Wednesday, October 24, 2007

«E giò contro 'sto mür!»

Se mi chiedeste qual è, secondo me, la figura eroica più potente della storia del cinema, senza troppe esitazioni vi risponderei: il Lulù Massa di Gian Maria Volontè. Il protagonista de La classe operaia va in paradiso di Elio Petri ('71), film di denuncia della condizione dei lavoratori nelle fabbriche del nord, ma ancor di più atto d'accusa verso i sindacati traditori e collusi, il movimento studentesco ideologizzato e ostaggio del sogno di una rivoluzione impossibile, e soprattutto verso l'annullamento del singolo che fuori dalla fabbrica si completa con l'adesione ai dogmi di partito: alla fine, l'unica umanità che si salva, seppur nella sconfitta, è quella di Lulù e dei suoi compagni. Film di denuncia dal realismo impietoso e sofferto, interpretazione da Oscar di Gian Maria Volontè, musiche di Morricone, La classe operaia va in paradiso rimane uno delle vette più alte di un cinema italiano che ormai sa raccontare solo le vacanze degli idioti.


5 comments:

H.I.M. said...

"...ti spacco la schiena, ti spezzo la spina dorsale, ti spezzo..."
"...eccoli i regali che ti fa il cottimo..."

Qui si sublima tutta l'assurdità del mondo del lavoro.
son passati 35 anni e siamo ancora lì. Tristessa.

Anonymous said...

h.i.m:"son passati 35 anni e siamo ancora li'"
Sembra ci sia ancora tanta gente che crede che con il passare del tempo le cose debbano necessariamente migliorare.Le magnifiche sorti progressive dell'umanita'.E invece tutto va sempre peggio, per sempre piu' gente. Forse la differenza tra ora e allora e' che adesso ci hanno finalmente convinti che non possiamo farci niente.

Anonymous said...

Non ci resta che morire tutti, e lasciare spazio ai popoli più naturali e sostenibili.

H.I.M. said...

Forse la differenza tra ora e allora e' che adesso ci hanno finalmente convinti che non possiamo farci niente.

Agghiacciante, ma per la maggioranza delle persone probabilmente è vero.

Anonymous said...

Agghiacciante, ma per la maggioranza delle persone probabilmente è vero.

Non a caso una volta la sinistra "spaccava tutto" mentre ora, infrocita, pigola dietro "la violenza verbale della destra".

E la castrazione chimica è servita.