Thursday, December 6, 2007

Caro amico ti scrivo...

Con un pezzo trasudante una certa aria di curiosità morbosa, La Repubblica rivela il contenuto di alcune delle lettere ricevute da Craxi da vari personaggi pubblici. Tra queste spiccano quelle di Berlusconi e di Amato, entrambi ex-primi ministri, attualmente leader dell'opposizione il primo, ministro dell'interno il secondo. Leggere delle relazioni da loro intrattenute con il principale accusato – il capro espiatorio – di Mani Pulite è una superflua conferma che con quei processi, ancora una volta, si cambiò tutto perché tutto rimanesse gattopardianamente come prima.

Ecco il testo delle due lettere:
"Caro Segretario, prendo a calci i primi mattoni di un muro di silenzio che non vorrei calasse fra noi. E vorrei chiederti invece di avere fiducia in quel che io sto cercando di fare. Occorre certo che passi qualche giorno, che la situazione delle imprese, e non solo della politica, appaia (come del resto già è) insostenibile. E' inoltre realisticamente utile che la macchia d'olio si allarghi. Neppure a quel punto credo che sarà possibile estinguere reati di codice. Ma credo che l'estensione per essi dei patteggiamenti e delle sospensioni condizionali sia una strada percorribile. Sto conquistando su questo preziosi consensi. E ritengo che si ottengano così procedure non massacranti, che evitano la pubblicità devastante dei dibattimenti e forniscono possibilità di uscita (...). Claudio mi pare ormai in pericolo. Apprendo che, se ci fosse un riscontro a ciò che ha detto Larini, già sarebbe partito un avviso per concorso in bancarotta fraudolenta. Io sono qua. E continuo ad esserti grato ed amico. Giuliano".

"Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità. Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio. Ancora grazie, dal profondo del cuore. Con amicizia, tuo Silvio".
È perfettamente normale che chi si dette tanto da fare per “trovare una via d'uscita” al suo boss ormai chiaramente destinato al ruolo di vittima sacrificale lo si ritrovi a capo del ministero dell'interno: a dare ordini alla polizia, mica cazzi! Le poltrone del potere sono ovviamente riservate a chi soddisfa meglio i bisogni non dei cittadini, ma della casta regnante.

Né dovrebbero essere una sorpresa i ringraziamenti “di cuore” per il decreto legge su misura che consentì al popolano della libertà di legalizzare la sua illegalità. Leggi su ordinazione per i propri clientes, il sistema mafioso dei “favori agli amici” protetto dal monopolio della violenza, concorrenza sleale: tutto ciò che ci si attende da uno stato, senza rimanere mai delusi. Au contraire, deluso sarà forse rimasto chi si è lasciato incantare dal sorriso di Silvio e dalla sua immagine di imprenditore vincente, dimenticandosi che in un'economia controllata dallo stato come la nostra ad occupare le prime posizioni non saranno mai gli imprenditori migliori, ma i migliori “amici degli amici.” E infatti il padrone della libertà è stato, è e sempre sarà nient'altro che un turbostatalista, perché è grazie allo stato che ha raggiunto la sua posizione nella società.

2 comments:

Anonymous said...

Noi complottisti abbiamo trovato:

http://complottismo.blogspot.com/2007/11/caro-amico-ti-scrivo.html

Stesso incipit!!

Gatta ci cova.

Paxtibi said...

Parbleu!

In effetti devo riconoscere che non era un titolo granché originale...

Certo però che fare un blog per sbeffeggiare Mazzucco è una cosa davvero meschina, da minorati.

Forse lo fa su consiglio del suo analista.