Monday, August 18, 2008

«Obey»

Girato nella solita, inconfondibile cifra stilistica di Carpenter, Essi vivono (They live, '88) è una metafora distopica sorprendente, anche ironica, del nostro mondo massificato e conformista. Un paio di occhiali da sole consentono al protagonista di vedere la realtà (in bianco e nero, una citazione godardiana?) che gli uomini hanno deciso di non vedere, rinunciando alla capacità di distinguere il bene dal male. Ogni scritta, ogni libro, ogni rivista ripetono ossessivamente gli stessi ordini: obbedisci, uniformati, consuma, non mettere in dubbio l'autorità. Un Matrix ante litteram, meno patinato ma sicuramente più viscerale.

21 comments:

Anonymous said...

Gran bel film per quanto riguarda i contenuti, un pò meno la trama.
E' un prototipo del machismo alla Swarzhenegger, come l' infinita scazzottata per far mettere gli occhiali al collega di colore.
Significativa la scena dove, nella baraccopoli, persone ipnotizzate dalla tv, non si rendono conto che essa parla di loro, preannunciandogli lo sgombero del loro territorio, che lì a poco avverrà.
Alla fine non si sà nemmeno se il bene trionferà.... c'è qualche problema?

Pike Bishop said...

Niente machismo alla Schwarzie, la scazzottata e' stata inserita per dare l'idea di come sia difficile convincere gli altri di che caspita succede veramente e certe volte devi proprio menarli, fargli assumere sostanze psicotrope o torturarli. Puo' darsi che poi si sveglino.
La scena e' stata inserita anche per sfruttare le potenzialita' del canadese Roddy Toombs, in arte Roddy Piper (perche' suona orribilmente la cornamusa indossando un ridicolo gonnellino scozzese)cattivo e linguacciuto pagliaccio del Wrestling, che non era proprio un grande attore, ma che possiede muscoli efficienti e una discreta presenza teatrale, altro che quel finocchio nazi pompato e anchilosato di Conan the Governor!

Il film e' ottimo, anche perche' introduce una caterva di spunti di discussione e riflessione che possono essere individuati da chiunque, e senza compromessi spiattella la nostra realta' in modo inconvertibile e non equivocabile, inclusa la necessita' di una reazione immediata e magari anche violenta.

Questa e' la differenza con il gattomortismo di Matrix: nella vita pratica delle milioni di persone che hanno visto Matrix non sembra essere cambiato nulla, nessuno (a parte una sparuta minoranza) ha compreso un cazzo o almeno non ha fatto nessuna differenza.
They Live colpisce chiunque, anche il piu' buzzurro comincia a chiedersi se i Reganiani (o i Neo-Teo-Con come in Convicted o Con-men di oggi) non siano in realta' extraterrestri, perche' il fatto di fare terra bruciata di tutto il mondo non sembra preoccuparli minimamente. Come minimo. Se non e' tanto buzzurro comincia a frequentare siti non proprio raccomandabili e la sua vita non sara' mai piu' la stessa (-:
Una proposta a voi bella gente (o brutti Gongori) potremmo cercare spunti per discussioni da questo film.

Per esempio: perche' gli occhiali fanno venire il mal di testa?

Pike Bishop said...

Pax, accidenti a te, mi hai fatto venire voglia di comprare il DVD con i commenti degli attori e del regista.... il mio milionesimo DVD che non posso permettermi....(-:

Paxtibi said...

Sono d'accordo con Pike sulla scazzottata: Carpenter non fa mai niente a caso, e il fatto stesso che duri una vita mi sembra un segno evidente della volontà di sottolinearne il significato simbolico. E Neoprog dovrebbe coglierlo meglio di altri... :-)

Per esempio: perche' gli occhiali fanno venire il mal di testa?

Interessante domanda. Io però uso le lenti a contatto, e in genere il mal di testa mi viene perché, per risparmiare, le uso ben oltre il termine di scadenza.

Pike Bishop said...

E vedi anche i teschi putrefatti in televisione?

Nel film, Pax, nel film....LOL

Paxtibi said...

E vedi anche i teschi putrefatti in televisione?

Ora che ci penso... ah no, era Fassino.

Anonymous said...

un film, un mito.
non c'è altro da dire.....

Pike Bishop said...

Magari vi puo' interessare il fan-site inglese:

http://www.theylivenow.co.uk/

C'e' anche una chicca, un brano da un'intervista al grande Bill Hicks (che Dio lo vizi provvedendo sempre funghetti allucinogeni per lui in Paradiso)che cita il film.

E per finire: "I've come here to chew bubble gum and kick ass...and I'm all out of bubble gum,"

Paxtibi said...

Battuta mitica!

Comunque, tornando agli occhiali, penso che il senso sia semplice: la verità fa male.

Hai un'altra interpretazione?

Anonymous said...

Poteva usare metodi più diplomatici, anzichè una scazzottata, per poco lo ammazza pure!
Ma a parte quello, anche l'uso disinvolto del fucile a pompa mi ricorda il genere d'azione che ha spopolato poi nei 90.
Sui contenuti, ripeto, è eccelso.
Bello anche il "bluesaccio" di sottofondo.

Pike Bishop said...

Hai un'altra interpretazione?
Un paio.

Se manca l'esercizio, per esempio nel mantenere l'attenzione, il farlo puo' essere doloroso. E' qualcosa che va' preso a piccole dosi, come il sollevamento pesi.

Un corollario e' che i parassiti che ci depredano della consapevolezza facendo cio' ci tolgono l'energia necessaria per usare le nostre funzioni superiori ed il processo di "vedere", se non si ha abbastanza energia, intacca la riserva d'energia che ci serve per il normale funzionamento dell'organismo: un po' come se, affamati, dovessimo lavorare intensamente coi muscoli senza essere abbastanza nutriti.

Sono troppo esoterico per Carpenter? Non credo proprio. Carpenter di queste cose e' un esperto: ha visto i Fnord mentre era nella biblioteca di Providence a cercare la copia del Necronomicon!

Anonymous said...

Hai un'altra interpretazione?
Cogliendo la prima descrizione di Pike che vede il film come molto diretto e non nascosto dietro una cortina di fx hollywoodiani che rendono il tutto molto distante dalla realta', quella, appunto, colta da pochi in Matrix, trovo che il riferimento agli occhiali in Carpenter sia dello stesso tipo "facile":
con gli occhiali il cervello comincia a funzionare.
Il mal di testa potrebbe essere, scherzosamente e molto terra terra, il riprendere a pensare degli ignari umanucoli decerebrati fino ad allora.
(forse Pike ha detto la stessa cosa in termini esoterici...)

mc

Pike Bishop said...

Esattamente, mc.

Infatti, avete mai notato il deficit di attenzione che coglie i poveri giovanotti ormai resi incapaci di reazioni e sentimenti umani dopo anni di dieta stabile di TV e FX alla visione di un film come "The Sand Pebbles", che pure e' un film colossal e d'azione?

Avete notata la loro espressione smarrita davanti allo schermo se gli proponete "The Hill" (senza musica che anticipi e dia segnali sul che sentimento debbano obbligatoriamente provare): le donne, meno restie ad esplicitare la loro condizione fisica, a volte rinunciano alla visione perche "mi e' venuto un gran mal di testa" e corrono in camera loro a vedersi "Hugly Betty".

Anonymous said...

Vabbe' dai!... e' anche una questione di abitudini ... se uno mangia salato per anni e poi gli si da un piatto salato giusto gli sembrera' del tutto sciapo...
Il cinema, prima era indirizzato ad un pubblico piu' maturo, ora ha dovuto adattare il format a tutte le eta' per meglio inserirsi con il business (e la propaganda...) proposti.
I ritmi serrati del nuovo, sono per ottenere meglio l'attenzione di persone dinamiche e figlie del caos degli ultimi decenni. E i piu' maturi, in mancanza di altro ci si sono abituati.

Devo ammettere che, difendendo loro, difendo me stesso alla loro eta' (ne ho "ingurgitata" anch'io di merda, evitando film d'autore e classici per un po'!) : ma poi sono cambiato... ;-) non vedo perche' negare questa evenienza anche a loro... :-)

mc

Anonymous said...

Dimostrazione lampante che non basta un'idea per fare un film. Sarà anche un ottimo spunto di riflessione, ma il film è fatto talmente male, le scene e i dialoghi talmente surreali e gli attori talmente pessimi che è già un ottimo traguardo arrivare ai minuti finali, in cui con una catartica megasparatoria degna del più becero Hollywood muoiono tutti gli alieni cattivi.

Per fortuna che ci sono una scazzottata di sedici ore che sembra presa direttamente da Family Guy e la chicca delle lenti a contatto agli infrarossi, che tra l'altro si indossano gettandosele sugli occhi, come insegnano i maestri della recitazione scelti come protagonisti per questo obbrobrio di film, con somma ilarità del sottoscritto.

Ah, potete dire a chi ha scritto la colonna sonora che il confine tra minimalismo e noia totale è un sottile velo, che lui peraltro ha sfondato con un bulldozer a grande velocità? Non bastano due note in croce e dire "ho fatto un blues minimalista" per fare un blues minimalista.

Pike Bishop said...

"con una catartica megasparatoria degna del più becero Hollywood muoiono tutti gli alieni cattivi"
Prima di criticare bisognerebbe vederlo, il film, nel quale muore il protagonista e non tutti gli alieni.
Toppato!!!! Riprova un'altra volta.

O magari ti e' venuto un gran mal di testa? LOL LOL LOL

Anonymous said...

Concordo con Pike (inizio a preoccuparmi.. ultimamente ci concordo spesso!), a me è piaciuto molto. D'accordo, non avrà i meglio attori del circondario, ma nel complesso ha parecchi punti a favore e ci sono scene secondo me magistrali; inoltre, come dice appunto Pike: "Il film e' ottimo, anche perche' introduce una caterva di spunti di discussione e riflessione"

A me, che l'ho visto la prima volta l'anno scorso (*), ha dato una marea di "input", non ultimi i riferimenti alla selva di antenne d'ogni genere in cui siamo immersi oggi più che mai...

Mi avete fatto venir voglia di rivederlo, marrani! :)


(*) non l'ho mai preso in considerazione a causa delle recensioni, che per lo più lo definivano un "semplice" film politico contro il consumismo, e delle classificazioni che lo ponevano quasi sempre tra gli "horror" :-/
Che deficiente.. cosa mi sono persa. E sì che lo so di non fidarmi dei critici cinematografici!
(scusate la parentesi autobiografica)

un saluto a tutti

Anonymous said...

OK Pike, il film non è una porcata, è una porcata che va a finire male. Cambia poco. Ti giuro che non mi ricordavo che il protagonista morisse, forse al momento stavo bestemmiando per aver perso un'ora e mezza della mia vita a guardare quella roba.

Boh, sarò io strambo ma veramente mi è sembrato uno dei peggiori film che mi sia capitato di vedere.

A sto punto meglio Grosso guaio a Chinatown, che almeno non aveva pretese.

Anonymous said...

Come sei inclemente, carlooooo!
Devo ammettere che Carpenter (che normalmente firma anche le colonne sonore dei propri film) mi fa abbastanza cagare, nessuno contrario me ne voglia: sono gusti personali, ma questo film devo dire che e' stato una rivelazione.

E quello (poco) che ho potuto apprezzare nei film del regista e' stato grazie all'influenza positiva del ricordo di "Essi Vivono".

Se non ti piace proprio pero'... che dire.

Il tuo commento sulle musiche mi ha fatto pisciare addosso dal ridere perche' e' la stessa cosa che notavo, discutendone con la mia compagna, durante la visione di "Il seme delle follia"... sapendo che le musiche erano dello stesso regista (e' la seconda cosa che mi interessa dopo il nome del regista).
Mi ricordo che aggiunsi che molto dell'alone di B-Movie che avvolgeva l'intero film era in larga parte attribuibile alle scelte nella colonna sonora ... :-)

p.s.: "1997 Fuga da NY" comunque rimane un cult inattaccabile... (se non altro per il ragazzino che e' in me).

ciao

mc

Anonymous said...

mi è sembrato uno dei peggiori film che mi sia capitato di vedere
Ho pensato la stessa cosa vedendo "Fantasmi da Marte" (e la musica non era sua questa volta!).

Basta criti-carloooo, adesso pero'.
:-)

mc

Anonymous said...

mc,

certo, i gusti sono i gusti. Sono intervenuto perché ero allibito dai commenti - per di più da parte di gente per niente sprovveduta -, quando ero assolutamente convinto che il conato avesse accompagnato chiunque si fosse imbattuto in questo film.

Riguardo all'attenzione verso la colonna sonora, beh... deformazione professionale. ;-)