Thursday, September 13, 2007

Lezione Somala

Ho tradotto un articolo molto interessante appena pubblicato su mises.org sulla Somalia ed in particolare sul suo sistema giudiziario. Notizie dall'Africa che, chissà perché, non trovano mai spazio sui media a larga diffusione.
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Norma di Legge senza lo Stato
Di Spencer Heath MacCallum

Se ci fosse una tal categoria, la Somalia avrebbe un posto nel Guinness dei Primati come il paese con la più lunga assenza di un governo centrale funzionante. Quando i somali hanno smantellato il loro governo nel 1991 e sono tornati alla loro condizione politica precoloniale, l'aspettativa era che ne sarebbe risultato il caos – e quella, naturalmente, sarebbe stata la cosa politicamente corretta da attendersi.

Immaginate il contrario. Immaginate una qualsiasi parte del globo non dominata da un governo centrale ed il suo popolo che sopravvive, prospera persino. Se questo dovesse accadere e l'idea si diffondesse ad altre zone dell'Africa o ad altre parti del mondo, la mistica della necessità dello stato potrebbe esserne danneggiata irreparabilmente e molti politici e burocrati potrebbero trovarsi a spasso alla ricerca di un lavoro.

Se l'aspettativa era che la Somalia sarebbe sprofondata nell'abisso del caos, qual è la realtà? Un certo numero di recenti studi affronta questo problema, compreso uno dell'economista Peter Leeson basato sui dati statistici del Progetto per lo Sviluppo delle Nazioni Unite, dalla Banca Mondiale, dalla CIA e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Confrontando gli ultimi cinque anni sotto il governo centrale (1985-1990) con i cinque anni più recenti di anarchia (2000-2005), Leeson trova questi cambiamenti nel benessere sociale:

- L'aspettativa di vita è aumentata da 46 a 48,5 anni. Questa è una scarsa aspettativa rispetto ai paesi sviluppati. Ma in qualsiasi misura del benessere, ciò che è importante da osservare non è dove una popolazione si trovi in un dato momento, ma qual è la tendenza. La tendenza è positiva, o è l'inverso?

- Il numero dei bambini di un anno completamente immunizzati contro il morbillo è aumentato del 30 - 40 per cento.
- Il numero di medici per 100.000 abitanti è aumentato da 3,4 a 4.
- Il numero di infanti con basso peso alla nascita è caduto dal 16 per mille allo 0,3 – quasi nessuno.
- La mortalità infantile per 1,000 nascite è caduta da 152 a 114,9.
- La mortalità materna per 100.000 nascite è caduta da 1.600 a 1.100.
- La percentuale della popolazione con accesso alla sanità è aumentata da 18 a 26.
- La percentuale di popolazione con accesso almeno ad una struttura sanitaria è aumentata da 28 a 54,8.
- La percentuale di popolazione in povertà estrema (meno di $1 al giorno) è caduta da 60 a 43,2.
- Le radio per mille abitanti sono aumentate da 4 a 98,5.
- I telefoni per mille abitanti sono aumentati da 1,9 a 14,9.
- Le TV per mille abitanti sono aumentate da 1,2 a 3,7.
- Le morti per morbillo sono cadute da 8.000 a 5.600.

Un altro studio ancor più completo pubblicato l'anno scorso da Benjamin Powell dell'Independent Institute, conclude: “Troviamo che gli standard di vita della Somalia sono generalmente migliorati … non solo in termini assoluti, ma anche relativamente ad altri paesi africani dal crollo del governo centrale somalo.”

L'economia pastorizia della Somalia è ora più forte di quella del vicino Kenia o dell'Etiopia. È il più grande esportatore di bestiame di tutti i paesi africani orientali. Le telecomunicazioni in Somalia sono fiorite; una chiamata da un telefono mobile è meno costosa in Somalia che in qualsiasi altro luogo in Africa. Un piccolo numero di investitori internazionali stanno trovando che il livello di sicurezza della proprietà e dei contratti garantisce il commercio in Somalia. Fra queste aziende troviamo Dole, BBC, il corriere DHL, British Airways, General Motors e la Coca-Cola, che recentemente ha aperto un grande impianto di imbottigliamento a Mogadiscio. Un Ambassador Hotel a 5 stelle è stato aperto ad Hargeisa e tre nuove università sono completamente funzionali: l'Università Amoud (1997) a Borama, l'Università di Mogadiscio (1997) e l'Università di Benadir (2002) sempre a Mogadiscio.


La pretesa di “introdurre la democrazia”

Tutto questo è terribilmente politicamente scorretto per il motivo che ho suggerito. Di conseguenza, le Nazioni Unite ormai hanno speso ben oltre due miliardi di dollari tentando di ristabilire un governo centrale in Somalia. Ma è qui l'ironia: è la presenza delle Nazioni Unite che ha causato virtualmente tutta l'agitazione che abbiamo visto in Somalia. Lasciatemi spiegare perchè.

Come la maggior parte dell'Africa precoloniale, la Somalia è tradizionalmente una società senza stato. Quando le potenze coloniali si sono ritirate, per meglio servire i loro scopi, hanno addestrato frettolosamente la popolazione locale e hanno installato governi di stile europeo al posto loro. Questi stati si supponevano democratici. Ma presto sono degenerati in brutali dittature.

La democrazia è inattuabile in Africa per parecchi motivi. La prima cosa è che votare è dividere una popolazione in due gruppi – un gruppo che regola e un gruppo che è regolato. Ciò è completamente in disaccordo con la tradizione somala. In secondo luogo, se la democrazia deve funzionare, dipende, almeno in teoria, da un popolazione che voterà su varie questioni. Ma in una società familiare quale la Somalia, votare avviene non sul merito delle questioni ma seguendo le linee di gruppo; si vota secondo la propria affiliazione di clan. Poiché l'etica del clan richiede la lealtà ai membri del proprio clan, i vincitori usano il potere del governo per avvantaggiare i propri membri, che significa lo sfruttamento dei membri di altri clan. Di conseguenza quando esiste un apparato governativo con i suoi smisurati poteri di tassare e di polizia ed il monopolio giudiziario, gli interessi dei clan sono in conflitto. Un certo clan controllerà quell'apparato. Per evitare di essere sfruttato da altri clan, ciascuno deve tentare di essere il clan dominante.

L'agitazione in Somalia è provocata dai clan che manovrano per essere nella posizione di controllare il governo ogni volta che potrebbe prodursi, e questo è stato esacerbato dai governi mondiali, in particolar modo dagli Stati Uniti, mantenendo viva l'aspettativa che un governo presto sarà stabilito e fornendo armi a chiunque sembrasse al momento più probabilmente essere in grado di “portare la democrazia” in Somalia. Il fenomeno dei “signori della guerra” si riferisce ai clan ed alle milizie indipendenti, spesso compresi i resti del governo centrale precedente, che promettono di stabilire un governo sotto il controllo del loro proprio clan. Operano spesso fuori del controllo degli anziani tradizionali ed a volte in opposizione ad essi.

Quindi gli anni più violenti in Somalia furono gli anni che seguirono il 1991 quando le Nazioni Unite erano fisicamente presenti, tentando di imporre un governo centrale. Quando le Nazioni Unite si sono ritirate nel 1995, l'aspettativa di un futuro governo centrale ha cominciato a retrocedere e le cose hanno cominciato a stabilizzarsi. Ma le Nazioni Unite hanno continuato a sforzarsi di ristabilire un governo con una serie di circa sedici “congressi di pace” falliti. Nel 2000 ha installato un governo fantoccio, il Governo Nazionale di Transizione (TNG). Tuttavia, non solo i clan della Somalia del nord non hanno riconosciuto il TNG, ma esso non poteva neanche controllare la sua progettata città capitale, Mogadiscio. Oggi una “missione di peace-keeping” di truppe del nemico tradizionale della Somalia, l'Etiopia, supportate dagli Stati Uniti e dall'Uganda sotto l'egida dell'Unione Africana è a Mogadiscio e tenta di sostenere il TNG e di assicurare il suo controllo sul resto della Somalia. La violenza cresce.

La situazione è curiosamente simile ad un evento della mitologia greca. Gli dei sul Monte Olimpo stavano godendosi una festa a cui, naturalmente, non avevano invitato Eris, la dea della discordia. Eris, comprensibilmente, la prese come un affronto personale. Si fece preparare dal fabbro Efesto una mela d'oro, su cui stava scritto καλλιστι – “al più giusto.” Socchiuse quindi la porta e fece rotolare la mela dorata nel salone della festa. In men che non si dica, gli dei si misero a lottare per l'assegnazione della mela. La mela d'oro in Somalia è l'aspettativa che ci sarà presto un governo centrale. Finchè c'è tale aspettativa, i clan devono combattere per il suo controllo.


La Somalia e la norma di legge

Ora, sono arrivato fino a qui senza dirvi molto sulla Somalia. È nel corno d'Africa, quella zona a nord-est dell'Africa che sporge nell'Oceano Indiano appena sotto la penisola araba. La zona della cultura somala include tutto il corno ed è la patria di circa 11,5 milioni di persone. Le potenze coloniali hanno spezzettato arbitrariamente questa zona culturale in modo che oggi parte di essa è caduta sotto la giurisdizione del Kenia a sud, parte in Etiopia ad ovest e parte nel Gibuti a nord. Il resto lungo il litorale è ora senza un governo funzionante.

Ciò che questa gente ha in comune, ancor più della lingua simile, dello stile di vita e delle caratteristiche fisiche è un corpo di leggi consuetudinarie, la Xeer, che differisce da clan a clan in cose non indispensabili quali i miti fondanti ma è notevolmente uniforme riguardo ai suoi provvedimenti per la protezione delle persone e della proprietà. La Xeer fornisce una norma di legge – la legge consuetudinaria – che permette sicurezza nei viaggi, commerci, matrimoni, e così via in tutta la regione. La Xeer è più intatta nel nord della Somalia, che era sotto dominio britannico; nel sud, gli italiani hanno provato a sradicarla. Ciò nonostante, sopravvive ad un grado significativo ovunque, anche nelle aree urbane, ed è virtualmente inalterata nella Somalia rurale.

La Xeer è la risposta segreta all'intera sconcertante domanda sul successo della Somalia senza un'amministrazione centrale, poiché fornisce una norma di legge autentica a sostegno del commercio e dello sviluppo economico. Fortunatamente, conosciamo qualcosa della Xeer grazie a Michael van Notten, un avvocato olandese che all'inizio degli anni '90 si è sposato nel clan di Samaron nel nord-ovest della Somalia, il quinto più grande dei clan somali e visse con loro per gli ultimi dodici anni della sua vita. Ha tratto massimo vantaggio da quell'occasione per studiare la Xeer. Il risultato è stato il suo studio pionieristico, The Law of the Somalis (Red Sea Press, 2005). Van Notten è morto quando il suo manoscritto era finito a metà. Fortunatamente, in gran parte aveva completato il montaggio del materiale etnografico. Nel suo testamento, mi chiedeva di correggere e completare il manoscritto per la pubblicazione. Il traguardo da raggiungere è di vedere il lavoro tradotto in somalo.


I punti salienti della Xeer

C'è tempo in questa breve relazione di rivelarvi soltanto alcuni dei punti culminanti della Xeer. In primo luogo, la legge, e conseguentemente, il crimine, sono definiti in termini di diritti di proprietà. La legge è compensativa piuttosto che punitiva. Poiché il diritto di proprietà richiede la compensazione piuttosto che la punizione, non c'è imprigionamento e le multe sono rare. Tali multe che potrebbero essere imposte raramente eccedono la quantità della compensazione e non sono pagabili ad alcuna corte o governo, ma direttamente alla vittima. Una multa potrebbe essere all'ordine quando, per esempio, l'uccisione di un cammello è stata intenzionale e premeditata, nel qual caso la vittima riceve non uno ma due cammelli.

Le multe sono usate in un altro modo interessante. Ci si aspetta che una figura pubblica prominente quale un dignitario religioso o politico o un poliziotto o un giudice conduca una vita esemplare. Se viola la legge, paga il doppio di quello che sarebbe richiesto ad una persona ordinaria. Inoltre, dovrebbe essere notato, siccome la legge ed il crimine sono definiti in termini di diritti di proprietà, la Xeer è inequivocabile nella sua opposizione a qualsiasi forma di tassazione.

In secondo luogo, per assicurare che la compensazione sarà versata anche nei casi in cui il perpetratore è un bambino, o indigente, o pazzo, o è fuggito all'estero, la Xeer richiede che ogni persona sia completamente assicurata contro ogni vincolo in cui potrebbe incorrere secondo la legge. Se un individuo non può effettuare il pagamento richiesto, un gruppo indicato della sua parentela è responsabile. Van Notten descrive in un modo interessante come ciò accada:
Una persona che viola i diritti di qualcuno e non può pagare la compensazione egli stesso informa la sua famiglia, che quindi paga a suo nome. Da un punto di vista emozionale, questa notifica è una procedura dolorosa, poiché nessun membro della famiglia mancherà l'occasione di dire al malfattore quanto vizioso o stupido sia stato. Inoltre, chiederanno assicurazioni che farà più attenzione in futuro. Effettivamente, tutti coloro che devono pagare le malefatte di un membro della famiglia da allora in poi lo terranno d'occhio e proveranno ad intervenire prima che incorra in un altro errore. Per esempio, non gli permetteranno più di tenere o portare un'arma. Mentre su altri continenti la rieducazione dei criminali è tipicamente un'operazione del governo, in Somalia è responsabilità della famiglia.
Se la famiglia è stanca di rimediare alle ripetute malefatte di un criminale recidivo, possono disconoscerlo, nel qual caso si trasforma in in un fuorilegge. Non essendo assicurato, è privato di ogni protezione secondo la legge e, per la sua sicurezza, deve lasciare il paese.

La legge consuetudinaria è simile in questo e in molti altri aspetti nel mondo intero. Un caso si racconta nella leggenda fondante del mio proprio clan MacCallum in Scozia. Il fondatore del clan si presume sia stato esiliato 1.500 anni fa dall'Irlanda perché era una testa calda che la sua famiglia disconobbe per il loro coinvolgimento nelle lotte. Nella solitudine del suo esilio sul Mare del Nord, diventò un uomo di pace. Non potè tornare in Irlanda, poichè non era più sotto protezione della legge e avrebbe potuto essere ucciso impunemente. Così andò invece in Scozia e fondò il nostro clan.

Un terzo punto della Xeer è che non c'è il monopolio della polizia o dei servizi giudiziari. Chiunque è libero di servire in quella funzioni a patto che non sia allo stesso tempo un dignitario religioso o politico, che comprometterebbe la marcata separazione della legge, della politica e della religione. Inoltre, chiunque ricopra un tal ruolo deve sottostare alle stesse leggi di chiunque altro – e in più: se viola la legge, deve pagare danni o multe più pesanti di chiunque altro. Dalle figure pubbliche ci si aspetta che mostrino un comportamento esemplare.

Quarto, non c'è crimine senza vittima. Soltanto una vittima o la sua famiglia può iniziare un'azione legale. Dove non c'è vittima per convocare una corte in essere, nessuna corte può formarsi. Nessuna corte può investigare di sua iniziativa qualsiasi evidenza di presunta cattiva condotta.

Infine, la procedura della corte è interessante. Dalla nascita, ogni il somalo ha il suo proprio giudice che presiederà la corte che lo giudicherà in caso trasgredisse la legge. Quel giudice è il suo oday, il capo della sua famiglia estesa che consiste di tutti i maschi discendenti dallo stesso bisnonno, insieme alle loro spose e bambini. Parecchie famiglie estese compongono un jilib, che è il gruppo responsabile del pagamento del prezzo del sangue nel caso che un membro uccida qualcuno di un altro jilib o clan. L'oday, o giudice, è scelto con attenzione, dopo settimane o mesi di discussione dagli anziani del clan. Non ha autorità sulla famiglia ma è scelto solamente per la sua conoscenza degli affari umani e la sua saggezza e può perdere la sua posizione se le sue decisioni non sono altamente considerate nella comunità.

Quando un'offesa è commessa, l'offensore va in primo luogo dal suo oday, che allora forma una corte con l'oday del querelante. Se i due oday non possono risolvere la materia, formano un'altra corte composta di oday che rappresentano le famiglie, i jilib, o i clan supplementari. Una virtù del fatto che ogni persona sa dalla nascita chi sarà uno dei suoi giudici, e viceversa, è che un oday conosce intimamente ogni persona nella sua famiglia estesa e può osservarlo e consigliarlo prima che ciò che potrebbe sembrare essere un piccolo problema si trasformi in un crimine.

Una volta che una corte si è formata ed accetta la giurisdizione su di un caso, la sua prima azione è di nominare un segretario, che ripeterà ad alta voce durante l'udienza ogni punto importante detto dai relatori. La corte allora annuncia quando e dove sentirà il caso. Quando la sessione della corte si apre, la corte invita il querelante a dichiarare il suo caso. Il querelante ha il diritto di nominare un rappresentante per fare la presentazione in suo favore. Durante la presentazione, il querelante ha la possibilità di conferire con la sua famiglia per assicurarsi di non aver dimenticato nulla. Quando il querelante ha finito, la corte gli chiede di ricapitolare il suo caso e di dichiarare le sue richieste. Infine, la corte chiede al difensore di presentare la sua difesa e tutte le controrichieste.

Quindi la corte si aggiorna per deliberare se dei testimoni debbano essere sentiti. Un fatto disputato è ammesso come prova soltanto quando tre testimoni hanno testimoniato della sua verità. Le parti possono anche nominare esperti e testimoni. Se la vittima è morta o è stata ferita, la corte istruirà un dignitario religioso a valutare come la vittima è morta o è stata ferrita. Questi dignitari valutano solitamente le lesioni applicando gli standard enumerati nel commento storico dell'erudito musulmano del dodicesimo secolo al-Nawawii's Minhaaj at-Talibiin. Quando il querelante ha elaborato il suo caso con i testimoni e le prove, al difensore è data la possibilità di confutare le accuse, le argomentazioni e le prove del querelante. Non è consueto interrogare i testimoni in contraddittorio.

Infine, la corte si aggiorna ancora per valutare le prove. Se meno di tre testimoni sostengono un fatto, o se i testimoni si contraddicono, la corte procederà al giuramento. Ci sono parecchi tipi di giuramenti. Il più semplice comincia con il giurante che dice, “giuro sulla mia virilità.” Alternativamente, può dire “giuro su Allah.” Un giuramento più forte è il cosiddetto triplice giuramento, in cui si esegue lo stesso giuramento tre volte. Un giuramento ancora più forte è quello ripetuto 50 volte. Inoltre, c'è il cosiddetto giuramento di divorzio, in cui il giurante giura sui suoi matrimoni. Se più tardi si scopre che ha mentito, i suoi matrimoni sono annullati.

Si deve notare che anche quando il querelante non riesce a convincere la corte del suo caso, la corte non deciderà solitamente a favore del difensore fino a che quest'ultimo non abbia eseguito un giuramento di innocenza.

In un colloquio più lungo, potrei discutere del ruolo della polizia e dell'esecuzione delle decisioni giudiziarie, ma questo dovrebbe bastare ad offrire una certa idea del sistema legislativo esercitato dai somali. Fornisce una norma di legge efficace interamente senza la protezione di un governo.

La Xeer occupa un posto fra i grandi sistemi legislativi del mondo quali la legge romana, la common law inglese, la legge mercantile e la legge tradizionale ebraica (Halacha). Deve essere estremamente antica e si pensa essersi sviluppata nel corno d'Africa. Non c'è prova che si sia sviluppata altrove o che sia stata notevolmente influenzata da qualche sistema legislativo straniero. Il fatto che la terminologia legale somala è praticamente priva di parole prese in prestito da lingue straniere suggerisce che la Xeer è perfettamente indigena.

Il libro di Michael van Notten che descrive questo sistema di legge merita di essere conosciuto meglio e letto diffusamente. È il primo studio su una legge consuetudinaria che la tratti non come curiosità del passato, ma come potenzialmente istruttiva per una società libera futura. Nel suo libro, Van Notten presenta alcune applicazioni pratiche per il mondo in cui ci troviamo oggi, applicazioni che non ho avuto tempo da trattare in questa sede. Se l'intervento dei governi stranieri, che si è intensificato con il rifiuto dei somali di morire o rimanere povero, frustrerà questo potenziale o meno, solo il tempo lo può dire.

Vorrei concludere con una richiesta per contribuire a far circolare maggiormente questo libro.

Se siete collegati a scuole o università, vi prego di contattarle. Molte tra loro lo troveranno altamente adatto. Una recensione di un distinto antropologo legale su Amazon.com si conclude con questa nota:
“La leggibilità e la brevità relativa del testo altamente raccomandano The Law of the Somalis per uso didattico. Si adattare confortevolmente ed è un'aggiunta rinfrescante alla tradizione di studio riflessa in testi legali-politici etnografici classici come, Tswana Law (I. Schapera), The Cheyenne Way (K. Llewellyn and E.A. Hoebel), and The Judicial Process among the Barotse (M. Gluckman).”
- Howard J. De Nike, J.D., Ph.D., reparto di antropologia, University of New Mexico
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Spencer Heath MacCallum è scrittore ed antropologo sociale a Chihuahua, Messico. Mandagli una mail. Commenta sul blog.

Questo documento è stato presentato al ventiseiesimo World Freedom Summit, International Society for Individual Liberty, Williamsburg Lodge, Williamsburg, VA, dal
l' 11 al 15 agosto 2007.


Bibliografia

De Nike, Howard J. 2006. "Customary Law Upholds Natural Law." Amazon.com Customer-Reviews

Leeson, Peter T. 2005. "Better Off Stateless: Somalia Before and After Government Collapse." West Virginia University. (PDF)

Powell, Benjamín, Ryan Ford, and Alex Nowrasteh. 2006. "Somalia after State Collapse: Chaos or Improvement?" Independent Institute Working Paper No. 64. (PDF)

Van Notten, Michael. 2005. “The Law of the Somalis: A Stable Foundation for Economic and Social Development in the Horn of Africa.” Trenton NJ: Red Sea Press.


7 comments:

Anonymous said...

davvero interessante Pax, davvero.

Qui is parla di fatti "concreti"

Blessed be

Anonymous said...

"Si fece preparare dal fabbro Efesto una mela d'oro, su cui stava scritto καλλιστι – “al più giusto.” Socchiuse quindi la porta e fece rotolare la mela dorata nel salone della festa. In men che non si dica, gli dei si misero a lottare per l'assegnazione della mela. La mela d'oro in Somalia è l'aspettativa che ci sarà presto un governo centrale. Finchè c'è tale aspettativa, i clan devono combattere per il suo controllo."

Pax! Santa! AOH! Kallisti.. Al più giusto???

Paxtibi said...

L'ho visto, l'ho visto...

Ma non ho voluto correggerlo perché si sarebbe perso il senso dell'esempio: la storia del pomo d'oro in fondo descrive la rivalità fra donne...

:-)

Anonymous said...

Ah ecco, meno male l'ha notato pure Ashoka...
più che descrivere la rivalità fra donne la spiega.

Complimenti per l'interessantissimo post

Anonymous said...

Ho messo un link a questa traduzione sul mio blog. Spero non ti dispiaccia. Grazie e a presto

Paxtibi said...

Figurati gg, mi fa piacere. Mi hai anzi dato l'occasione di scoprire il tuo blog, me lo leggerò con calma.

Anonymous said...

Non so. Questi esempi mi pare lascino un po' il tempo che trovano, perché si rifanno a contensti specifici e non elevabili a paradigma. Il discorso mi sembra molto complesso. Provate a goooooooglare "kanun".

Ciao,

carlooooooooooogle