politici. Molto meglio lasciare che tali atti malvagi rimangano una macchia sul governo che li mette in pratica.

Wednesday, June 3, 2009

Medicina forzata

L'argomento cancro è sempre molto caldo. Mi è sembrato giusto quindi offrire un contributo traducendo questo articolo di Bill Sardi, l'autore di You Don’t Have To Be Afraid Of Cancer Anymore, in cui si occupa del caso, molto seguito al momento negli USA, di un ragazzo fuggito con la madre per evitare le cure tradizionali e a cui le agenzie di polizia – attenzione: non i mercenari pagati da Big Pharma, proprio i cari tutori dell'ordine pagati con le tasse – stanno dando la caccia manco fosse Rambo tornato dal Vietnam.
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Di Bill Sardi


Questa foto del 13 maggio 2009 mostra Colleen, a sinistra, e il tredicenne Daniel Hauser nella loro fattoria di Sleepy Eye, in Minnesota. Daniel Hauser è stato colpito dal linfoma di Hodgkin, una forma di cancro. La madre ed il figlio sono fuggiti per evitare la terapia. Billy Best, un uomo di Norwell, nel Massachusetts, che scappò di casa all'età di 16 anni per evitare la chemio e la radioterapia per il suo linfoma, sostiene gli Hauser. (AP Photo/ABC News) Un tribunale gli diede ragione nel 1994 e Best tornò a casa per proseguire le terapie alternative.

San Dimas, California (25 maggio 2009): L'immagine di un bambino americano immobilizzato e costretto a sottoporsi ad una pesante terapia per il cancro contro la volontà sua e dei suoi genitori non è un pensiero piacevole.

Tutte le agenzie di applicazione di legge degli Stati Uniti si stanno dedicando ad una caccia all'uomo, non per dei sospetti terroristi o per degli evasi dalla prigione, ma piuttosto per una madre e il suo figlio tredicenne malato di cancro.

In un certo scontro di culture, i medici temono che il ragazzo morirà se non riceve ulteriore trattamento. La maggior parte dei pazienti subiscono come trattamento una combinazione di basse dosi di radiazioni e di chemioterapia, che ha un tasso dichiarato di sopravvivenza fino a cinque anni di più del 90% per i bambini di questa età. Ma la famiglia rurale vive a Sleepy Eye, nel Minnesota, e abbraccia la medicina popolare tradizionale.

Non è semplicemente che le autorità locali abbiano dei mandati di perquisizione. L'intero apparato delle agenzie di applicazione della legge degli Stati Uniti sta dando la caccia a questo ragazzino, compresa la procura degli Stati Uniti, gli sceriffi degli Stati Uniti e la FBI.

La caccia all'uomo si allarga

La caccia all'uomo si è allargata alla California. Daniel Hauser, il teenager malato di cancro, è fuggito in California con sua madre e gli agenti delle forze dell'ordine ritengono che stia provando ad espatriare in Messico per ottenere delle cure alternative per il cancro e per nascondersi alla legge.

Daniel Hauser ha il linfoma di Hodgkin. Anche se le moderne terapie per il cancro non curano e prevedono generalmente trattamenti pesanti, la chemioterapia con basse dosi di radiazioni è efficace per i bambini. Mentre la chemioterapia contribuisce alla sopravvivenza fino a cinque anni degli adulti soltanto circa il 2-3% delle volte, i bambini sono un'eccezione alla regola. La chemioterapia nel linfoma infantile è associata con una sopravvivenza prolungata.

Tuttavia, anche con un così alto indice di successo dichiarato e benché i dati sulla sopravvivenza a lungo termine siano generalmente buoni con la chemioterapia di sostentamento, i casi più avanzati non vanno così bene ed i tassi di ricorrenza sono alti, il che potrebbe forse essere il motivo per cui Colleen Hauser ha rifiutato il trattamento ed è sfuggita alla cura dopo che le sono state mostrate alcune lastre a raggi X e le è stato suggerito il trattamento radioattivo. Avrebbe dovuto comparire in tribunale per essere scappata in California con suo figlio ed è quindi scomparsa.

Un replay della saga del 1994

Una stazione televisiva di Boston ha reso noto un rapporto su Billy Best, un uomo di Norwell nel Massachusetts che nel 1994 scappò dai suoi genitori all'età di 16 anni e tornò a casa soltanto quando i suoi genitori acconsentirono alla sua scelta delle terapie alternative. Parlando della libertà di scegliere il trattamento, Best dice “pensavo che avessimo superato tutto ciò.”

Best era apparentemente in comunicazione con gli Hauser e i giornalisti hanno ipotizzato che fosse con Colleen e Daniel Hauser. Best dice che resisterebbe di nuovo al trattamento. Una corte ha sentenziato in suo favore nel 1994.

Il trattamento radioattivo è efficace?

Ironicamente, il caso di Hauser arriva proprio nel momento in cui gli oncologi che usano le radiazioni stanno mettendo in discussione i rapporti sull'efficacia del trattamento radioattivo per il linfoma di Hodgkin. Una rassegna di 61 relazioni di prove pubblicate fra il 1998 ed il 2007, pubblicato nell'edizione del 1° febbraio 2009 del Journal of Radiation Oncology Biology Physics, la Gazzetta Ufficiale della Società Americana per l'Oncologia per Irradiazione, mostra importanti deficienze nei rapporti che convalidano questo tipo di trattamento. La domanda è se i medici del cancro possano garantire con certezza che tale trattamento abbia carattere scientifico, cosa che la nuova amministrazione a Washington sta spingendo.

Svantaggi del trattamento convenzionale del cancro

Il trattamento convenzionale del cancro consiste di farmaci pesanti e di irradiazione per uccidere le cellule tumorali nel fluido linfatico. Ma questo trattamento non attacca mai la causa del cancro, che è probabilmente la ragione per cui i tassi di ricorrenza sono alti. Il linfoma infantile di Hodgkin è associato con l'infezione di Epstein-Barr, un tipo di virus dell'erpes.

La terapia moderna del cancro ignora ogni tentativo di rafforzare il sistema immunitario. Grossolani studi intrapresi negli anni 30 hanno condotto all'abbandono delle terapie per aumentare l'attività dei globuli bianchi. Oggi, l'immunoterapia sta ritornando di moda e molte delle molecole prese in considerazione sono naturali piuttosto che artificiali.

La vitamina D, il resveratrol che si trova comunemente nel vino rosso, la quercetina trovata nella buccia della mela rossa, gli acidi grassi omega-3 nei pesci e nell'olio di semi di lino e l'allicin dell'aglio sono fra le molte molecole naturali che sono state testate per l'uso nella terapia del cancro.

Uno studio di laboratorio ha mostrato che la vitamina C endovenosa ha un profondo effetto nel reprimere tumori non-solidi come il linfoma. Il resveratrol si è dimostrato capace di inibire il cancro in tutte e tre le fasi di sviluppo: inizio, crescita e diffusione, una cosa che nessun moderno farmaco contro il cancro riesce a fare.

Rappresentazione distorta dei malati di cancro che rifiutano la cura

I malati di cancro ed in questo caso i genitori di un bambino con il cancro, non dovrebbero essere caratterizzati grossolanamente come irragionevoli o irresponsabili. La terapia moderna del cancro è piena di svantaggi e manca di serie conferme scientifiche. I pazienti sentono storie orribile delle dure prove di altra gente con il cancro.

Un rapporto pubblicato nel 2008 dice che “la maggior parte dei pazienti con linfoma di Hodgkin (HL) può essere curata con la chemioterapia, la radioterapia o il trattamento di modalità combinato. Tuttavia, il trattamento attuale è associato a gravi effetti secondari e tossicità ritardate quali la sterilità, i danni cardiovascolari e le malignità secondarie. Inoltre, una frazione dei pazienti soffre di malattie resistenti al trattamento e non può essere curata con i metodi correnti comprese la chemioterapia a dose elevata ed il trapianto di cellule staminali.” [Hematology Meeting Reports 2008; 2(5):154–158] Questo rapporto richiede il riesame dell'immunoterapia per il linfoma.

Numerosi studi dimostrano che la condizione del sistema immunitario detta la sopravvivenza per i malati di cancro. Uno studio recentemente segnalato ha mostrato che la chirurgia o il trattamento radioattivo da solo inibisce il linfocita-T nel liquido linfatico, un regolatore chiave dello sviluppo del tumore, e dettano la sopravvivenza. La combinazione di chemioterapia più radiazione ha elevato i conteggi del linfocita-T, ma così ha fatto anche l'immunoterapia sperimentale. [Anticancer Research 2009 May; 29(5):1847–52]

Non sappiamo se il tribunale sentirà mai parlare degli svantaggi della terapia moderna del cancro, né se Colleen e Daniel Hauser torneranno in Minnesota. Le organizzazioni per la libertà della salute non hanno ancora commentato questa saga che è ora ampiamente riportata dai mezzi d'informazione.

Monday, May 25, 2009

“Prolonged detention”

Daily intake of change & hope.

Sunday, April 26, 2009

Disintossicati dalla repressione

Il Cato Institute ha pubblicato un libro bianco di Glenn Greenwald – avvocato costituzionale e collaboratore di Salon.com, autore di A Tragic Legacy (2007) e di How Would a Patriot Act? (2006) – sulla depenalizzazione delle droghe in Portogallo ed i suoi effetti. Sorpresa: il consumo di droga non è aumentato, Lisbona non è diventata un ricettacolo di tossici, e ovviamente tribunali e polizia hanno potuto così occuparsi di crimini veri, e non di punire chi si fa per i fatti suoi, senza danneggiare nessuno.

Come sempre, ogni volta che l'apparato repressivo si ritira dalle attività umane, ciò che emerge è uno spiraglio di luce proveniente da un mondo migliore, più libero, più tollerante e, soprattutto, possibile.
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Depenalizzazione della droga in Portogallo:
una lezione per la creazione di politiche sulla droga giuste e di successo


Di Glenn Greenwald


Il 1° luglio 2001 entrava in vigore in Portogallo una legge nazionale che depenalizzava tutte le droghe, comprese cocaina ed eroina. Nel nuovo quadro giuridico, tutte le droghe sono state “depenalizzate,” non “legalizzate.” Quindi, il possesso per uso personale e l'uso stesso della droga sono ancora proibiti legalmente, ma le violazioni di quelle proibizioni sono considerate esclusivamente amministrative e sono state quindi rimosse completamente dal regno criminale. Il traffico di droga continua ad essere perseguito come delitto.

Mentre altri stati dell'Unione Europea hanno sviluppato varie forme di depenalizzazione de facto – per cui le sostanze percepite come meno pesanti (come la cannabis) conducono raramente al procedimento penale – il Portogallo rimane l'unico stato membro della UE con una legge che definisce esplicitamente “depenalizzate” le droghe. Dato che più di sette anni sono ora trascorsi dalla promulgazione del sistema di depenalizzazione del Portogallo, ci sono ampi dati che permettono di valutare i suoi effetti.

Da notare che in Portogallo la depenalizzazione è diventata sempre più popolare dal 2001. Tranne alcuni politici di estrema destra, pochissime fazioni politiche nazionali spingono per un'abrogazione della legge del 2001. E anche se c'è una percezione diffusa che debbano essere fatti dei cambiamenti burocratici alla struttura della depenalizzazione portoghese per renderla più efficiente ed efficace, non c'è un vero dibattito per criminalizzare nuovamente le droghe. Più significativamente, nessuno degli scenari da incubo suggeriti prima della promulgazione dagli avversari della depenalizzazione – dall'aumento sfrenato nel consumo di droga fra i giovani alla trasformazione di Lisbona in un porto sicuro per i “turisti della droga” – si è verificato.

Il consenso politico per la depenalizzazione non è sorprendente alla luce dei dati empirici relativi. Quei dati indicano che la depenalizzazione non ha avuto effetti negativi sui tassi del consumo di droga in Portogallo, i quali, in numerose categorie, sono ora fra i più bassi della UE, specialmente se paragonati agli stati con i più severi regimi di criminalizzazione. Anche se i tassi del consumo post-depenalizzazione sono rimasti approssimativamente gli stessi o sono persino diminuiti un po' rispetto ad altri stati della UE, le patologie correlate alla droga – come le malattie trasmesse sessualmente e le morti dovute all'uso di droga – sono diminuiti drammaticamente. Gli esperti in politiche sulla droga attribuiscono queste tendenze positive all'aumentata capacità del governo portoghese di offrire programmi di cura ai propri cittadini – aumento permesso, per diversi motivi, dalla depenalizzazione.

Questo rapporto comincia con un esame della struttura portoghese di depenalizzazione come disposta nella legge e nei termini di come funziona in pratica. Inoltre è esaminato il clima politico in Portogallo sia prima che dopo la depenalizzazione riguardo alle politiche sulla droga, e l'impeto che ha condotto la nazione ad adottare la depenalizzazione.

Il rapporto valuta quindi la politica portoghese sulla droga nel contesto dell'approccio della UE verso le droghe. I diversi quadri giuridici, così come la tendenza generale verso la liberalizzazione, sono esaminati per permettere una valutazione comparativa significativa fra i dati portoghesi ed i dati di altri stati della UE.

Il rapporto presenta inoltre i dati riguardanti le tendenze relative alla droga in Portogallo sia prima che dopo la depenalizzazione. Gli effetti della depenalizzazione in Portogallo sono esaminati sia in termini assoluti che rispetto ad altri stati che continuano a criminalizzare le droghe, specialmente all'interno della UE.

I dati indicano che, secondo virtualmente ogni metro, la depenalizzazione portoghese è stata un successo clamoroso. In questo successo si trovano delle lezioni manifeste che dovrebbero guidare i dibattiti sulle politiche sulla droga in tutto il mondo.

Download the Full White Paper (PDF) (4 MB)
Drug Decriminalization in Portugal: Lessons for Creating Fair and Successful Drug Policies, Cato White Paper

Wednesday, April 22, 2009

Sicurezza privata o privati della sicurezza?

Se avete mai provato a spiegare a qualcuno in che modo un'ipotetica società libera potrebbe fornire servizi essenziali come la sicurezza, conoscerete senz'altro l'espressione di stupito orrore che le vostre argomentazioni suscitano nell'interlocutore, oltre alla sgradevole sensazione di venir considerato un utopista, una persona con dei problemi, o peggio. La sicurezza in mano ai privati? Mio Dio, il mondo di Kenshiro!

Eppure, aziende private forniscono già i loro servizi a diverse città americane flagellate dal crimine, per il semplice motivo che il mercato è in grado di offrire – incredibile a dirsi – un rapporto costi-benefici più vantaggioso di quello permesso dalle istituzioni pubbliche. Il consiglio della città Oakland in California, ad esempio, ha recentemente votato per assumere la International Services Inc., un'agenzia di sicurezza privata, per pattugliare i quartieri afflitti dal crimine, mentre alcuni quartieri commerciali avevano già raccolto fondi per pagare i servizi di sicurezza disarmati. Leggiamo sul sito del Wall Street Journal:
Impiegare guardie private è meno costoso che assumere nuovi agenti di polizia. Oakland – a fronte di un deficit di 80 milioni di dollari – spende circa il 65% del proprio budget per i servizi di pompieri e polizia, di cui circa 250.000 dollari l'anno, compresi benefit e stipendi, per ogni ufficiale di polizia.

In contrasto, per circa 200.000 dollari l'anno la città può mettere sotto contratto quattro guardie private per pattugliare il problematico settore orientale di Oakland in cui a marzo quattro ufficiali di polizia in servizio sono stati uccisi. E l'azienda, non la città, è responsabile dell'assicurazione per le guardie.
Secondo la polizia di Oakland, mentre le guardie disarmate sarebbero accettabili, quelle armate sarebbero da evitare, perché non addestrate come quelle pubbliche. Argomentazione difficile da accettare, considerando ad esempio i vari casi in cui gli addestratissimi esponenti delle forze dell'ordine si sono sparati nei piedi da soli, diventando star di Youtube (vedi video allegato)...

In ogni caso, i membri del consiglio comunale di Oakland difendono la loro scelta come l'unica opzione rimasta per affrontare l'offensiva criminale che si trovano ad affrontare. L'alternativa proposta dal sindacato di polizia è invece di spendere i 200.000 dollari per pagare gli straordinari di quattro agenti di polizia che perlustrerebbero la zona orientale di Oakland... a piedi (sempre che non li abbiano prima riempiti di piombo per sbaglio).

Insomma, pare proprio che anche nel caso della sicurezza il mercato – e la concorrenza – riesca a offrire soluzioni migliori di quelle prodotte dal monopolio di stato. Se non altro i lauti stipendi pagati ai membri del consiglio comunale di Oakland sono serviti per giungere a questa inattesa conclusione.

Wednesday, April 8, 2009

L'occhio che tutto vede

“It is almost universally felt that when we call a country democratic we are praising it; consequently, the defenders of every kind of regime claim that it is a democracy, and fear that they might have to stop using the word if it were tied down to any one meaning.”
(George Orwell)

I contorni del “cambiamento” obamiano si stanno delineando sempre più precisamente, e si capisce che anche tale termine dev'essere passato per un processo di trasformazione neolinguistica. Infatti, nota Glenn Greenwald, per quanto riguarda il programma di intercettazioni non autorizzato di Bush, il ministero della giustizia della nuova amministrazione ricalca le orme di quella precedente, nonostante le assicurazioni profuse l'agosto scorso quando fu sancita l'immunità delle aziende di telecomunicazioni che avevano partecipato illegalmente al programma.

Ecco, ad esempio, come il senatore Jay Rockefeller giustificò l'immunità in un editoriale sul Washington Post:
In secondo luogo, le cause contro il governo possono procedere. Non c'è dubbio che il governo stesse operando, nel migliore dei casi, in una zona grigia della legge. Se i funzionari dell'amministrazione hanno abusato del loro potere o impropriamente violato la segretezza di persone innocenti, devono essere giudicati responsabili. Questo è esattamente il motivo per cui abbiamo rifiutato l'annosa pressione della Casa Bianca per coprire con l'immunità i funzionari di governo.
La EFF – il principale consulente legale nelle cause contro le telecom – depositò allora nell'ottobre 2008 una causa contro l'amministrazione Bush per aver illegalmente spiato le comunicazioni degli americani.

Ma non si deve mai credere alle parole di un politico: nel pomeriggio di venerdì, il ministero della giustizia di Obama ha depositato la prima risposta del governo alla causa della EFF (.pdf) – la prima nel suo genere contro i funzionari del governo sotto la FISA, la Wiretap Act ed altri statuti contenuti nel programma NSA di Bush – e tale risposta è stata una richiesto di rigetto dell'intera causa sulla base (1) del fatto che i privilegi del “segreto di Stato” bandiscono qualsiasi causa contro l'amministrazione Bush per intercettazioni illegali e (2) di un nuovissimo proclama di “immunità sovrana” di portata strabiliante – che neanche Bush osò presentare – secondo cui il Patriot Act esclude ogni simile causa contro la sorveglianza illegale del governo a meno che ci sia una “volontaria rivelazione” delle comunicazioni illegalmente intercettate.

Tutta la sostanza del “cambiamento,” dunque, appare sempre più un semplice perfezionamento dell'apparato statale tipo Stasi costruito dalla precedente amministrazione: non solo, infatti, viene abbracciato il concetto di privilegio del “segreto di Stato” caro a Bush, ma lo si completa con una dichiarazione nuova di zecca di immunità di governo, che asserisce letteralmente che il governo degli Stati Uniti è libero di intercettare qualsiasi comunicazione privata (telefonica, email e simili) senza ricadute legali. In altre parole, il segreto è un diritto esclusivo dello stato, al cittadino non resta che il dovere di non nascondergli nulla.

E i sorrisi e le pacche sulla spalla ammirati nel recente G20 lasciano prevedere un'estensione globale di tale dottrina autoritaria. Il Nuovo Ordine Globale sta emergendo, dice Brown, e il termine usato appare più che appropriato: perché è dai gironi infernali più profondi che la nuova forma del Leviatano ascende sulla terra.

Monday, February 16, 2009

Vietato dubitare

Nella lista di Download di questo blog potete trovare tra le altre cose un documentario che mette in dubbio la versione ufficiale degli attentati a Londra del 2005, intitolato 7/7 Ripple Effect. Attenzione: se lo scaricate, sarà a vostro rischio e pericolo, non mi assumo alcuna responsabilità sulle possibili conseguenze.

Conseguenze che potrebbero comprendere, per esempio, l'essere perseguiti dalle autorità, e il dover comparire davanti ad un tribunale, come è successo al signor Anthony John Hill, che è stato arrestato dalla Garda, la polizia irlandese, proprio per aver spedito copie del video – liberamente distribuito sulla rete – al giudice ed al capo di una giuria al processo di persone sospettate di coinvolgimento nella preparazione degli attentati al Tribunale Penale di Kingston.

Scrive l'Irish Times:
Ieri, in tribunale, il sergente Seán Fallon ha detto di aver arrestato il sig. Hill nella sua casa di Kells alle 8.14am, e che quando gli ha chiesto se sapesse qualcosa del DVD, ha risposto: “L'ho spedito. Credo che quegli uomini non siano colpevoli.”

La Garda ha inoltre sequestrato i computer con cui Hill ha fatto le copie del DVD e farà richiesta alla corte per spedirli alle autorità britanniche, mentre l'accusato è stato tenuto in custodia.
Il motivo di questi soprusi contro la persona e le proprietà del signor Hill? Presumibilmente è quello di non aver creduto alla versione approvata dal governo dell'accaduto, tutto sommato, al di là delle molte incongruenze evidenziate dal documentario, un atteggiamento piuttosto ragionevole considerati i poco lusinghieri risultati delle forze dell'ordine britanniche nella lotta contro il crimine.

Ma le autorità vegliano sulla nostra sicurezza e ci proteggono dal terrore, e intralciare questa eroica missione è criminale. Anche se poi si scopre, come nell'infame caso delle “bombe liquide” costato centinaia di milioni alle autorità aeroportuali ed alle linee aeree, nonché causa di incalcolabili disagi per i passeggeri, che una parte sostanziosa di questo terrore è totalmente inventata, per la gioia delle aziende specializzate in sicurezza attaccate alla mammella dello stato.

Forse è proprio questo il crimine dell'ingenuo signor Hill: aver intralciato la regolare distribuzione di storie funzionali al monopolio statale della sicurezza. Non commettete il suo errore.

Friday, December 19, 2008

Collusi e contenti

L'incredibile storia del hedge fund di Bernard L. Madoff, in realtà un classico “schema Ponzi” di dimensioni enormi, è il classico caso che, si può esserne certi, verrà portato ad esempio nel richiedere maggiori poteri di controllo da parte dello stato. Eppure, a scavare un poco più a fondo rispetto alla superficiale narrativa massmediatica, si scopre come questa colossale truffa sia stata in realtà un caso classico di fallimento del controllo pubblico, contrapposto al successo di quello privato.

Il fatto è che un'agenzia di analisi privata (due-diligence), la Aksia LLC, che aveva investigato i movimenti del fondo Madoff, aveva scoperto diverse stranezze, tra cui anche una lettera alla SEC del 2005 che avvisava appunto che quello di Madoff era uno schema Ponzi. La Aksia prontamente consigliò tutti i suoi clienti di stare alla larga da Madoff. Allora non era impossibile capire cosa stava succedendo, ma nonostante ciò la SEC (Securities and Exchange Commission) non è riuscita a fare quello che una relativamente piccola agenzia privata non ha avuto difficoltà a fare.

Inoltre sarebbe bene non trascurare tutti i vari collegamenti che legano la famiglia Madoff, i cui membri erano impiegati nel fondo di papà Bernard, agli stessi organi di controllo che avrebbero dovuto sorvegliare le loro attività. Mark Madoff, uno dei figli, era stato assunto nel 2001 da Mary Schapiro alla National Adjudicatory Council, una divisione della Financial Industry Regulatory Authority (Finra). Eric Swanson, marito di Shana Madoff, figlia del fratello di Bernard, Peter, è invece un ex legale della SEC.

In conclusione, non certo di fallimento del mercato o di assenza di regole e controlli si tratta, quanto della perversa commistione di interessi e della collusione che ogni istituzione pubblica che si rispetti coltiva abitualmente sotto l'ala protettiva della sua posizione di monopolista. Ma state pur tranquilli che il neo-eletto presidente – che così tanto stima Mary Shapiro da averla scelta per guidare proprio la SEC – sfrutterà anche questa storia per invocare maggiori poteri per lo stato. Poteri che gli verranno accordati, molto probabilmente, con grande entusiasmo. Del resto, lo stesso Bush ha confessato di aver rinunciato al libero mercato. Per salvarlo, ovviamente.
“Ogni passo era così piccolo, così insignificante, così ben spiegato o, occasionalmente, ‘fatto a malincuore’ che, a meno che non si fosse stati distanti dall'intero processo dal principio, a meno che non si fosse capito cosa fosse tutto ciò fin dal principio, a cosa avessero un giorno portato tutte queste ‘piccole misure’ di cui nessun ‘tedesco patriottico’ avrebbe potuto risentirsi, non si poteva vederlo svilupparsi di giorno in giorno più di quanto un contadino veda il suo grano crescere nel suo campo. Un giorno ne sei sommerso.”
(Milton Mayer, They Thought They Were Free)

Thursday, November 27, 2008

Violenza ingiustificata

Qual è, davvero, il compito principale della polizia di stato? Al di là delle dichiarazioni d'intenti, non pare affatto che sia la protezione del cittadino e della proprietà privata, è sufficiente attraversare il parco di notte per ottenere una prova materiale. In compenso, gli agenti, così come tutto l'apparato giudiziario, sono sempre presenti e solerti quando al cittadino è possibile sottrarre del denaro, con l'impunità garantita dal distintivo.

In questo graffiante articolo William Norman Grigg espone le vere finalità del braccio armato della legge. La legge dello stato, ovviamente.
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Di William Norman Grigg

Henry Blake: Pierce.

Hawkeye Pierce: Che c'è? Cosa?

Blake: Non proverei a lasciare il campo.

Hawkeye: Ha – sono in arresto?

Blake: Non ho detto questo. Sei limitato.

Hawkeye: Questo significa che sono in arresto.

Blake: Per niente, sei limitato soltanto fino al punto in cui, ehm – in cui, ehm – sei in arresto.

Hawkeye: Henry, cosa ti è successo? Ti sei arruolato di nascosto, dietro le nostre spalle? Sei nell'esercito regolare, adesso!

Blake: Siediti Pierce, questo è un ordine!

Hawkeye: Mi stai obbligando ad alzarmi in piedi.

Blake: Per favore.

Hawkeye: Questo è un ordine che posso prendere.


Uno scambio chiave fra il Lt. Col. Henry Blake e B.F. “Hawkeye” Pierce, dall'episodio di M*A*S*H “For the Good of the Outfit.”

Il governo, come non dobbiamo mai dimenticare, è forza. E come Simone Weil osservò memorabilmente, la forza è quell'influenza misteriosa “che cambia chi vi è sottoposto in una cosa. Esercitato al limite, trasforma l'uomo in una cosa nel senso più letterale: fa di lui un cadavere.”

Ogni funzione di governo, non importa quanto mondana o apparentemente inoffensiva, porta con sé l'uso implicito (e spesso evidente) di una forza letale contro coloro che non si sottomettono. Stefan Molyneux lo descrive precisamente come il principio “della pistola nella stanza”: ogni volta che qualcuno parla della presunta virtù di una data impresa di governo, Molyneux saggiamente osserva che la domanda centrale non è se il fine è desiderabile, ma piuttosto “se mi è permesso di essere in disaccordo con voi senza che mi spariate.”

Non tutti i funzionari di governo hanno una pistola e un'autorizzazione ad uccidere altri esseri umani. Ma ogni funzionario di governo collabora molto strettamente con chi è così equipaggiato per costringere il resto di noi a sottomettersi. La gente in questione è prontamente identificabile dai vestiti blu, marroni, o neri che indossano, accessoriata solitamente con un pacchiano pezzo di chincaglieria denominato “distintivo.”

Ad un certo momento, diventa evidente per tutti salvo gli schiavi senza speranza della propaganda ufficiale che lo scopo centrale dei corpi di applicazione di legge non è di proteggere la proprietà* privata, ma piuttosto di sottrarre reddito per lo stato.

Garantito, le agenzie di polizia sono pubblicizzate come sistema per difendere la proprietà privata dalle depredazioni di criminali privati e molti agenti di polizia individualmente hanno espletato questa funzione con coraggio e compassione. Ma non è quello lo scopo istituzionale centrale di tali entità; è una funzione ancillare che fornisce alcuni benefici limitati alla società. Inoltre, come Albert Jay Nock osservò, il governo non è interessato a punire o ad impedire il crimine, ma piuttosto all'instaurazione ed alla conservazione di un monopolio criminale.

L'ordine di priorità dell'applicazione di legge del governo può essere oggi apprezzata in questo contrasto:

Nell'ambito dei precedenti giudiziari esistenti, un ufficiale di polizia non può essere considerato criminalmente o civilmente responsabile per aver mancato di aiutare uno specifico cittadino la cui persona e proprietà sia stata sottoposta ad attacchi criminali. Tuttavia, le agenzie di polizia in tutto il paese puniscono regolarmente gli agenti di polizia che non riescono a completare la loro quota di multe stradali.

Alla prima occhiata potrebbe apparire un confronto illegittimo. Ma consideratelo alla luce del principio del costo di opportunità applicato al budget temporale dell'agente di pattuglia tipico: dovrebbe organizzare il suo tempo così da essere a disposizione per aiutare una vittima del crimine violento, o nel modo migliore per approfittare dei “punti caldi” per i trasgressori automobilistici, completando così la sua quota ed aumentando le sue prospettive per un lucrativo straordinario?

Un dato agente può essere soltanto in un posto in un dato momento, dopo tutto, ed ogni ora spesa per pescare autisti disattenti rappresenta un'ora sottratta al compito di “servire e proteggere” la popolazione locale.

Qui a Payette, Idaho (popolazione circa 7.000), la forza di polizia locale ha non una o due ma non meno di tre automobili non contrassegnate (riconoscibili da alcune angolazioni dal mazzo di antenne nella parte posteriore) che circolano apparentemente attraverso la città alla ricerca di violazioni stradali. Una di esse può essere vista ogni mattina mentre circola per un “punto caldo” locale: una sezione di un'arteria commerciale che incrocia la I-95 dove il limite di velocità cade improvvisamente da 35 a 25 miglia all'ora per diversi isolati.

Questo genere di multa-per-quota – la cui esistenza è incontestabile, nonostante le angosciate smentite dei funzionari della polizia – non è “applicazione di legge”; è aumento delle entrate. Ed è sempre più comune mentre l'implosione economica accelera ed i governi a livello di contea e comunali sono affamati di reddito d'imposta.

“Quando cominciai questo lavoro 30 anni fa, il lavoro della polizia non riguardava l'aumento di reddito,” osserva Michael Reaves, capo della polizia di Utica, nel Michigan. “Ma se ’sei un capo oggi, devi controllare che il vostro reparto produca delle entrate. Questa è la realtà al giorno d'oggi.”

L'articolo del Detroit News contenente il lamento di Reaves era intitolato “le multe stradali aiutano a riempire le casse della città: gli agenti colpiscono sempre più gli automobilisti per sostenere i budget.” Il pezzo, il prima di un'inchiesta in due parti, segnalava che “annotazioni della polizia e del tribunale dal 2002 al 2007 mostrano che molti dipartimenti della Polizia Metropolitana di Detroit hanno drasticamente aumentato il numero delle violazioni stradali emesse in quello che alcuni dicono essere un tentativo di contrastare i deficit di budget causati da un'economia debole.”

Un ex ufficiale di polizia della zona di Detroit ricapitola: “una parte delle multe che i nostri agenti scrivono aiuta a pagare i loro stipendi, ma il resto è profitto per la città. Profitto potrebbe non essere la parola giusta da utilizzare nel governo, ma è praticamente di questo che si tratta.”

No, “profitto” – un termine che descrive il guadagno materiale ottenuto onoratamente per mezzo di commercio reciprocamente vantaggioso – non è la parola giusta. “Saccheggio,” sì.

Detroit e le sue periferie sono alle prese con una grave depressione sempre più profonda, e soffre di un prevedibile aumento di crimini contro la proprietà e di assalti violenti. Ma, come la perspicace Karen DeCoster (lei stessa nativa di Detroit) precisa, “i poliziotti non fanno niente per impedire i mucchi di furti domestici, di automobile ed i crimini assortiti contro la proprietà, perché sono troppo occupati nei “punti caldi” buoni per la cattura dei tipi più pericolosi, come gli amanti della velocità e gli automobilisti che non arrestano completamente allo stop di un incrocio vuoto.”

Questo è il costo di opportunità al lavoro. E questo sottolinea, ancora una volta, le vere priorità che definiscono il “lavoro” della polizia : riscuotere proventi per il governo über alles, proteggere i governati... a volte.

L'incarnazione della corruzione della polizia di Detroit è l'agente David Kanapsky, il campione penna-facile del dipartimento di Polizia di Warren. Durante il 2007, il dipartimento di Polizia di Warren ha emesso 54.100 multe stradali: un aumento del 20 per cento sul totale di 44.809 dell'anno precedente.

Kanapsky, un'insignificante palla di colesterolo invecchiata che non potrebbe inseguire un ladro o lottare contro un aggressore senza rischiare un immediato infarto coronario, ha compilato il dieci per cento delle multe di Warren durante il 2007.

La maggior parte di esse sono state emesse nel luogo di pesca favorito di Kanapsky, un incrocio con un segnale di stop dove alcuni automobilisti farebbero “un arresto in corsa.”

Tuttavia, in realtà non importa se gli automobilisti si fermano del tutto, poiché Kanapsky – in virtù della divisa che indossa per ciò che chiama “lavoro” – gode del beneficio del dubbio quando le multe vengono contestate in tribunale.

E poiché Kanapsky è pagato (nota con attenzione: non “guadagna,” ma “è pagato”) per comparire in tribunale, ha in effetti un motivo perverso per emettere multe che sa che saranno contestate. L'anno scorso ha ricevuto 21.562 dollari in ore di straordinario semplicemente per aver trascinato il suo corpo ingrassato dalle tasse in tribunale per sibilare le sue allegazioni davanti ad un giudice.

Ciascuno di quelle multe contestate era un caso della parola di Kanapsky contro quella della sua vittima – la parola di un gonfia-tasse interessato contro quella di un cittadino produttivo. Naturalmente, il giudice prende invariabilmente le parti del suo camerata nella classe dei gonfia-tasse. Così Kanapsky è libero di farsi crescere un altro mento sovvenzionato e di predare altra gente innocente; nel frattempo, coloro che hanno osato obiettare alle predazioni di Kanapsky sono sotto del costo di una multa e del tempo prezioso passato nell'inutile, infuriante, umiliante tentativo di contestarla in tribunale.

Ogni cittadino è libero di perseguire ulteriormente quel disaccordo, con il proprio tempo e a sue spese, nello stesso sistema che dipende dal supporto dei predatori armati come Kanapsky. Tuttavia, se quel cittadino scrolla le spalle semplicemente le sue spalle e dice, in effetti, “’ non avete provato niente ed io non ho intenzione di cedere i miei soldi legittimamente guadagnati sulla parola di un delinquente interessato,” imparerà alla fine che non può persistere nel suo disaccordo senza che gli sparino.

È importante riconoscere che molti agenti di polizia sono nauseati dall'impiego che ne fanno i governi che li hanno assunti.

“Le persone su cui contiamo per sostenerci ed aiutarci quando siamo sulla strada sono quelli che finiscono per pagare il conto, e sono irritate da tutto ciò,” osserva il sergente di polizia Richard Lyons di Trenton, Michigan. “Potremmo andare semplicemente di porta in porta dicendo alla gente, ‘dateci ora 100 dollari, dato che vostro figlio sedicenne finirà per pagarci in ogni caso quando comincerà a guidare.” Non potete incolpare la gente se si arrabbia. Nessun politico vuole essere quello che alza le tasse, ma se la comunità ha bisogno di più soldi dovrebbe farlo. Almeno quello è più onorevole dell'inseguire le automobili perché hanno superato di cinque miglia il limite di velocità.”

Naturalmente, nessun politico vuole alzare apertamente le tasse, e con il valore delle proprietà ed i guadagni del commercio in acuta diminuzione, le imposte sulla proprietà e sul reddito si stanno restringendo. Ecco perché la polizia nazionale viene sempre più schierata come raccoglitrice armata del reddito – e perché le file già lunghe fuori dal vostro tribunale locale diventano ogni settimana più lunghe.

I blocchi stradali della polizia non sono gli unici mezzi creativi di estrazione illecita del reddito impiegata dagli enti locali; le “citazioni per applicazione del codice” stanno similmente proliferando, spesso in nome del mantenimento del valore della proprietà in mezzo al crollo degli immobili. Dato le dimensioni dello scoppio della bolla immobiliare, è un po' come nuotare contro le correnti di Cariddi. Ma l'intenzione qui, ancora una volta, non è di aiutare i proprietari di immobili, ma piuttosto di inventare nuove opportunità per la riscossione di redditi.

Questo ci porta al caso di Ian Bernard (anche conosciuto come “Ian Freeman”) di Keene, nel New Hampshire. L'estate scorsa, Freeman ha ricevuto una citazione – consegnata, come risulta, da un agente di polizia pensionato che “lavora part-time” come agente per le ingiunzioni, mentre riceve una pensione fornita dalle tasse – per aver permesso agli occupanti di una sua proprietà di tenere un divano in giardino.

Il sig. Freeman, ricordate, possiede l'immobile. Nessuna persona rispettabile ha protestato per il divano; la fonte del reclamo era un altro funzionario municipale. Percependo, piuttosto correttamente, che si trattasse di una questione di diritti di proprietà, Freeman ha rifiutato di pagare la citazione. All'inizio di novembre Bernard si è recato al tribunale di prima istanza davanti ad un giudice antagonista alle convinzioni del sig. Bernard, ben noti a Keene.

Nell'erronea convinzione che avrebbe ottenuto un qualche tipo di vittoria, il giudice ha organizzato una piccola dimostrazione durante l'udienza di Freeman: sapendo che Freeman ed altri attivisti libertari locali rifiutano la formalità pomposa delle udienze, il giudice ha convocato parecchi ufficiali giudiziari nell'aula del tribunale istruendoli ad esser pronti ad arrestare Freeman o chiunque dei suoi soci che non avesse mostrato la deferenza prevista levandosi in piedi quando il giudice sarebbe entrato nella stanza e sedendosi subito quando ordinato.

Come Hawkeye Pierce, Freeman ed i suoi amici vivono sull'assioma che qualcuno che “ordini” di sedersi sta obbligandoli ad alzarsi in piedi, e viceversa. Questa è una cosa assolutamente lodevole.

Così è stato che il giudice ha ordinato che Freeman venisse arrestato per disprezzo per essersi alzato in piedi una frazione a malapena percettibile di secondo in più di quanto il giudice ha pensato adeguato. Uno speciale processo chiuso è stato allora tenuto, in cui Freeman ha ricevuto una sentenza di 93 giorni di prigione – tre giorni per il rifiuto di pagare la multa originale e complessivamente 90 giorni per disprezzo.

Ancora una volta: questo individuo, che non ha fatto niente per nuocere a qualcuno, passerà più di tre mesi in prigione per aver affermato il controllo sulla sua proprietà legalmente acquistata e rifiutato l'obbedienza servile ad un certo tizio con un complesso di Liberace.

Avrebbe potuto andar peggio.

Oh, diamine, sì: in un tempo in cui i raccoglitori armati di imposta considerano loro diritto e dovere sottoporre la gente alla tortura dell'elettroshock al primo segno di resistenza, può sempre andar molto peggio.

Appena due giorni fa (mercoledì 19 novembre), il residente di Houston Marvin Driver, padre del ricevitore dei Green Bay Packers Donald Driver, è stato secondo quanto riferito lasciato sanguinante ed incosciente dopo esser stato picchiato da un paio di poliziotti di Houston che lo avevano arrestato a causa di un'eccezionale multa stradale.

Marvin Driver, 56 anni, era “privo di sensi” una volta portato in prigione. Trasferito ad un ospedale locale, è stato curato per un'emorragia cerebrale derivante da un trauma violento. Ammutolito dall'assalto, Driver ha scribacchiato alcuni particolari sull'aggressione. È stato arrestato fuori della casa di sua madre; suo fratello Winston, che ha testimoniato l'arresto, dice che uno degli agenti lo ha minacciato, ordinandogli di rientrare in casa. Mentre la polizia se ne andava, Winston ha chiamato il 911.

La prossima cosa che la famiglia ha saputo, è stata che Marvin era all'ospedale. Sostiene essere stato trascinato dietro una stazione di servizio ed essere stato picchiato dalla polizia, che inoltre ha provato a spingergli qualcosa in gola. Ad un certo punto, Marvin ha ricordato, uno degli aggressori sarcasticamente gli ha detto che “stava andando a incontrare Gesù.”

Le lesioni del sig. Driver – che includono contusioni addominali provocate da ginocchiate allo stomaco – erano consistenti con la sua storia.

Mentre era chiaro che Driver ha subito un danno serio mentre era nella custodia della polizia, la reazione iniziale del dipartimento è stata che non poteva render conto o commentare lo stato di Driver prima di una lunga inchiesta. Tuttavia, il corpo ha riassegnato rapidamente i tre agenti – Bacilio Guzman, Gilberto Cruz e M. Marin – che si suppone abbiano partecipato all'assalto.

Gli agenti Cruz e Guzman sono entrambi diventati agenti di polizia giurati entro gli ultimi 18 mesi. Il sig. Driver ha detto che le botte che ha sopportato sono state meno dolorose per lui del fatto che aveva conosciuto uno degli aggressori nel quartiere prima che diventasse un agente di polizia. Avevano avuto relazioni amichevoli finché ad uno di loro è stato assegnato il compito di raccogliere reddito per il governo, ed il potere di trasformare i suoi precedenti amici in cadaveri.

Monday, November 3, 2008

Golpe, dollari e banane

Lo stato è un'organizzazione criminale: estorce denaro alle sue vittime e – fatta salva una percentuale investita in “servizi” di scarsa qualità che servono da “vetrina” – lo utilizza per operazioni criminose da cui gruppi selezionati di persone riescono ad ottenere lauti profitti. È normale quindi che chi si trova più vicino alla cupola dove le decisioni vengono prese abbia la possibilità di trarne profitto. E non è detto che si tratti solo di membri o associati della cupola: talvolta, chissà anche qualche “mistress” d'alto bordo, o qualche cognato o cugino riesce a fare il colpo.

Com'è successo nei casi raccontati in questo articolo, dove i vari golpe orditi dalla CIA si sono trasformati in ottime occasioni per sbancare il mercato azionario.
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Di Ray Fisman


Nel 1951, Jacobo Árbenz Gúzman diventò il secondo presidente democraticamente eletto del Guatemala. Gli autoritari predecessori di Árbenz erano stati molto graditi agli interessi commerciali americani, specialmente quelli della United Fruit Co. (ora Chiquita), che aveva comprato a basso costo titoli sulla terra dall'élite corrotta del Guatemala per il proprio impero della banana in continua espansione. Una volta eletto, il presidente Árbenz cercò di riprendersi tutto, nazionalizzando i beni guatemaltechi della UFC e ridistribuendoli ai poveri.

Ma la UFC aveva amici molto in alto – l'assistente del ministro per gli affari interamericani, John Moor Cabot, era fratello del presidente Thomas Cabot della UFC. Il ministro stesso, John Foster Dulles, aveva svolto compiti legali per la UFC e suo fratello Allen Dulles era direttore della CIA ed era membro del consiglio della UFC. Grazie alla Legge sulla Libertà di Informazione, ora sappiamo che il vari Cabot e Dulles tennero una serie di riunioni top-secret in cui decisero che Árbenz se ne doveva andare e finanziarono un golpe che allontanò Árbenz dalla presidenza nel 1954.

Con un burattino degli Stati Uniti di nuovo nel palazzo presidenziale, i profitti della UFC erano sicuri. Ma sembra che l'azienda non sia stata l'unico beneficiario di questa diplomazia mantello e coltello da Guerra Fredda: uno studio recente degli economisti Arindrajit Dube, Ethan Kaplan e Suresh Naidu sostiene che coloro che erano implicati nel processo di progettazione hanno inoltre tratto sostanziosi profitti. Seguendo i prezzi delle azioni della UFC e di altre ditte politicamente vulnerabili nei mesi che portano ai golpe organizzati dalla CIA in Guatemala, Cile, Cuba e Iran, i ricercatori forniscono le prove che qualcuno – forse uno dei Dulles, dei Cabot, o degli altri che sapevano – trattava azioni basandosi su informazioni segrete di questi golpe in nuce.

Questa rivelazione è un contributo al campo in veloce espansione dell'“economia legale,” che prova a capire il chi, il cosa, e il perché delle transazioni illecite. Poiché queste sono attività che avvengono di nascosto (quando sono fatte bene, almeno), i ricercatori sono costretti a cercare le impronte digitali lasciate nei dati da contrabbandieri, politici corrotti ed altri trasgressori.

Dube, Kaplan e Naidu esaminano come il mercato azionario ha reagito ad eventi di cui nessun trader di Wall Street avrebbe dovuto sapere niente: riunioni top-secret di congiure che ordivano colpi di stato nelle sedi della CIA e approvazioni presidenziali di invasioni organizzate dalla CIA. Questi eventi avrebbero aumentato i futuri profitti di aziende come la UFC – se il golpe della CIA in Guatemala fosse riuscito, per esempio, la UFC si sarebbe ripresa le sue piantagioni. Se i trader di azioni fossero stati informati del processo di progettazione del golpe, ci si dovrebbe attendere che avrebbero scommesso sul rialzo dei prezzi delle aziende coinvolte in previsione di questi più alti profitti. Queste riunioni ed autorizzazioni erano tuttavia tutte altamente segrete, e poiché non si può trattare sulla base di informazioni che non si hanno, il prezzo delle azioni della UFC non avrebbe dovuto muoversi fino a che il golpe non fosse realmente avvenuto ed il mondo degli investimenti non avesse saputo del cambio di regime.

A meno che, ovviamente, alcuni tra i Cabot, i Dulles, o altri insider stessero usando le loro informazioni privilegiate per trarre profitto personalmente dal futuro golpe. Per capire come l'insider trading avrebbe alzato il prezzo delle azioni di un'azienda, supponete che qualcuno interno alla progettazione – forse nella UFC o nello stesso State Department – avesse cominciato silenziosamente a comprare a basso costo le azioni UFC in previsione del balzo dei prezzi che sarebbe avvenuto dopo il golpe (o che avesse avvertito i suoi cugini trader così che lo facessero loro). Tutti questi acquisti pre-golpe avrebbero aumentato la domanda di azioni UFC, facendo alzare il loro prezzo ben prima che gli operatori della CIA avessero cominciato il loro lavoro per rovesciare il governo guatemalteco.

Tale commercio sulla base di informazioni riservate è illegale, e quando coinvolge dettagli altamente segreti su un futuro golpe della CIA, scivola verso il tradimento. Tuttavia i ricercatori hanno scoperto che i prezzi delle aziende influenzate dagli sforzi della CIA per rovesciare regimi – UFC in Guatemala, Anglo-Iranian (petrolio) in Iran, Anaconda (estrazione mineraria) in Cile e American Sugar a Cuba – erano saliti nelle settimane e nei mesi che precedettero i colpi di stato. (Gli autori limitano la loro analisi ai golpe per i quali hanno avuto accesso ai documenti di progettazione desecretati e dove aziende degli Stati Uniti avevano visto nazionalizzare dai regimi designati le loro proprietà.)

Ancora, questi guadagni erano concentrati in giorni che seguivano cruciali autorizzazioni o piani governativi per il colpo di stato (suggerendo che gli acquisti non erano semplicemente il risultato di giusta previsione circa un possibile golpe). Per esempio, nella settimana in cui il presidente Eisenhower diede l'approvazione completa all'operazione PBFortune per rovesciare Árbenz, il prezzo delle UFC salì del 3,8 per cento; e il mercato azionario, quella settimana, era piatto.

In tutto, le azioni delle aziende influenzate dai golpe salirono complessivamente del 10 per cento a seguito di autorizzazioni top-secret, sommergendo il guadagno del 3,5 per cento che arrivò nel periodo immediatamente successivo ai golpe. Se le informazioni non fossero filtrate nel mercato azionario con l'insider trading, l'intero impatto del golpe sarebbe apparso soltanto quando le invasioni pubbliche furono avvenute e le notizie del cambiamento di regime ebbero raggiunto infine il mondo degli investimenti. Purtroppo, ci sono limiti a ciò che questa indagine del mercato azionario può scoprire. Quando i ricercatori si sono messi in contatto con la Commissione delle Operazioni di Borsa per scoprire chi stava acquistando in quei giorni, hanno scoperto che ci sono limiti a quello che la Legge sulla Libertà di Informazione può ottenere. Così, non possiamo far risalire l'apparente insider trading a qualcuno in particolare.

C'è inoltre qualche prova, anche se sperimentale, che il mercato era molto bravo a prevedere il successo e il fallimento di un golpe – un'indicazione ulteriore che i trader che spingevano in alto il prezzo avevano conoscenza dettagliata dei piani segreti (e dei loro risultati previsti). L'invasione CIA di Cuba viene a ragione ricordata attualmente come il fiasco della Baia dei Porci, e chiunque fece insider trading in quella occasione sembrava sapere bene il fatto suo: l'aumento del prezzo delle azioni American Sugar nel periodo pre-invasione fu molto più basso dei guadagni su aziende influenzate dagli altri, riusciti golpe nella ricerca.

E cosa dice l'economia legale dell'amministrazione di Bush? I ricercatori hanno già valutato quanto vale per le aziende collegate ai repubblicani avere George W. Bush nella Casa Bianca esaminando quello che è accaduto ai prezzi delle azioni di aziende con ex legislatori repubblicani nei loro consigli d'amministrazione quando Al Gore rinunciò alla sua lotta per la presidenza il 13 dicembre 2000 (salirono; i prezzi delle società collegate ai democratici, invece, scesero).

Se e quando la storia dietro all'invasione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti diventerà pubblica, i ricercatori certamente analizzeranno anche i prezzi delle azioni delle molte aziende che hanno tratto profitto da un Iraq occupato dagli Stati Uniti. E nessuna sarà esaminata più accuratamente del gigante Halliburton, il cui ex CEO Dick Cheney lasciò l'azienda per diventare vice presidente nel 2000 ed indubbiamente partecipò alla pianificazione dell'invasione (alcuni dicono che fu l'uomo chiave nella decisione di invadere). Nel periodo successivo all'invasione dell'Iraq, Halliburton ha ricevuto miliardi in contratti di ricostruzione senza concorso, aumentando i suoi profitti e conducendo alle accuse di corruzione.

Il prezzo delle azioni Halliburton balzò del 7,6 per cento il giorno in cui il Senato autorizzò l'uso della forza in Iraq, quindi gli investitori hanno anticipato chiaramente che la guerra sarebbe stata buona cosa per l'azienda. Hanno inoltre profittato gli insider dalla comunicazione preliminare di questi dolci affari futuri? I teorici della cospirazione senza dubbio saranno interessati a ciò che è accaduto alle azioni Halliburton nei giorni in cui le riunioni riservate hanno avuto luogo. Cheney stesso certamente non avrebbe potuto acquistare su informazioni riservate – il controllo sull'insider trading e sulle transazioni azionarie è oggi molto più sofisticato di quanto fosse negli anni 50. Ma forse altri nell'ufficio del vice presidente o alla Halliburton (o i loro cugini, o i cugini dei loro cugini) può essere che abbiano avuto l'occasione di fare qualche operazione sleale. In caso affermativo, potrebbero aver lasciato ai ricercatori delle tracce nei dati da seguire.