Saturday, February 14, 2009

Pirati dell’Aria

Le avventure aeree, com'è facile immaginare, sono tra i soggetti di conversazione più popolari a Laputa. Non c'è evento accaduto nei cieli che non sia stato dibattuto ed analizzato più e più volte dagli eccentrici abitanti dell'isola volante. Ed è di queste accese discussioni che il nostro corrispondente Giovanni Pesce, detto il Pesce Volante, vuole darci un assaggio, piccolo ma gustoso: tra noi semplici abitatori delle immobili terre, chi si ricordava degli eventi e dei personaggi descritti nel dispaccio di questa settimana? Ciò che avviene sopra le nostre teste ci ammalia e ci spaventa, ma lo dimentichiamo in fretta, impegnati come siamo a lottare contro le quotidiane avversità di bassa quota. Il cielo, per noi, è ancora il regno degli angeli e degli dei.

Approfittiamo allora dell'occasione per volare indietro nel tempo e ricordare qualche strano episodio e delle coincidenze che danno da pensare.

La Gongoro Airlines vi augura buon viaggio e buon fine settimana.
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Di Giovanni Pesce


Una mattina di un giorno di settembre alcuni ragazzi arabi decisero di iniziare una spettacolare azione di dirottamento aereo e così, dopo essersi divisi in quattro gruppi operativi, attuarono la loro azione con questo piano operativo:
  1. Un primo gruppo dirottò un Boeing 707 diretto a New York;
  2. Un quarto d’ora dopo, un altro gruppo tentò di dirottare un secondo aereo;
  3. Alle 14.30 dirottarono un terzo aeromobile, un Boeing 747 diretto a New York;
  4. Dirottarono anche un quarto aereo che fu fatto esplodere l'11 Settembre.
Anche se può sembrare strano, questi fatti non sono avvenuti nel 2001 bensì circa trent’anni prima. Infatti correva l’anno 1970, e lo scenario era l’Europa, il Medio Oriente e l’Egitto.

Erano anni nei quali l’hijacking era questione di routine quasi giornaliera: Ralph Minichiello aveva dirottato un B707 TWA da San Francisco a Roma, per terminare la fuga al Santuario del Divin Amore, e venivano pubblicati libri ad hoc come quello con il titolo “Codice 7500: Dirottamento di aerei” nel quale si spiegavano al grande pubblico le procedure che devono essere eseguite dai piloti e dai controllori di volo in quei casi particolari.

Comunque l’azione del 1970, iniziò il 6 Settembre e terminò dal punto di vista aeronautico il 12 Settembre, pur con degli strascichi politico-legali.
I lettori meno giovani ricorderanno la partecipazione della nota Leila Khaled, che insieme con altri tentò di dirottare il secondo aereo, quello dell’EL AL.
In quell’azione gli uomini addetti alla sicurezza dell’aereo israeliano riuscirono ad interrompere il tentativo di dirottamento e così l’aeromobile rientrò all’aeroporto di Londra.

Gli altri aerei terminarono la loro vita operativa in una striscia di terra nel deserto della Giordania, eccetto il Boeing 747 che fu distrutto all’aeroporto del Cairo.

Finita l’azione, iniziò una lunga trattativa tra i dirottatori appartenenti al Movimento di Liberazione della Palestina ed i governi interessati al salvataggio dei passeggeri e degli equipaggi degli aeromobili sequestrati.

Queste ricostruzioni sono state effettuate con i materiali dell’epoca, anni nei quali ancora pensavo che i giornali ed i media raccontassero fatti “reali”.

2 comments:

Anonymous said...

Il problema di Laputa è che loro sono sempre stati in aria. Non hanno seguito il normale processo evolutivo che ha portato noi a uscire dall'acqua e poi a provare timidamente a volare, senza bisogno di brevetto.
Oltretutto questi di Laputa non sono mai caduti e bisogna scusarli se fanno un pò di pasticci nei sistemi di sicurezza e salvataggio, visto che non li hanno mai usati e provati.
Come potrebbero, se stanno sempre in aria?

Pyter

Anonymous said...

Abbiamo la "levitaton stone" che ci permette alcune cose, che naturalmente sono escluse a tutti gli altri

Ciao Gianni