“The reason Wakan Tanka does not make two birds, or animals or human beings exactly alike is because each is placed here by Wakan Tanka to be an independent individuality and to rely upon itself.”
(Shooter - Hunkpapa Lakota)
Mentre in tutto il mondo il sistema finanziario è sul punto di venir spazzato via dallo tsunami di soldi di carta, un piccolo ma glorioso popolo si appresta a varare una solida arca costruita secondo gli aurei canoni delle leggi economiche: si tratta del Popolo Libero & Indipendente di Lakota, che con un clamoroso annuncio ha lanciato la prima banca privata non a riserva frazionaria del mondo, che accetta in deposito solo valute in oro ed argento.
“Oggi è un grande giorno per noi, il giorno in cui cominciamo ad esercitare i nostri diritti come popolo sovrano con forza ed orgoglio,” è il commento di Canupa Gluha Mani, membro giudiziario del Consiglio di Tetuwan della Società Guerriera “Forte Cuore” Cante Tenza, i cui 2500 membri forniranno i servizi di sicurezza privati per la Banca Libera di Lakota. “Invitiamo la gente di qualsiasi credo, fede o origine ad unirsi in uno sforzo per riprendere il controllo della ricchezza. È nostra speranza che altre nazioni tribali e cittadini americani riconoscano l'importanza dell'argento e dell'oro come valuta e decidano di seguire il nostro sistema di commercio onesto.”
Mani, anche conosciuto come Duane Martin Sr., è un membro della delegazione che ha dichiarato l'indipendenza dei Lakota il 17 dicembre 2007. Non sarà un caso se ad affermare con forza il proprio diritto all'indipendenza fisica ed economica attraverso gli strumenti fondamentali del libero mercato sia proprio un popolo che ha provato sulla sua pelle la “benevolenza” dello stato federale e la miseria del sistema economico centralizzato. Il popolo Lakota disprezza donazioni e carità, dice ancora Mani, perché vuole “guadagnarsi la sua ricchezza creando valore per coloro che pongono la loro fiducia nel nostro sistema.”
Il lancio della Banca libera di Lakota è inoltre una grande vittoria per StrikeForce Thecnologies, gli esperti in controllo di accesso che forniscono l'autenticazione fuori banda del depositante. Poichè la Banca Libera di Lakota non richiede un nome, un'identificazione fotografica o un numero della previdenza sociale per le transazioni, la tecnologia della StrikeForce ha accettato la sfida di limitare le frodi senza richiedere la discutibile tecnologia biometrica.
Insomma, sembra proprio che i Lakota vogliano insegnare agli americani – e non solo a loro – ciò che da tempo hanno dimenticato: come essere liberi.
“Oggi è un grande giorno per noi, il giorno in cui cominciamo ad esercitare i nostri diritti come popolo sovrano con forza ed orgoglio,” è il commento di Canupa Gluha Mani, membro giudiziario del Consiglio di Tetuwan della Società Guerriera “Forte Cuore” Cante Tenza, i cui 2500 membri forniranno i servizi di sicurezza privati per la Banca Libera di Lakota. “Invitiamo la gente di qualsiasi credo, fede o origine ad unirsi in uno sforzo per riprendere il controllo della ricchezza. È nostra speranza che altre nazioni tribali e cittadini americani riconoscano l'importanza dell'argento e dell'oro come valuta e decidano di seguire il nostro sistema di commercio onesto.”
Mani, anche conosciuto come Duane Martin Sr., è un membro della delegazione che ha dichiarato l'indipendenza dei Lakota il 17 dicembre 2007. Non sarà un caso se ad affermare con forza il proprio diritto all'indipendenza fisica ed economica attraverso gli strumenti fondamentali del libero mercato sia proprio un popolo che ha provato sulla sua pelle la “benevolenza” dello stato federale e la miseria del sistema economico centralizzato. Il popolo Lakota disprezza donazioni e carità, dice ancora Mani, perché vuole “guadagnarsi la sua ricchezza creando valore per coloro che pongono la loro fiducia nel nostro sistema.”
Il lancio della Banca libera di Lakota è inoltre una grande vittoria per StrikeForce Thecnologies, gli esperti in controllo di accesso che forniscono l'autenticazione fuori banda del depositante. Poichè la Banca Libera di Lakota non richiede un nome, un'identificazione fotografica o un numero della previdenza sociale per le transazioni, la tecnologia della StrikeForce ha accettato la sfida di limitare le frodi senza richiedere la discutibile tecnologia biometrica.
Insomma, sembra proprio che i Lakota vogliano insegnare agli americani – e non solo a loro – ciò che da tempo hanno dimenticato: come essere liberi.
2 comments:
Beh ma è fantastico tutto ciò !
...the childrens are cool
they don't raise fools
it's an american dream
includes indians too.
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