Saturday, May 16, 2009

Uno strano twist of fate

Mentre il papa si recava “a parlare di pace” in Palestina, a Laputa si è tenuta una conferenza sugli esplosivi, che manco a dirlo, secondo quanto leggiamo nel dispaccio telepatico che il nostro inviato ci ha trasmesso, ha portato a discutere proprio delle radici piuttosto turbolente dello stato d'Israele. Eh sì, perché fin dai suoi inizi questa storia, così contorta, è una storia di armi e di esplosivi, e dobbiamo sperare che, alla fine, non si concluda come è cominciata: con dei gran botti.

E non si può non provare un pizzico di invidia per gli abitanti dell'isola volante, che tali complicate situazioni le possono osservare a distanza di sicurezza, con quell'etereo distacco che a noi terrestri non è concesso.

Ci rimane la ricerca della serenità di un fine settimana, che auguro a tutti possa aver successo, per affrontare in forze le prossime dure prove di questa nostra vita da terrestri.

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Di Giovanni Pesce


Nella Reale Società delle scienze di Laputa si è tenuta una conferenza sull’uso degli esplosivi.

Sin dai tempi dei cinesi la polvere nera ha svolto il suo ruolo di componente base di fuochi d’artificio e di esplosivo propellente per proiettili; nel XIX secolo è intervenuta la chimica a proporre nuove tecnologie e Vieille, un tecnico francese creò la polvere bianca con collodio e nitrocellulosa.

Con l’acido nitrico e la cellulosa, invece, venne creato il fulmicotone, grande protagonista della guerra civile nordamericana.

Con l’acido nitrico e la glicerina fu creata la balistite, con il brevetto di Alfred, uno dei fratelli Nobel.

Con nitroglicerina, nitrocellulosa ed oli minerali, venne prodotta la cordite, esplosivo per uso militare, ideato da due tecnici inglesi Abel e Dewar; quest’ultimo è passato alla storia anche per l’invenzione del pacifico “Thermos,” grande protagonista di molti picnic.

Alfred Nobel si incazzò moltissimo per quest’ultima scoperta, in quanto pensava che i suoi diritti fossero estensibili pure a questa sostanza non molto dissimile dai suoi prodotti.

Alfred si trasferì nel 1880 in Italia dove collaborò alla modernizzazione delle armi in dotazione al Regio Esercito, creando uno stabilimento di produzione di balistite.

In quegli anni il R.E. abbandonò il fucile M1870 a polvere da sparo per passare al fucile Vetterli 1890 a balistite ed organizzò il concorso per un nuovo fucile il “Modello 1891” meglio conosciuto come Mod. 91.

I migliori cospirazionisti già saranno in piedi con le orecchie dritte ed il cervello posizionato a Dealey Square di Dallas dove un Carcano Mod 91/38, in mano a Lee Oswald, avrebbe colpito il presidente Kennedy.

Ma l’incazzatura di Nobel non trovo soddisfazione perché Alfred perse la vertenza civile, e si ritirò a San Remo per passare i suoi ultimi anni.

Nel frattempo i tempi correvano e WWI era alle porte.

Il sottosegretario alla Royal Navy, tale Winston Churchill, desiderava avere grandi quantità di esplosivo e insisteva sui suoi tecnici Abel e Dewar per aumentare la produzione di cordite, così chiamata perché poteva essere prodotta in “corde”.

Purtroppo per produrre grandi quantità di cordite sarebbe stata necessaria una grandissima quantità di legno, impossibile ad essere reperita in Gran Bretagna in quel particolare momento.

Un allievo di Dewar, tale Cheim Weizmann, aveva scoperto un bacillo che organicamente avrebbe prodotto un solvente, l’acetone, utile per incrementare la produzione della cordite, senza l’utilizzo della cellulosa.

L’accordo tra Weizmann e Churchill fu immediato, Winston promise a Chaim una distilleria di whisky e gin, per aiutarlo nello sviluppo della produzione di esplosivi. L’accordo fu perfezionato con la creazione della fabbrica di cordite di Holton Heath, vicino Bornemouth.

Si racconta che un’ulteriore conseguenza dell’accordo fu la concessione della dichiarazione Balfour, che gettò le basi dell’occupazione delle terre palestinesi da parte di emigrati russi come Weizmann.

Alla fine di WWII, venne creato con l’uso di esplosivi un nuovo stato, quello d’Israele e come primo presidente venne scelto proprio Cheim Weizmann, l’esperto di cordite.

Un nipote di Cheim, Ezer Weizmann, giovane pilota, invece fondò sul finire degli anni ’40, l’Aviazione Israeliana utilizzando residuati bellici, come vecchi Spitfire. Anche Ezer Weizmann diventò presidente d’Israele nel 1993-2000.

Con presidenti di tale portate, può Israele essere un paese pacifico?

3 comments:

Pike Bishop said...

Visto che sono stato (non sono piu' tanto sicuro, ora) torinese e che gli esplosivi hanno avuto una importanza decisiva anche nella storia del Piemonte, tanto che ve ne sono tracce persino nel latte materno e c'e' sempre qualche zio che ti porta a tirare nel poligono di Garibaldi o in quello di Nobel ad Avigliana o magari in quelli numerosi in montagna dove, con la complicita' dell'esercito, si possono fare anche esperimenti con esplosivi. Imparai a fare la polvere nera a 10 anni, complice il bidello del museo d'artiglieria al Mastio della Cittadella...
Cosi' e' naturale che noti alcune imprecisioni, che peraltro non inficiano la tesi dell'articolo, ma potrebbero cambiare alcune idee sul vecchio Nobel.
La storia comincia quando Christian Schönbein, un chimico di Baden-Baden che ha scoperto molto di piu' di molti altri scienziati (roba da niente come l'elettrolisi o l'ozono, per capirci) stava lavorando nella sua cucina (pochi mezzi ma molti risultati, proprio il contrario di come fanno ora) e accidentalmente verso' acido solforico e acido nitrico sul pavimento. Asciugo' il tutto con uno straccio di cotone e lo mise ad asciugare sulla stufa. Lascio immaginare cosa accadde.
Chiamo' il composto appunto fulmi-cotone (cotone per via dello straccio).
Fu invece Ascanio Sobrero, della famosa famiglia di chimici bombaroli dell'Arsenale di Torino (anche se lui in realta' era un medico e cercava un vasodilatatore), non Nobel, che invece del cotone penso di aggiungere, come stabilizzante, della glicerina che pero' non stabilizzava granche', cosicche' perse interesse per il composto e non lo brevetto', lasciando che il famoso avvoltoio ed affarista nobel lo sfruttasse e, alla fine, trovasse la maniera di stabilizzarla creando le varie dinamiti. La nitroglicerina e' una miscela di 35 parti di acido nitrico al 70% e di 65 parti di acido solforico al 98%.
La balistite invece non e' nitroglicerina ma un composto di nitroglicerina e nitrocellulosa in parti uguali e olio di canfora.
La cordite, infine, e' la stessa cosa solo che al posto dell'olio di canfora viene usato, in percentuali inferiori, un gel di petrolio e che si puo' trasformare in "spaghetti" o "corde" usando come solvente l'acetone.
La balistite e' comunque molto piu' deperibile e volatile e in ogni caso Nobel questa volta aveva toppato col suo brevetto specificando che la nitrocellulosa era "solubile" mentre nella cordite si usava quella insolubile in acqua. Per una volta che fregarono lui, sembrava la fine del mondo...
Comunque il Piemonte gli piaceva piu' di Baku o San Pietroburgo e, alla fine, si stabili' in Riviera, chiamalo fesso. In Francia lo amavano alla follia, visto che lo accusarono giustamentedi Alto Tradimento per avere copiato la formula - allora segreto militare - della polvere senza fumo per brevettare la balistite e cosi' non si avventuro' piu' in Francia: la Luisona fa male alla salute!!!

GianniPesce said...

I miei appunti alla conferenza di Laputa erano un pò striminziti; ero distratto da una notizia esplosiva che gira qui a Laputa: il ritrovamento di alcune parti del "Master Plan di WWII".

Ho raccontato, per ora, la sola storia della parte chimica delle vicende e sono grato a Pike per le doverose correzioni ed integrazioni.

A presto
Gianni

vincenzo said...

Che Pike sia stato inviato a Laputa!? A proposito di torinesi, vi è capitato di vedere "li chiamarono briganti"? Se mettete a scaricare il torrent, ditemelo che lo metto in 'seed'.