Wednesday, April 2, 2008

Il mito del giusto prezzo #3

Interventismo

Dire che queste idee sono state trascurate è una colossale minimizzazione. La storia del pensiero economico è la storia del tentativo da parte dei gruppi di interesse particolare e delle bambinaie del governo di fissare o regolare i prezzi delle merci e dei servizi. Qui siamo quattrocento anni più tardi negli Stati Uniti d'America – il gran bastione del capitalismo e dei mercati liberi – e cosa vediamo? Non vediamo altro che interventismo, che, come Mises ci ricorda, “è un metodo per la trasformazione del capitalismo in socialismo in una serie di passi successivi.” [32] Eccone alcuni esempi.

Lo Stipendio Minimo

Il Congresso ha recentemente aumentato lo stipendio minimo federale perché, nella sua infinita saggezza, ha deciso che il prezzo giusto per il lavoro è un minimo di 5.85$ l'ora. Tuttavia, il Congresso ha già deciso che il suo prezzo giusto per il lavoro sarà ingiusto il 24 luglio di quest'anno, rendendo necessario un nuovo stipendio minimo di 6.55$ l'ora. E con precisione econometrica, quella somma è già stata decretato che sarà ingiusta il 24 luglio dell'anno successivo, e aumenterà nuovamente a 7.25$ l'ora.

Non è necessario essere un economista per vedere gli effetti nocivi della legge dello stipendio minimo. È un fatto innegabile che il costo del lavoro negli affari crescerà. Questo risulterà in una diminuzione dei profitti a meno che i maggiori costi possano venir compensati aumentando i prezzi. Se questo non è possibile, allora le imprese saranno forzate ad uscire dal mercato o a vivere con un margine di guadagno più basso.

Ma non sono solo le imprese ad essere danneggiate dallo stipendio minimo. Innalzando barriere di ingresso per i non qualificati ed i non istruiti, esso causa disoccupazione.

Ed ancor più importante dell'argomento economico contro lo stipendio minimo è il fatto che tali leggi violano la libertà di contratto. Infrangono il diritto di un datore di lavoro e di un impiegato di scegliere l'accordo sullo stipendio che preferiscono. Le leggi sullo stipendio minimo inoltre promuovono la nozione che il governo è responsabile del nostro benessere e e della nostra prosperità.

Sostegni al prezzo dello zucchero

Il Congresso ha fatto gli straordinari per assicurarsi che i produttori di zucchero degli Stati Uniti ricevessero un giusto prezzo per il loro prodotto. Con l'eccezione di un breve periodo quadriennale alla conclusione del diciannovesimo secolo, gli Stati Uniti hanno mantenuto dei dazi su tutto lo zucchero importato dal 1798. Dalla loro re-imposizione nel 1894, queste tariffe sono rimaste per il solo scopo di sostenere l'industria saccarifera domestica.

La combinazione di basse quote di importazione, di alte tariffe, di assegnazioni di vendita, di prezzi elevati e dell'accesso a prestiti riservati ha reso la lavorazione dello zucchero negli Stati Uniti un dolce affare. Il risultato di tutto questo è un prezzo artificialmente elevato per lo zucchero – da due a quattro volte il prezzo dello zucchero venduto sul mercato mondiale. Nel quadro del programma di prestiti riservati, se il prezzo di mercato dello zucchero manipolato dal governo cade sotto il tasso di prestito fissato a 0.18$/lb per lo zucchero di canna o 0.22$/lb per lo zucchero di barbabietola, allora i raffinatori possono vedersi confiscato il loro zucchero come rimborso del prestito.

La banda di ladri nel Congresso che accettano 2 - 3 milioni di dollari in regalo ad ogni elezione congressuale dai loro padrini dell'industria saccarifera sta costando ai consumatori americani centinaia di milioni di dollari l'anno attraverso prezzi più alti non solo sullo zucchero, ma su qualsiasi cosa fatta con lo zucchero. I contribuenti vengono inoltre fregati quando i prestiti riservati sono rimborsati in zucchero, che deve a quel punto essere immagazzinato e quindi utilizzato in qualche modo.

Ma perché fermarsi allo zucchero? Perché non pancetta affumicata e uova o fegato e cipolle? I produttori di questi articoli non sono autorizzati ad un giusto prezzo per le loro merci? Perché la protezione speciale per lo zucchero? È lo zucchero essenziale per la sicurezza nazionale?

Speculazione

Le leggi sulla speculazione si basano sulla fallacia che ci sia un giusto prezzo per ogni bene e servizio ed ancor più durante il maltempo o alcuni stati d'emergenza proclamati dal governo. La Camera degli Stati Uniti ha passato l'ultima legge federale di prevenzione della speculazione [33] l'anno scorso. Questa proposta di legge renderebbe “illegale durante un periodo dichiarato dal presidente come emergenza energetica vendere benzina o qualunque altro distillato del petrolio ad un prezzo che: (1) è irragionevolmente eccessivo; o (2) indica che il venditore sta ingiustamente traendo vantaggio dalle circostanze di un'emergenza per aumentare i prezzi irragionevolmente.”

Secondo gli statuti del mio stato (Florida): è illegale durante lo stato d'emergenza dichiarato dal governatore “per una persona o la sua o il suo agente o impiegato affittare o vendere o offrire in locazione o vendita ad un prezzo irragionevole all'interno della zona per cui lo stato d'emergenza è stato dichiarato, ogni prodotto essenziale compresi, ma non limitandosi a, rifornimenti, servizi, provvigioni, o attrezzature necessari per uso o consumo come risultato diretto dell'emergenza.” [34]

E come lo stato della Florida determina che un prezzo sia irragionevole? Semplice. Secondo gli statuti della Florida, titolo 33, cap. 501, sez. 160:
L'importo addebitato rappresenta una disparità lorda fra il prezzo della merce o l'affitto o prestito di ogni unità abitativa o di immagazzinamento che sia oggetto di offerta o transazione ed il prezzo medio a cui tale merce o unità abitativa o di immagazzinamento sono stati affittati, prestati, venduti, o sono stati offerti per affitto o vendita nel corso del commercio usuale durante i 30 giorni immediatamente prima di una dichiarazione di uno stato d'emergenza, e l'aumento nell'importo addebitato non è attribuibile ai costi supplementari incontrati in relazione all'affitto o la vendita della merce o l'affitto o il prestito di ogni unità abitativa o di immagazzinamento, o a tendenze del mercato domestico o internazionale; o l'importo addebitato all'ingrosso eccede il prezzo medio a cui lo stesso o una merce simile era prontamente ottenibile nell'area commerciale durante i 30 giorni immediatamente precedenti una dichiarazione di stato d'emergenza e l'aumento nell'importo addebitato non è attribuibile ai costi supplementari incontrati in relazione all'affitto o la vendita del prodotto o l'affitto o il prestito di ogni unità abitativa o di immagazzinamento, o a tendenze del mercato nazionale o internazionale. [35]
Sono stato accusato di usare frasi lunghe in alcuni dei miei articoli, ma questa era una frase di 196 parole.

Ma se pensate che sia stato giusto che qualcuno aiuti un abitante della Florida durante uno stato d'emergenza offrendogli le merci ed i servizi ad un prezzo più basso del prezzo di mercato, ripensateci. È un crimine in Florida offrire merci e servizi da vendere al pubblico durante l'emergenza a meno che non si sia in possesso di una licenza di commercio della Florida.

Ancora peggio. Ci può essere speculazione quando non c'è alcun stato d'emergenza. Il Dipartimento per l'Energia degli Stati Uniti mantiene un sito web [36] con un “Formulario di Vigilanza del Prezzo del Gas.” Poiché il Dipartimento per l'Energia è “molto interessato circa l'effetto dei prezzi della benzina sulle famiglie americane,” sta lavorando, non soltanto per occuparsi delle “questioni del rifornimento,” ma anche per “assicurarsi che le famiglie americane vengano trattate ragionevolmente.”

Così, se non sapete niente su domanda ed offerta, capacità delle raffinerie, futures della benzina, surplus di produzione mondiale e prezzo di un barile di petrolio greggio, ma credete che ci possa essere speculazione, siete incaricati dal Dipartimento per l'Energia di “prendere contatto con le vostre autorità locali e di compilare il formulario sottostante.”

Chiunque con un minimo di senso economico sa che la speculazione non è altro che addebitare quello che il mercato può sopportare. Le leggi sulla speculazione violano i diritti di proprietà dei proprietari delle risorse, ostacolano la capacità di segnalazione del sistema dei prezzi, contribuiscono alla cattiva allocazione delle risorse e causano scarsità.

Dumping

Le leggi di antidumping sono fra i tentativi più illogici dei governi di mantenere un giusto prezzo per un bene perché, piuttosto che essere interessate alla protezione del consumatore dai prezzi elevati, le leggi di antidumping puniscono i produttori stranieri per aver osato offrire prezzi bassi ai consumatori. Così, secondo gli economisti di governo, il giusto prezzo di un bene può in realtà essere un prezzo più alto di quello che qualcuno è disposto a pagare.

Un fornitore straniero è accusato normalmente di dumping quando il prezzo di un prodotto che egli esporta ad un altro paese è minore del costo di produzione del prodotto o del prezzo che addebita nel suo paese. Le leggi di antidumping sono ancor più insidiose del dubbio concetto di vendita sottocosto. Una ditta straniera può essere accusata di dumping e deve pagare dazi antidumping, per il crimine di provare a competere nel mercato degli Stati Uniti.

Le leggi di antidumping non sono progettate per proteggere il pubblico, sono progettate per proteggere i produttori nazionali dalla concorrenza straniera. Sono solo una altra forma di protezionismo per assicurare che ditte selezionate degli Stati Uniti ricevano i prezzi giusti per le loro merci. E chi decide quali sono questi prezzi giusti? Le ditte, con tutti i membri del Congresso che possono corrompere o altrimenti convincere. Dal momento che molte tariffe vengono gradualmente ridotte o eliminate, le leggi di antidumping permettono che le nazioni predichino il libero scambio mentre si esercitano nel protezionismo. Come la rimozione delle tariffe e la pratica di libero scambio reale (in contrasto con il commercio controllato dal governo), l'eliminazione delle leggi di antidumping risulta nell'aumento della concorrenza, che conduce a prezzi più bassi per i consumatori, a metodi di produzione più efficienti, ed a maggiore innovazione.

Usura

Niente nella storia ha provocato più tentativi da parte dei governi di stabilire un giusto prezzo della questione dell'usura. Eticamente, l'usura è un tasso di interesse esorbitante. Legalmente, l'usura è un tasso di interesse illegale. Ma in quello che oggi è visto come il suo senso arcaico o obsoleto, l'usura è semplicemente il prezzo dell'interesse caricato su un prestito per la mancanza dell'utilizzo del denaro e per il rischio di perderlo. Quindi, abbiamo questa distinzione artificiale fra usura e interesse.

Cominciando con la proibizione nel quarto secolo contro l'interesse caricato dal clero su un prestito, l'usura di ogni genere venne condannata quasi universalmente durante il Medio Evo. Caricare dell'interesse su un prestito veniva considerato come un furto. Non sorprendentemente, gli usurai – cioè, chi presta denaro – erano disprezzati. Nella Divina Commedia Dante mise gli usurai nel settimo girone dell'inferno con i blasfemi ed i sodomiti. Tommaso d'Aquino, purtroppo, nonostante le “intrinseche contraddizioni” [37] nella sua trattazione dell'usura, contribuì notevolmente all'“irrazionalità” e al “completo nonsense” [38] che hanno caratterizzato la dottrina medioevale dell'usura. La distinzione fra usura e interesse apparve a causa del tentativo di aggirare la condanna medioevale dell'usura. Come Rothbard spiega: "i giuristi ed i teologi hanno dovuto impegnarsi in abili ed ingegnose contorsioni di ragionamento per fare delle eccezioni nella proibizione ed accomodare la crescente pratica di prestare denaro e di caricare interesse su un prestito.” [39]

Anche se Lutero condivise l'avversione scolastica per l'usura, al riformatore francese Giovanni Calvino è spesso accreditato la liberazione del mondo dalle catene dell'usura medioevale. Calvino, tuttavia, non era Claudius Salmasius, un calvinista olandese del diciassettesimo secolo che ha “l'onore di mettere la parola fine alla proibizione dell'usura.” [40] Calvino temperò la sua accettazione dell'usura con alcune qualificazioni: l'usura non dovrebbe essere presa dal povero, nessuno dovrebbe dedicarsi all'usura come sua forma di occupazione, l'usura dovrebbe esercitarsi con equità e carità. Il problema con l'ultima condizione di Calvino è evidente: quale tasso di interesse è giusto e caritatevole? In altre parole: Qual è il prezzo giusto dei soldi presi in prestito? Ed una volta che un tasso di interesse giusto è determinato, chi deve regolare la sua applicazione? Come, lo stato, naturalmente. Ecco perchè c'era un tetto sui tassi di interesse nella Ginevra di Calvino. Ed ecco perché tutti i cinquanta stati regolano i tassi di interesse nel ventunesimo secolo.

Dire che l'usura è un'area complessa della legge è una dichiarazione tremendamente incompleta. Le leggi variano ampiamente da stato a stato. Secondo gli statuti della Florida:
Sarà usura ed illegale per chiunque, o per ogni agente, ufficiale, od altro rappresentante di chiunque, riservare, caricare, o prendere per qualsiasi prestito, anticipo di denaro, linea di credito, tolleranza per fare rispettare la raccolta di qualsiasi somma di denaro, o altro obbligo, un tasso di interesse maggiore dell'equivalente del 18 per cento l'anno di interesse semplice. [41]
Anche se lo stato della Florida non conosce davvero quale dovrebbe essere il prezzo giusto per il denaro preso in prestito, sostiene di sapere che il tasso massimo di interesse che può essere caricato è il 18 per cento. Un aumento in questa quantità di una minima percentuale renderebbe il tasso ingiusto e sottoporrebbe il prestatore a pene criminali.

E qual è la base di questo tasso? Non è basato sul tasso preferenziale, sul tasso dei fondi monetari federali, sul tasso di sconto, o sul tasso LIBOR. Non è basato sul tasso dei buoni del Tesoro degli Stati Uniti, delle banconote, o delle fatture. Non è basato sul tasso del mercato. Non è neppure basato su qualche media storica. Il tasso massimo è il 18 per cento perché gli avvocati, gli economisti ed i legislatori impiegati dallo stato della Florida dicono così, ecco perché. Tuttavia, se uno attraversa il confine con l'Alabama, il tasso cade all'otto per cento. Ciò che è giusto in Alabama è ingiusto in Florida.

Il caso contro le leggi sull'usura è stato fatto per centinaia di anni. In Gran Bretagna, Jeremy Bentham scrisse una difesa dell'usura nel 1796 in cui propose sensatamente che
nessun uomo di età matura e dalla mente sana, che agisca liberamente e con gli occhi aperti, deve essere ostacolato, guardando al suo vantaggio, dal fare un tale affare, per ottenere del denaro, come considera giusto: né (che è una conseguenza necessaria) alcuno ostacolato dal fornirglielo, su qualunque termine considera adeguato. [42]
Il poeta americano William Cullen Bryant scrisse una potente critica delle leggi sull'usura nel 1836. Qui precisa quello che gli autori della Legge di Reinvestimento della Comunità avrebbero dovuto realizzare:
C'è un intrinseca ed ovvia differenza fra i mutuatari, che non soltanto giustifica ma assolutamente richiede, da parte di un uomo prudente disposto ad alleviare i desideri dei candidati, un tasso di interesse molto diverso. Due persone possono difficilmente presentarsi in circostanze precisamente uguali per sollecitare un prestito. Un uomo è prudente; un altro è impetuoso. Uno è un serio calcolatore, sobrio nei suoi punti di vista e freddo nel suo temperamento; un altro è visionario ed entusiastico. Uno ha tangibile sicurezza da offrire; un altro nient'altro che una disinvolta promessa. Chi dirà che prestare dei soldi a queste diverse persone valga in ogni caso un premio uguale? [43]
E come Rothbard ha precisato, prestare denaro è un commercio nel mercato come gli altri: “se il numero degli usurai si moltiplica, il prezzo del denaro o dell'interesse sarà abbassato dalla concorrenza. Così, se non vi piacciono gli alti tassi di interesse, più usurai ci sono e meglio è!” [44]

Lo Stato

Ho sostenuto che, in assenza di frode – non in assenza di ignoranza, di pigrizia, di avidità, o di stupidità – non soltanto qualsiasi prezzo su cui si siano accordati un aspirante compratore e un aspirante venditore è il giusto prezzo, questo da solo è ciò che rende giusto il prezzo. Un giusto prezzo per un articolo non esiste indipendentemente da una transazione fra il compratore ed il venditore. È sia impossibile che immorale che un qualsiasi organo di governo istituisca, regoli, controlli, o suggerisca quale sia un giusto prezzo. È impossibile perché lo stato non è onnisciente; è immorale perché lo stato non ha l'autorità di intervenire nel mercato.

Anche se fosse possibile stabilire il giusto prezzo delle merci e dei servizi al di fuori di una transazione di mercato, nessuna agenzia governativa o ente competente, anche con l'esercito degli economisti al servizio del governo degli Stati Uniti che ora è forte di 4.800 unità, è capace di determinare quale dovrebbe essere il giusto prezzo. Semplicemente non si può fare – a meno che, naturalmente, vogliamo attribuire l'onniscienza allo stato. E come Mises spiega: "una volta che il controllo dei prezzi è dichiarato un compito del governo, un numero indefinito di tetti dei prezzi deve essere fissato e molti di essi devono, con il variare delle circostanze, essere cambiati continuamente.” [45]

D'accordo, dice lo scettico nell'onniscienza dello stato, ma lo stato è ancora più astuto della cittadinanza. Le masse hanno bisogno della tutela del consumatore, affinché non prendano parte a ingiusti scambi non regolati e incontrollati. Abbiamo bisogno che lo stato vigili per noi e ci impedisca di prendere parte a questi scambi ingiusti, o almeno che ci avverta per tempo o ci informi in seguito. È vero, la gente si impegna volontariamente in questi scambi ingiusti, ma non si rendono conto che sono ingiusti.

Ora vedo la luce: lo stato non è un dio, è solo una bambinaia. Ma lo stato è uno strano tipo di bambinaia. È l'unica bambinaia che vi obbliga ad assumerla. È l'unica bambinaia che fa come secondo lavoro il poliziotto mondiale. È l'unica bambinaia che impiega la coercizione, la costrizione, le minacce, le multe e la cattura.

Questo suscita la domanda sul ruolo dello stato. Ho sostenuto che sarebbe immorale che lo stato intervenisse nel mercato. Nell'ordine naturale delle cose, è normale commerciare con chiunque e qualunque cosa si desidera. Perchè dovrebbe essere considerato criminale se il vostro vicino interferisce con la forza con i vostri acquisto, vendite, affitti, prestiti, crediti e debiti, ma benevolo se a farlo è il governo? Si suppone che lo scopo del governo sia di proteggere la vita, la libertà e la proprietà. E come uno degli anti-federalisti ha dichiarato: "per qualsiasi governo fare più di questo è impossibile, e quelli che falliscono in questo sono in difetto.” [46 ]

Se c'è una cosa come il giusto prezzo, allora l'estensione in cui esso influenza le decisioni di valutazione di qualcuno dovrebbe essere una funzione della religione, dell'etica e della moralità – non una funzione della legge. Garantirò persino che potrebbe essere immorale in determinate circostanze fare pagare un particolare prezzo. Ma questo non significa che dovrebbe essere illegale. I vizi non sono crimini. Dire che il giusto prezzo è un imperativo morale è una cosa, ma renderlo un dispositivo legale è qualcosa di diverso che apre il letale vaso di Pandora dell'intervento del governo che non può mai esser richiuso. La separazione di stato e mercato è tanto importante quanto la separazione tra stato e chiesa.
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Note

[ 32 ] Ludwig von Mises, Planning for Freedom, 4a ed. (Grove City: Libertarian Press, 1980), 26.
[33] H.R. 1252, 110o Congresso (2007).
[34] Statuti Della Florida, Titolo 33, Capitolo 501, Sezione 160.
[35] Ibid.
[36] http://gaswatch.energy.gov.
[37] Rothbard, Economic Thought Before Adam Smith, 56.
[38] Ibid., 54.
[39] Ibid., 45.
[40] Ibid., 144.
[41] Statuti Della Florida, Titolo 39, Capitolo 687, Sezione 3.
[42] Jeremy Bentham, Defence of Usury (London: T. Payne and Son, 1787), 2.
[43] Citato in Joseph L. Blau, ed., Social Theories of Jacksonian Democracy (Indianapolis: Bobbs Merrill, 1954), 210.
[44] Rothbard, Economic Thought Before Adam Smith, 144.
[45] Ludwig von Mises, Bureaucracy (Cedar Falls: Center for Futures Education, 1983), 7.
[46] Philadelphiensis, citato in John P. Kaminski ed in Gaspare J. Saladino, eds., The Documentary History of the Ratification of the Constitution, vol. XIV (Madison: State Historical Society of Wisconsin, 1983), 351.
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Link all'articolo originale.

Prima parte:
Il mito del giusto prezzo.
Seconda parte: Il concetto biblico del giusto.
Quarta parte: L'argomento biblico per il laissez faire
Quinta parte: Conclusione

3 comments:

L'agliuto said...

Caro Pax,
questa - finora - trilogia è di estremo interesse.
Ci sto meditando su.
Anche se non ami i giochi di parole, devo dirti che il duplice senso di "usura" mi affascina, quasi che un mondo vecchio sia perciò stesso un mondo usurato. Se hai voglia, perché non dài un'occhiata
qui?
Ti consiglio di copiare l'intera pagina e di incollarla in formato "solo testo".
Ciao. Ipo

Anonymous said...

Bello e sacrosanto.
Bentornato!!

Paxtibi said...

Scusate ragazzi se non vi ho risposto ma sono molto impegnato in questi giorni e il poco tempo che mi è rimasto l'ho usato per tradurre questa pappardella (e meno male che la trovate interessante, la fatica sarà servita a qualcosa!).

Risponderò con calma nei prossimi giorni, spero.