Sunday, January 11, 2009

Hamas, figlio d'Israele

Nell'articolo di Grigg sul conflitto israelo-palestinese l'autore accennava al fatto che Israele ha finanziato Hamas per anni, per creare un'opposizione al movimento secolare di Arafat. Dal momento che si tratta di un classico caso in cui un governo si crea un nemico, così da avere a disposizione una comoda fonte di “crisi” che giustifichi l'attività principale e più lucrosa per lo stato, la guerra, riporto anche questo articolo di Raimondo, scritto all'indomani della vittoria elettorale di Hamas in Palestina.

Chi semina vento raccoglie tempesta, si usa dire. La cattiva notizia è che, nella tempesta, il Leviatano prospera.
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Di Justin Raimondo


Tra tutte le urla di dolore e digrignar di denti per il trionfo di Hamas nelle elezioni palestinesi, un fatto rimane relativamente oscuro, anche se molto rilevante: Israele ha fatto molto per lanciare Hamas come effettiva forza nei territori occupati. Se mai c'è stato un chiaro caso di “contraccolpo,” allora è questo. Come Richard Sale ha notato in un pezzo per UPI:
“Israele e Hamas possono attualmente essere bloccati in un combattimento mortale, ma, secondo alcuni attuali ed ex funzionari dell'intelligence degli Stati Uniti, a cominciare dalla fine degli anni 70, Tel Aviv ha prestato aiuto economico diretto ed indiretto ad Hamas per diversi anni. Israele ‘ha aiutato direttamente Hamas – gli israeliani volevano usarlo come un contrappeso all'OLP (Organizzazione per la Liberazione Palestinese),’ ha detto Tony Cordesman, analista per il Medio Oriente del Centro per gli Studi Strategici [ed Internazionali]. Il contributo di Israele a Hamas ‘era un tentativo diretto per dividere e diluire il supporto ad una forte e secolare OLP usando un'alternativa religiosa in concorrenza,’ ha detto un ex funzionario CIA.”
L'analista del Medio Oriente Ray Hanania concorda:
“Oltre alla speranza di allontanare le masse palestinesi da Arafat e dall'OLP, la direzione del Likud ha creduto di poter realizzare un'alleanza coltivabile con delle forze islamiche e anti-Arafat che avrebbe inoltre esteso il controllo di Israele sui territori occupati.”
In uno sforzo cosciente per indebolire l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina e la direzione di Yasser Arafat, nel 1978 il governo dell'allora Primo Ministro Menachem Begin approvò la richiesta dello sceicco Ahmad Yassin di dare vita ad un'organizzazione “umanitaria” conosciuta come l'Associazione Islamica, o Mujama. Le radici di questo gruppo islamico erano nella fondamentalista Fratellanza Musulmana e questo era il seme che alla fine si trasformò in Hamas – ma non prima di essere ampiamente fertilizzato e coltivato con finanziamenti e supporto politico israeliani.

Begin ed il suo successore, Yitzhak Shamir, lanciarono un tentativo per colpire dal basso l'OLP, generando le cosiddette Leghe di Villaggio, composte di consigli locali di palestinesi selezionati disposti a collaborare con Israele – e che, in cambio, vennero messi sul libro paga israeliano. Lo sceicco Yassin ed i suoi seguaci presto si trasformarono in una forza all'interno delle Leghe di Villaggio. Questa alleanza tattica fra Yassin e gli israeliani era basata su un'antipatia comune verso l'OLP di sinistra e secolare militante: gli israeliani permisero al gruppo di Yassin di pubblicare un giornale ed installare una vasta rete di organizzazioni caritatevoli, che raccoglievano fondi non solo dagli israeliani ma anche dagli stati arabi opposti ad Arafat.

Ami Isseroff, scrivendo su MideastWeb, mostra come gli israeliani promossero deliberatamente gli islamisti della futura Hamas aiutandoli a trasformare l'Università Islamica di Gaza in una base dove il gruppo reclutava attivisti – e gli attentatori suicidi di domani. Come unica struttura di istruzione superiore nella striscia di Gaza, e unica tale istituzione aperta ai palestinesi da quando Anwar Sadat chiuse loro le porte degli istituti universitari egiziani, UIG conteneva al suo interno i semi del futuro stato palestinese. Quando nacque un conflitto su questioni religiose, tuttavia, le autorità israeliane parteggiarono per gli islamisti contro i laicisti della corrente principale Fatah-OLP. Come riferisce Isseroff, gli islamisti
“Incoraggiarono le autorità israeliane a destituire i loro avversari nel comitato nel febbraio del 1981, con la conseguente islamizzazione della politica e del personale della UIG (compreso l'obbligo per le donne di portare il hijab e il thobe e le entrate separate per gli uomini e le donne), fatta rispettare con la violenza e l'ostracismo verso i dissidenti. La tacita complicità sia dell'università che delle autorità israeliane ha permesso a Mujama di mantenere un nascondiglio di armi da usare contro i laicisti. Entro la metà degli anni 80, era la più grande università nei territori occupati con 4.500 studenti, e le elezioni studentesche venivano vinte facilmente da Mujama.”
Di nuovo, il motivo era di controbilanciare l'influenza di Arafat e dividere i palestinesi. A breve termine, questo può aver in parte funzionato; a lungo termine, tuttavia, ha fallito malamente – come dimostrato dai risultati delle recenti elezioni palestinesi.

L'infrastruttura di Hamas di moschee, cliniche, asili ed altri istituti scolastici è fiorita non solo perché generosamente finanziati, ma anche perché gestita efficientemente. Lo sceicco Yassin ed i futuri capi di Hamas acquistarono una reputazione di governo “pulito” e buone pratiche amministrative, che li avrebbero aiutati notevolmente – in particolar modo rispetto all'OLP, che era ampiamente percepita come corrotta. Effettivamente, è stato il “governo pulito” – e non la necessità della lotta armata – il tema principale della loro riuscita campagna elettorale.

La reazione di Israele e degli Stati Uniti è stata di shock e orrore – accompagnati da un rifiuto dichiarato di trattare con qualsiasi governo dominato da Hamas. I leader del Congresso degli Stati Uniti – che hanno passato inutilmente una risoluzione prima dello scrutinio palestinese chiedendo che Hamas venisse esclusa dalla contesa – stanno ora mettendo in dubbio l'intero “processo di pace.” Tuttavia nessuno riconosce che la vittoria del Partito dei Terroristi Suicidi ha dimostrato, in pratica, un antico principio espresso, credo, nientemeno che dalla Bibbia (Galati 6: 7):
“Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà.”
Questo principio del “contraccolpo” si applica a Hamas non solo per il coinvolgimento di Israele nel suo finanziamento e nell'incoraggiamento di Mujama, ma anche, dopo il consolidamento di Hamas come gruppo armato, per la politica militare israeliana. Il molto-pubblicizzato “ritiro,” che consiste nella consegna di Gaza da parte di Israele rinforzando al contempo la propria stretta altrove nei territori occupati, è stato grano per il mulino islamico radicale, così come il Muro di Separazione ed il tentativo di revocare il voto a Gerusalemme Est. L'offensiva implacabile di Israele contro i suoi nemici percepiti – prima Fatah, ora Hamas e la Jihad Islamica – ha generato un circolo vizioso e un solido contributo alle fazioni estremiste fondamentaliste nella comunità palestinese.

In modo analogo, la vittoria di Hamas incoraggerà gli ultra-sionisti israeliani, che mescolano similmente una teologia fanatica con la fede in una “soluzione” militare al “problema” palestinese. La vittoria elettorale di Hamas si era verificata solo da alcune ore quando Benjamin “Bibi” Netanyahu è andato in televisione a spiegare perché tutte le concessioni ai palestinesi – compreso il ritiro da Gaza – sono servite soltanto ad incoraggiare gli elementi più radicali, come Hamas.

Il malato Ariel Sharon si trova nel suo letto di ospedale, incosciente – mentre il suo piano unilaterale “terra per la pace” si trova in una condizione molto simile. Il partito di Sharon Kadima di recente formazione è il grande perdente potenziale in tutto questo, con il Likud di Netanyahu che prevede di guadagnare alla grande. L'ironia è che, come ministro della difesa, fu Sharon che contribuì a concepire e soprintendere i progetti delle Leghe di Villaggio che hanno fatto così tanto per impiantare ed rinforzare Hamas. Come una versione mediorientale del dott. Frankenstein, finirà per essere abbattuto dalla sua stessa mostruosa creatura.

C'è una lezione qui, da qualche parte, benché non una che gli israeliani o i loro sponsor americani sembrino ancora in grado di apprendere.

L'idea che votare sia un certo tipo di panacea che pulirà il Medio Oriente da un radicalismo controproducente è un'illusione che è morta di una morte dolorosa con la vittoria elettorale di Hamas. Precedentemente aveva sofferto convulsioni quasi mortali con l'ascesa al potere in Iraq di una coalizione fondamentalista sciita legata molto strettamente all'Iran. La dea-puttana della Democrazia con la D maiuscola è una divinità volubile e spesso perversamente crudele, i cui adoratori sono stati colpiti con un uno-due mentre cercavano di trasformare un'intera regione secondo i canoni del loro dogma particolare.

3 comments:

Edmondo_Dantes said...

http://pl.youtube.com/watch?v=xtsvjB8efKE

conosce questo video? no? oggi si..


a volte mi sembra di leggere la storia della criminalita' e della politica..degli ultimi anni, non e' il giudice che indaga, ma perseguita..
non e' la giustizia che vuole fare il suo dovere, ma che vuole distruggere..
o come quando Falcone parlava di taglia sui mafiosi.. fu attaccato da tutte le parti, la mafia ringrazio'..
ovvero, chiunque sminuisca in qualsiasi modo l'operato di chi vuole combattere la criminalita', fa un favore, che sia indiretto e' del tutto irrilevante..alla criminalita', quando si tratta di criminalita' che sia di stampo mafioso o terroristico, non esistono i ma' perche quei ma, sono sempre un favore alla criminalita'..
La stessa cosa avviene per Israele e per hamas..
non esistono i ma.. perche i ma.. favoriscono un organizzazione di stampo terroristico[ come dal suo statuto, conosce lo statuto di hamas? no? mi dispiace]

Paxtibi said...

Ma l'hai letto l'articolo? Pare di no.
Cosa commenti a fare, allora?

Comunque, per restare nella tua metafora, non vedo cosa aspettiamo a bombardare la Sicilia col fosforo. Qualche bambino siciliano morto è un prezzo doloroso ma necessario per eliminare la criminalità.

jo said...

si, ma a nessun bambino siciliano si usa mettere un giubbetto pieno di esplosivo, o fargli fare gli auguri alla madre che si sta per suicidare in un attentato.
Certe situazioni sono così pazzesche che puoi fare qualsiasi considerazione ma hamas è un nemico di tutta l'umanità, palestinesi compresi e chi lo segue è il primo degli incivili.