Wednesday, January 30, 2008

Il governo dell'inconscio

“A political order can be stable only if it is united by an external threat . . . .
Following Machiavelli, he maintained that if no external threat exists then one has to be manufactured”
(Shadia B. Drury, about Leo Strauss)

Talvolta mi capita di avere pensieri molto poco rassicuranti. Penso che ciò che intendiamo in genere per realtà oggettiva non sia altro che il rivestimento ideologico di una realtà metafisica che sfugge alla nostra razionalità. Che ad esempio lo stato sia la razionalizzazione di un rituale, il mascheramento gerarchico di un culto. E che ci sia chi opera instancabilmente alla creazione ed al continuo rinnovamento della tela che noi chiamiamo storia e ci sforziamo di interpretare, mentre invece dovremmo guardare oltre per comprenderne il senso. Ma tutto ciò che riusciamo scorgere al di là del velo sono solo delle vaghe ombre, le cui azioni ci appaiono spesso incomprensibili.

Invero, cercando pazientemente i buchi nella trama del grande arazzo della storia, e gettando rapide occhiate al di là di esso, è possibile riconoscere il telaio che lo sorregge, e trarre delle conclusioni, rivelare il disegno sottostante. In fondo, non è forse vero che il nostro comportamento è una traduzione – o, meglio ancora, una “riduzione” – di pulsioni interne più o meno nascoste, spesso inconfessabili? E non è forse indagando queste pulsioni che la psicanalisi cerca di spiegare le ragioni dei comportamenti palesi e dei disagi dell'uomo? Al Tavistock Institute del resto, si studiano proprio questi meccanismi inconsci in relazione al funzionamento dei gruppi, così come il modo di controllarli:
I gruppi, come i sogni, hanno un aspetto manifesto ed evidente ed uno latente e segreto. L'aspetto manifesto è il gruppo di lavoro, un livello di funzionamento al quale i membri perseguono coscientemente obiettivi a cui acconsentono e lavorano per il completamento di un compito. Anche se i membri del gruppo hanno scopi nascosti, contano su controlli interni ed esterni per impedire a questi scopi nascosti di emergere ed interferire con il compito dichiarato del gruppo. Riuniscono il loro pensiero irrazionale e combinano le loro abilità per risolvere problemi e prendere decisioni.

In verità, i gruppi non funzionano sempre razionalmente o produttivamente, né sono i diversi membri necessariamente informati dei controlli interni ed esterni su cui contano per mantenere il confine fra le loro intenzioni annunciate ed i loro scopi nascosti. Gli scopi nascosti combinati dei membri del gruppo costituiscono l'aspetto latente della vita del gruppo, il gruppo del presupposto di base. Contrariamente al gruppo razionale, questo gruppo consiste dei desideri, dei timori, delle difese, delle fantasie, degli impulsi e delle proiezioni inconsce. Il gruppo di lavoro è focalizzato fuori da sé, verso il suo compito; il gruppo del presupposto di base è focalizzato verso l'interno, verso la fantasia ed una realtà più primitiva. Esiste sempre una tensione fra i due; è equilibrato da varie strutture comportamentali e psicologiche, inclusi i sistemi di difesa individuali, i principi di base, le aspettative e le norme del gruppo.
Quindi la risultante delle relazioni di gruppo dipende in parte da impulsi inconsci, che pur rimanendo nascosti influenzano le azioni e le reazioni collettive. Ancora più interessante, nel tentativo di comprendere le forze che muovono la storia, è la descrizione della formazione di un gruppo:
Un aggregamento di persone si trasforma in un gruppo quando si ha interazione fra i membri, quando la consapevolezza del loro rapporto comune si sviluppa e quando emerge un compito comune del gruppo. Varie forze possono operare per produrre un gruppo: una minaccia esterna, una minaccia collettiva ed un comportamento regressivo collettivo, o il tentativo di soddisfare esigenze di sicurezza, dipendenza e affetto. Una forza più intenzionale è la scelta cosciente degli individui di legarsi insieme per eseguire un compito.
Non è difficile cogliere in questa definizione le affinità con la filosofia di Leo Strauss, l'ispiratore dei neocon, che applica in fondo queste osservazioni su larga scala: per Strauss infatti tali stimoli devono essere fabbricati dai leader – considerati alla stregua di superuomini nicciani – per ottenere una maggiore coesione del popolo e la sua sottomissione all'autorità. Inutile dire che al popolo la verità si deve sempre tenere nascosta. Leggiamo:
La filosofia di Strauss è difficilmente incidentale alla strategia ed alla forma mentis adottati da questi uomini – come è evidente nel saggio del 1999 di Shulsky intitolato “Leo Strauss and the World of Intelligence (By Which We Do Not Mean Nous)” (nella filosofia greca il termine nous denota la più alta forma della razionalità). Come nota Hersh nel suo articolo, Shulsky ed il suo co-autore Schmitt ”criticano la comunità dell'intelligence americana per la sua incapacità di apprezzare la duplice natura dei regimi di cui si occupa, la sua predisposizione per le nozioni di scienze sociali della prova e la sua incapacità fare fronte all'inganno intenzionale.” Hanno argomentato che l'idea di Strauss di significato nascosto, “allarma sulla possibilità che la vita politica possa essere collegata molto strettamente all'inganno. Effettivamente, suggerisce che l'inganno è la norma nella vita politica e la speranza, per non dire l'aspettativa, di stabilire una politica che possa esserne dispensata è l'eccezione.”
Consideriamo ad esempio il sostegno crescente accordato a Bush dopo l'undici settembre, quando la sua popolarità era fino al giorno prima tra le più basse mai ottenute da un presidente americano. Un simile repentino cambiamento è spiegabile soltanto analizzando la risposta irrazionale dell'individuo inserito in un gruppo la cui sopravvivenza è improvvisamente minacciata, o percepita come tale. L'apparizione di una minaccia fornisce al gruppo di una coscienza collettiva, e la personificazione di tale minaccia (Bin Laden) spinge il gruppo ad affidarsi al leader designato, al quale si riconoscono le qualità sovrumane necessarie per sconfiggere il nemico la cui potenza appare al di là della portata del singolo individuo.

In questo quadro, la fabbricazione di minacce diventa presto l'attività principale del governo, dal momento che il calo della tensione si tradurrebbe inevitabilmente con un declino del sostegno popolare da un lato, e con il rifiuto di ulteriori espansioni del potere nella sfera delle libertà individuali dall'altro. Le conseguenze di questo modus operandi le possiamo leggere su un recente articolo pubblicato nientemeno che da Rolling Stone (!):
Era la fine novembre del 2006 ed il ventiduenne Derrick Shareef ed il suo amico Jameel stavano gironzolando a Rockford, Illinois, sognando di organizzare un attacco terroristico in America. I due uomini non erano sicuri che genere di assalto avrebbero potuto realizzare. Tutto quello che Shareef sapeva era che voleva causare un grande danno, compiere una vendetta sul paese che giudicava responsabile dell'oppressione universale verso i musulmani. “Far fuori un giudice,” disse Shareef. Forse far esplodere un palazzo del governo.

Ma anche se Shareef coltivava violente fantasie, difficilmente era una seria minaccia come jihadista. Americano convertito all'Islam, non aveva addestramento militare né armi. Aveva meno di 100$ in banca. Lavorava come impiegato in un negozio di video-game. Non possedeva un'automobile. Così precarie erano le sue condizioni, che Shareef non aveva un posto in cui vivere. Allora un giorno, Jameel, un collega musulmano, era apparso a EB Games e gli aveva offerto un rifugio. Poche ore dopo essere venuto a contatto con il suo nuovo fratello, Shareef si era trasferito da Jameel e le sue tre mogli e nove bambini. Vivendo insieme, la coppia fantasticava sugli obiettivi a Rockford, una città del Midwest di 150.000 abitanti, con una minuscola popolazione musulmana e famosa unicamente per essere la città natale dei Cheap Trick. [...]

Nonostante tutta la sua furia, Shareef era, sotto ogni profilo obiettivo, un jihadista patetico e disgraziato – uno di quella nuova razza di terroristi domestici che il governo federale ha sfoggiato sui media dal 9/11. La FBI, in un certo senso, ha elevato Shareef, lavorando per trasformarlo da vanaglorioso commesso in bombarolo suicida di centri commerciali. Come molti altri presunti estremisti che sono stati messi in mostra dalle autorità, Shareef non sapeva che il suo nuovo amico – il co-cospiratore volenteroso che lo trascinava ulteriormente in un intreccio di terrore – era in realtà un informatore della FBI. [...]

Il dispendio di tali enormi risorse per trovare potenziali terroristi richiede inevitabilmente dei risultati. Le macchinazioni devono essere scoperte. Le cellule dormienti devono essere infiltrate. Un altro attacco deve essere prevenuto – o almeno, che così sembri. Ma in posti tranquilli come Rockford, gli agenti del JTTF [Joint Terrorism Task Force] non hanno molto da fare. Per trovare le minacce da contrastare, le unità operative sempre più hanno preso l'abitudine di usare informatori pagati per allettare e persuadere con lusinghe obiettivi come Shareef a perseguire i loro piani stravaganti. Nell'affidavit giurato di un agente speciale della FBI a sostegno dell'atto d'accusa contro Shareef, il co-cospiratore che si è fatto chiamare Jameel è conosciuto soltanto come “CS” (fonte cooperante). In effetti, il CS era William Chrisman, un ex spacciatore di crack con una condanna per tentata rapina pagato 8.500 dollari dalla JTTF e spedito specificamente per incastrare Shareef. Come altri informatori in casi di terrorismo, Chrisman era stato “assunto” dagli agenti federali per assecondare e indulge and intensificare le fantasie di Shareef – assicurandosi che Shareef incriminasse sé stesso.
Così, ormai spontaneamente, una quantità sempre maggiore di risorse viene bruciata per il mantenimento dell'arazzo intitolato “terrorismo islamico”, un continuo restauro che sovrappone fresche mani di colore laddove gli strati più vecchi cominciano a screpolarsi, rischiando di esporre la vera natura della gang criminale che occupa il potere e risvegliare così la società che ancora “vive” assorta e compresa nell'ipnosi collettiva, sospesa tra una realtà fittizia ed un'altra che sfugge alla comprensione.

4 comments:

Anonymous said...

Le eggregore studiate da Santaruina potrebbero essersi materializzate nello "stato".

In pratica un eggregora positiva è la forma di stato che gestisce la parte efficiente dello stato.

La seconda, l'eggregora negativa, gestisce la parte nera, quella Doppio Stato.

Lo stato, la famiglia, il governo non esistono in natura, esistono solo nei pensieri, e queste idee comuni sono solo dei "prodotti mentali" consolidati con il tempo.

Chi presiede alla formazione dei pensieri, plasma il "governo dello stato" a suo uso e consumo.

Paxtibi said...

La mia opinione è che la “parte efficiente” dello stato sia solo una vetrina (e anche piuttosto squallida) nella migliore delle ipotesi – la sanità, ad esempio – o l'esatto contrario di ciò per cui viene spacciata – la d/istruzione pubblica, la polizia che dovrebbe proteggerci e invece serve a controllarci – nella peggiore. In entrambi i casi, comunque, serve a neutralizzare le energie positive di chi in queste strutture lavora rendendoli complici più o meno inconsapevoli dell'azione illegittima dello stato.

La famiglia invece esiste eccome in natura, e non solo tra gli esseri umani: è la combinazione minima e basilare per consentire la continuazione della specie, e anche l'unico ambito che può assicurare rapporti affettivi duraturi e gratuiti.

Al contrario in natura non sta scritto da nessuna parte che membri della stessa specie possano vivere a scapito degli altri parassiticamente: è una condizione che alla lunga porta inevitabilmente all'estinzione dell'umanità come la conosciamo, ed alla nascita di una specie nuova, divisa in due sottospecie ben precise e differenziate.

Una situazione che ricorda l'antico Egitto, in cui i Faraoni erano divinità e il popolo “bestiame di dio”.

Anonymous said...

Ottimo articolo Pax, complimenti.

Ps. ma secondo te i telegiornali sono in qualche modo obbligati a riportare quotidianamente le "notizie" - senza servizio - di attentati sventati, o annunciati, terroristi arrestati?

Sick boy

Paxtibi said...

Le notizie del tg le decide il direttore. Il quale prende ordini dal direttore di rete. Il quale prende ordini da... etc.