Sunday, October 14, 2007

Amergeddon

Stuzzicato dalle notizie provenienti da Laputa, ho voluto dare un'altra occhiata ai rapporti tra potere ed ambienti religiosi dagli ideali distruttivi. Davvero curioso osservare come sembri indispensabile per chi è stato sedotto dal potere crearsi una visione mistica della realtà che ne giustifichi le azioni e le glorifichi.

Se l'esercizio della coercizione avesse davvero effetti positivi sulla società, a che pro inventarsi dei fini immateriali quanto misteriosi? Nel lungo termine saremo tutti morti, diceva quel buontempone di Keynes, questi gli hanno creduto e hanno spostato l'obiettivo delle loro politiche oltre la vita.

Twilight zone.
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Armageddoniti Americani

Di Jon Basil Utley


Le fantasie utopiche hanno a lungo immobilizzato la razza umana. Tuttavia oggi una fantasia molto più rara è diventato popolare negli Stati Uniti. Milioni di americani, il popolo più ricco della storia, covano un desiderio di morte. Sono i nuovi “armageddoniti,” fondamentalisti evangelici che sono passati dal prevedere l'Armageddon al tentare di causarlo realmente.

La maggior parte dei giornalisti hanno difficoltà a prendere seriamente il fatto che dieci di milioni di americani, riempiti di fantasie di vendetta e di potere, bramano per lasciare un mondo che disprezzano. Questi armageddoniti credono che a loro soltanto spetti un passaggio rapido e gratuito e che saranno quindi “rapiti” in paradiso, senza che siano necessarie buone azioni, senza neppure un giorno del giudizio. Ironicamente, condividono questa fantasia utopica con un gruppo che castigano spesso, vale a dire i musulmani fondamentalisti che credono che morire in battaglia comporti anche l'accesso diretto al cielo. Per gli armageddoniti, tuttavia, non ci sono vergini in attesa, ma concordano con i musulmani sul fatto che non ci saranno “né alcolici, né bar,” per usare le parole di una famosa canzone di Gaither Singers.

Questi ultimi-giornisti hanno grande influenza sulla politica estera del governo degli Stati Uniti. Sono in stretti rapporti con la direzione repubblicana. Ad un recente congresso a Washington, il leader congressuale Roy Blunt, per esempio, ha detto che il loro lavoro “fa parte del programma di Dio.” Alla stessa riunione, in cui gli oratori hanno promosso l'attacco all'Iran, l'ex capo della maggioranza alla Camera Tom DeLay ha glorificato gli “Ultimi Giorni”. In effetti l'amministrazione Bush si consulta spesso con loro sulle politiche in Medio Oriente. L'organizzatore del congresso, il reverendo John Hagee, è spesso benvenuto alla Casa Bianca, anche se la sua valutazione da parte di Ministry Watch, che valuta gli anchorman religiosi, è fra le più basse per integrità e trasparenza. Raccoglie milioni di dollari con la sua campagna in sostegno degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, inclusi molti per sé. L'ex candidato presidenziale Gary Bauer è nel suo consiglio d'amministrazione. Jerry Falwell e Pat Robertson, inoltre, hanno espresso entrambi una forte fede negli Ultimi Giorni.

I fondamentalisti americani sostennero con forza la decisione di invadere l'Iraq nel 2003. Sostengono costantemente la linea dura nelle politiche israeliane. E stanno rullando i tamburi per la guerra contro l'Iran. Grazie a questi ultimi-giornisti, la politica estera americana ha fatto rivolgere gran parte del mondo contro di noi, inclusa la maggior parte dei musulmani, quasi un quarto della razza umana.


L'inizio degli Ultimi Giorni

Il movimento evangelico, in origine, non era così concentrato sugli “Ultimi Giorni.” Piuttosto, si preoccupava del declino “morale” in America. La teoria dell'Armageddon è cominciata con i testi di un predicatore scozzese, John Nelson Darby (1800-1882). Da allora le sue idee si sono sparse in America con la pubblicazione nel 1917 della Scofield Reference Bible, che prevedeva che il ritorno degli ebrei in Palestina avrebbe determinato l'inizio degli ultimi giorni. Un bestseller degli anni '70, The Late, Great Planet Earth, diffuse ulteriormente questo messaggio. Ma il movimento non aveva ancora fatto uno sforzo cosciente per influenzare la politica estera finché Jerry Falwell non si recò a Gerusalemme e i libri Left Behind diventarono bestseller.


Lo scrittore cristiano conservatore Gary North stima il numero di armageddoniti in circa 20 milioni. Molti di loro nutrono una fede estatica nel potere purificante della violenza apocalittica. Sono nel 30% e oltre degli americani che credono che la fine del mondo stia arrivando. Gli armageddoniti possono essere una minoranza degli evangelici, ma hanno leader influenti e controllano 2.000 stazioni radiofoniche principalmente religiose fondamentaliste.

Anche se poco seguiti in America, gli armageddoniti attirano l'attenzione dei musulmani all'estero. Nel 2004, per esempio, ho partecipato al Quinta Conferenza sulla Democrazia in Qatar con i capi musulmani da tutto il Golfo Arabo. In quella sede, lo zio del re di Giordania ha dedicato il suo intero discorso alla minaccia del potere degli armageddoniti sulla politica estera americana.


La politica estera degli armageddoniti

La fede della lobby armageddonita, conosciuta
anche come dispensazionalista, proviene dal Libro delle Rivelazioni, che Martin Lutero relegò ad un'appendice quando tradusse la Bibbia perché l'immagine di Cristo in esso contenuta era decisamente in contrasto con il resto della Bibbia. Gli armageddoniti adorano un Cristo vendicativo e torturatore di assassini. Inoltre citano frequentemente un passaggio biblico in cui Dio favorisce coloro che favoriscono gli ebrei. Ma elogiano soltanto gli ebrei che fanno la guerra, non quelli che si battono per la pace. Per esempio, si opposero vigorosamente al primo ministro israeliano assassinato Yitzhak Rabin, che promosse gli accordi di pace di Oslo.

Sulla base di questa interpretazione biblica, gli armageddoniti sostengono con veemenza che l'America deve proteggere Israele e incoraggiare i suoi insediamenti in Cisgiordania per aiutare Dio a completare i suoi piani. Il ritorno degli ebrei in Palestina è centrale nella loro visione profetica, che lo vedono come il punto critico verso la battaglia finale, l'Armageddon e la vittoria dei giusti sugli adoratori di Satana. Ci sono un paio di contraddizioni interne in questa profezia, come la presenza di cristiani che già vivono in Terra Santa e il ruolo degli ebrei nella dispensazione finale. Nel primo caso, Jerry Falwell, Pat Robertson ed altri capi della destra religiosa hanno provato a fingere che i cristiani già in Terra Santa semplicemente non esistano. Per quanto riguarda gli ebrei, devono diventare cristiani “rinati” per evitare l'ira di Dio (o, secondo certi armageddoniti, un patto separato con Dio farà guadagnare agli ebrei un paradiso separato).

Tutti gli altri – buddisti, musulmani (naturalmente), indù, atei e così via – è invece previsto che muoiano nella Tribolazione che accompagnerà l'Armageddon. Come descritto nella serie bestseller Left Behind, questo tempo di miseria umana si conclude con Cristo che allora governerà un paradiso in terra per mille anni.

Gli armageddoniti conoscono poco del mondo esterno, che immaginano minaccioso e impregnato di tentazioni sataniche. Sono grandi sostenitori della politica estera unilaterale di Bush. Per esempio, amano John Bolton. Sono stati i principali sostenitori dell'attacco all'Iraq. E, con rare eccezioni, sono rimasti notevolmente silenziosi, se non a favore, sulla tortura dei prigionieri di guerra (soltanto con la nuova direzione l'Associazione Nazionale Evangelica ha infine condannato la tortura nel maggio 2007). Il loro supporto al senatore Joseph Lieberman (I-CT) e dell'ex sindaco di New York Rudy Giuliani indica che considerano il proseguimento aggressivo della guerra in Medio Oriente (per contribuire ad accelerare l'apocalisse) più importante dei programmi domestici di questi politici socialmente liberali.

Su altri aspetti di politica estera, sono violentemente contro il prossimo Trattato della Legge dei Mari, in effetti contro ogni trattato che potrebbe circoscrivere il potere degli Stati Uniti di agire indipendentemente. Vogliono che gli immigrati illegali vengano espulsi e si oppongono ad altra immigrazione. Temono lo sviluppo della Cina. Disprezzano gli europei per non essere abbastanza bellicosi. L'ONU entra preminentemente nei loro timori e i libri Left Behind presentano il suo segretario generale come l'Anticristo. Sul piano nazionale, sostengono fortemente il Patriot Act e tutte le azioni del presidente Bush, legali o illegali.


Armageddoniti e fascismo

L'autore ed ex reporter del New York Times Christopher Hedges sostiene che la visione e la dottrina degli armageddoniti tendono verso il fascismo. Nel suo libro American Fascists, Hedges mette a fuoco la loro obbedienza alla direzione, i loro sentimenti di umiliazione e vittimismo, l'alienazione, il loro sostegno al governo autoritario e il loro disinteresse per i limiti costituzionali sul potere di governo. Il loro era in origine un movimento difensivo contro la società democratica liberale, specialmente contro l'aborto, la desegregazione nella scuola ed ora la globalizzazione, che vedono come insidia per le loro comunità e famiglie, i loro valori e la loro vita. Il loro fondamentalismo è molto soddisfacente e, scrive Hedges, “sono terrorizzati di perdere questo nuovo, mistico mondo di segni, meraviglie e certezza morale, di tornare al vecchio mondo della disperazione.”


Hedges, un laureato della Divinity School di Harvard, nota inoltre come i fondamentalisti siano abbastanza selettivi. Non prendono letteralmente la Bibbia quando devono giustificare la schiavitù o che i bambini che maledicono un genitore devono essere giustiziati. Il movimento è inoltre molto maschilista, dando agli uomini poveri un percorso per ristabilire la loro autorità in ciò che percepiscono come una femminizzazione eccessiva della cultura. Le immagini di Gesù lo mostrano spesso con muscoli massicci, mentre impugna una spada. Gli uomini cristiani sono ritratti come potenti guerrieri.

L'irrefrenabile potere e il sostegno alla guerra degli armageddoniti ha suscitato una certa resistenza da parte di altri fondamentalisti, ma si tratta di una minoranza. Il teologo Richard Fenn scrive che “la complicità silenziosa (delle chiese tradizionali) con la retorica apocalittica si trasformerà presto in collusione con i programmi di genocidio di ispirazione religiosa.” La loro “religione” desiderosa di morte è in realtà anti-cristiana e dovrebbe essere sfidata apertamente dai cristiani tradizionali.

Le prossime elezioni probabilmente allenteranno la loro presa sulla Casa Bianca. Tuttavia, i loro legami crescenti con il complesso industrial-militare rimarranno. L'esposizione del loro desiderio di guerra come importante minaccia in America e nel mondo può davvero diventare distruttiva per loro come lo furono le famose Scopes trial negli anni '20. Ma questo accadrà soltanto se gli americani diventeranno preoccupati quanto gli osservatori stranieri per l'influenza degli armageddoniti.

2 comments:

Anonymous said...

la chiamano sindorme di sansone. In napoletano questa sindrome viene anche enunciata con il detto:"merda per me merda per la francia", riferita al decennio francese. In ogni caso sarà il segno della fine dei tmpi(sic), l'esasperazione che porta alla voglia di distruzione. Potrebbero però evitare di addurre dio ogni qualvolta torna "utile"...same old story

Anonymous said...

Ottimo Pax.

Questo aspetto della società americana è troppo sottovalutato e trattato con eccessiva sufficienza.

Eppure, possono essere molto pericolosi, anzi, lo sono stati e lo sono tuttora.

Blessed be