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Monday, April 26, 2010

Costruire il Nuovo Ordine Mondiale

The Creature from Jekyll Island: A Second Look at the Federal Reserve è senz'altro uno dei libri più rivelatori sul sistema monetario internazionale e in particolare sulla FED. In esso G. Edward Griffin si avventura anche in alcune previsioni su quale dovrebbe essere il corso degli eventi in quello che chiama “finale di partita.” Rileggendole oggi, a 16 anni di distanza dalla pubblicazione del libro, la precisione di quelle previsioni è raggelante.

Quelli che seguono sono alcuni brani tratti dal sesto capitolo.

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Di G. Edward Griffin


Torniamo ora al gioco chiamato salvataggi (bailout). Tutte quelle contenute nel capitolo precedente erano soltanto informazioni di base per capire il gioco così come viene giocato sulla scena internazionale. Queste, finalmente, sono le regole:

1. Le banche commerciali nelle nazioni industrializzate, appoggiate dalle loro rispettive banche centrali, creano i soldi dal nulla e li prestano ai governi delle nazioni sottosviluppate. Sanno che questi sono prestiti rischiosi, così caricano un tasso d'interesse abbastanza alto per compensare. È più di quanto pensano di ricevere a lungo termine.

2. Quando le nazioni sottosviluppate non possono pagare l'interesse sui loro prestiti, la banca mondiale e lo FMI (Fondo Monetario Internazionale) entrano in gioco sia come giocatori che come arbitri. Usando denaro supplementare creato dal nulla dalle banche centrali delle loro nazioni membri, anticipano prestiti per lo “sviluppo” ai governi che hanno ora abbastanza per pagare l'interesse sui prestiti originari con un'eccedenza sufficiente per i loro scopi politici.

3. Il paese beneficiario esaurisce rapidamente il nuovo rifornimento di denaro ed il gioco ritorna al punto numero due. Questa volta, tuttavia, i nuovi prestiti sono garantiti dalla Banca Mondiale e dalle banche centrali delle nazioni industrializzate. Ora che il rischio di default è rimosso, le banche commerciali acconsentono a ridurre l'interesse al punto previsto all'inizio. I governi del debitore riprendono i pagamenti.

4. La mossa finale è – be', in questa versione del gioco non sembra esserci mossa finale, perché il programma è di far continuare il gioco all'infinito. Per rendere questo possibile, devono avvenire determinate cose che sono effettivamente molto definitive. Tra queste la conversione dello FMI in una banca centrale mondiale come Keynes aveva progettato, che emette quindi una moneta fiat internazionale. Una volta che questa “Banca di Emissione” è stabilita, lo FMI può raccogliere risorse illimitate dai cittadini del mondo con la tassa indiretta chiamata inflazione. Il flusso di denaro può allora essere sostenuto indefinitamente – con o senza l'approvazione delle diverse nazioni – perché non avranno più moneta propria.


Dato che questo gioco risulta in un'emorragia di ricchezza per le nazioni industrializzate, le loro economie sono condannate ad essere sempre più svalutate, un processo che sta avendo luogo da Bretton Woods. Il risultato sarà un severo abbassamento del loro livello di vita e la loro dismissione come nazioni indipendenti. La realtà nascosta dietro i cosiddetti prestiti per lo sviluppo è che l'America e le altre nazioni industrializzate vengono sovvertite con questo processo. Non è un caso; è l'essenza del piano. Una forte nazione è improbabile che ceda la propria sovranità. Gli americani non acconsentirebbero a cedere il loro sistema monetario, il loro esercito, o le loro corti ad un organismo mondiale composto da governi che sono stati dispotici verso i loro stessi popoli, specialmente poiché la maggior parte di quei regimi già hanno rivelato un'ostilità anti-americana. Ma se gli americani possono essere portati al punto in cui soffrono per il crollo della loro economia e dell'ordine civile, le cose saranno diverse. Quando si troveranno nelle code per il pane ed affronteranno l'anarchia nelle loro strade, saranno più disposti a cedere la sovranità in cambio di “assistenza” dalla banca mondiale e dalle forze di “peacekeeping” dell'ONU. Questo diventerà ancora più accettabile se un crollo strutturato del comunismo può essere organizzato anticipatamente per far sembrare che i principali sistemi politici mondiali convergono nel comune denominatore della “socialdemocrazia.”


Le nazioni sottosviluppate, dall'altro lato, non vengono sollevate. Ciò che sta accadendo loro è che i loro capi politici stanno diventando dipendenti dal flusso di denaro dello FMI e non potranno smettere l'abitudine. Questi paesi vengono conquistati con il denaro anziché con le armi. Presto non saranno più nazioni davvero indipendenti. Stanno diventando semplici componenti nel sistema del socialismo mondiale progettato da Harry Dexter White e da John Maynard Keynes. I loro capi sono addestrati per diventare potentati in un nuovo feudalesimo high-tech, rendendo omaggio ai loro Signori a New York. E sono desiderosi di farlo in cambio del privilegio e del potere all'interno del “Nuovo Ordine Mondiale.” Quella è la mossa finale.

Sunday, February 28, 2010

Clima di terrore

Documentario in 5 parti. Piccola domanda polemica: son più di dieci anni che ci spacciano – a carissimo prezzo – questa robaccia. Dov'erano i cosiddetti “debunker,” in tutto questo tempo?

Friday, May 1, 2009

Premio Caligola - Aprile '09: G20!

Come ampiamente previsto, la performance corale del G20 si è aggiudicata il Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa di aprile, anche se con un margine minore di quel che ci si poteva attendere. Gli e/lettori del Gongoro, infatti, hanno dimostrato la loro raffinatezza premiando con il 38% dei voti l'indubbia originalità dell'attacco alla libertà linguistica da parte del governo cinese.

E così la vittoria dei Venti Dementi (a proposito, complimenti per quella G maiuscola nella sigla!) non è stata sicura fino alle ultime ore della votazione, scongiurando il pericolo di una tornata elettorale priva di suspence, quale si paventava alla vigilia: un plauso quindi al nostro corpo elettorale, che ha dimostrato maturità e capacità di riconoscere la qualità.

In questo scontro di titani è rimasto purtroppo stritolato il piccolo ma valoroso consiglio cittadino di Epsom ed Ewell, che pure ha raccolto un onorevole 5%, giusto riconoscimento per chi ci ha dato modo di comprendere appieno l'utilità dei poteri speciali antiterrorismo: già avevamo intuito che, nella dura lotta contro il terrore, la strategia obbligata prevedesse l'annullamento pressoché totale della sfera privata; ora, grazie anche alle imprese di Epsom ed Ewell abbiamo capito che la vera soluzione, verso cui ci stiamo avviando a grandi passi, è di chiudere tutti in prigione lasciando i “terroristi” fuori.

Infine, una piccola novità per quanto riguarda la premiazione di questa avvincente ed emozionante edizione: in via del tutto eccezionale, al gruppo dei vincitori verranno consegnate, oltre alla targa ricordo e al consueto kit
Do it yourself: Suicide!, anche venti magliette dedicate a Jim Jones, da considerarsi come sottile suggerimento: “do it, all together!

Friday, April 24, 2009

Premio Caligola - Aprile '09

Eccoci di nuovo al più atteso degli election day, quello che premia le più spettacolari ubriacature di potere, le migliori performance di quei curiosi esseri chiamati genericamente “autorità” (Rhipicephalus sanguineus), e seleziona il più degno di ricevere il Premio Caligola - Il potere gli ha dato alla testa.

E l'edizione di aprile è davvero un'edizione speciale, perché come primo concorrente – assolutamente favorito! – presenta non uno, ma ben 20 esponenti di primo piano di questa specie parassita, che non hanno deluso le aspettative. Parlo ovviamente del G20, la babele di potenti che in un'orgia di hybris ha piantato i semi della prossima miseria inaugurando la valuta globale.

Una simile prestazione di squadra lascia ben poche speranze agli altri concorrenti: eppure, il consiglio cittadino di Epsom ed Ewell, nel suo piccolo, ci aiuta a capire lo scopo delle varie leggi antiterrorismo spuntate come brufoli sulla faccia di un adolescente un po' in tutto il mondo: servono a spiare i cittadini, per vedere se guidano il taxi o vendono alcol senza licenza, o se terrorizzano il quartiere tenendo il volume dello stereo troppo alto. War on terror!

E che dire del governo cinese, che scopriamo avere funzionari dedicati al controllo linguistico, non sia mai che a qualche suddito salti in mente di distinguersi dagli altri con un nome troppo poco comune. A questo punto, dico io, ma perché usare i nomi? Sono tanto comodi i numeri, li possiamo pure tatuare o – ancora meglio! – microchippare sottopelle. E all'aeroporto, alè, basterà mettere delle casse da supermercato e leggere il codice a barre, quale comodità!

In conclusione, non lasciate che il bagliore dei Venti Dementi eclissi i lampi degli altri candidati, ponderate bene e fate contare il vostro voto. O, se vi va, votate pure a caso, ché variando l'ordine dei fattori il risultato non cambia, non cambia proprio mai.

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Dal G20 passi avanti in direzione di una moneta unica mondiale


Una singola clausola del Punto 19 nel comunicato finale del vertice del G20 è in effetti una rivoluzione nell’ordine finanziario globale, a quanto scrive il
Daily Telegraph.

«Abbiamo deciso - si legge - di appoggiare uno stanziamento di Diritti Speciali di Prelievo (Sdr) che inietterà 250 miliardi di dollari nell’economia globale per aumentarne la liquidità».

In effetti, scrive il quotidiano, i leader del G20 hanno attivato la facoltà del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) di creare denaro con un quantitative easing, dando luogo in effetti ad una valuta mondiale al di fuori del controllo di qualsiasi istituzione sovrana.

Definendo il vertice del G20 «un ottima cosa» per l’Fmi, il
Daily Telegraph scrive che «i suoi fondi per far fronte alle crisi sono stati triplicati da un giorno all’altro ed assommano ora a 750 miliardi di dollari».

Il direttore generale del Fmi, Dominique Strauss-Khan, ha dichiarato di recente che il mondo si trova già in «depressione» e che rischia disordini sociali e conflitti militari a meno che i leader politici non ricorrano a massicci stimoli.

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Il consiglio di Epsom ed Ewell usa poteri antiterrorismo per spiare i residenti


È emerso che poteri antiterrorismo sono stati usati dal consiglio di Epsom per spiare i propri residenti per piccole infrazioni.

Il consiglio di Epsom ed Ewell ha ordinato la sorveglianza progettata per contrastare attacchi terroristici per indagare su taxi senza licenza, truffatori di benefit, licenze per alcolici e vicini rumorosi.

Una richiesta nell'ambito della Legge sulla Libertà di Informazione da parte dei liberal-democratici ha rivelato che il consiglio ha utilizzato la Legge sulla Regolazione dei Poteri Investigativi 2000 (Ripa) 36 volte negli ultimi cinque anni.

Malgrado il grande numero di casi investigati soltanto tre hanno portato ad un procedimento giudiziario.

Il ministro dell'interno ombra Chris Grayling, deputato per Epsom ed Ewell, ha detto: “Penso che sia assolutamente sbagliato che questi poteri siano stati usati dalle autorità locali quando originariamente sono stati progettati per la sorveglianza antiterroristica.

“Non è solo uno spreco di soldi, è un'impropria invasione della privacy.

“È usare poteri destinati a combattere il terrorismo per scopi locali. È semplicemente sbagliato.

“Penso che le autorità locali non dovrebbero usarli affatto.”

Il consigliere liberal-democratico di
Epsom ed Ewell Jonathan Lees ha detto: “A livello nazionale è spaventoso che queste leggi siano state usate tante volte.

“Il Consiglio di Epsom ed Ewell le ha usate 36 volte, 29 delle quali sono state autorizzate dall'amministrazione e soltanto sette dall'amministrazione superiore.

“Sono molto preoccupato per questi poteri, che hanno il potenziale di infrangere le nostre libertà civili, devono essere utilizzati soltanto in casi estremi dall'amministrazione superiore del consiglio sotto stretto controllo.

“Dovrebbero essere controllati costantemente contro l'uso improprio e se usati, dovrebbe essere documentato il perché con una spiegazione chiara.”

Il capo esecutivo del consiglio, due direttori, quattro capi di servizio, un amministratore e tre capisquadra hanno il potere di autorizzare l'uso delle leggi antiterrorismo nelle indagini del consiglio.

Un portavoce per il consiglio ha ammesso che l'uso della nuova legislazione “permette di infrangere le libertà civili in modo legale.”

Ha aggiunto: “Il consiglio esegue indagini usando i poteri della Ripa su frodi di benefit, sulle licenze e sulla salute ambientale.

“Non lo fa su base sistematica, ma usa i poteri solo dove ritiene che siano adeguati.

“Le autorità locali hanno il potere di regolare determinate zone per garantire la sicurezza e la qualità di vita per i nostri residenti.

“Quando le infrazioni sono perseguibili in alcuni casi è richiestala sorveglianza per provarle.

“Un'autorità locale deve bilanciare i diritti dell'individuo contro i diritti ed i bisogni del pubblico nel suo complesso nell'espletamento delle sue funzioni.

“Il personale che autorizza regolarmente la sorveglianza è stato addestrato all'uso dei poteri adeguati e il mese scorso è stato tenuto un corso di aggiornamento condotto da istruttori esterni.”

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Il nome non è sulla lista? Cambiatelo, dice la Cina


“Ma,” il carattere cinese per cavallo, è il tredicesimo cognome più comune in Cina, condiviso da quasi 17 milioni di persone. Questo può causare una confusione infinita quando i Ma si riuniscono, specialmente se quei Ma condividono anche lo stesso nome, come molti cinesi.

Il nonno amante dei libri di Ma Cheng ha trovato una soluzione elegante a questo comune problema. Ventisei anni fa, quando la sua nipote nasceva, ha setacciato la sua biblioteca di dizionari cinesi e si è illuminato su di un carattere pronunciato “cheng.” Cheng, che significa destrieri al galoppo, assomiglia al carattere per cavallo, salvo che è condensato e scritto tre volte in fila.

Il carattere è così raro che una volta che la gente lo vede, dice la sig.na Ma, tende a ricordare sia lei che il suo nome. Per questo motivo le piace così tanto.

Ma quello è anche il motivo per cui il governo vuole che lo cambi.

Per Ma Cheng e milioni di altri, il desiderio dei genitori cinesi di dare ai loro bambini una scintilla di individualità si sta scontrando frontalmente con il desiderio di ordine della burocrazia cinese. Cercando di modernizzare il proprio vasto database su 1,3 miliardi di cittadini cinesi, l'ufficio di pubblica sicurezza del governo sta sostituendo la carta di identità scritta a mano che ogni cinese deve portare con sé con una digitale, completa di foto a colori e microchip incastonati. Le nuove carte sono più difficili da falsificare e possono essere scansionate in luoghi come gli aeroporti dove la sicurezza è una priorità.

I computer dell'ufficio, tuttavia, sono programmati per leggere soltanto 32.252 degli approssimativamente 55.000 caratteri cinesi, secondo un rapporto del governo del 2006. Il risultato è che la sig.na Ma ed almeno alcuni dei 60 milioni di altri cinesi con caratteri oscuri nei loro nomi non possono ottenere le nuove carte d'identità – a meno che cambino i loro nomi in qualcosa di più comune.

In più, la situazione può per peggiorare o, nel punto di vista del governo, migliorare. Almeno dal 2003, la Cina sta lavorando ad una lista standardizzata dei caratteri da utilizzare nella vita di tutti i giorni, anche per dare il nome ai bambini.

Un giornale la settimana scorsa ha rivelato che la lista sarà pubblicata alla fine di quest'anno e porrà un freno all'uso di nomi oscuri. Un funzionario di linguistica del governo ha detto a Xinhua, l'agenzia di notizie gestita dallo stato, che la lista comprenderà più di 8.000 caratteri. Anche se è molto meno di quanto la base di dati si presume includa, il funzionario ha detto che è più che sufficiente “per trasportare qualsiasi concetto in qualunque campo.” Circa 3.500 caratteri sono usati quotidianamente.

I funzionari di governo suggeriscono che i nomi siano sfuggiti di mano, con troppi genitori che selezionano i caratteri più oscuri che possono trovare o persino inventando i caratteri, come fossero accessori linguistici. Ma molte coppie cinesi sono orgogliose di cercare nei ricchi archivi del cinese classico per trovare un nome distintivo e piacevole, per aiutare parzialmente i loro bambini a distinguersi in una società con sorprendentemente pochi cognomi.

Secondo alcune stime, 100 cognomi coprono l'85% dei cittadini cinesi. Laobaxing, o “vecchi cento nomi,” è un termine colloquiale per le masse. In contrasto, 70.000 cognomi coprono il 90% degli americani.

Wednesday, April 8, 2009

L'occhio che tutto vede

“It is almost universally felt that when we call a country democratic we are praising it; consequently, the defenders of every kind of regime claim that it is a democracy, and fear that they might have to stop using the word if it were tied down to any one meaning.”
(George Orwell)

I contorni del “cambiamento” obamiano si stanno delineando sempre più precisamente, e si capisce che anche tale termine dev'essere passato per un processo di trasformazione neolinguistica. Infatti, nota Glenn Greenwald, per quanto riguarda il programma di intercettazioni non autorizzato di Bush, il ministero della giustizia della nuova amministrazione ricalca le orme di quella precedente, nonostante le assicurazioni profuse l'agosto scorso quando fu sancita l'immunità delle aziende di telecomunicazioni che avevano partecipato illegalmente al programma.

Ecco, ad esempio, come il senatore Jay Rockefeller giustificò l'immunità in un editoriale sul Washington Post:
In secondo luogo, le cause contro il governo possono procedere. Non c'è dubbio che il governo stesse operando, nel migliore dei casi, in una zona grigia della legge. Se i funzionari dell'amministrazione hanno abusato del loro potere o impropriamente violato la segretezza di persone innocenti, devono essere giudicati responsabili. Questo è esattamente il motivo per cui abbiamo rifiutato l'annosa pressione della Casa Bianca per coprire con l'immunità i funzionari di governo.
La EFF – il principale consulente legale nelle cause contro le telecom – depositò allora nell'ottobre 2008 una causa contro l'amministrazione Bush per aver illegalmente spiato le comunicazioni degli americani.

Ma non si deve mai credere alle parole di un politico: nel pomeriggio di venerdì, il ministero della giustizia di Obama ha depositato la prima risposta del governo alla causa della EFF (.pdf) – la prima nel suo genere contro i funzionari del governo sotto la FISA, la Wiretap Act ed altri statuti contenuti nel programma NSA di Bush – e tale risposta è stata una richiesto di rigetto dell'intera causa sulla base (1) del fatto che i privilegi del “segreto di Stato” bandiscono qualsiasi causa contro l'amministrazione Bush per intercettazioni illegali e (2) di un nuovissimo proclama di “immunità sovrana” di portata strabiliante – che neanche Bush osò presentare – secondo cui il Patriot Act esclude ogni simile causa contro la sorveglianza illegale del governo a meno che ci sia una “volontaria rivelazione” delle comunicazioni illegalmente intercettate.

Tutta la sostanza del “cambiamento,” dunque, appare sempre più un semplice perfezionamento dell'apparato statale tipo Stasi costruito dalla precedente amministrazione: non solo, infatti, viene abbracciato il concetto di privilegio del “segreto di Stato” caro a Bush, ma lo si completa con una dichiarazione nuova di zecca di immunità di governo, che asserisce letteralmente che il governo degli Stati Uniti è libero di intercettare qualsiasi comunicazione privata (telefonica, email e simili) senza ricadute legali. In altre parole, il segreto è un diritto esclusivo dello stato, al cittadino non resta che il dovere di non nascondergli nulla.

E i sorrisi e le pacche sulla spalla ammirati nel recente G20 lasciano prevedere un'estensione globale di tale dottrina autoritaria. Il Nuovo Ordine Globale sta emergendo, dice Brown, e il termine usato appare più che appropriato: perché è dai gironi infernali più profondi che la nuova forma del Leviatano ascende sulla terra.

Sunday, April 5, 2009

«New World Order is emerging»

Ormai non si nascondono più...

Friday, November 7, 2008

Ron Paul on the Alex Jones Show

“A world central bank, worldwide regulation and world control of the whole system, of all the commodities and all the natural resources, what else can you call it other than world government?”



(2a parte)

Wednesday, October 22, 2008

L'indottrinamento funziona #2

Se gli strumenti dell'ingegneria sociale globalista, come abbiamo potuto vedere, sono forniti dagli stati nazionali in forma di finanziamenti e di strutture, resta da capire che tipo di società si vorrebbe plasmare. In questa ottica, assumono una particolare importanza opere come il “documentario” Zeitgeist/Addendum che, uscito adeguatamente mentre crollava Wall Street, si occupa di spiegare la questione monetaria.

E in effetti, l'analisi del sistema attuale è inizialmente piuttosto accurato, salvo scivolare rapidamente – passando per un elogio per i greenbacks di Lincoln – in una visione utopica di una società senza denaro eco-sostenibile i cui cittadini, chiaramente, dipenderebbero per il loro sostentamento da una gestione centralizzata delle risorse. In breve, una visione che raccoglie in sé tutti i presupposti della filosofia dell'IBO, dell'Earth Charter e dell'Unesco.

E non a caso il primo dei due film di Zeitgeist era dedicato allo “smascheramento” del cristianesimo come culto solare: l'eliminazione di tutto ciò che è tradizione essendo indispensabile per ottenere la tabula rasa su cui costruire il modello di nuova società. La religione più diffusa in occidente, quindi, non può che essere il primo obiettivo, e in effetti il professor Azim Nanji, direttore dell'Institute of Ismaili Studies, in un discorso all'Organizzazione Internazionale di Baccalaureato nel maggio 2003, in cui affermava che è necessario vedere le cose in più vasti termini rispetto alle nazioni-stato ed alla democrazia liberale occidentale, non mancava di precisare che quando la fede religiosa si trasforma in un veicolo per agende politiche e sociali, questo è un abuso della religione. (9)

Ma la contraddizione implicita di dichiarazioni come queste non dovrebbe passare inosservata. Abbracciando l'Earth Charter, infatti, l'IBO sta promuovendo palesemente un'agenda pseudo-religiosa/spiritualista, organica ad un concetto di cambiamento sociale internazionale intrecciato con aspirazioni globali di controllo e filosofie religiose terra-centriche e New Age, e a questo proposito non si può trascurare il ruolo che l'editrice Lucis Trust gioca all'interno dell'ONU. Scriveva la sua fondatrice l'occultista Alice Bailey:
La prova dello sviluppo dell'intelletto umano seguendo le linee ricettive necessarie [per la preparazione della nuova era] può essere veduta nella “pianificazione” di varie nazioni e negli sforzi delle Nazioni Unite per formulare un piano mondiale… Fin dall'inizio di questo sviluppo, tre fattori occulti hanno governato lo sviluppo di tutti questi piani. (10)
Lucis Trust è patrocinata tra l'altro da Robert McNamara, ex ministro della Difesa degli Stati Uniti, ex presidente della banca mondiale, membro della fondazione Rockefeller e da Thomas Watson (IBM, ex ambasciatore a Mosca). A sua volta Lucis Trust sponsorizza tra le altre le seguenti organizzazioni: l'ONU, Greenpeace, Amnesty Int. ed UNICEF.

La stessa Unesco promuove una versione semi-religiosa dell'educazione con il lavoro di un ex alto funzionario dell'ONU, Robert Muller. Nel 1989, Robert Muller ha ricevuto il premio per l'Educazione alla Pace dell'Unesco per il suo lavoro nell'elaborazione di un programma di studi mondiale. Frederico Mayor, l'allora Direttore Generale dell'Unesco, lo definì un “innovatore nell'educazione” ed
elogiò il suo libro New Genesis: Shaping a Global Spirituality, spiegando che “offre al mondo un modello per una nuova visione spirituale del destino umano.” Secondo questa “New Genesis,”
… l'umanità sta cercando niente di meno che la propria riunione con il “divino,” la propria trascendenza in forme sempre più alte di vita. Gli indù la chiamano la nostra terra Brahma, o Dio, perché non vedono giustamente differenza fra la nostra terra ed il divino. Questa semplice antica verità sta di nuovo sorgendo lentamente sull'umanità. La sua piena fioritura sarà la vera e grande nuova storia dell'umanità, poiché stiamo per entrare nella nostra era cosmica per trasformarci in ciò che siamo sempre stati destinati ad essere: il pianeta di Dio. (11)
Com'è prevedibile, il programma di studi di Muller segue questa vena New Genesis - New Age. In realtà, più che un vero programma di studi, quello di Muller è una vera e propria filosofia dell'educazione, ben radicata nei concetti New Age di deificazione dell'uomo e “spiritualità della terra.” Leggiamo ancora:
Dobbiamo gestire il nostro globo in modo da consentire al flusso infinito degli esseri umani ammessi al miracolo della vita di adempiere alle loro vite fisicamente, mentalmente, moralmente e spiritualmente come non è mai stato prima possibile in tutta la nostra evoluzione. L'educazione globale deve preparare i nostri bambini per la venuta… di un'era planetaria felice e indipendente. (12)
Cos'è questa “nuova era planetaria”? Ce la descrive Lucile Green, un'attivista per il governo mondiale e amica di Robert Muller, nel suo memoriale Journey To A Governed World:
Una visione olistica, di un mondo unico, sta emergendo dai viaggi nello spazio e da altri miracoli della tecnologia moderna e dalla comunicazione. Una nuova coscienza inoltre sta emergendo dalla crescente consapevolezza in occidente della saggezza della visione del mondo orientale. Il buddismo, l'induismo, il taoismo e lo scintoismo, anche se differiscono per molti aspetti, ritraggono il mondo come un ecosistema multidimensionale e organicamente correlato di cui l'uomo è una delle molte parti interdipendenti. Forse possiamo imparare attraverso il loro modo di vedere il mondo intero, come realmente è, e insieme – occidente ed oriente – cominciare insieme a costruire le fondamenta di un nuovo ordine mondiale.

La cosa più urgente nell'agenda planetaria è fissare i limiti della libertà e dell'ordine negli affari sovranazionali e globali. È necessaria una costituzione mondiale che unisca i successi di entrambi gli emisferi: cioè limitazioni costituzionali e una Dichiarazione dei Diritti dall'ovest e una visione del mondo più larga dall'est. (13)
Ed è così che si scopre l'inganno del multiculturalismo così abilmente propagandato e diffuso nell'occidente contemporaneo: lungi dall'essere una filosofia che allarga lo sguardo ad apprezzare la ricchezza delle differenti culture, è in realtà un sofisticato strumento di ingegneria sociale il cui fine è proprio l'annullamento di questa varietà da raggiungersi attraverso la fusione in un pensiero unico globale di tipo spiritualista, per un'umanità purgata da ogni pensiero dissidente (=“eretico”) la cui evoluzione verrà dichiarata conclusa nell'attimo stesso dell'instaurazione del governo mondiale.

In questa luce, il ritmo accelerato impresso dalla crisi economica agli accordi e consultazioni dei vari leader nazionali dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione, ma non sorprende se, al contrario, le annunciate misure di maggior controllo economico a livello globale ricevono un vasto sostegno popolare: i nostri benefattori hanno seminato per tempo, ed ora si preparano a raccogliere i frutti.
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Note

9. "IIS Director Delivers 2003 Peterson Lecture," giugno 2003

10. Alice B. Bailey, Discipleship in the New Age (Lucis Press, 1955), Vol. II, p.35.

11. Robert Muller, New Genesis: Shaping a Global Spirituality (Anacortes, WA: World Happiness and Cooperation, 1982), p.49.

12. Ibid., p.8.

13. Lucile Green, Journey To A Governed World: Thru 50 Years in the Peace Movement (Berkeley, CA: 1991), pp.34-35.
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Link alla prima parte.

Tuesday, October 21, 2008

L'indottrinamento funziona #1

Prima è venuto l'undici settembre, e la promozione del Nuovo Ordine Mondiale in nome della sicurezza globale secondo la dottrina della "Guerra al Terrorismo.” Oggi, i leader mondiali proclamano la necessità di un Nuovo Ordine Mondiale in economia, per evitare i fallimenti del mercato lasciato libero. In entrambi i casi, un minimo di ricerca e di studio consente di capire come le crisi siano state abilmente pianificate ed orchestrate per creare artificialmente la domanda popolare di un'autorità globale, una strategia che si va preparando ormai da molto tempo, e che con l'avvento del nuovo secolo si sta mettendo in atto.

Facile complottismo? Niente affatto, anzi, i personaggi responsabili di questa evoluzione non hanno mai avuto problemi a proclamare la loro dottrina:
Una società mondiale non può essere aleatoria. Poiché non ci sono precedenti, non può essere tradizionale in questa fase del suo sviluppo. Può soltanto essere deliberata e sperimentale, pianificata e costruita con particolari obiettivi e con l'aiuto di tutta la conoscenza disponibile riguardo ai principi dell'organizzazione sociale. L'ingegneria sociale è una nuova scienza.

La conversione di un continente di localisti in un continente di nazionalisti in poche generazioni deve considerarsi come uno degli eccezionali successi dei tempi moderni. L'indottrinamento funziona. Le lealtà umane possono essere e sono spostate velocemente dall'esperienza affiancata alla propaganda.

I processi della mondializzazione stanno costruendo un gran numero e varietà di esperienze del mondo. Milioni di esseri umani, rispondendo a queste esperienze, sono già coscienti del mondo, pensano mondialmente, e sono pronti per funzionare come cittadini in una società mondiale. Tali esseri umani hanno frequentato e superato la scuola del nazionalismo. Sono mondialisti. Aspettano con impazienza l'emersione di un commonwealth mondiale.
Queste frasi sono tratte dal libro United World del socialista Scott Nearing, e dimostrano come l'élite che promuove la formazione del governo mondiale abbia fatto grande affidamento alle strutture già presenti dell'istruzione pubblica, fenomenale strumento di ingegneria sociale. Un altro esempio? Ecco Naresh Singh, direttore di programma all'Istituto Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile:
L'educazione è stata portata avanti per la sua importanza nel determinare cambiamenti di attitudine, comportamento, convinzioni e valori… Per riorientare il comportamento ed i valori verso un cambiamento istituzionale per lo sviluppo sostenibile c'è la necessità di studiare le opzioni strategiche in relazione alle filosofie educative, alla portata della propagazione e dell'approvazione, ed ai gruppi più probabilmente suscettibili di cambiamento. (1)
Questa attenzione per l'educazione e per il suo potere di plasmare le menti dei cittadini del Mondo Nuovo era stata resa palese anche dallo stesso Julian Huxley, primo Direttore Generale dell'Unesco:
In generale l'Unesco deve testare costantemente le sue politiche sulla pietra di paragone del progresso evolutivo. Un conflitto centrale del nostro tempo è quello fra nazionalismo ed internazionalismo, fra il concetto di molte sovranità nazionali e una sovranità mondiale…

La morale dell'Unesco è chiara. Il suo compito di promozione della pace e della sicurezza non potrà mai essere realizzato interamente con i mezzi ad esso assegnati: educazione, scienza e cultura. Deve prevedere una certa forma di unità politica del mondo, sia con un singolo governo mondiale che in altri modi… tuttavia, l'unità politica del mondo è, purtroppo, un ideale distante e comunque non fa parte del campo di competenza dell'Unesco. Questo non significa che l'Unesco non possa fare molto verso la promozione della pace e della sicurezza. Specificamente, nel suo programma educativo può sottolineare la necessità ultima dell'unità politica mondiale e familiarizzare tutti i popoli con le implicazioni del trasferimento della completa sovranità dalle distinte nazioni ad un'organizzazione mondiale. (2)
Nel 1968, l'Unesco, con il Twentieth Century Fund (ora chiamato The Century Foundation) e la Fondazione Ford, aiutò a far nascere un nuovo organismo educativo con sede a Ginevra, in Svizzera: l'Organizzazione Internazionale del Baccalaureato. In origine, l'IBO fu costituita per fornire una base educativa comune per studenti internazionali che sarebbe stata accettata nelle università di tutto il mondo. A tal fine, il programma di studi dell'IBO, ormai da 40 anni, ha adottato un approccio multiculturale. Niente di male, in tutto ciò, se non fosse per una certa filososfia di fondo che filtra dalle parole di George Walker, il Direttore Generale dell'IBO: “l'educazione internazionale offre alle persone uno stato d'animo: una mentalità internazionale. Dovete cambiare il modo in cui la gente pensa” (3) e, “gli studenti sviluppano una consapevolezza delle questioni morali ed etiche ed un senso della responsabilità sociale… promossa esaminando le questioni locali e globali.” (4)

Ancora, l'IBO ha abbracciato la dottrina dell'Earth Charter, insieme a gruppi come l'Associazione dei Cittadini del Mondo, degli Amici della Terra, dell'Assemblea Globale dei Popoli, della Rete di Azione della Foresta Pluviale, del ramo statunitense dell'Associazione delle Nazioni Unite e del Parlamento Mondiale delle Religioni. (5) Il Direttore Generale Delegato dell'IBO, Ian Hill, siede nel Comitato Consultivo sull'Educazione dell'Earth Charter, che, per chi non lo sapesse, è una associazione terra-centrica che auspica l'unificazione politica-etica-morale e spirituale globale. Mikhail Gorbachev ha addirittura paragonato l'Earth Charter “a quei 10 o 15 comandamenti che tutti conosciamo… quei famosi testamenti…” (6)

Attualmente, quasi 1.300 scuole intorno al globo sono autorizzate ad offrire i programmi dell'IBO. Oltre a questo, l'IBO è collegata ad un certo numero di funzioni delle Nazioni Unite oltre all'Earth Charter e l'Unesco. Esempi di questa collaborazione con l'ONU includono: lavori preparatori per il Summit Mondiale dell'ONU sullo sviluppo sostenibile, attività all'interno di un certo numero di scuole internazionali dell'ONU e partecipazione a vari programmi modello delle Nazioni Unite. in breve, è un'organizzazione con un potere di “cambiamento sociale” a livello internazionale non indifferente.

E da dove arrivano i finanziamenti per questa organizzazione? Dai governi nazionali, tanto per cominciare: nell'ottobre 2003, ad esempio, il ministero dell'Istruzione degli Stati Uniti ha assegnato all'IBO una concessione di 1,17 milioni di dollari. Secondo il comunicato stampa dell'IBO, questi fondi dei contribuenti degli Stati Uniti dovevano specificamente essere utilizzati per programmi dell'IBO “in sei scuole elementari e superiori in zone svantaggiate in Massachusetts, New York ed in Arizona.” (7)

Altri finanziamenti sono arrivati da 14 importanti governi nazionali, tra cui il Regno Unito, il Giappone ed il Canada. Ma anche fondazioni private hanno contribuito: la fondazione Goldman Sachs, la fondazione Andrew W. Mellon, l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, la fondazione di Armand Hammer e l'Istituto Universitario del Mondo Unito di Armand Hammer, la Scuola Internazionale delle Nazioni Unite, la fondazione del New York Times, Gulf Canada, l'Organizzazione Mondiale del Commercio della IBM e molte altre. (8)
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Note

1. Naresh Singh, "Empowerment for Sustainable Development: An Overview," Empowerment For Sustainable Development (Halifax, NS: Fernwood Publishing/Winnipeg, MB: International Institute for Sustainable Development, 1995), p.27.

2. Julian Huxley, UNESCO: Its Purpose and Its Philosophy, (Washington, DC: Public Affairs Press, 1947) p.13.

3. IBO Background Paper - Themes in Education, Education Weaves Together the Threads of Peace, IBO Head Office

4. Vedi "The Six Academic Subjects" sul sito della IBO, www.ibo.org

5. Vedi "Our Partners" sul sito dell'Earth Charter Community Summits
www.earthchartersummits.org

6. Mikhail Gorbachev, "The Earth Charter," discorso: Rio+5 Forum, 18 marzo, 1997.

7. IBO Press Release, "US Department of Education Grants IBO US$1.17 Million," IBO Head Office, Ginevra, Svizzera, 14 Ottobre 2003.

8. Vedi "Founding Donors" sul sito dell'IBO, www.ibo.org
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Link alla seconda parte.

Tuesday, October 14, 2008

Globalismo globalmente globale

Io davvero non so se riuscirete a leggere tutta questa trascrizione (segnalata da Descartes) dell'illuminato discorso tenuto ieri, addì 13 ottobre 2008, dal primo ministro inglese Gordon Brown, ma so altresì che, traducendolo, ho perso il conto di quante volte viene menzionata la parola “globale” in tutte le sue declinazioni.

Infatti, seppur allungato in un brodo primordiale di retorica sciapa condito senza parsimonia con purissima disinformazione economica, il sapore aspro dell'ecofascismo in salsa globalista persiste per ore nel palato con il suo retrogusto da catacomba ammuffita.


Signore e signori: Chaos Ab Ordo.
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Discorso sull'economia globale del primo ministro inglese Gordon Brown al Reuters Building.


Sono riconoscente a Niall [Fitzgerald] ed alla Reuters per avermi invitato a parlarvi questa mattina.

In questo difficile momento per l'economia globale, ho voluto venire qui oggi – nel cuore del nostro terziario finanziario – a discutere con voi:

· i passi che stiamo prendendo in Gran Bretagna
· e cosa credo la comunità internazionale debba ora fare insieme

Per assicurare il futuro del nostro sistema finanziario.

La Gran Bretagna ha due grandi tradizioni finanziarie: dalle coffee houses di Londra all'istituzione del Royal exchange, siamo stati pionieri di un moderno sistema bancario costruito sulla fiducia. È stato sempre detto della city: la mia parola è il mio obbligo. E quella è la fiducia che deve sostenere tutto ciò che faremo in futuro.

La nostra seconda tradizione è la nostra apertura al mondo.

Siamo internazionalisti, con una portata più globale come paese di qualsiasi altro. Mentre alcuni userebbero la crisi finanziaria mondiale per suggerire politiche protezioniste, sappiamo che l'unica via è di mantenere la nostra tradizione di apertura: un'economia di commercio aperta dove ora ci sono coordinazione e controllo globali adeguati.

Così vogliamo forti banche che abbiano successo in un'economia globale aperta

· con un'azione nazionale per ristabilire fiducia e fiducia nel sistema bancario fondato sui nostri valori centrali di ricompensa giusta per il duro lavoro, gli sforzi e l'impresa. Non ingiusti incentivi per l'irresponsabilità o per un comportamento eccessivamente imprudente per il quale il resto di noi deve pagare.

· ed un'azione internazionale per sviluppare una soluzione globale ai problemi globali – lavorando con i nostri soci internazionali per rimodellare il sistema finanziario globale per renderlo adeguato allo scopo per il futuro. In modo che i problemi di oggi non abbiano a ripetersi mai.

La Gran Bretagna ha molte forti banche nazionali ed internazionali – e sono essenziali per ogni famiglia ed ogni azienda nel paese.

Non c'è bisogno qui che ripeta a qualcuno della centralità del sistema bancario per tutto ciò che facciamo come nazione. Sapete meglio di chiunque altro che le banche non sono solo entità economiche – sono intessute nella trama di tutte le nostre vite: vitali per i risparmiatori, le imprese che detengono mutui e le semplici famiglie di ogni luogo.

Questa non è un'astrazione – questo sarà nelle conversazioni che la gente avrà stasera sui loro sofà una volta che avrà messo i bambini a dormire.

Perché quando i problemi in America possono spingere la gente in Gran Bretagna a domandarsi se possono ottenere un mutuo – allora sappiamo che siamo in tempi straordinari. E quando in questi tempi i mercati normali hanno cessato di funzionare, non possiamo semplicemente lasciare la gente indifesa e sola.

Dico che: affidare tutto al caso sarebbe un'abrogazione di responsabilità – precisamente nel momento in cui la gente sta guardando ai propri governi in cerca di una guida.

E come ho detto alcuni giorni fa: non eviteremo le nostre responsabilità e siamo preparati per andare oltre il pensiero convenzionale prendendo i decisivi provvedimenti necessari per sostenere le famiglie britanniche e le aziende attraverso i momenti difficili.

Così oggi Alistair Darling sta realizzando il piano di ristrutturazione annunciato mercoledì scorso – un'azione che stiamo intraprendendo per occuparci dell'effetto e delle cause originarie dell'attuale instabilità finanziaria – prendendo i provvedimenti senza precedenti necessari per dei tempi senza precedenti.

Oltre alla liquidità supplementare che la Banca d'Inghilterra sta continuando a fornire, le banche britanniche vengono rinforzate con l'iniezione di quasi 50 miliardi di nuovo capitale – compresa una serie di investimenti commerciali che ammontano a 37 miliardi di denaro pubblico in un certo numero di banche del Regno.

L'acquisto di azioni è una misura provvisoria. Non abbiamo interesse nel dirigere le banche britanniche: abbiamo un interesse nel rinforzare la loro posizione finanziaria. Una risposta di buonsenso alle difficoltà che stiamo affrontando. Perché stiamo investendo per assicurare il futuro del sistema bancario e per stabilizzare l'economia – soldi per far sì che le banche riprendano le loro funzioni adeguate da cui le nostre aziende e famiglie così tanto dipendono.

Ed inoltre oggi abbiamo annunciato i termini della nostra garanzia per nuovi prestiti attraverso il sistema bancario. Ad ogni banca sarà offerta una garanzia ad un prezzo legato al rischio individualmente determinato per permettere che i mercati a medio termine di finanziamento riaprano – permettendo alle banche di prestarsi l'una all'altra e sostenere più generalmente il sistema finanziario, proteggendo al contempo il contribuente.

Prese insieme, queste azioni lasceranno le banche britanniche più forti di quanto lo sarebbero se non agissimo.

Ed è precisamente perché noi – il governo e la city che lavorano insieme – siamo preparati a prendere ora questi duri provvedimenti, che credo che questa city di Londra sarà un centro finanziario più forte per il futuro.

Come vi aspettereste il governo proteggerà sempre gli interessi dei contribuenti. Così come parte di questo programma stiamo stabilendo chiare condizioni per accertarci che il contribuente ottenga un accordo giusto.

· nessuna ricompensa per il fallimento.
· nessun bonus in denaro questo anno per i consigli delle banche che riscuotono fondi pubblici
· nessun dividendo pagato finché le azioni privilegiate del governo saranno completamente riacquistate

E la retribuzione futura sarà basata sulla prestazione e sulla creazione di valore a lungo termine.

Ma questa crisi ha dimostrato oltre ogni dubbio le virtù della sana pratica aziendale che sa ricompensare il rischio responsabile e non l'irresponsabilità.

Sappiamo – e tutti voi riconoscerete – che le aziende costruite su un fondamento a lungo termine solido – con i valori del duro lavoro, dell'impresa e della ricompensa del merito al loro cuore - hanno il più grande successo a lungo termine. Così tutta l'nostra enfasi deve essere su pratica aziendale sana.

Questi sono i principi reali che si trovano dietro la riuscita nella creazione di ricchezza e sono il modo migliore di creare del valore.

Così la cosa più importante tra le conseguenze dell'annuncio odierno c'è un'impresa per ristabilire immediatamente ed mantenere almeno ai livelli dell'anno scorso la disponibilità di prestiti per i compratori di case e le piccole aziende a tassi di interesse competitivi.

Questo so che è il lavoro che il sistema bancario vuole ampliare. E lasciatemi assicurare che questo governo lavorerà sempre duramente per promuovere il ruolo centrale di Londra nel sistema finanziario mondiale e per cercare di aumentare sempre la sua competitività.

Non faremo l'errore di prendere i provvedimenti d'istinto e sconsiderati quando affrontiamo una crisi.

Le nostre azioni saranno attente e trarranno giovamento dalla più larga consultazione possibile.

E mentre riformiamo il nostro sistema finanziario nelle prossime settimane e mesi, sappiamo che le decisioni che prendiamo ora avranno un effetto negli anni ed i decenni a venire.

Come governo, continueremo a proteggere i più vulnerabili nei tempi duri che ci aspettano. Abbiamo la responsabilità di agire in tal modo. Ma l'azione governativa da sola non sarà sufficiente. Dobbiamo spingere tutti insieme per aiutarci l'un l'altro – vicini, famiglie, istituti di carità locali, aziende – perché viene messo alla prova il carattere delle nostre comunità.

Questo è stato sempre il modo per la Gran Bretagna. Il popolo inglese è stato sempre all'altezza della sfida di una crisi e dobbiamo agire ancora in tal modo. Per per spingere insieme come comunità – e mostrare quello spirito, quella resistenza e determinazione che per generazioni ha definito la Gran Bretagna come nazione.

E mantenendo quello spirito britannico – e lavorando in associazione con i nostri amici in tutto il globo – così io credo che possiamo tutti attraversare questi periodi duri insieme – come comunità globale che è più forte e non più debole.

Perché quello che i mercati stanno mostrando è che per quanto completo un programma nazionale possa essere – nessun paese da solo può agire per risolvere quello che è un vero problema globale. Richiede una vera soluzione globale.

Contemporaneamente questo è stato visto non solo come un problema che ha avuto inizio in America ma come un problema concentrato principalmente in America. Questo è ora lontano dal vero.

Le stime del mercato suggeriscono che negli ultimi anni circa 2 trilioni di dollari di prestiti USA siano stati comprati dalle banche della UE.

In questo mondo globalizzato 24/7 quando miliardi di sterline possono essere scambiati con lo scatto di un mouse, non c'è futuro per i paesi che vanno per la loro strada o che perseguono un metodo da mendicante. Tali azioni possono dare un respiro al paese ma non fermeranno ma piuttosto accelereranno il prossimo declino.

Così accolgo calorosamente il fatto che sotto la forte guida del presidente Sarkozy, del presidente Barroso e di Jean-Claude Trichet, i paesi dell'eurozona ieri sera hanno acconsentito per agire sulle garanzie di liquidità, del capitale e del finanziamento.

Ed è importante che Europa ed America lavorino insieme così ho parlato ieri sera al presidente Bush dopo il ritorno da Parigi ed abbiamo concordato il terreno comune per l'azione nei nostri due continenti.

Ma questa crisi finanziaria colpisce il mondo intero. E poiché riconosciamo l'importanza dell'Asia sono in contatto anche con le autorità asiatiche.

Più tardi durante questa settimana cercheremo di andare più avanti al Consiglio Europeo a Bruxelles. E stiamo proponendo una riunione dei leader mondiali in cui dobbiamo concordare i principi e le politiche per la ristrutturazione del sistema finanziario in tutto il globo.

Perché non ci arresteremo alle misure immediate per stabilizzare il sistema. Abbiamo anche bisogno delle misure per rimodellare il sistema finanziario globale per adeguarlo allo scopo futuro. Questo lavoro è importante per costruire la fiducia e questo lavoro deve cominciare oggi.

E dobbiamo cominciare riconoscendo che siamo ora in un sistema finanziario globale e che mentre abbiamo già movimenti di fondi globali abbiamo controllo soltanto ad un livello nazionale.

E proprio come abbiamo bisogno di una nuova coordinazione globale per occuparci delle onde di cambiamento che stanno definendo la nuova era globale dalla disponibilità di energia al cambiamento del clima, così abbiamo bisogno di maggiore cooperazione globale per controllare e quindi sorvegliare i flussi finanziari che non conoscono confini.

Il sistema finanziario globale è troppo offuscato da opacità, conflitti di interesse, comportamenti rischiosi irresponsabili, e quando i problemi accadono i paesi tendono a guardare verso l'interno e ad occuparsi di loro stessi in isolamento quando è chiaro che dovrebbero guardare all'esterno ed associarsi alla cooperazione internazionale.

Concentrarsi sulle ricompense di breve durata crea dei rischi per noi tutti perché è stato prestato del denaro che non aveva quasi nessuna probabilità di venir rimborsato ed è stato quindi impacchettato e venduto nuovamente.

Risparmiatori ed azionisti hanno pensato erroneamente che le banche fossero protette dalla complicata ma insufficientemente compresa ingegneria finanziaria per spargere i rischi attraverso i profondi mercati dei capitali globali. Alla fine l'ingegneria finanziaria non funzionerà se la gente non può vedere o non capisce la natura dei beni e dei rischi che si stanno assumendo.

E questo è stato esacerbato da profondi conflitti di interesse. Le agenzie di stima del credito da accordare erano pagate da quelle stimate. Le indennità e la retribuzione hanno ricompensato il comportamento eccessivamene rischioso. Coloro che hanno creato strumenti finanziari complicati hanno agito in tal modo spesso per le percentuali di transazione che potevano riscuotere piuttosto che per il valore creato per coloro che si supponeva ne beneficiassero: mutuatari e risparmiatori ordinari.

Così ora dobbiamo installare nuove strutture e nuove regole per il futuro. Questo non può semplicemente essere un salvataggio di breve durata per rappezzare le crepe. Soltanto un metodo chirurgico che arriva alla radice del problema funzionerà ora per assicurare che i problemi non ritornino.

E dobbiamo riconoscere che l'azione di cui abbiamo bisogno non è solo nazionale ma globale. Dieci anni fa in un discorso a Harvard ho detto quasi esattamente che “le iniziative e le istituzioni dell'era del dopoguerra sono state modellate nelle condizioni dell'epoca – un'economia mondiale di mercati nazionali protettivi, di movimenti di capitale limitati e di tassi di cambio fisso.

E che il nostro scopo deve essere un sistema finanziario internazionale per il ventunesimo secolo che riconosca le nuove realtà – economie aperte e non protette, mercati dei capitali non nazionali ma internazionali, concorrenza non locale ma globale. Dev'essere un sistema che cattura tutti i benefici dei mercati globali e dei movimenti di capitale, minimizza il rischio di rottura, aumenta le occasioni per tutti ed solleva i più vulnerabili, in breve, il ripristino nell'economia internazionale dello scopo pubblico e degli alti ideali.

E che dobbiamo ora restituire il sistema finanziario internazionale a questa idea delle regole del gioco. Mentre i fondatori di Bretton Woods hanno inventato regole per un mondo di movimenti di capitale limitati, dobbiamo inventare le nuove regole per un mondo di movimenti di capitale globali.”

Durante la Seconda Guerra Mondiale, leader dalla vista lunga come Roosevelt e Churchill già stavano pensando alla struttura che sarebbe stata necessaria per il futuro. Mentre stavano nel fuoco della battaglia – intraprendevano le azioni per forgiare la ricostruzione e la pace che era di là da venire.

Il GATT, l'ONU, la Banca Mondiale, il FMI – tutte sono state inventate da uomini e da donne dalla grande visione – istituzioni profondamente del loro tempo, ma progettate per aiutare la gente ad ottenere il massimo dai tempi a venire.

Con lo stesso coraggio e la stessa preveggenza dei loro fondatori, dobbiamo ora riformare il sistema finanziario internazionale intorno ai principi condivisi della trasparenza, dell'integrità, della responsabilità, del buon governo e della cooperazione attraverso i confini.

Primo la trasparenza. Dobbiamo ora insistere sull'apertura e sulla rivelazione, con un'adozione immediata degli standard internazionalmente condivisi di contabilità – e degli standard che sono presentati per la valutazione dei beni.

E la trasparenza si deve estendere anche fino ai mercati compresi i mercati da trilioni di dollari delle assicurazioni del credito che ora svolgono un ruolo così centrale nello spostamento del rischio nel sistema.

Secondo l'integrità. Dobbiamo affrontare una volta per tutte i conflitti di interesse che hanno distorto il comportamento e insidiato la fiducia; e che ora si trova al centro dell'interesse pubblico.

Questo comprende un sistema di retribuzione fondato sul successo di lungo termine e non sull'irresponsabilità di breve durata. Dobbiamo accertarci che coloro che dirigono le nostre istituzioni finanziarie abbiano i giusti motivi.

Terzo la responsabilità. Dobbiamo accertarci che tutti i membri dei consigli di amministrazione abbiano la competenza e la perizia per maneggiare i rischi e per sorvegliare così efficacemente le loro istituzioni e non evitino i loro obblighi.

Quarto, la sana pratica bancaria. Dobbiamo avere regolamentazione e controllo che guardi sia alla solvibilità che alla liquidità ed assicuri protezione sufficiente durante il ciclo economico per impedire le bolle speculative quando i mercati stanno aumentando ed attenuare l'effetto delle scosse quando stanno cadendo.

Quinto, dobbiamo avere una nuova Bretton Woods: costruire una nuova architettura finanziaria internazionale per gli anni a venire.

A volte ci vuole una crisi affinchè la gente accetti che ciò che è ovvio e avrebbe dovuto esser fatto molti anni fa non è più possibile posporlo.

Dobbiamo creare una nuova architettura finanziaria internazionale per l'età globale.

Questa crisi dimostra oltre ogni dubbio che un mercato dei capitali globale richiede un controllo globale molto più forte.

Dobbiamo accertarci che abbiamo:

· un efficace sistema di allarme globale per avvisarci dei rischi economici e finanziari;
· degli standard globalmente accettati di controllo e regolazione applicati ugualmente in tutti i paesi;
· più forti disposizioni per il controllo oltre frontiera delle imprese globali;
· e – se abbiamo imparato qualcosa – istituzioni molto più forti per la cooperazione e l'azione concordata in una crisi.

Così il FMI e il forum della stabilità finanziaria dovrebbero fungere da sistema di allarme – messo a fuoco sulla prevenzione delle crisi piuttosto che soltanto sulla loro risoluzione.

Ed abbiamo bisogno della supervisione co-coordinato delle aziende globali – da esse accolta favorevolmente – per mettere fine alla discordanza fra i movimenti di capitale globali ed il controllo soltanto nazionale. Così dobbiamo immediatamente realizzare le proposte di collegi di soprintendenti per sorvegliare le istituzioni di frontiera.

E l'azione per la stabilità finanziaria dovrebbe essere accompagnata da una cooperazione economica internazionale più vasta come quella che è cominciata la settimana scorsa con l'azione co-coordinata sui tassi di interesse.

Questi sono i principi che ravviveranno il nostro impegno per un'economia globale del commercio libera, flessibile ed aperta che sia inclusiva e sostenibile.

I prossimi giorni saranno un momento cruciale per il futuro della comunità finanziaria internazionale e dell'economia mondiale. E questo a sua volta lo rende un momento cruciale per le famiglie e le aziende britanniche.

La posta non è mai stata più alta.

È un momento per le giuste decisioni, non solo per le buone discussioni.

La risoluzione dei leader e delle nazioni di tutto il mondo sarà messa alla prova durante i prossimi giorni. Ma se possiamo coordinare l'azione nazionale intorno ai principi che io ho precisato oggi – allora credo che potremo superare questo periodo difficile ed essere più forti per farlo – sia come diverse nazioni che come comunità globale.

Una soluzione globale ad un problema globale. Accertandoci che mai abbiamo affrontato tali problemi; ed assicurando il futuro per il nostro sistema bancario in modo che per le generazioni a venire Londra e la Gran Bretagna rimangano la casa della finanza globale.

Tuesday, September 2, 2008

Spionaggio ambientale

Abbiamo ormai capito da tempo che aria tira nella perfida Albione, ma in caso sussistessero ancora dubbi ecco una notizia del Telegraph che conferma tutti i peggiori presagi. A quanto pare non siamo i soli a godere dei superpoteri comunali.
Negli ultimi mesi sono stati inviati in tutto il paese volantini pubblicitari che offrono la possibilità di lavorare come “volontari ambientali” non pagati.

Voci critiche avvertono che il programma incoraggia una società del Grande Fratello in cui gli amici ed i vicini saranno incoraggiati a “spiarsi” l'uno l'altro.
Ottimo sistema per migliorare la coesione sociale.
L'azione di reclutamento arriva a seguito della notizia che il Ministero degli Interni sta assegnando poteri di polizia al personale dei consigli comunali ed alle agenzie di sicurezza private, quindi concedendo loro di comminare multe per infrazioni minori e chiedere le generalità.

Matthew Elliott, dell'Alleanza dei Contribuenti, ha detto: “Spiare i vostri vicini per segnalare delle infrazioni sul riciclo suona come qualcosa preso direttamente dal manuale della Stasi della Germania Est.

“Con delle tasse municipali così alte, l'ultima cosa che la gente vuole pagare è un esercito di ficcanaso che da dietro le tende scrutano i loro vicini mentre portano fuori i rifiuti.”

Il consiglio di Eastleigh, nel Hampshire, ha detto che vuole che i residenti “controllino la qualità ambientale locale” per combattere problemi che coinvolgono il riciclaggio e lo spreco.

L'autorità locale già ha occupato circa una dozzina di persone che hanno risposto all'un annuncio in un bollettino del consiglio che così recitava: “I volontari dovranno segnalare problemi nella loro zona quali il riciclo, lo spreco, lo scarico di rifiuti in siti impropri, i graffiti, la sporcizia dei cani ed i veicoli abbandonati.”
L'ecologia, perfetto innesco per accendere la Guerra Fredda Civile.

Thursday, July 31, 2008

Grandi schermi per i Grandi Fratelli

La tv è entrata nelle nostre vite, o siamo noi ad essere entrati in una realtà televisiva? Diventa sempre più difficile rispondere a questa domanda, soprattutto leggendo le notizie che arrivano dalla patria di Orwell, sempre più simile a come proprio lui l'aveva descritta, in anticipo sui tempi.
Quando la BBC ed il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Londra per primi hanno lanciato l'idea di una rete di teleschermi il presupposto era che sarebbero rimasti solo per la durata dei giochi, permettendo a noi tutti di condividere le emozioni. Ora si scopre che sono destinati a rimanere ed a trasmettere in modo audibile fino a 18 ore al giorno.

Come se l'intrusione non fosse già abbastanza dannosa, dovremo, naturalmente, pagare questi schermi, e non solo attraverso il canone: i residenti di Middlesbrough, per esempio, pagheranno 35.000 sterline per i costi di installazione, più un costo di esercizio annuale di 28.000 sterline. Ma i budget per lo svago dei consigli comunali dovrebbero essere spesi per convincerci a staccarci dalla TV, non per mettercela davanti!

È stato promesso che oltre a mostrare notiziari gli schermi saranno utilizzati per promuovere la cultura; che saranno “tele digitali per gli artisti, i film-maker e gli studenti locali.” Ma c'è un motivo più recondito, rivelato da Bob Belam, del consiglio di Waltham Forest. Gli schermi, ha detto, saranno utilizzati “per fornire informazioni importanti e potranno lanciare messaggi sul comportamento antisociale.”
Un'altra grande e utile opera pubblica, finanziata dal corpo sociale per il proprio benessere.
Il Grande Fratello ringrazia.

Wednesday, July 30, 2008

Piccoli sbirri (“climatici”) crescono

Per chi come me pensa che sotto la propaganda ambientalista si nasconda una nuova forma di fascismo, non sarà una sorpresa la campagna che una delle maggiori aziende britanniche dell'energia, la Npower, ha lanciato sui giornali della Gran Bretagna. In colorate pubblicità a pagina intera si promuove il sito www.climatecops.com, dove le “reclute” devono completare tre missioni per entrare a far parte dei “cadetti d'élite” e “addestrarsi per diventare poliziotti del clima” redigendo “rapporti di crimini contro il clima” su familiari, amici e vicini.

Tali missioni non sono altro che uno sbarramento di propaganda ecologista che il bambino deve subire se vuole essere accettato come agente speciale delle brigate verdi.

“Fate rapporto alla vostra famiglia per assicurarvi che non commettano ancora quei crimini (o altri)!” recita il sito, che ricorda alle reclute di mantenere un occhio vigile sui genitori e anche di estendere ulteriormente il loro raggio d'azione: “E le case di zie e zii, o dei compagni di scuola?”

È difficile non pensare al 1984 di Orwell, in cui i bambini sono incoraggiati dalle autorità a spiare i propri genitori ed denunciarli alle autorità per le trasgressioni contro lo stato: del resto, dovrebbe essere ormai chiaro, almeno per i più attenti, che l'impegno “ambientalista” dello stato altro non è che un comodo strumento per aumentare la sua dimensione e i suoi poteri, rendendoci tutti potenziali criminali.

Ben vengano, quindi, questi annunci a tutta pagina, diretti ai bambini, in cui vengono descritti sette diversi “crimini climatici” (attenzione alle parole!) tra i quali troviamo l'utilizzo di essiccatoi a tamburo, lasciare una porta aperta, e non usare lampadine a basso consumo.

Il Nuovo Ordine Mondiale sarà pulito, ecologico, e vestito con eleganti uniformi colorate.

Thursday, July 17, 2008

Il marchio della bestia

“If you want total security, go to prison. There you're fed, clothed, given medical care and so on. The only thing lacking... is freedom.”
(Dwight David Eisenhower)
Non c'è nessuna soddisfazione nel poter dire “ve l'avevo detto,” “vi avevo avvertito.” Non c'è perché l'avvertimento è stato inutile, e ciò che si sarebbe voluto evitare si avvera. Eppure è così semplice, così semplice e logico capire gli scopi del mandriano mentre guida il bestiame nel recinto. Tesi, antitesi, sintesi. Ma la mandria sedotta dalla voce suadente del padrone non si cura dei pochi suoi componenti che cercano di cambiare direzione, non annusano il pericolo.

Bestiame. Carne da macello o da riproduzione, che si avvia a testa bassa alla marchiatura: «è per il nostro bene, nulla di male ci potrà capitare,» nulla se non perdere la libertà, quel poco che ne rimane, quella che distingue l'uomo dall'animale. Sono solo io un uomo, dunque, capace di provar tristezza, di vedere la civiltà che finisce, la società che diventa prigione, se la protesta latita, come se, e forse è questo il punto, il resto dell'umanità già da tempo avesse di buon grado accettato la sua nuova condizione bestiale? Quale maga Circe e con quale sortilegio ha trasformato l'uomo in animale?

Rivestita di parole accattivanti, “multiculturalismo,” “solidarietà,” la magia ha raggiunto il suo scopo: si inserisce nelle cellule della società un nucleo estraneo, incompatibile, si aspetta la reazione purulenta, se ne dà risalto con l'aiuto dei media, scoppia il caso Rom. Tesi. Si propone la soluzione, inaccettabile ai più, si monta un nuovo caso, “no alla discriminazione” (e come dir di no?) si accende la controversia. Antitesi. Infine la stoccata, allorché la bestia è preparata, stanca, eccitata: ed ecco la marchiatura, per tutti, senza differenze, per il nostro bene, non c'è dubbio. Sintesi.

Chissà se adesso, al momento di premere le dita inchiostrate sul foglio, come un qualsiasi criminale catturato, a qualcuno verrà il dubbio. Se gli passerà per la mente almeno per un attimo, che questo Stato assomiglia molto a una prigione.

Wednesday, July 9, 2008

Il Comitato Reece

Quando leggo notizie come questa, o come quest'altra, mi tornano in mente alcuni lontani ricordi. Ad esempio, che la scuola pubblica è prima di tutto uno strumento di ingegneria sociale.

Godetevi questo articolo.

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Il Comitato Reece: le scienze sociali come strumento di controllo

Di Daniel Taylor


Nel 1954 il Comitato Reece, presieduto da Carroll B. Reece, presentò i suoi risultati per quanto riguarda l'influenza delle fondazioni esenti da tasse nel campo dell'educazione.* Il rapporto accenna inoltre brevemente alla loro influenza nella politica, nella propaganda, nelle scienze sociali e negli affari internazionali. La Fondazione Rockefeller, la Fondazione Ford, la Fondazione Carnegie ed altre sono stati esaminate durante le udienze del Comitato.

Il Comitato Reece venne denigrato dai media e dallo stesso John D. Rockefeller III come completamente sbagliato, ma il giudizio storico retrospettivo ci offre una prospettiva da cui vediamo che ciò che il comitato scoprì è molto più vicino alla verità di quanto Rockefeller vorrebbe farvi credere.

Un tema predominante nei risultati del Comitato è il desiderio delle fondazioni e delle persone dietro di esse di generare un sistema di controllo mondiale. L'uso della propaganda e dell'ingegneria sociale fu identificato come il mezzo per realizzare questo obiettivo. Nel 1932, il presidente della Fondazione Rockefeller, Max Mason, dichiarò che “le scienze sociali… si occuperanno della razionalizzazione del controllo sociale…”

Il comitato citava un rapporto della Commissione Presidenziale sull'Istruzione Superiore, pubblicata nel 1947, che descrive gli obiettivi dei programmi di ingegneria sociale; la realizzazione da parte del popolo della necessità di un governo mondiale “… psicologicamente, socialmente e… politicamente.” Il rapporto citato dichiara,
“Nella velocità dei trasporti e della comunicazione e nell'interdipendenza economica, le nazioni del globo sono già un unico mondo; il compito è di assicurare il riconoscimento e l'accettazione di questa unità (oneness, ndt) nel pensiero della gente, giacché il concetto di un mondo può essere realizzato psicologicamente, socialmente ed in tempo utile politicamente.

È questo compito in particolare che sfida i nostri studiosi ed insegnanti ad aprire la via verso un nuovo modo di pensare. C'è un'esigenza urgente di un programma per la cittadinanza mondiale che può diventare parte dell'istruzione generale di ogni persona.

Saranno necessarie la scienza sociale e l'ingegneria sociale per risolvere i problemi dei rapporti umani. La nostra gente deve imparare a rispettare l'esigenza di una conoscenza speciale e di un addestramento tecnico in questo campo come fanno con gli esperti in fisica, chimica, medicina ed in altre scienze.” [enfasi aggiunta] (P. 483)
Rene A. Wormser, autore del libro Foundations: Their Power and Influence, prestò servizio come consulente legale per il Comitato. Wormser discusse l'indagine delle scienze sociali da parte delle fondazioni – come le fondazioni Carnegie e Rockefeller - e l'influenza che esercitano.
“Mr. WORMSER. Professore, tornando a questo termine, “l'ingegneria sociale,” ancora, non c'è una certa presunzione, o arroganza, da parte dei sociologi, nel considerarsi l'unico gruppo dell'elite ad essere in grado – e a cui dovrebbe venir offerta l'opportunità – di guidarci nel nostro sviluppo sociale? Essi escludono per deduzione, suppongo, i leader religiosi e quelli che potreste chiamare leader umanistici. Combinano la tendenza verso il concetto auto-generato di ingegneria sociale con un'alta concentrazione di potere in quell'intreccio di fondazioni ed agenzie e mi sembra che potrebbe essere qualcosa piuttosto pericoloso.” [enfasi aggiunta] (P. 579)
Il comitato elencava le varie organizzazioni che erano coinvolte con l'indagine sulle scienze sociali della Fondazione Rockefeller. Erano inoltre identificate altre organizzazioni come il Council on Foreign Relations, che sono state strumentali nell'elaborazione della politica globalista.
“Quando la Fondazione Rockefeller si rivolse alle scienze sociali ed agli studi umanistici come mezzi per migliorare il “benessere” dell'umanità, la sezione intitolata “Scienze Sociali” nel rapporto annuale venne ripartita nei seguenti titoli, che sono rimasti identici fino al 1935:

Progetti di Scienza Sociale Generale: Impegni Cooperativi.
Ricerca nelle Discipline Fondamentali.
Studi Internazionali e Interrazziali.
Studi Sociali Correnti.
Ricerca nel Campo della Pubblica Amministrazione.
Ricerca Fondamentale e Promozione di Determinati Tipi di Organizzazioni.
Associazioni nelle Scienze Sociali.

Il rapporto dichiara che tale ripartizione era ai fini di “semplificare e per dare risalto allo scopo per cui sono stati fatti gli stanziamenti.”

Nel decennio dal 1929 al 1938 gli stanziamenti delle fondazioni ai progetti di scienze sociali ammontavano a 31,4 milioni di dollari e sono stati fatti ad agenzie come la Brookings Institution, il Social Science Research Council, il National Research Council, la Foreign Policy Association, il Council on Foreign Relations, e l'Institute of Pacific Relations in questo paese così come ad un dozzina o più in altri paesi, ed al Fiscal Committee of the League of Nations. “(P. 879)
Una campagna per denigrare il Comitato Reece ebbe inizio poco tempo dopo la sua pubblicazione. Lo stesso John D. Rockefeller III rispose ai risultati del Comitato, negando recisamente che la Fondazione Rockefeller o qualsiasi delle organizzazioni a cui aveva dato del denaro avesse mai sostenuto il governo mondiale. Rockefeller dichiarò,
“Se l'espressione “teorie del governo unico mondiale” significa qualcosa, significa governo mondiale. Nessun brandello di prova è stato presentato nel rapporto per indicare che la Fondazione Rockefeller o qualsiasi delle organizzazioni che ha finanziato abbia sostenuto il governo mondiale.” (P. 1104)
Con il vantaggio del giudizio storico retrospettivo, questa affermazione di Rockefeller può essere facilmente smentita. In realtà, la famiglia Rockefeller – a partire da antica data – ha promosso il governo mondiale ed il globalismo, che oggi è quasi una realtà. Il seguenti sono alcuni esempi dell'influenza dei Rockefeller durante i vari decenni passati. Programmi di ingegneria sociale progettati per preparare la gente alla politica e gli obiettivi globalisti, insieme alle pressioni per il controllo globale sono stati imposti sul popolo americano per quasi 100 anni.

Il Movimento Interecclesiale Mondiale

Un progetto iniziale della famiglia Rockefeller fu il Movimento Interecclesiale Mondiale, nato nel 1919. Il MIM venne fondato da John D. Rockefeller Jr, figlio di John D. Rockefeller II. Charles E. Harvey, professore di storia all'Università dello Stato della California, ha scritto una storia del Movimento Interecclesiale Mondiale in un documento del 1982 chiamato John D. Rockefeller, Jr., and the Interchurch World Movement of 1919-1920: A Different Angle on the Ecumenical Movement. L'obiettivo del MIM era di consolidare le chiese in una singola organizzazione che avrebbe controllato la direzione delle chiese in generale. Il MIM, nelle parole dello stesso Rockefeller, aveva un'inclinazione globalista. Egli scrive,
“Non penso che possiamo sopravvalutare l'importanza di questo movimento. Come lo intendo, è in grado di avere un'influenza molto più ampia della Lega delle Nazioni nel determinare la pace, la soddisfazione, la benevolenza e la prosperità fra i popoli della terra.”
Una lettera rivelatrice scritta da Rockefeller stesso indicava che vedeva un potenziale per una sicura “stabilità” guadagnando il controllo sulle chiese.
“Non conosco migliore assicurazione per un uomo d'affari per la sicurezza dei suoi investimenti, la prosperità del paese e la stabilità futura del nostro governo di quella permessa da questo movimento…” [1]
Il Consiglio Federale delle Chiese

Un'organizzazione successiva, il Consiglio Federale delle Chiese, evidenzia inoltre l'investimento dei Rockefeller nelle organizzazioni che promuovono il governo mondiale.

Secondo le aspettative, il Consiglio Federale delle Chiese – che si fuse con il Consiglio Nazionale delle Chiese nel 1950 – ricevette finanziamenti significativi da John D. Rockefeller Jr. [1] Usando una struttura corporativa delle chiese simile a quella adottata dal Movimento Interecclesiale Mondiale in primo luogo, il programma sviluppò diverse linee guida per le chiese, con il governo mondiale come scopo finale. Come segnalato dalla rivista Time nel 1942,
“Questi sono i punti salienti del nuovo programma del protestantesimo organizzato degli Stati Uniti per una pace giusta e durevole dopo la seconda guerra mondiale:

In definitiva, “un governo mondiale dei poteri delegati.”

Totale abbandono dell'isolazionismo degli Stati Uniti.

Forti limitazioni immediate della sovranità nazionale.

Controllo di internazionale di tutti gli eserciti e marine.

“Un sistema monetario universale… progettato per prevenire l'inflazione e la deflazione.”

Libertà di immigrazione universale.

Eliminazione progressiva di tutte le tariffe e quote nel commercio mondiale.

“Autonomia per tutti i popoli assoggettati e delle colonie” (con un trattamento molto migliore per i negri negli Stati Uniti).

“Nessuna riparazione punitiva, nessun umiliante decreto di colpevolezza di guerra, nessuno smembramento arbitrario delle nazioni.”

Una banca internazionale “democraticamente controllata” “per mettere a disposizione il capitale per lo sviluppo ogni parte del mondo senza le conseguenze predatorie ed imperialistiche così caratteristiche dei prestiti privati e governativi su vasta scala.”

Questo programma è stato adottato la settimana scorsa da 375 rappresentanti nominati di 30 confessioni chiamate insieme all'Università Wesleyan dell'Ohio dal Consiglio Federale delle Chiese. Ogni chiesa protestante locale nel paese sarà ora invitata a seguire il programma. “Come cittadini cristiani,” i suoi promotori hanno affermato, “dobbiamo cercare di tradurre la nostra fede in realtà pratiche e di creare un'opinione pubblica che assicurerà che gli Stati Uniti sostengano pienamente la propria parte essenziale nella creazione di un senso morale della vita internazionale.” [2]
Le Nazioni Unite

Dopo la seconda guerra mondiale, John D. Rockefeller Jr. donò il terreno su cui sorge la sede delle Nazioni Unite a New York City con un regalo di 8,5 milioni di dollari. L'ONU è servita da sbocco per varie iniziative dei Rockefeller fin dalla sua fondazione. Steven C. Rockefeller, ex presidente del consiglio fiduciario della Rockefeller Brothers Fund, è stato intimamente coinvolto con la Carta della Terra delle Nazioni Unite. Durante i primi stadi della Carta della Terra, ha presieduto l'Earth Charter International Drafting Committee dal 1997 al 2000.

L'Unione Atlantica

Nelson Rockefeller fu un importante fautore dell'Unione Atlantica fra gli Stati Uniti e l'Europa. Oggi, questa visione è un passo più vicino alla realtà con la fondazione del Consiglio Economico Transatlantico nel 2007. Gary Allen documenta l'influenza di Rockefeller nella spinta per un'Unione Atlantica in The Rockefeller File (1976),
In The Future of Federalism, Noble Nelson ha affermato:

“Nessuna nazione oggi può difendere la sua libertà, o soddisfare i bisogni e le aspirazioni del proprio popolo, dall'interno dei propri confini o per mezzo soltanto delle proprie risorse…. E così la nazione-stato, restando da sola, minaccia, in molti sensi, di sembrare anacronistica come le città-stato greche diventarono alla fine nei tempi antichi.”

Capito? L'uomo che non poteva essere eletto alla Casa Bianca, ma che è riuscito comunque ad entrarci, dice che gli Stati Uniti liberi ed indipendenti sono ora anacronistici.

Webster definisce “l'anacronismo” come qualcosa da un'era precedente che è incongruente nel presente. Ogni efficace fautore di governo mondiale impara presto alcuni trucchi retorici, come chiamare il nero “bianco.” Nelson Rockefeller non fa eccezione. Nello stesso libro, suggerisce:

“L'idea federale, che i nostri padri fondatori applicarono nel loro atto storico della creazione politica nel XVIII secolo, possono applicarsi in questo ventesimo secolo nel più grande contesto mondiale delle nazioni libere – se vogliamo eguagliare i nostri antenati in coraggio e visione.” [1]
L'Alleanza delle Civiltà

Come esempio dell'impegno continuato della famiglia del Rockefeller nelle scienze sociali e nell'ingegneria sociale, il programma della Alliance of Civilizations (AoC) Media Fund per la valutazione delle risposte psicofisiche ai media è un buon posto per cominciare. La AoC fa parte del “Meccanismo di Risposta Rapida dei Media” dell'organizzazione dedicato a sorvegliare e tentare di guidare il contenuto di vari mezzi di comunicazione compreso Hollywood. Con l'obiettivo di creare “… il pluralismo religioso e culturale come valore globale,” la AoC sta sostenendo la ricerca “… sul processo tramite cui immagini di umiliazione e di violenza influenzano le risposte fisiologiche e del comportamento.” La ricerca investigherà inoltre,
“L'uso dei metodi psicofisici (conduttività della pelle, frequenza cardiaca ed impedenza, livelli ormonali, ecc.) e di risonanza magnetica cattura l'attivazione del cervello e del corpo mentre gli individui interagiscono con i media e/o i membri esterni al gruppo, facendo luce su come le emozioni e le convinzioni degli individui possono cambiare – anche senza esserne consapevoli.”
La ricerca, secondo la AoC “… sarà usata per generare le raccomandazioni politiche per le persone dei media ed i funzionari di governo.” La ricerca è un progetto speciale dei consiglieri di filantropia dei Rockefeller Philanthropy Advisors.

I metodi della Alleanza delle Civiltà sono simili a quelli di un'altra organizzazione dell'ONU, la United Nations Educational, Scientific and Cultural Organisation (UNESCO). L'Unesco riceve regolari finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller. Nel documento fondante dell'organizzazione, Unesco, il suo scopo e la sua filosofia, sir Julian Huxley scrive,
“Prendere le tecniche di persuasione ed informazione e la vera propaganda che abbiamo imparato ad applicare nazionalmente in guerra, e deliberatamente piegarle alle mansioni internazionali della pace, se necessario utilizzandole, come Lenin concepì, “vincendo la resistenza di milioni” ad un desiderabile cambiamento. Usare il dramma per rivelare realtà ed arte come metodo con cui, nelle parole di sir Stephen Tallent, “la verità si trasforma in in principio di azione impressionante e vitale,” e mirare a produrre quello sforzo concordato che, per citare Grierson una volta di più, necessita di un background di fede e di un senso del destino. Questa dev'essere una filosofia totale, una dottrina religiosa totale e non potrà mai essere realizzata senza l'uso dei mezzi di comunicazione di massa. L'Unesco, nella stampa del proprio dettagliato lavoro, non deve dimenticare mai questo enorme fatto.”
Se ci sono dubbi quanto all'impegno della famiglia Rockefeller per il globalismo ed il governo mondiale, date un'occhiata alle parole di David Rockefeller alla pagina 405 delle sue memorie,
“Alcuni credono persino che facciamo parte di una congiura segreta che lavora contro gli interessi degli Stati Uniti, caratterizzando la mia famiglia e me come ‘internazionalisti’ e che cospiriamo con altri in tutto il mondo per costruire una struttura politica ed economica globale integrata – un unico mondo, se volete. Se questa è l'accusa, mi dichiaro colpevole e sono fiero di esserlo.”
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Citazioni:

*Vedi il documento completo del comitato di Reece: Parte 1, parte 2, parte 3, parte 4

Il Movimento Interecclesiale Mondiale

[1] Harvey, Charles E. John D. Rockefeller, Jr., and the Interchurch World Movement of 1919-1920: A Different Angle on the Ecumenical Movement. Church History, Vol. 51, No 2. (Jun., 1982), p. 198-209.

Consiglio Federale delle Chiese

[1] lbid, Harvey. p. 205.

[2] “American Malvern.” Time. 16 marzo 1942. Disponibile a: <>

L'Unione Atlantica

[1] Allen, Gary. The Rockefeller File. Seal Beach, California: '76 Press, 1976