Tuesday, November 6, 2007

Piccolo Glossario della Neolingua #16


The first panacea for a mismanaged nation is inflation of the currency; the second is war. Both bring a temporary prosperity; both bring a permanent ruin. But both are the refuge of political and economic opportunists.
(Ernest Hemingway)
Ecco una parola che definisce un fenomeno economico preciso, ovvero l'aumento della massa monetaria. Essendo però questo aumento una pratica usuale e fondamentale per ogni governo, si è resa necessaria la creazione di una cortina fumogena atta a nascondere un vero e proprio furto ai danni delle classi più deboli.
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Inflazione
Significato originario:
1 econ., diminuzione del potere d’acquisto dell’unità monetaria e conseguente rialzo dei prezzi | ⇒tasso d’inflazione
2 fig., eccessiva diffusione: in questi anni c’è stata un’i. di fuoristrada
3 gonfiore
Leggiamo con attenzione questo trafiletto:
Pesano energia e alimentari. Il netto balzo in avanti dell'inflazione, spiegano i tecnici dell'Istat, è dovuto in misura significativa alla ripresa dei prezzi energetici e all'accelerazione del costo dei prodotti alimentari. Il comparto dell'energia ha infatti fatto segnare un +1,1% congiunturale e un +2,9% tendenziale, mentre negli alimentari l'aumento è stato del +3,4% contro il +2,9% tendenziale di settembre. Al netto dell'energia e degli alimentari non lavorati il tasso di inflazione a ottobre è pari a +1,9%.
È un classico resoconto economico tratto da un quotidiano. Un vero e proprio bollettino di guerra in cui i prezzi dei beni aumentano senza interruzione come il conto delle vittime in guerra. Come è evidente, l'inflazione viene identificata con l'aumento dei prezzi sul mercato. Da cosa sarebbe causato l'aumento non è specificato, si lascia però spesso intuire che dipenderebbe dall'avidità di produttori e commercianti, in altri casi invece si tratta di fenomeno naturale quanto imprevedibile.

Curiosamente, in questo caso anche il dizionario non aiuta più di tanto, infatti recita soltanto: 1 econ., diminuzione del potere d’acquisto dell’unità monetaria e conseguente rialzo dei prezzi. Abbiamo fatto però almeno un passo avanti, abbiamo scoperto che i prezzi aumentano perché il denaro perde valore. Per capire perché il denaro perde valore dobbiamo passare alla seconda definizione: 2 fig., eccessiva diffusione. Quindi il denaro vale meno quando ce n'è troppo, di conseguenza ne serve di più per ottenere dei beni, presumibilmente più scarsi. Logico. Da domandarsi se ci voleva tanto, a spiegarlo.
Leggiamo Mises:
Inflazione… significa aumento della quantità di denaro e banconote in circolazione e della quantità di depositi bancari soggetti a controllo. Ma oggi si usa il termine “inflazione” per riferirsi al fenomeno che è una conseguenza inevitabile dell'inflazione, la tendenza all'aumento di tutti i prezzi e gli stipendi. Il risultato di questa deplorabile confusione è che non c'è più un termine per indicare la causa di questo aumento nei prezzi e negli stipendi. Non c'è più alcuna parola disponibile per indicare il fenomeno che, finora, è stato denominato inflazione. Ne consegue che nessuno si preoccupa per l'inflazione nel senso tradizionale del termine.
Ma qual è quindi la ragione di questa confusione, di tanto mistero attorno ad un termine il cui significato è in realtà molto chiaro e preciso? Ce lo spiega, nientemeno, John Maynard Keynes:
Con un continuo processo di inflazione, il governo può confiscare, segretamente e inosservato, una parte importante della ricchezza dei suoi cittadini.
In che modo? Grazie al monopolio della moneta, gestito dalle banche centrali.
Prendete, per esempio, un'economia in cui la massa monetaria sia mantenuta costante. Per ottenere denaro supplementare, gli attori del mercato dovrebbero scambiare merci e servizi contro moneta. Un rifornimento crescente di articoli vendibili relativamente alla riserva monetaria spingerebbe verso la riduzione dei loro prezzi in denaro.

Ora considerate il caso di un'economia la cui massa monetaria possa essere aumentata con l'espansione del credito bancario – la caratteristica dell'odierno monopolio della moneta controllato dal governo. Gli attori del mercato possono ottenere bilanci supplementari con i prestiti bancari senza essere obbligati a cedere risorse limitate. La richiesta supplementare finanziata dall'aumentata quantità di denaro ne abbasserebbe il valore di scambio di fronte alle merci. [...]

La diagnosi degli economisti di scuola austriaca sarebbe che il continuo aumento nel credito e nella riserva monetaria sta al cuore del boom inflattivo; il rialzo dei prezzi (dei beni) è solo il relativo sintomo. Così se la crescita della riserva monetaria e del credito rallenta, non ci vorrà molto per gli austriaci per prevedere una recessione, o persino una deflazione.

Tuttavia, la recessione e la deflazione – innegabilmente costose in termini di perdita di produzione e occupazione – sarebbero i processi economici di aggiustamento necessari per riportare l'equilibrio nell'economia attraverso la variazione dei suoi costi.

Non ci vorrebbe molto per attendersi che le banche centrali controllate dal governo, quando dovessero decidere fra mantenere l'inflazione sotto controllo o impedire la recessione, molto probabilmente optino per la crescita, a qualsiasi costo, anche a scapito di una perdita nel potere di acquisto della moneta.

Una volta che la crisi si diffonde, o anche soltanto si teme che ciò accada, il pubblico comincia chiedere tassi di interesse ancora più bassi ed ancora più credito e moneta. L'iniezione di moneta e il credito “facile” sono largamente considerate la ricetta per evitare la recessione e la deflazione. I banchieri centrali è improbabile che ostacolino tali richieste.
Incredibilmente, la soluzione della piaga biblica chiamata inflazione, a giudizio di banche e governi, è altra inflazione. E per la quasi totalità dei mezzi di comunicazione tale soluzione è logica e coerente, nonostante equivalga a curare il diabete con i bignè, o l'alcolismo con il bourbon.


15 comments:

Anonymous said...

Complimenti per l'articolo. Occorre essere il più chiari possibile quando si tratta di moneta, perché chi non è a conoscenza del problema potrebbe avere difficoltà a coglierlo.
A volte i fenomeni più macroscopici sono più difficili da evidenziare che le piccolezze!

Anonymous said...

"Abbiamo fatto però almeno un passo avanti, abbiamo scoperto che i prezzi aumentano perché il denaro perde valore. Per capire perché il denaro perde valore dobbiamo passare alla seconda definizione: 2 fig., eccessiva diffusione. Quindi il denaro vale meno quando ce n'è troppo, di conseguenza ne serve di più per ottenere dei beni, presumibilmente più scarsi. Logico. Da domandarsi se ci voleva tanto, a spiegarlo."


E ADESSO INDOVINATE CHI CI DICE CHE DI DENARO CE N'E' TROPPO?

NIENTEDIMENO CHE...L'AUMENTO DEI PREZZI!

CHE BEL GIROTONDO TAUTOLOGICO! VERO, PAXTIBI?

Anonymous said...

"Non ci vorrebbe molto per attendersi che le banche centrali controllate dal governo..."

MA TU, OLTRE AL DIZIONARIO, HAI MAI LETTO IL TRATTATO DI MAASTRICHT?

Paxtibi said...

NIENTEDIMENO CHE...L'AUMENTO DEI PREZZI!

Tant'è vero che Mises parla di sintomo.


MA TU, OLTRE AL DIZIONARIO, HAI MAI LETTO IL TRATTATO DI MAASTRICHT?

Trattato di Maastricht firmato da...

Anonymous said...

"Tant'è vero che Mises parla di sintomo."

SI, E ADESSO SPIEGAMI:

CON L'AVVENTO DELL'EURO I PREZZI SONO QUASI RADDOPPIATI RISPETTO A QUELLI PRECEDENTI IN LIRE. CHE SINTOMO E'?




"Trattato di Maastricht firmato da..."

NO, NON DEVI LEGGERE LE FIRME, MA IL CONTENUTO.

Paxtibi said...

CON L'AVVENTO DELL'EURO I PREZZI SONO QUASI RADDOPPIATI RISPETTO A QUELLI PRECEDENTI IN LIRE. CHE SINTOMO E'?

Secondo te?

NO, NON DEVI LEGGERE LE FIRME, MA IL CONTENUTO.

Anch'io posso scrivere un bel trattato che impone a tutti di versarmi metà delle loro sostanze, ma se lo firmo solo io dubito che qualcuno obbedisca all'imposizione, non credi?

Anonymous said...

"Secondo te?"

MA CHE FA, RIGIRI LE DOMANDE?

DEVI DIRE SE TALE AUMENTO E' UN SINTOMO DOVUTO ALL'AUMENTO DELLA QUANTITA' DI DENARO!

ALTRIMENTI RISCHI DI METTERE IN CATTIVA LUCE IL "PONTEFICE" MISES.



"Anch'io posso scrivere un bel trattato che impone a tutti di versarmi metà delle loro sostanze, ma se lo firmo solo io dubito che qualcuno obbedisca all'imposizione, non credi?"

MA, DICO, PARLI SUL SERIO?
ALLORA NON L'HAI LETTO PROPPRIO IL CARO TRATTATO...

L'ESEMPIO CHE HAI FATTO E' L'ESATTO OPPOSTO DI CIO' CHE VOLEVI SPACCIARE: IN QUESTO CASO SONO STATI I GOVERNANTI EUROPEI A FIRMARE LA LORO CONDANNA.

Paxtibi said...

MA CHE FA, RIGIRI LE DOMANDE?

E perché no? Io faccio il che mi pare. Del resto sei tu che vuoi dimostrarmi qualcosa, vediamo cosa mi inventi quindi.

SONO STATI I GOVERNANTI EUROPEI A FIRMARE LA LORO CONDANNA.

I governanti... europei... la condanna...

HA HA HA HA! HA HA HA!!! HA HA HA!!!!!

Sisì, proprio una bella condanna, valà!

Anonymous said...

Bell'articolo.
Chiaramente sporcato dai soliti signoraggisti.
Comunque li vedo questi governanti europei che non arrivano a fine mese perché si sono autocondannati con il trattato di Maastricth..
Sisi. Un mio vicino di casa, poverino fa l'europarlamentare e ti giuro, ha dovuto perfino smettere di fumare perché non riusciva ad arrivare alla fine del mese se comprava sigarette.
Meno male che ci siamo noi ricconi che non essendo politici, non siamo condannati a morte...
Vedi Pax, hai notato che NESSUNO più si candida per diventare parlamentare, conscio del fatto che ormai il posto è un posto capestro?
Tutte le ronde che lo Stato è costretto a fare per reclutare coattamente persone che diventino parlamentari e senatori?
Ehhh
A che punto siamo arrivati.
E pensare che se non firmavano quel cazzo di trattato, i politici adesso sarebbero ancora ricchi....
Incredibile la miopia di costoro!

Anonymous said...

Libertyfighter, perchè parli sempre a sproposito?

I signoraggisti siete voi che difendete il sistema del signoraggio bancario a danno di tutti noi.

Siete voi che credete come tanti allocchi decerebrati alle minchiate che vi propinano gli "economisti-idoli" del sistema.

Noi siamo contro il signoraggio.

Fatela funzionare in maniera autonoma, ogni tanto, quella vostra testa, altrimenti rischia di ingripparsi definitivamente.

(Io, comunque, son sempre convinto che agite in malafede)

Paxtibi said...

Io, comunque, son sempre convinto che agite in malafede

Anch'io penso lo stesso di te e di quelli come te: te piacerebbe mettere le mani sulla stampante magica, eh furbacchione?

Anonymous said...

QUELLA STAMPANTE ORMAI S'E', QUASI, TOTALMENTE SCASSATA.

Anonymous said...

QUINDI E' UNA CORSA A CHI ARRIVA PRIMO A METTERE LE MANI?!

A ME NON PIACE FARE IL MANOVALE.

Anonymous said...

AH, SEI UN'ORA AVANTI.

QUINDI ARRIVERAI PER PRIMO.

Paxtibi said...

A ME NON PIACE FARE IL MANOVALE.

L'avevo capito: tu vorresti che gli altri lo facessero per te.

"Lavorare stanca.”