Saturday, October 27, 2007

Ian Smith, il partigiano Johnny, Mugabe

A Laputa pare ci siano problemi, il dispaccio telepatico è più stringato del solito, ma come al solito interessante. Si tratta di alcuni appunti sullo Zimbabwe, di quando ancora si chiamava Rhodesia e Mugabe poteva soltanto sognare i metodi per la trasmutazione del granaio d'Africa in una specie di ground zero alimentare.
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Di Giovanni Pesce


Anni fa lo Zimbabwe era chiamato South Rhodesia ed era stato governato dal 1965 al 1980 da tale Ian Douglas Smith.

Era una ex-colonia britannica così chiamata “in memoria di” di Sir Cecil Rhodes, (1853-1902) uomo che aveva fatto delle concessioni mineraria lo scopo della sua vita; non per nulla l’impresa monopolista della produzione dei diamanti “De Beers” è stata fonadata da Cecil.

Ian Smith, nativo della Rodesia, durante la WWII aveva fatto parte della RAF e:
…., il 22 giugno 1944, al ritorno da una missione a caccia di convogli e treni, il suo Spitfire fu colpito dalla contraerea e dovette paracadutarsi sulle montagne a nord di La Spezia. Dopo una serie di fortunate fughe in cui riuscì ad evitare la cattura, incontrò un contadino italiano che lo condusse al sicuro in una caverna vicino a Vallescura e, anche se gli fu offerto rifugio da un ricco italiano proprietario di un mulino, preferì unirsi ai partigiani e partecipare alle loro operazioni per i successivi cinque mesi. In quel periodo incontrò un prigioniero di guerra inglese evaso ed insieme ad altri tre fuggiaschi, marciarono a nord oltre le alpi per unirsi alle forze americane nel sud della Francia. Dopo un'ardua prova di 23 giorni, durante i quali soffrì anche il congelamento dei piedi, raggiunsero le linee americane.

La missione di Ian era uno “strafing” dalla valle del Po al Basso Piemonte; sulla stazione di Alessandria fu colpito dalla contraerea tedesca e decise di rientrare in Corsica ma, peggiorando le condizioni del velivolo, preferì lanciarsi in una zona collinosa (località Valle Scura della frazione S.Pietro d’Olba, del comune di Urbe-SV) dove la presenza partigiana garantiva una significativa probabilità di aiuto.
Il wealthy Italian milliner era un tale Gianni Pesce (omonimo, ndr) di Tiglieto (Ge) e i partisans erano le formazioni “azzurre” quelle composte prevalentemente da militari dell’esercito o dell’aeronautica.
Ian partecipò alla liberazione di Alba i primi giorni di Ottobre 1944 e il 23 Novembre 1944 traversò le Alpi per riunirsi alle formazioni militari alleate.
Durante la liberazione di Alba, nella stessa formazione di Ian Smith militava anche un tale Beppe Fenoglio, in seguito scrittore de “Il Partigiano Johnny”.

E’ ipotizzabile che l’idealizzazione di Ian Smith si sia stata la base per creare il personaggio del partigiano Johnny; il mulino di Johnny invece era quello di Gianni Pesce.

Il ruolo che Ian svolse in quel periodo era il collegamento con il comando alleato responsabile del Monferrato, “stecca” che a partire da marzo 1945 passò proprio a Beppe Fenoglio, in quanto cultore della lingua inglese.

Infatti il Maresciallo Alexander comandante delle operazioni militari alleate, aveva deciso di rallentare l’offensiva in Italia ed ai partigiani in montagna toccò il compito di resistere fino a primavera.

Ian Smith rientrato in Rhodesia si dedicò all’agricoltura e poi alla politica, diventando Presidente della Rhodesia nel 1965. E’ stato un governante molto discusso per via di un certo taglio con la politica inglese e per il segregazionismo ovvero un “apartheid” a favore dei bianchi.

In realtà Ian Smith aveva tagliato i legami con la British South Africa Company e stampato moneta rhodesiana così nella scena mondiale venne dipinto come un “pericoloso leader nazionalista”.

La British South Africa Company era stata creata da Cecil Rhodes avendo come riferimento la mitica Compagnia delle Indie.
Ma il peggio doveva ancora venire; il potere finanziario mondialista creò una rivolta interna ed alla fine della Rhodesian Bush War, Ian Smith stesso dovette accordarsi per consegnare, con il beneplacito mondiale, la Rhodesia nelle mani dello ZANU di Robert Mugabe.

Sic transeat gloria mundi.

4 comments:

Anonymous said...

Ian Smith era un nazista. Ora i cittadini dello Zimbabwe vivono meglio, come testimonia il fatto che nessun quotidiano ne parli, al contrario del Sud Africa dell'apartheid che finiva sempre in prima pagina.

Lo dice un articolo di Daniel Rubinski pubblicato sul "One World Today" (editore Ariel Shitstein), quindi sarà vero.

D'altra parte anche il Darfur è passato di moda, quindi probabilmente stanno meglio pure loro. E' stato sufficiente arginare l'insaziabile brama di potere del capitalismo liberista, nota causa di guerre ed oppressioni.

Giannizt said...

Gianni Pesce di Tiglieto era, assieme alla moglie Ninì, un proprietario di un mulino in Val d'Orba; quello stesso citato da Beppe Fenoglio.

Non un cappellaio.

Ciao Gianni

Paxtibi said...

Corretto. Mai fidarsi troppo dei traduttori automatici...

:-o

Anonymous said...

Un proprietario, dunque un latifondista... tutto torna!