Thursday, March 19, 2009

Stato d'ebbrezza

In questo articolo Mark Crovelli riflette sulla presunta efficacia delle leggi contro la guida in stato d'ebbrezza. Un classico caso in cui l'opportunismo politico viene spacciato come sicurezza per il cittadino, e in cui la propaganda rivela la sua potenza nei confronti della logica.
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Le leggi sulla guida in stato d'ebbrezza sono assurde

Di Mark R. Crovelli


La domanda se dobbiamo o no avere leggi draconiane che proibiscono la guida in stato d'ebbrezza in questo paese è legata ad un'altra domanda cruciale, ma troppo spesso trascurata: le leggi sulla guida in stato d'ebbrezza riducono realmente l'incidenza della guida in stato d'ebbrezza rendendo così le nostre strade ed autostrade più sicure? Se rispondiamo affermativamente a questa domanda, e decidiamo con nostra soddisfazione che le leggi sulla guida in stato d'ebbrezza la riducono realmente e rendono le nostre strade più sicure, allora potremmo essere giustificati se pensiamo che le leggi sono utili e proteggono il pubblico. Se, dall'altro lato, determiniamo che le leggi in realtà non riducono l'incidenza della guida in stato d'ebbrezza né rendono le nostre strade più sicure, allora faremmo bene a chiederci se abbiamo davvero bisogno di queste leggi. Dove sarebbe l'utilità, dopo tutto, nel multare, imprigionare e terrorizzare gli automobilisti americani, se questa crudele azione di polizia non avesse l'effetto di rendere le nostre strade dei luoghi più sicuri?

Io sostengo in questo articolo che queste leggi in realtà non riducono l'incidenza della guida in stato d'ebbrezza. Quindi, è del tutto assurdo che lo stato sprechi ogni anno miliardi di dollari per dar la caccia ai guidatori ubriachi, per processarli nei tribunali, multarli di somme astronomiche ed incarcerarli, quando potrebbe efficacemente rendere le strade e le autostrade d'America altrettanto sicure allentando le leggi statali per la concessione di licenze per taxi e limousine.

Per poter argomentare la mia posizione, devo per prima cosa fare alcune iniziali osservazioni sulla guida in stato d'ebbrezza. In primo luogo, è importante notare che quando un uomo si trova dietro il volante di un'automobile da ubriaco sta assumendosi un rischio. La sua decisione di guidare ubriaco potrebbe provocargli un orribile incidente in cui perderà la sua vita, la vita di un altro automobilista o di altre persone accanto a lui, o un incidente in cui rimarranno feriti seriamente o mutilati lui o altri. Se accadesse davvero uno di questi scenari, il guidatore ubriaco affronterebbe delle pene gravi – potrebbe morire nell'incidente, rimanere per sempre paralizzato o sfigurato, o affrontare le accuse di assalto o omicidio se danneggia altre persone. Queste pene potenziali per la guida in stato d'ebbrezza esistono anche in assenza di leggi rigide promulgate dallo stato. Ovvero, anche se non ci fossero leggi che proibiscono il guidare da ubriaco in questo paese, persone che hanno scelto di guidare da ubriaco ed hanno provocato ferite gravi ad altri, comunque affronterebbero gravi conseguenze legali per le loro azioni – oltre alle possibili lesioni e morte che potrebbero causare a loro stessi.

Il sostegno per le leggi dure che puniscono la guida in stato d'ebbrezza si basa sul presupposto che queste pene inerenti ed onnipresenti per la guida da ubriaco, (come la morte, lo sfregio o un ergastolo in prigione), non fungeranno da efficace fattore dissuasivo. Chi guida ubriaco, si sostiene, non prenderà in considerazione la possibilità di essere coinvolto in uno spettacolare incidente che o lo ucciderà, o lo spedirà in prigione, (a causa del suo “giudizio alterato,” per usare il gergo preferito), il che significa che lo stato deve muoversi e creare delle pene supplementari per la guida in stato d'ebbrezza che scoraggino ulteriormente l'atto. Lo stato, allora, entra in gioco con pene dure per chi guida mentre è ubriaco o alterato dall'alcool, nella speranza (o almeno, così si sostiene), di rendere le nostre strade e autostrade più sicure riducendo il numero degli autisti alterati sulla strada.

(Devo sottolineare nel passaggio che quando lo stato proclama di voler rendere le nostre strade più sicure proscrivendo e perseguitando i guidatori ubriachi dovrebbe essere preso con un grano di sale, come minimo. Circa 1 milione di americani muoiono ogni 25 anni sul sistema stradale socializzato americano e lo stato non ha fatto virtualmente niente per riformare queste trappole mortali a parte concentrare la sua attenzione sui guidatori ubriachi. I pianificatori socialisti delle strade americane apparentemente si preoccupano soltanto se i guidatori ubriachi uccidono delle persone, e non interessa loro affatto se i driver rimangono uccisi per la propria negligenza, cattiva gestione e tipica incompetenza socialista [pdf].)

Suona tutto così ragionevole: a causa del loro “giudizio alterato,” i guidatori ubriachi non si preoccupano del pericolo di morte o di danneggiare altre persone, quindi lo stato deve implementare leggi dure che scoraggino ancora di più la guida in stato d'ebbrezza. Il problema in questa idea, tuttavia, è che le pene dello stato per la guida in stato d'ebbrezza sono estremamente clementi se confrontate a ciò che potrebbe eventualmente accadere come conseguenza naturale del guidare ubriaco – come la morte, lo sfregio o una vita in prigione. Come tale, nel migliore dei casi è da ingenui pensare che la forma relativamente mite di punizione statale possa in qualche modo dissuadere un uomo dal guidare da ubriaco, quando neppure il rischio di morire l'ha potuto scoraggiare dall'agire in tal modo.

In altre parole, quello che lo stato ed altri gruppi in fuga dalla logica vorrebbero farci credere è quanto segue:
A. Quando un uomo è ubriaco, il suo “giudizio alterato” gli fa trascurare la possibilità di un incidente orribile che potrebbe uccidere o danneggiare lui o qualcun'altro. Come conseguenza del trascurare questo rischio, è probabile che si decida comunque a guidare da ubriaco.

B. Questo stesso uomo ubriaco, che crede di poter ingannare la morte sull'autostrada, vedrà improvvisamente la luce, spegnerà il suo motore, e tornerà a casa a piedi se lo stato semplicemente lo minaccia con una notte in guardina se guida.
Se esaminiamo queste proposte senza lasciare che l'emozione annebbi il nostro giudizio, non è ovvio che se un uomo pensa di poter guidare fino a casa evitando di uccidersi o danneggiare altre persone (a causa del suo “giudizio alterato”), probabilmente penserà proprio la stessa cosa sull'evitare le punizioni relativamente miti della polizia? Cosa potrebbe mai spingerci a pensare che minacciare un uomo di una punizione più mite di quella che potrebbe risultare come conseguenza naturale delle sue azioni lo dissuaderà dal fare qualcosa, quando non ci riesce la minaccia delle più severe punizioni naturali? Non è simile a ciò che accade quando la polizia tenta di scoraggiare il “base-jumping” nei parchi nazionali minacciando di multare chi salta? Se un uomo pensa di poter evitare la naturale e severa potenziale punizione del salto da un dirupo, (ovvero, sfracellarsi su delle rocce centinaia di metri più in basso), cosa potrebbe mai spingerci a credere che la minaccia di una multa di 500 dollari lo fermi?

Il mio argomento può essere riassunto nella seguente proposizione:

Se un uomo è inebriato al punto in cui è un pericolo per sé e per gli altri automobilisti, e crede di essere capace di evitare di uccidersi o ferire altri sulla strada, allora è altrettanto probabile che creda di poter evitare di esser fermato dalla polizia.

È vero, lo riconosco, che le leggi statali sulla guida in stato d'ebbrezza probabilmente dissuadono qualcuno dal guidare con dell'alcool nelle vene. Qualche persona è probabile venga dissuasa dal guidare fino a casa dal ristorante dopo aver consumato due o tre bicchieri di vino, ed alcuni studenti di college probabilmente designano un autista in modo da non dover tutti guidare per tornare a casa da una festa. Gran cosa. Dissuadere queste persone dal guidare ubriachi si potrebbe ottenere altrettanto efficacemente e senza creare stati di polizia eliminando tutte le leggi di licenza per taxi e limousine negli Stati Uniti, il che drasticamente ridurrebbe il costo ed aumenterebbe l'offerta di trasporto sobrio per gli americani. Se i taxi e le limousine negli Stati Uniti fossero a poco prezzo come nel Messico, per esempio, davvero pensate che gli americani sceglierebbero di guidare da inebriati nello stesso numero in cui lo fanno adesso? Se la mamma ed il papà potessero prendere un taxi a poco prezzo per andare al ristorante ed entrambi bere tre o quattro bicchieri di vino, e tornare a casa sicuri, non pensate che sceglierebbero di agire in tal modo? Non lo preferirebbero piuttosto che ritrovarsi con la mamma che affronta un altro pranzo sans vin come “autista designato,” mentre il papà tracanna whisky? E non pensate che gli studenti di college preferirebbero andare alla festa al sicuro in una limousine poco costosa – con un bar all'interno – piuttosto che guidare tutti individualmente e pericolosamente dopo avere bevuto? Per concludere, non pensate che l'alcolizzato grave preferirebbe fare una corsa sicura e a poco prezzo alla sua locale osteria e tornare a casa in sicurezza, piuttosto che svegliarsi nella prigione della contea? Il fatto che egli non agisca in tal modo già ha qualcosa a che fare con il fatto che un giro in taxi probabilmente gli costerebbe più del suo conto al bar.

Non è quindi necessario sprecare miliardi di dollari per dare la caccia a chi ha bevuto qualche bicchiere di vino a pranzo, per processarlo in tribunale e quindi condannarlo alla prigione – specialmente quando queste leggi non avranno effetto su quelle persone davvero pericolosamente inebriate e che credono sia di poter guidare fino a casa in sicurezza, che di evitare di essere fermato dalla polizia. Come al solito, la fonte di un serio male sociale si trova nelle leggi e nelle regolazioni dello stato e la soluzione si trova nel regno del libero mercato.

9 comments:

Anonymous said...

Sorprendente, mi fa pensare.

Qualche volta mi rendo conto di essere ancora pure io in fuga dalla logica.

Perchè tutto sommato un po' lo pensavo che patente a punti e paccottiglia assortita servissero a rendere le strade più sicure.

Invece logicamente posso ora considerare che, as usual, sono tutte scemenze.

Un idiota ubriaco fradicio o drogato fino al midollo che mette sotto e ammazza un malcapitato in motorino, poteva essere fermato dalla paura di una multa? Poteva pensare "bè se ammazzo qualcuno mi lavan la patente!"?


Forse sui "grandi temi" sono un po' più preparato ma sugli argomenti diciamo più quotidiani riescono ancora a coglionarmi.

Devo studiare di più!

Anonymous said...

E' tanto che penso queste cose, persuaso come sono che anche questo aspetto debba rientrare nella solita sfera di libertà+responsabilità, e che lo stato non si debba mettere a sindacare sui "rischi", peraltro remoti.
Una curiosità italica?
Solo il 2.09% degli incidenti vedono come presunta causa un guidatore in stato di ebbrezza (e faccio presente che in caso di incidente in cui intervengono le forze di polizia il test è obbligatorio, e fa finire dalla parte del torto).
Le statistiche sono qui: http://www.aci.it/index.php?id=54 (sintesi dello studio, pag. 11).
Pertanto ci raccontano anche un sacco di balle, facendo credere che esiste una reale pericolosità che esiste solo nelle loro teste.
Avevo letto un articolo sempre sulla guida in stato di ebbrezza su mises.org, forse dello stesso autore, ma non lo ritrovo.
Il concetto base, al solito, è che è sbagliato punire preventivamente per qualcosa che forse è rischioso. Perchè tutto a questo mondo è pericoloso, e quindi l'unica via è lasciare la libertà abbinata alla responsabilità di ciò che si fa. Puoi comprare un coltello da cucina, ma non puoi accoltellare nessuno: non per questo vieto la vendita dei coltelli da cucina (anche se, immagino, a qualcuno piacerebbe). Allo stesso modo, vai in giro come credi, ma se ammazzi qualcuno sei colpevole di omicidio.
Per la velocità valgono discorsi molto simili, anche se la questione è ancora più palese ed assurda.

Anonymous said...

pensa un po' si lamenta dei prezzi dei taxi americani, noi allora cosa dovremmo dire :-)

Anonymous said...

Domenica prima di ferragosto, ore 14.30, strada extraurbana, sole che spacca le pietre e tutti indossano occhiali da sole per ridurre la troppa luce.
Mi accorgo che ho un faro della macchina è bruciato. Inutile sperare di trovare un elettrauto aperto: sono le 14.30, è domenica, mancano un paio di giorni a ferragosto; le alternative sono: mi fermo ai bordi della strada, tiro fuori la tenda e mi metto a campeggiare in una piazzola di sosta in attesa di circostanze migliori (che passi la domenica ? che passi ferragosto ? che passi un elettrauto ? ) oppure procedo verso casa. Scelgo il rischio.
Dopo pochi chilometri c'è una pattuglia dei Carabinieri, che prontamente mi fermano. Senza farla tanto lunga: mi multano e mi tolgono un punto dalla patente.
Gli spiego le mie ragioni e loro candidamente mi dicono che sono stati messi lì a fare le multe. Se non altro sono sinceri.

Ritorno a casa e come tutti i bravi mariti compero quelle cose che mia moglie si è dimenticata di acquistare. Mi fermo davanti alla latteria "sotto casa" ( 50 metri dal portone di casa ) e compro il latte. Risalgo sulla macchiana e non mi allaccio le cinture di sicurezza: devo fare pochi metri e poi posteggiare.
Percorro 10/15 metri e un vigile, materializzatosi dal nulla, mi ferma e mi contesta la guida senza cinture di sicurezza. Gli spiego l'accaduto, gli mostro la bottiglia di latte, gli indico il portone di casa, gli dico che ci sono maggiori probabilità che venga colpito da un meteorite che fare un incidente. Non ascolta ragioni, multa e via punti dalla patente.

In questi giorni un'anima candita ha proposto di concedere il porto d'armi ( da caccia ) ai sedicenni. Naturalmente la concessione del porto d'armi si paga.

Ho un sospetto: l'unica cosa che interessi allo stato è estrarre quattrini dalle tasche dei cittadini, ovviamente per il loro bene e quello di tutta la comunità; ogni tanto però anche lo stato si distrae e ... purchè paghi ... puoi acquistare anche un arma ( tanto è pericolosa solo per i passeri, o no ?)

Anonymous said...

Ho un sospetto: l'unica cosa che interessi allo stato è estrarre quattrini dalle tasche dei cittadini, ovviamente per il loro bene e quello di tutta la comunità
Credo tu abbia centrato il nocciolo della questione. Se guardiamo lo stato da quest'ottica, improvvisamente tutto diventa logico e coerente.

PS: le nuove proposte di legge sulla caccia sono semplicemente abominevoli.

Paxtibi said...

Scusate se non rispondo ai commenti, ma sono al momento privo di connessione, quindi aggiorno il blog programmando i post ogni 3 o 4 giorni, e non riesco a seguirlo quotidianamente.

Anonymous said...

Che dire. Chapeau all'autore dell'articolo. Condivido in pieno. E poi condivido la risposta di Gaia. Tutto diventa lampante quando smetti di credere che la politica sia nata o serva al "benessere generale" invece che ai porci comodi dei politici

Anonymous said...

A livello di principio son d'accordo con l'autore dell'articolo e con Davide. Comunque i dubbi restano. Su un pezzo che scrissi qualche tempo fa (quando si annunciava "il giro di vite" sul tasso alcolemico che fa scattare il ritiro della patente) allegai un link alle statistiche dell'Istituto Superiore di sanità che parlava di statistiche molto più catastrofiche:

http://residenclave.wordpress.com/2008/12/17/una-pralina-di-cioccolato-fondente-una-morbida-ciliegia-un-tocco-di-liquore-e-il-ritiro-della-patente/

Quel che è certo è che lo stato è un ente inefficiente che propone sempre soluzioni che sembrano accontentare l'uomo medio ma che applicate al problema (sempre che esista...) si rivelano inefficaci. Anche se la strada della legislazione che pone limiti alcolemici fosse corretta, rendere i vincoli più severi senza aumentare il numero dei controlli serve solo a fare passare un guaio allo sfigato che viene fermato.

Anonymous said...

Io mi sn rifiutato di fare l'alcool test..i carabinieri hanno asserito che ero in stato d'ebbrezza ma poi mi hanno fatto guidare l'auto per 2 km fino alla caserma, nel loro verbale hanno messo che ero barcollante e con alito vinoso come da copione ma io ero perfetto.Risultato=patente ritirata..ma i carabinieri mica sono dei medici e nella fattispecie avendo guidato l'auto attraverso stop, semafori,passaggi pedonali se creavo (per assurdo 1 incidente chi pagava idanni?)..è na vergogna