Saturday, August 16, 2008

Cavour ed il Grande Gioco Inglese

Il ritorno dallo spazio dell'inviato da Laputa ha richiesto più tempo del previsto (anche se non lo ammetterà mai, sono convinto che lasciato Marte, il nostro si sia concesso un salto su Venere...), ma alla fine, con solo una settimana di ritardo, è riuscito a spedire il consueto dispaccio telepatico. Si tratta delle solite voci di corridoio che circolano su Laputa, un luogo dove – l'abbiamo ormai capito – gli eventi storici vengono visti da una diversa, inusuale angolazione. E non potrebbe essere diversamente, in quanto l'isola di Laputa, si sa, galleggia nell'aria.

Ma nonostante la sua aerea natura, la visione storica che ci trasmette il nostro Pesce volante è piuttosto terra terra, molto più simile alla realtà, oserei dire, di quella insegnata nelle nostre aule scolastiche, che ricorda piuttosto un romanzo d'appendice. Meglio ancora: un bel sogno di mezza estate.

Buona lettura, e buon fine settimana a tutti.
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Di Giovanni Pesce


Corroborati da un “ombra” de “La Barbera barricata” andiamo a rivalutare con la grazia di esperti sommelier storici ciò che era apparso sul grande schermo della storia d’Italia.

Come per Garibaldi, anche per Cavour dobbiamo iniziare un pedinamento storico lungo la pista inglese; quello che i maestri non hanno spiegato bene agli scolari erano i legami tra il ministro piemontese e le banche inglesi: i Rothschild e gli Hambro.

Rothschild sterline 702.332 anni 1848-1858
Hambro sterline 180.000 anno 1851
Regno Unito sterline 100.000 anno 1854

Gli Hambro divennero determinanti “advisor” per le opere di Cavour e suggerirono al ministro piemontese alcune mosse particolari: Crimea, sbarco in Sicilia, indebitamento dello Stato Italiano a favore delle banche inglesi.

Gli Hambro continuarono i loro servigi accettando una polizza di assicurazione sulla vita di Re Umberto, che sfortunato morì prematuramente per colpa di un anarchico.

I soldi incassati tramite il risarcimento assicurativo rimasero a Londra su un conto privato di Re Vittorio Emanuele e furono utilizzati con profitto per finanziare la costruzioni militari inglesi durante la prima e seconda fase di WWII, nonostante sulla scena militare Italiani ed Inglesi fossero ufficialmente “nemici”.

Singolare è la nomina nel Febbraio 1942 di Sir Charles Hambro a direttore del SOE (Special Operation Executive), il reparto che organizzava le più significative operazioni “non militari”.

Ufficialmente Sir Charles si interessò di Norvegia e Grecia, ma lasciò, a John McCaffery, la guida delle operazioni “politiche” in Italia.

A Berna Allen Dulles e John Mccaferry aiutati da L. Lemnitzer (Op. Northwood) organizzarono “il bello ed il cattivo tempo”, gestendo rovesciamenti di fronte, finanziamenti a bande partigiane, armistizi, rese senza condizioni ed infine intese per le ricostruzioni industriali ed economiche.

E’ mia opinione che i rapporti “d’affari” tra Hambro e casa Savoia abbiamo costituito la base per una gestione della strategia delle Forze Armate italiane durante il 1942 e 1943.

Nelle storia della Repubblica Italiana i McCaffery hanno continuato a lasciare il segno del grande gioco; Google ne è testimone fedele.

Contemporaneamente Sindona, Finambro, Continental Illinois Bank hanno gestito il grande gioco degli anni 70, svolgendo la funzione di “addetti alla cassa”; ai politici nostrani è rimasta la funzione di “apparire” come attori.

Infatti sono stati selezionati i migliori “attori” teatrali ed a questi è stato chiesto di apparire come “Grande Politico”.
In quegli anni Ronald Reagan attore consumato diventa Presidente USA, Karol Woyitila, attore teatrale in gioventù diviene Papa, Mr. Berlusconi, intrattenitore sulle navi da diporto incomincia una carriera politica.

L’importante è capire chi sia l’impresario e chi sia stato scelto come regista.

7 comments:

Domenico Letizia said...

L'ANARCHICO CHE UCCISE IL RE Fù GAETANO BRESCI, GIUSTO PRECISARLO :)

Giannizt said...

Il complotto americano : Gaetano Bresci e l'assassinio di Umberto I: ecco i retroscena e la vera ricostruzione dell'attentato / Arrigo Petacco. - [11] p. : 3 ill., 1 foto col., 11 foto b/n ; 28,5 cm

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Si era sempre pensato al gesto di un anarchico solitario. Ma dietro il regicidio c'era una perfetta regia. Bresci aveva dei complici. Fu solo il braccio armato di una lunga congiura…

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Petacco, Arrigo

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Storia illustrata --> Anno 1987 --> n.350 (gennaio 1987)
p.12-22


Ne sai qualcosa?

Domenico Letizia said...

c' anche un altro libro interessante che parla bene di questo avvenimento: L'anarchico che venne dall'america, mondatori di arringo petacco.

Giannizt said...

Non conosco l'episodio; prometto di studiarlo.

Ho letto che anche Maria Sofia ex-regina di Napoli, è stata sospettata come organizzatrice.

Da racconti di una bisnonna emergeva che fosse una donna "molto incasinata" e poco risolutiva.

Da esperienze precedenti, ho capito che per trovare i retroscena di un evento occorrono molti mesi; tocca digerire tutte le false piste.
Ciao Gianni

Anonymous said...

L'articolo rimarca la sorprendente somiglianza tra Cavour e Prodi.
Il che stà anche a significare che in 150 anni, le cose non sono cambiate poi di molto.

Aprofitto per segnalarvi un anarchico della mia terra.

“Chi attenta alla vita del Duce attenta alla grandezza dell’Italia, attenta all’umanità, perché il Duce appartiene all’umanità“

Così recitava la sentenza con la quale un uomo, forse per la prima volta in assoluto, veniva condannato a morire per un’intenzione.

“Aveva solo pensato di uccidere, nel 1931, il duce e fu fucilato per delitto d’intenzione. E’ questa la drammatica vicenda dell’anarchico sardo Michele Schirru, trentadue anni, cittadino americano, che nel 1931 viene in Italia con l’intenzione di attentare alla vita di Benito Mussolini. La sera del 3 febbraio 1931, sorpreso a letto con una ballerina ungherese, viene arrestato a Roma e confessa le sue intenzioni. Deferito al Tribunale speciale e processato il 28 maggio, all’alba del giorno dopo viene fucilato a Forte Braschi.”

http://www.aposentu.com/?p=110

http://ita.anarchopedia.org/Michele_Schirru

ANARKIVIU

Bollettino di informazioni storiche, bibliografiche e bibliotecarie
sull'anarchismo e i movimenti libertari e rivoluzionari nel mondo.

Arkiviu Bibrioteka "T. Serra" - via Mons. Melas, 24 - 09040 Guasiglia (CA)

Domenico Letizia said...

giannitz visto che sono appossionato di delitti anarchici esono anche studente di storia mi deletto a scrivere un pò su gaetano bresci:
1) fu una figura davvero interessante un ragazzo che vestiva molto elegante, apparteneva all'area individualista, anche se era una porsona estremamente corretta, interessante è un episodio accaduto negli Usa. Era in corso una riunione tra anarchici al zucca's salon e era presente giuseppe cincabille in famoso individualista che proprio quella sera cerco di uccidere il ''rivale'' di corrente, il grande errico malatesta, fu proprio gaetano bresci a fermare ciancabilla quando estrasse la pistola.
riguaro il complotto ci sono molti indizi che conducono a questa prova anche se se di sicuro non c'è niente. molto interessante è una lettera di un altro anarchico suicidadosi in caercere,Sperandio Carbone questo è l'anarchico che dopo essere arrestato per l'assassinio di pessina un malavitoso si suicida. la polizia chiuso il caso getta la lettera ma varie interpretazione portono alla luce che sulla lettera c'era scritto chiaramnte cche in un riunione fu deciso di sorteggiare chi doveva uccidere il re umbero. attraverso altre indagini si rilevò che a partedcipare al asorteggio c'erano bresci, Quintavalle, gramson ecc.. da altre indagini risulta che carbone abbia dato a bresci il compito di uccidere re umberto perchè italiano come il re.
c'è da chiarire che di sicuro non c'è niente e ci sono ancora altre prove ma niente di sicuro...
interessante fù l'intervista fatta ad Emma Goldon dopo l'attentato emma disse: ''noi non progettiamo la morte di un monarca, ma quando è compiuta approviamo l'autore, lanciando una minaccia allo Zar nicola.

Pike Bishop said...

Interessante articolo. In sostanza se volete sapere veramente cosa succede dovete chiedervi chi mette i soldi.
E i soldi nel caso particolare, hanno un solo nome: La Corona.

Ho lavorato per un po' per Coutts e mi sono reso conto (documenti alla mano) che le grandi banche britanniche sono in realta' tutte di proprieta' della Corona.