Thursday, September 27, 2007

La sconfitta degli onesti - Update

Così, a quanto pare, la notizia del pensionato di Cagliari costretto a rubare era una bufala. E dire che avevo controllato diverse fonti prima di scrivere il pezzo, ma a quanto pare la notizia era già stata rilanciata da tutto l'universo mediatico e dall'intera blogosfera. Evidentemente, a tutti è parsa una notizia altamente simbolica e rappresentativa del momento che stiamo vivendo.

Rimedio riportando alcune notizie meno recenti (ma più affidabili) sulla stessa lunghezza d'onda, per ribadire che i concetti espressi nel mio post continuo a ritenerli validi.
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“Ci chiede aiuto gente disperata rischiamo un disastro sociale”

Antonio Lombardi, direttore tecnico del Caf Cgil del centro Italia, che produce 280mila dichiarazioni fiscali l’anno, è durissimo contro gli effetti collaterali dell’offensiva fiscale del governo.

Ricevete molte proteste?

Moltissime, e purtroppo non siamo in grado di seguirle. Da noi viene gente letteralmente disperata. Se il governo non corregge subito il tiro sarà un disastro sociale. [...]

Chi sono le persone disperate?

Un esempio tra tanti: un pensionato riceve la notifica che gli è stata ipotecata casa, con minaccia di vendita se non paga 10mila euro di tasse arretrate, canoni tv, Ici e vecchie multe.

Se non li ha?

Può solo chiedere di rateizzare, di solito in 6 o 12 rate mensili o bimestrali. Decide il funzionario della riscossione.

Rate da 500 o mille euro l’una…

Pesantissime. Va in banca, ma lì vedono subito che ha la casa ipotecata e non gli prestano un euro. Allora cede il quinto della pensione, come gli ha concesso il governo. E non arriva più a fine mese.

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A Milano tornano i “libretti del pane”
«Tutto è cominciato - dice il fornaio Eraldo - circa un anno fa. I libretti del pane erano spariti già quando nel forno c´era mio padre, nei primissimi anni '50. Poi si sono fatte vive le prime signore. "Signor Eraldo, ho dimenticato i soldi a casa, posso pagare domani?". Si sa, nei negozi come il nostro si viene per fare la spesa ma anche per fare due chiacchiere. E poi c´è confidenza, non siamo in un supermercato dove al massimo dicono buongiorno o buonasera consegnando lo scontrino. Con alcuni clienti ci conosciamo da trent´anni. E così salta fuori la verità. C´è la signora che racconta di non avere più un soldo in tasca. C´è il pensionato che mi spiega che, con cinquecento euro al mese, non sa più dove sbattere la testa. Duecento euro fra luce, gas, telefono, Ici e tutto il resto. Con i 300 che restano, deve vivere con 10 euro al giorno. Un minimo inconveniente, come un tubo rotto o l´assicurazione da pagare, e non restano nemmeno i soldi per il pane. E allora fanno il debito, giorno dopo giorno. Io segno tutto nel libro, e al cliente consegno lo scontrino. Alcuni lo conservano per fare i conti, ma i più si fidano di me».

Fa impressione, il libro dei debiti del forno Pizzochero. Si capisce che anche qui, in questo pezzo di città senza case popolari e dove pochissimi non hanno la casa in proprietà, c´è chi vive giorni e giorni senza un euro nel portafogli.

«Signor G.: 0,51. Signora F.: 1,05. Signor M.: 0,60».
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Alla Caritas per un tozzo di pane

Le pensioni non aumentano allo stesso ritmo dei prezzi e così cresce il numero degli anziani che si rivolgono agli sportelli della Caritas alla ricerca di un aiuto, soprattutto di un sostegno finanziario. “Il fenomeno lo toccano con mano - afferma don Livio Corazza, direttore dell’istituzione diocesana - soprattutto le Caritas parrocchiali, alle quali si rivolge un sempre maggiore numero di anziani che chiedono un aiuto perché non arrivano a fine mese con lo stipendio erogato dall’Inps”.

Si tratta, in particolare, di donne che vivono da sole, con l’unico reddito rappresentato magari dalla pensione di reversibilità del marito e che si arrangiano con l’aiuto dei parenti o perché non devono pagare l’affitto. “Quando per particolari eventi - sottolinea don Livio - le spese aumentano, allora vanno subito in difficoltà, trovando nelle parrocchie un punto di riferimento”.

Tanti i casi di anziani che chiedono un sostegno finanziario perché non riescono a pagare le medicine o i trattamenti che devono effettuare dopo aver subito una malattia. Un problema sociale che spesso non emerge, perché in Friuli è ancora radicato l’orgoglio personale. Non si chiede aiuto agli altri e, spesso, si risparmia anche sui beni essenziali pur di non dimostrare di essere poveri.

3 comments:

Anonymous said...

Quantomai curioso ma allo stesso tempo indicativo che libertari e neomarxisti contemporaneamente portino avanti le stesse battaglie e si interessino delle stesse questioni:

http://ripensaremarx.splinder.com/post/14034775

Un saluto Pax,

carloooooo

Pike Bishop said...

Da Repubblica:
Letta la notizia si muove anche il Comune, per trovare l'anziano e aiutarlo.

Solo lui? E perche'? O piuttosto l'intenzione e' quella di fargliela pagare cara a tutti, specie al commerciante?
Infatti:

"Abbiamo scatenato gli assistenti sociali [sic!] battendo a tappeto le varie circoscrizioni...

Cry Havoc and unleash te Dogs of War...
Ma ci sono persone efficienti li' a Cagliari:

Abbiamo controllato sugli elenchi telefonici e perfino all'anagrafe. Zero assoluto, mai esistiti i signori Fenudo", dice l'assessore Anselmo Piras.

Ma no! Che arguzia, i novelli Sherlock Holmes, hanno PERSINO controllato all'anagrafe!!!

E chiedere al cronista dell'"Unione Sarda" di contattare le sue fonti, magari? No, naturalmente le notizie che non piacciono sono false, elementare, Watson.

Non che magari tutti i personaggi della vicenda vogliono evitare il can-can e le relative rotture di c....?
Figli di ..., per me la notizia e' ancora verosimile.

Paxtibi said...

No, c'è stata anche la smentita dell'Unione Sarda:

http://tinyurl.com/yumrc5