“Dietro alla maschera della democrazia e del bene pubblico vi è solo un criminale vincente che è riuscito a conquistare il centro della scena.”
(Murray N. Rothbard)
Ci sono talvolta dei libri che hanno il potere di spazzar via le nebbie della propaganda come un soffio di vento rinfrescante e riportare alla luce la realtà delle cose. L'Elogio dell'evasore fiscale (Aliberti Editore, 14 €, 170 pagine) è uno di questi libri. Nelle sue 170 pagine Leonardo Facco, come un moderno Virgilio, conduce il lettore al di là della nebbia rosata con cui il potere ha nascosto la realtà nel girone infernale dello sfruttamento di stato, dove chi lavora e produce scopre di non essere altro che uno schiavo al servizio della classe politica. A quale vengono forniti servizi da schiavo. Che ha la stessa libertà di uno schiavo. Che non ha ormai nessuna possibilità di emanciparsi dalla sua condizione di schiavo.
E si scopre allora che le tasse non sono affatto bellissime, se non per chi le riceve. Ma se la propaganda della classe politica è destinata ad un pubblico che essa vorrebbe – e si ingegna di rendere – sempre più passivo e incapace di pensiero individuale, nelle pagine dell'Elogio ci accoglie un'infinita rassegna di citazioni illustri che rivelano senza possibilità di smentita che il significato di “imposta” è proprio quello espresso dal termine. Da Robert Nozick, Murray Rothbard, Joseph Schumpeter, Herbert Spencer, Friedrich von Hayek, Ayn Rand, Pascal Salin, Michael Novak, ma anche Albert Einstein, Sant’Agostino, Pio XI, Johann Sebastian Bach, i nostri Bruno Leoni e Sergio Ricossa, e molti altri ancora, si leva il coro della protesta contro l'ingiustizia dell'imposizione, un coro al confronto del quale la voce stonata di Padoa Schioppa suona stridula come delle unghie su una lavagna.
Ma il libro di Facco non si ferma alla protesta: nelle sue agili pagine raccoglie un florilegio di sprechi e di servizi mai chiesti o mai forniti che sono il risultato del furto sociale, a dimostrazione del fatto che dall'erbaccia non possono crescere pannocchie. No, l'erbaccia dev'essere estirpata se vogliamo che il campo torni a dar frutto. E il primo passo non può che passare dal ristabilimento della verità, dalla liberazione dall'oscena propaganda di una redistribuzione che distribuisce in realtà solo verso la casta al potere. Perché il rapinatore con chi dovrebbe mai dividere il bottino, se non con i membri della sua banda? E se lo scopo fosse davvero un servizio, perché mai dovrebbe essere necessario sottrarre i soldi con la forza?
Queste sono le contraddizioni impietosamente messe in luce dal libro di Facco. E allora si capisce che, se non veri e propri elogi, come minimo l'evasore merita di scendere dal banco degli imputati per lasciare il posto al vero colpevole, quello che sperava di cavarsela puntando il dito su di lui: la casta parassita che occupa le stanze del potere, e che per poter prosperare sulla fatica degli altri ha stravolto la realtà e la ragione. In conclusione, quindi, un libro da comprare e regalare al più grande numero di persone possibile, se vogliamo uscire dalla nebbia e ricominciare a guardarci l'un l'altro con fiducia.
E si scopre allora che le tasse non sono affatto bellissime, se non per chi le riceve. Ma se la propaganda della classe politica è destinata ad un pubblico che essa vorrebbe – e si ingegna di rendere – sempre più passivo e incapace di pensiero individuale, nelle pagine dell'Elogio ci accoglie un'infinita rassegna di citazioni illustri che rivelano senza possibilità di smentita che il significato di “imposta” è proprio quello espresso dal termine. Da Robert Nozick, Murray Rothbard, Joseph Schumpeter, Herbert Spencer, Friedrich von Hayek, Ayn Rand, Pascal Salin, Michael Novak, ma anche Albert Einstein, Sant’Agostino, Pio XI, Johann Sebastian Bach, i nostri Bruno Leoni e Sergio Ricossa, e molti altri ancora, si leva il coro della protesta contro l'ingiustizia dell'imposizione, un coro al confronto del quale la voce stonata di Padoa Schioppa suona stridula come delle unghie su una lavagna.
Ma il libro di Facco non si ferma alla protesta: nelle sue agili pagine raccoglie un florilegio di sprechi e di servizi mai chiesti o mai forniti che sono il risultato del furto sociale, a dimostrazione del fatto che dall'erbaccia non possono crescere pannocchie. No, l'erbaccia dev'essere estirpata se vogliamo che il campo torni a dar frutto. E il primo passo non può che passare dal ristabilimento della verità, dalla liberazione dall'oscena propaganda di una redistribuzione che distribuisce in realtà solo verso la casta al potere. Perché il rapinatore con chi dovrebbe mai dividere il bottino, se non con i membri della sua banda? E se lo scopo fosse davvero un servizio, perché mai dovrebbe essere necessario sottrarre i soldi con la forza?
Queste sono le contraddizioni impietosamente messe in luce dal libro di Facco. E allora si capisce che, se non veri e propri elogi, come minimo l'evasore merita di scendere dal banco degli imputati per lasciare il posto al vero colpevole, quello che sperava di cavarsela puntando il dito su di lui: la casta parassita che occupa le stanze del potere, e che per poter prosperare sulla fatica degli altri ha stravolto la realtà e la ragione. In conclusione, quindi, un libro da comprare e regalare al più grande numero di persone possibile, se vogliamo uscire dalla nebbia e ricominciare a guardarci l'un l'altro con fiducia.
13 comments:
Scusa Pax, lo so che è OT, ma mi chiedevo: dietro a Facco, sono i panni stesi ad asciugare quelli che si vedono?
Dimmi di no! Non può invitare la gente alla rivolta fiscale di fronte alla biancheria! :-D
No, dietro di me c'è qualche maglietta libertaria. Grazie Paxtibi per la egregia recensione e sapendo che tu non lesini critiche, le tue parole mi inorgogliscono.
Leonardo Facco
Condivido in pieno le considerazioni che Facco esprime nel video.
Due soli appunti: "piove, governo ladro" in realtà non è un detto scaturito dall'osservazione dell'ineluttabilità della pioggia e quella del furto di governo.
In realtà la frase in questione, allude al fatto che spesso, nella cultura popolare, si dà al governo la colpa di ogni cosa.
Devo dire però, che la lettura di Facco, anche se personalizzata, calza a pennello.
L'altro appunto:
è sì vero che la tassazione del nostro paese ha raggiunto livelli improponibili, sopratutto considerata la qualità dei servizi offerti, ma l'esempio dell'idraulico che ti fa la fattura..., è quantomeno azzardato.
Una domanda "seria" a Pax:
credi sia praticabile, nel nostro paese, utilizzare la leva fiscale come strumento di rivolta verso il potere?
Voglio dire, senza arrivare a un colpo di Stato?
ah meno male :-)
Non era una presa in giro, è che dal video non si capisce molto bene
credi sia praticabile, nel nostro paese, utilizzare la leva fiscale come strumento di rivolta verso il potere?.
La maggior parte dei redditi sono tassati alla fonte...
No, dietro di me c'è qualche maglietta libertaria.
Una parte di me sperava che, seguendo gli insegnamenti di SEK III, gestissi una lavanderia abusiva.
:-D
Lavanderia abusiva??? Non sono capace. Meglio la "microusura", come da insegnamenti di Block e Yunus. Come da mio articolo su Enclave 43! ahahah
Leonardo
Preso sabato scorso insieme ad un "Saggio sulla libertà" a firma di tale J.S. Mill :P
Ultimamente leggo poco ma mi sa che presto lo sfoglierò con .."gusto". Ho aperto a caso una pagina dove mi pare si parlasse di "assessori all'abbronzatura" o una roba simile.. O_0'
mmaaaaaa... Palmiro Cangini presidente del consiglio, che almeno si ride con un professionista ??
Visto che l'ho cercato un pò prima di trovarlo (Mantova non è fornita come Milano...) faccio un pò di pubblicità poco occulta: Comprate in Feltrinelli !!! :P
Sono corso a comprarlo ma poi ho cambiato idea perchè la libreria che lo vendeva voleva farmi a tutti i costi lo scontrino.
Pyter
Bravo Pyter, questo si chiama passare dalla teoria alla pratica!
comprato anche io alla feltrinelli di napoli, lo sto leggendo in questi giorni, semplice e ricco di citazioni e la copertaina colpisce nel treno al rtiorno mi guardavano tutti in modo strano........ e il treno è partito dopo venti minuti, quindi avranno capito chi aveva ragione!!!
cmq mi sembra davverun ottimo lavoro, ah, mi son pure informato alla feltrinelli di napoli compreso il mio di libri acquistati ne son stati 3 almeno fino a lunedi 25.
Grande Leonrdo Facco!
Grande titolo!
Io di "Elogio dell'evasore fiscale" ne ho comprate alcune decine di copie e le ho regalate ai contribuenti che entravano e/o uscivano dall'Agenzia delle Entrate della mia città. Con un piccolo sforzo finanziario si potrebbe ripetere la stessa cosa, ognuno nella propria città, magari invintando l'autore che immagino accetterebbe.
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