Ultimamente arrivano a cadenza un po' irregolare, i dispacci telepatici dall'isola volante – si dice a causa della rotazione terrestre che sta rallentando, ma sono voci di corridoio – ma proprio per questo li accogliamo sempre con rinnovato piacere, cui si accompagna un senso di gradevole sorpresa.
Del resto, tuffarsi in un passato esotico e avventuroso è sempre rinfrescante, in questo periodo dominato dai freddi numeri e dalle oscure sigle sciorinati dai nostri commissari politici per convincerci con il terrore ad accettare una nuova e più completa schiavitù. Un presente purtroppo ben lontano dai tempi eroici che il nostro inviato ci fa ricordare, con l'aiuto della sua capsula temporale “made in Laputa.”
Vi giunga allora il mio augurio di giorni più sereni, cullati magari dalle onde del Mar dei Caraibi e rinfrancati da una Caipirinha fatta a regola d'arte.
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Di Giovanni Pesce
Per chi avesse perso l’ultima lezione sulla marineria, ripassiamo la differenza tra pirata e corsaro; il primo naviga ed agisce per proprio conto mentre il secondo naviga ed agisce secondo le direttive di un governo legittimo.
La differenza pratica consisteva nel garantire legalmente, in caso di sconfitta, l’impiccagione per il pirata ed una prigionia per i corsari, ma, in realtà, non è dato sapere come andassero poi le cose dal punto di vista pratico.
Fatta la legge, trovato l’inganno; Sir Francis Drake, er mejo marinaro della Royal Navy, fu nominato corsaro dalla Corona Inglese e pirata dalla Corona Spagnola; semplice e geniale trovata degna del miglior bipensiero ideata con il fine di accordare tutte le legislazioni mondiali, primo esempio di globalizzazione.
Comunque il grande Sir Francis, come tutti i marinai, ne ha combinate di cotte di crude, sin dal momento della nascita, quando decise di vedere la luce nientepopodimeno che a Tavistock, nome caro ai migliori complottisti.
Per la morte, invece, scelse la amena località caraibica di Portobello, nome fantasioso carico di ricordi e di souvenir per i turisti italiani in giro per Londra.
Il cognome poi, Drake, El Draque, (il Dragone) era tutto un programma; anche Enzo Ferrari era soprannominato il Drake; per non citare ManDrake celeberrimo fumetto.
Una biografia basata sulle analisi dei soli nomi, lascia un po’ il tempo che trova e tornando ai fatti storici vediamo che è sui mari e sui campi di bocce che l’attività di Drake raggiunse l’apice; gli scontri con gli spagnoli erano all’ordine del giorno quando svolgeva la preziosa attività di corsaro ed invece si narra che, nominato vicecomandante della Marina Britannica, non abbia interrotto una famosa partita di bocce nonostante fosse stato avvisato dell’imminente arrivo dell’Invencible Armada.
Pur conoscendo il risultato dello scontro navale Anglo-Spagolo, non sappiamo il risultato della partita; ricordiamo però che l’episodio è molto simile a quello riportato per l’assalto dei paracadutisti tedeschi su Creta il 20 Maggio 1941, quando si racconta che il Comando Inglese abbia atteso con flemma britannica l’avvicinarsi dello scontro armato.
Anche gli storici militari tengono famiglia, e per tale ragione occorre valutare i loro scritti con un metro correttivo.
Ma il grande Francis non è famoso solo per le sue battaglie, ma ha ottenuto riconoscimenti per le sue navigazioni: primo inglese a vedere l’Oceano Pacifico, primo inglese a circumnavigare il globo; veramente superbo comandante di navi di Sua Maestà.
Ma ritornando a parlare di fumetti, che dire di Drakeborough, splendida cittadella militare, che secondo Dan Rosa, sarebbe stata la base per costruire la citta di Duckburg ovvero Paperopoli?
Dan Rosa, oriundo con nonni di Pordenone, è il cartoonist che ha ripreso il lavoro di Carl Barks, il creatore del Gongoro.
Che anche il Gongoro abbia incontrato dei discendenti di Sir Francis Drake?
Del resto, tuffarsi in un passato esotico e avventuroso è sempre rinfrescante, in questo periodo dominato dai freddi numeri e dalle oscure sigle sciorinati dai nostri commissari politici per convincerci con il terrore ad accettare una nuova e più completa schiavitù. Un presente purtroppo ben lontano dai tempi eroici che il nostro inviato ci fa ricordare, con l'aiuto della sua capsula temporale “made in Laputa.”
Vi giunga allora il mio augurio di giorni più sereni, cullati magari dalle onde del Mar dei Caraibi e rinfrancati da una Caipirinha fatta a regola d'arte.
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Di Giovanni Pesce
Per chi avesse perso l’ultima lezione sulla marineria, ripassiamo la differenza tra pirata e corsaro; il primo naviga ed agisce per proprio conto mentre il secondo naviga ed agisce secondo le direttive di un governo legittimo.
La differenza pratica consisteva nel garantire legalmente, in caso di sconfitta, l’impiccagione per il pirata ed una prigionia per i corsari, ma, in realtà, non è dato sapere come andassero poi le cose dal punto di vista pratico.
Fatta la legge, trovato l’inganno; Sir Francis Drake, er mejo marinaro della Royal Navy, fu nominato corsaro dalla Corona Inglese e pirata dalla Corona Spagnola; semplice e geniale trovata degna del miglior bipensiero ideata con il fine di accordare tutte le legislazioni mondiali, primo esempio di globalizzazione.
Comunque il grande Sir Francis, come tutti i marinai, ne ha combinate di cotte di crude, sin dal momento della nascita, quando decise di vedere la luce nientepopodimeno che a Tavistock, nome caro ai migliori complottisti.
Per la morte, invece, scelse la amena località caraibica di Portobello, nome fantasioso carico di ricordi e di souvenir per i turisti italiani in giro per Londra.
Il cognome poi, Drake, El Draque, (il Dragone) era tutto un programma; anche Enzo Ferrari era soprannominato il Drake; per non citare ManDrake celeberrimo fumetto.
Una biografia basata sulle analisi dei soli nomi, lascia un po’ il tempo che trova e tornando ai fatti storici vediamo che è sui mari e sui campi di bocce che l’attività di Drake raggiunse l’apice; gli scontri con gli spagnoli erano all’ordine del giorno quando svolgeva la preziosa attività di corsaro ed invece si narra che, nominato vicecomandante della Marina Britannica, non abbia interrotto una famosa partita di bocce nonostante fosse stato avvisato dell’imminente arrivo dell’Invencible Armada.
Pur conoscendo il risultato dello scontro navale Anglo-Spagolo, non sappiamo il risultato della partita; ricordiamo però che l’episodio è molto simile a quello riportato per l’assalto dei paracadutisti tedeschi su Creta il 20 Maggio 1941, quando si racconta che il Comando Inglese abbia atteso con flemma britannica l’avvicinarsi dello scontro armato.
Anche gli storici militari tengono famiglia, e per tale ragione occorre valutare i loro scritti con un metro correttivo.
Ma il grande Francis non è famoso solo per le sue battaglie, ma ha ottenuto riconoscimenti per le sue navigazioni: primo inglese a vedere l’Oceano Pacifico, primo inglese a circumnavigare il globo; veramente superbo comandante di navi di Sua Maestà.
Ma ritornando a parlare di fumetti, che dire di Drakeborough, splendida cittadella militare, che secondo Dan Rosa, sarebbe stata la base per costruire la citta di Duckburg ovvero Paperopoli?
Dan Rosa, oriundo con nonni di Pordenone, è il cartoonist che ha ripreso il lavoro di Carl Barks, il creatore del Gongoro.
Che anche il Gongoro abbia incontrato dei discendenti di Sir Francis Drake?
2 comments:
Non so a voi su Laputa, ma qui sulla Terra le Autorità Scientifiche ci hanno sempre detto
che la Luna si allontana dal pianeta di 3,8 cm all'anno. Tra 750 milioni di anni i terrestri avranno bisogno del telescopio per guardare il satellite. Praticamente succederà come in "spazio 1999", ma molto lentamente.
Secondo logica, la Terra dovrebbe accelerare il suo moto, non il contrario, visto che è bloccata dall'attrazione lunare.
Adesso sembra invece che stia rallentando.
Ciò vuol dire che la Luna fino ad oggi si è comportata da Corsara, ma poi abbia deciso di diventare Pirata.
Pyter
Il pensiero scientifico, qui a Laputa, è oggetto di molte discussioni teoriche; in pratica non abbiamo un'idea ben consolidata.
Una Luna "di Corsa" potrebbe essere oggetto della prossima discussione all'Accademia delle scienze, che si terrà nel prossimo plenilunio.
Ciao Gianni
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