Wednesday, October 8, 2008

Nuovo Accordo e vecchi trucchi

Uno dei miti più ricorrenti, soprattutto in questo sventurato periodo in cui tutti i nodi di un sistema truccato stanno venendo impietosamente al pettine, è quello del New Deal di Roosevelt: un modello che gli imperterriti sostenitori dell'intervento statale nell'economia indicano alle masse come icona di perfetta virtù e portatrice di salvezza. Ma si tratta, appunto, solo di un mito, una delle molte favole ufficiali in cui la carta diventa oro e il leader illuminato distribuisce ricchezza alle masse.

Con ogni probabilità si parlerebbe oggi in questi termini anche di Mussolini, a sua volta modello di FDR, se non avesse avuto la balzana idea di perdere la guerra. Quella stessa guerra che al malefico New Deal di Roosevelt fornì la via d'uscita, l'unica rimasta, dalla profonda depressione che esso stesso aveva creato.
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Non fidatevi del Brain Trust

Di Llewellyn H. Rockwell, Jr.


Il fantasma di FDR è ovunque, e perseguita sia Washington che New York. Il terribile problema è che le menti al potere hanno confuso un sabotatore economico con un angelo di misericordia. Seguono la sua confusione e le sue prescrizioni giorno per giorno nel tentativo di ripetere la più lunga calamità economica della storia americana moderna.

Hanno guardato alla storia del New Deal e l'hanno compresa in modo completamente sbagliato, credendo alle sciocchezze da sussidiario su come FDR ci salvò dalla depressione, mentre il fatto è che le teorie e le politiche di FDR l'allungarono ed aggravarono al punto che l'unica via d'uscita che l'amministrazione Roosevelt trovò fu la guerra.

Il grande errore teorico dei New Dealers fu di confondere il sintomo dei prezzi bassi con le cause della contrazione economica. Il problema reale era che i prezzi erano stati inflazionati in maniera massiccia prima dell'arresto del mercato azionario del 1929. La correzione doveva accadere e sarebbe stata pacifica, se non del tutto indolore, se il governo non fosse intervenuto.

In tutta la storia umana, nessun governo che abbia intrapreso una guerra contro i prezzi è mai riuscito a vincere. La Grande Depressione ne è la prova principale.

All'inizio ci fu Hoover con il suo attacco ai “liquidazionisti della brutta fine,” il cui consiglio rifiutò sommariamente. Aumentò invece le tasse, regolamentò contro la vendita al ribasso, tentò di espandere la liquidità e la riserva monetaria, tentò di mantenere i tassi salariali esistenti, estese i prestiti del governo e salvò i debitori con le leggi sulla bancarotta. Per saperne di più sul programma anti-mercato di Hoover, leggete America's Great Depression di Rothbard.

Roosevelt assunse la carica ed estese questo programma, mentre retoricamente sosteneva che fosse stata la politica del libero-mercato dell'amministrazione Hoover ad aver fallito. Oggi vediamo l'attacco di Bush agli speculatori ed il tentativo di tutti i media di sostenere che la crisi è stata causata dai mercati non regolati e impazziti. Senza dubbio il prossimo presidente, chiunque esso sia, continuerà questa crociata contro i mercati, fingendo che la Fed e l'amministrazione Bush non abbiano provato i mezzi anti-mercatisti di salvataggio per due interi anni, fallendo ad ogni tentativo.

Ma andiamo ora al punto seguente nella guerra contro la caduta dei prezzi negli anni 30. FDR era stato eletto sotto la promessa che avrebbe posto un freno alla grande spesa dell'amministrazione Hoover. L'aria cambiò una volta preso il potere. Come Hoover prima di lui, denunciò i ricchi e potenti speculatori, banchieri e società che accusò per il cattivo periodo economico. Proprio mentre diceva queste cose, convocò insieme le stesse persone che considerava come i più potenti e più importanti interessi corporativi, bancari e del lavoro – insieme ad un branco di professori dalla Columbia – ed essenzialmente chiese loro che cosa volevano per far andare avanti l'economia.

Questo era il Brain Trust che determinò il modello per tutte le attività di Washington da allora ad oggi. John T. Flynn, nel suo magistrale libro The Roosevelt Myth, ha descritto il primo giro del New Deal come
quel grande ippodromo, quel circo a tre anelli frenetico, turbinante, vertiginoso, con la NRA in un anello, la AAA in un altro, il Relief Act in un altro, con il generale Johnson, Henry Wallace e Harry Hopkins che schioccavano le fruste, mentre tutt'intorno sotto l'ampia tenda una quantità di clowns e dervisci – gli Henry Morgenthaus, gli Huey Long ed i dott. Townsend e gli Upton Sinclair e una miriade di sbroccati di ogni genere – saltavano e ballavano e ruzzolavano e gridavano in una grande arlecchinata di governo, fino a che la tenda non venne giù sulle teste del pubblico in festa e dei buffoni rampanti.
Cosa chiesero le élite riunite intorno a FDR? Prezzi più alti (naturalmente), codici industriali uniformi sul lavoro e sui prezzi, controlli della produzione, la fine della concorrenza dal basso, sicurezza per i sindacati, credito garantito, dazi di importazione – ed anche i poteri di polizia necessari per far rispettare tutto questo. Il modello era l'Italia di Mussolini, che era considerata allora come il sistema ideale dell'amministrazione industriale. Naturalmente, le leggi antitrust furono accantonate mentre il governo stesso si impegnava nella creazione di quanti più cartelli possibile.

Ciò che uscì da quelle riunioni fu quel completo fiasco della pianificazione industriale chiamato National Industrial Recovery Act, che creò la National Recovery Administration. Il capo era l'ex amministratore della coscrizione il generale Hugh Johnson, che utilizzò nel suo sforzo ogni trucco della propaganda avesse imparato nei suoi anni da rapitore. Cominciò con un piano centrale dei salari, delle ore lavorative, dei prezzi e delle quote di produzione. Andò alla radio, sui giornali, sulle affissioni, nei film e ovunque possibile per incitare una frenesia.

C'era un simbolo per tutto ciò: l'Aquila Blu. FDR disse alla radio che “i soldati portano un brillante distintivo per essere sicuri che i camerati non sparino sui camerati. Coloro che cooperano in questo programma devono riconoscersi con un'occhiata. Quel distintivo brillante è l'Aquila Blu. “E, Johnson aggiunse, possa “Dio avere misericordia per chiunque tenti qualche sciocchezza contro quell'uccello.”

E sapete una cosa? È un totale disonore che il commercio sostenne tutto questo – almeno per un momento.

Flynn racconta delle incursioni della polizia nelle fabbriche, come gli operai venivano allineati e interrogati per assicurarsi che non lavoravano fuori orario e non stavano accettando di meno del minimo approvato dal governo. I consumatori venivano arrestati per aver pagato meno dei prezzi minimi approvati. Un sarto chiamato Jack Magid nel New Jersey venne arrestato ed imprigionato per aver fatto pagare 35 centesimi anziché 40 centesimi per stirare un paio di pantaloni. Col tempo, la NRA diventò inapplicabile, con il mercato nero che spuntava in ogni settore. La crisi si aggravò, con le incursioni notturne nelle fabbriche ed i burocrati che sfondavano le porte con le accette per assicurarsi che nessuno stesse cucendo dei vestiti. Il personale della NRA si gonfiò da 60 impiegati a 6.000 a livello nazionale.

L'intera cosa si era trasformata in una guerra contro la produzione per avvantaggiare una manciata di élite, tutto in nome del mantenere i prezzi alti, tutto nel profondo fraintendimento che aumentare i prezzi avrebbe aumentato la produzione, mentre era vero l'opposto. Infine la Corte Suprema arrivò al salvataggio e dichiarò incostituzionale l'intero programma di stampo sovietico, ma, a quel punto, era chiaro che fosse inattuabile e condannato al fallimento.

Porprio allo stesso tempo, altri settori come le banche e l'agricoltura venivano amministrati da altri programmi distruttivi, interamente basati sull'errore economico. Il risultato fu uno spreco fantastico, attacchi disastrosi alla libertà ed alla produzione, l'irreggimentamento dell'intero paese sotto un dittatore ed il prolungamento della depressione, che continuò senza sosta.

Non importa quanti disastri FDR generasse – ed era senza freni – e non importa quanto i suoi ridicoli “conigli dal cappello” si dimostrassero economicamente insensati: con ogni nuovo ufficio, ogni nuova legge, ogni nuova iniziativa, l'economia continuava ad affondare.

Il New Deal è un caso paradigmatico di come trasformare una contrazione in una depressione. Che i leader degli Stati Uniti lo considerino come un modello da seguire non dice granché bene della loro cultura economica, e non è un buon segno per il nostro futuro.

D'altra parte, se volete vedere come maneggiare una crisi, considerate il panico del 1819. Non ne avete mai sentito parlare? Questo perché venne e passò, e questo perché il governo non fece niente per fermarlo.

2 comments:

Giannizt said...

La butto là come se fosse una schedina del superenalotto:

Non sarà che Bush 41 tenterà la terza rielezione seguendo l'esempio di FDR?

Paxtibi said...

Chi può dirlo? Può essere. In ogni caso, il nostro destino sembra segnato chiunque venisse eletto: tutti concordano sui metodi per affrontare la crisi.