Friday, May 22, 2009

I “nemici dello stato” siamo noi

Come molti già sapranno, il dipartimento di Homeland Security ha reso nota una lista di potenziali terroristi che in pratica comprende tutti coloro che si oppongono all'espansione ed ai soprusi dello stato, inclusi costituzionalisti e libertari in genere.

Michael Gaddy ne approfitta per ricordare che demonizzare gli oppositori è essenzialmente la vera natura di questa organizzazione, una pratica abituale fin dagli albori quanto l'abitudine allo sterminio. E che tali pratiche erano il pane quotidiano di colui nel cui “tempio” si reca sempre ogni nuovo presidente a prestare omaggio, la divinità laica Abraham Lincoln.
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Di Michael Gaddy


Dalla sua prima infanzia, il nostro governo ha reso parte vitale della sua esistenza il furto di proprietà appartenente ad altri e la demonizzazione di coloro che gli resistono, o di coloro che vedono lo stato per quel che è realmente. Dagli indiani americani ai veterani che hanno combattuto le guerre illegali dello stato, resistere o parlare apertamente contro la criminalità dello stato provocherà lo scatenarsi della sua furia, fino all'eliminazione completa.

Henry Clay, che era un protetto di Abraham Lincoln, disse degli indiani americani, “la scomparsa degli indiani dalla famiglia umana non sarà una grande perdita per il mondo. Non li considero, come razza, degni di esser salvati.” Clay vedeva gli indiani come ostacolo alla volontà dello stato: l'acquisizione delle terre da essi possedute.

Le convinzioni e gli obiettivi politici di Clay portarono al trasferimento forzato dei Cherokee dalle montagne del Tennessee, del North Carolina e della Georgia in Oklahoma durante l'inverno del 1838. Oltre 20.000 Cherokee furono strappati dalle loro case, che vennero quindi saccheggiate e bruciate. Furono obbligati a marciare, la maggior parte di loro a piedi nudi, fino all'Oklahoma nel gelo dell'inverno. Oltre 4.000 Cherokee morirono in questa marcia. I Cherokee la ricordano come la “Pista delle Lacrime.”

Abraham Lincoln istigò, promosse e condusse una guerra che avrebbe consumato le vite di più di 600.000 americani. Lo scopo della guerra non era di abolire la schiavitù, come sostengono gli idolatri dello stato, ma di assicurarsi le proprietà dei cittadini del sud, una confisca violenta dei loro patrimoni nota come Morrill Tariff. Lincoln rivelò la sua intenzione di invadere il sud per assicurarsi queste ricchezze e la sua mancanza di interesse per la schiavitù nel suo primo discorso inaugurale.

Per eseguire questo sequestro di beni, i cittadini del sud dovevano essere demonizzati; in questo il criminale di guerra generale William Tecumseh Sherman e sua moglie si dimostrarono espertissimi: “Sterminio, non dei soldati soltanto, che è la parte meno difficile, ma del popolo [del sud].” Sua moglie Ellen scrisse che il suo più grande desiderio era una guerra “di sterminio e che tutti [i sudisti] venissero rigettati in mare come maiali.”

Il professor Tom DiLorenzo documenta qui in modo superbo la demonizzazione sia dei sudisti che degli indiani da parte della famiglia Sherman.

Un altro criminale di guerra di Lincoln, il generale John Pope, disse dei Santee Sioux, immediatamente prima della sua campagna contro di loro, “è il mio scopo sterminare completamente i Sioux. Devono essere trattati come fanatici o bestie selvatiche e in nessun caso come persone con le quali si possano fare trattati o compromessi.” Ironicamente, Lincoln ordinò a Pope di sottomettere i Santee Sioux quando si rivoltarono nel 1862. La rivolta iniziò quando il governo rifiutò di pagare le somme promesse ai Sioux per la vendita di milioni di acri della loro terra.

Il generale Pope affermò una volta che il suo “quartier generale sarebbe sempre stato nella sella,” al che Stonewall Jackson rispose, “il suo quartier generale è dove dovrebbe stare il suo posteriore.” Questo potrebbe certamente esser detto della guida di tutti i progetti di governo.

Dopo che i Sioux furono stati sottomessi, si tennero immediatamente i processi di 303 maschi catturati. Tali processi durarono circa 10 minuti ciascuno, tutti vennero trovati colpevoli e condannati all'impiccagione.

Nel dicembre del 1862, 38 Santee Sioux furono impiccati come ordinato dal presidente Abraham Lincoln, altrove conosciuto come il “Grande Emancipatore.” Questa fu la più grande impiccagione di massa nella storia americana. I Sioux restanti vennero espulsi dal Minnesota. I Santee Sioux impararono una lezione brutale sull'ergersi come ostacolo contro lo stato e i suoi furti di proprietà altrui, e sul modo in cui lo stato onora le sue promesse.

In tutta la nostra storia, lo stato ha ripetutamente demonizzato, molto spesso utilizzando i suoi scagnozzi nei media, coloro contro i quali ha mosso guerra. Dai Rossi Selvaggi; ai Ribelli; ai Krauti; ai Giappi; agli Slopes; ai Dinks; alle Teste di Stracci, è stato fatto uno sforzo intenso per disumanizzare gli ’ avversari reali o inventati dello stato.

Il dipartimento di Homeland Security (DHS), i rapporti sulla Milizia del Missouri e sul terrorismo domestico in Virginia hanno dato il via ad un attacco progettato per demonizzare e disumanizzare gli oppositori della tirannia. Le liste non classificate di coloro che sono visti come potenziali minacce e terroristi include oppositori dell'aborto, gruppi contro l'immigrazione clandestina, sostenitori politici di terzi partiti, sostenitori del secondo emendamento, quelli che accumulano cibo, acqua e munizioni, costituzionalisti, veterani, critici delle Nazioni Unite e del governo mondiale e chiunque possa rientrare nel profilo di “estremista di destra.”

Notevole nella sua assenza nel rapporto del DHS è qualsiasi menzione di maoisti, marxisti, leninisti, stalinisti, trotskysti, o nazional-socialisti come minacce terroristiche. In breve, il nostro governo non mostra di temere né socialismo né fascismo. Teme soltanto coloro che lo giudicherebbe in base alla costituzione ed alla norma di legge.

Ciò che sappiamo dal dipartimento di Homeland Security e dei suoi “Fusion Centers,” ora presenti in almeno 25 stati, a proposito di chi lo stato vede come suo nemico, è effettivamente allarmante. A dover destare cosa ancora maggior preoccupazione è ciò che che non sappiamo tra quanto è contenuto nella sezione segreta dei loro rapporti alle agenzie di pubblica sicurezza in tutto il paese. Le informazioni sono segrete per mantenere le informazioni al sicuro dal nemico; perché al pubblico americano non è permesso sapere chi altri questo governo considera come suoi nemici e come intende occuparsi del problema?

È il momento di prestare attenzione. Siamo stati nominati come nemici dello stato. C'è indubbiamente un piano in progresso per occuparsi di noi. I membri dei gruppi menzionati sono già stati designati come bersagli? Ho recentemente ricevuto informazioni dalla California secondo le quali alcune città hanno dichiarato tutti i membri di un club di motociclisti membri di gang. Qual è l'origine di questa decisione? Posso assicurarvi che una delle strategie che saranno impiegate dallo stato è “divide et impera.” È per noi di importanza assolutamente fondamentale unirsi su questa questione. Le parole del pastore Martin Niemöller sono oggi più che mai importanti:
In Germania vennero prima per i comunisti,
e io non dissi nulla perché non ero un comunista.

Poi vennero per gli ebrei,
e non dissi nulla perché non ero un ebreo.

Poi vennero per i sindacalisti,
e non dissi nulla perché non ero un sindacalista.

Poi vennero per i cattolici,
e non dissi nulla perché ero un protestante.

Poi vennero per me.
E a quel punto non era rimasto nessuno che potesse dire qualcosa.
Kit, un caro amico e vero patriota, mi ha detto di recente, “saremo obbligati ad unirci se vogliamo sopravvivere.” Questo è un saggio consiglio.

Le ruote dell'economia stanno per far deragliare il vagone chiamato lo stato. Seguiranno rivolta sociale e caos. Patrioti e costituzionalisti sono stati scelti come il nemico. Coloro che mancano di un piano, falliranno.

3 comments:

Pippo said...

Posso fare un ragionamento cinico tipico di ogni bravo utilitarista?
Data la considerazione abbastanza evidente che il libertario o anche solo l'autentico liberale è minoranza assoluta e inascoltata dalla massa, e data la ovvia impossibilità di convincere una moltitudine scarsamente intelligente, per quale assurdo motivo dovrebbe rischiare la pelle per favorire la suddetta masnada di bestie? non sarebbe meglio sfruttare la propria superiore intelligenza (o almeno conoscenza del sistema) per trarne profitto e favorire solamente se e i propri cari?
La domanda non è retorica, in effetti il problema è reale... combattere una battaglia del genere è sicuramente fallimentare, mentre il sistema che lo stato sta cercando di costruire crollerà inevitabilmente data la sua ovvia incapacità di autosostenersi. Ma per far questo ci potranno volere anni o secoli, secondo me è più importante cercare di mantenere la conoscenza e la verità storica senza cercare di opporsi attirandosi su di se le ire dello stato, il rischio di venire annientati è molto grande.
Cosa ne pensate? è semplicemente vigliaccheria? è comunque inutile perché sarebbe impossibile conservare le idee liberali in un sistema totalitario dove queste idee sono semplice veleno?

Paxtibi said...

Il tuo discorso è giusto, Pippo, però considera un paio di cose: la prima, è che non è affatto detto che si possano sfruttare certe conoscenze a proprio vantaggio. Per dire, io so che cambiare in oro almeno una parte dei miei risparmi mi proteggerebbe dall'inflazione, ma questa conoscenza mi è del tutto inutile dal momento che non ho né risparmi né lavoro, e sono in balia della crisi.

Seguendo il tuo ragionamento dovrei diventare statalista perché, se continua così, a breve sarò completamente dipendente dallo stato per la mia sopravvivenza. Questa, ovviamente, è una ragione personale, che magari non ti tocca direttamente, ma proiettata su milioni di persone si traduce in una società orwelliana nella quale non so quanto ti piacerebbe vivere.

La seconda cosa è che, sì, non ha senso mettersi in guerra con lo stato, non c'è speranza di vittoria, ma il pezzo qua sopra descrive delle situazioni in cui è lo stato a far guerra agli individui, persino rinnegando i trattati che esso stesso aveva vergato.

È già successo, potrebbe succedere di nuovo, è una possibilità da tenere in considerazione: quando ti spingono sui treni è troppo tardi.

Pippo said...

In effetti anche io temo molto che l'ipotesi Orwelliana sia tremendamente possibile, e d'istinto mi verrebbe da combatterla, ma dopo aver letto l'interessante articolo di Hornberger - Perché i tedeschi sostennero Hitler - capisci bene che onestamente non vorrei fare la fine dei fratelli Scholl.
C'è da dire che rispetto ad allora la conoscenza è molto più diffusa, soprattutto grazie ad Internet, ma per quanto durerà? bisognerà prima o poi fermare la piaga della pedofilia su internet, che dici? :-(