Su precisa richiesta di un lettore, ecco la “versione ufficiale di Laputa” sulla storia della bomba atomica prontamente fornita dal nostro corrispondente dall'isola volante. E come spesso succede nei grandi massacri delle “curiose coincidenze” fanno da corollario, coincidenze tanto trascurate da noi uomini di terra quanto discusse e analizzate dagli abitanti di Laputa.
Com'è diversa la storia vista da Laputa da quella che conosciamo noi, dove tutto succede o per caso o per errore!
__________________________
Di Giovanni Pesce
La storia della Bomba atomica è abbastanza semplice:
Nella prima metà del secolo scorso, quasi tutti i paesi industrializzati si erano interessati, almeno nel solo campo accademico, alla produzione di energia atomica: Italia, Germania, USA ed altri
In quegli anni le tecniche migliori venivano sviluppate in Germania, con l’ausilio della finanza USA; non per niente il nostro Enrico Fermi aveva ottenuto nel 1924 dalla Fondazione Rockefeller una borsa di studio da utilizzare all’Università di Leida in Germania..
In quel paese vennero avviate, negli anni successivi, numerose iniziative basate sul nucleare e su varie forme di esso, coinvolgendo pure i paesi vicini: l’acqua pesante di Telemark in Norvegia e qualche produzione nel Trentino Alto Adige.
In Usa invece rimasero alla finestra in attesa di risultati; solo il 6 Dicembre 1941 (di sabato pomeriggio!) venne firmato il piano “J” che sarebbe poi divenuto famoso come progetto Manhattan. Incredibilmente la mattina dopo (domenica mattina!) i giapponesi attaccarono Pearl Harbor e il progetto atomico non ebbe ostacoli di tipo finanziario.
Il progetto USA prevedeva di arricchire l’uranio ad Oak Ridge una cittadina del Tennesse già beneficiata dei finanziamenti alla Tennesee Valley Authority di FDR.
Il progetto andò avanti con grandi difficoltà tecniche; ma dal punto di vista economico i soldi furono spesi con grande soddisfazione degli economisti keynesiani.
I tedeschi dal canto loro riuscirono a portare avanti due o tre linee di produzione atomica con la produzione di bombe nucleari piccole e medie. Il segreto del loro successo tecnico consisteva nell’uso delle centrifughe per creare l’U238 partendo dall’ U235, e a tale scopo vennero approntati dei particolari campi di lavoro.
I lavori andarono avanti e qualche bomba fu anche sperimentata e collaudata.
Luigi Romersa nell’ottobre 1944 fu invitato da Hitler ad assistere all’esplosione di una bomba “disgregatrice” sull’isola di Rugen.
I punti dolenti della bomba di Hitler erano due: c’era poco materiale fissile per bombe e non esisteva ancora un vettore aereo capace di portare “la bomba” su New York, anche se in realtà furono allestiti e sperimentati dalle officine Skoda alcuni quadrimotori adatti all’uso.
Restava il problema psicologico: l’esplosione nucleare avrebbe distrutto completamente New York?
No! Quello che avrebbe distrutto era al massimo un quartiere di una grande città: parlando di New York la bomba avrebbe distrutto solo Manhattan; e incredibilmente il progetto Usa venne rinominato proprio con il fantasioso nome “ Manhattan”!
Nell’aprile 1945 alcuni gerarchi nazisti, capeggiati da Bormann, consegnarono agli Usa tutto l’uranio arricchito tedesco che era stato accumulato, ed ottennero, in cambio, salva la vita.
Il carico di uranio arricchito, assieme ad alcuni detonatori atomici, giunse negli Stati Uniti e finalmente il governo Usa poté disporre della Bomba, adoperando a piene mani del materiale proveniente dai depositi nazisti.
FDR non era d’accordo sull’uso della bomba ma graziosamente riconsegnò l’anima al Padreterno con procedura d’urgenza il 16 Aprile 1945.
Adesso il boccino era in mano agli USA e bisognava sbrigarsi a sperimentare l’uso di quest’arma: la guerra in Europa era finita i primi giorni di maggio 1945 e non c’era occasione di fare esperimenti, però continuando il conflitto con il Giappone si sarebbe unita la sperimentazione con l’utilità delle azioni militari.
Fu pertanto chiesto ad una particolare organizzazione di preparare un elenco di città nipponiche di dimensioni simili all’isola di Manhattan; cioè 100mila persone circa in un area di 8 chilometri di diametro con qualche stazione militare da sbandierare al mondo per poi giustificare il bombardamento atomico.
Fu così che vennero scelte Hiroshima e Nagasaki.
Il copione richiedeva: un colpo una bomba una città.
Una bomba che avesse distrutto un solo quartiere di una grande città non avrebbe impressionato nessuno, ma un colpo, una bomba una città avrebbe lasciato una segno mediatico destinato a durare nel tempo.
Abbastanza semplice; no?
Com'è diversa la storia vista da Laputa da quella che conosciamo noi, dove tutto succede o per caso o per errore!
__________________________
Di Giovanni Pesce
La storia della Bomba atomica è abbastanza semplice:
Nella prima metà del secolo scorso, quasi tutti i paesi industrializzati si erano interessati, almeno nel solo campo accademico, alla produzione di energia atomica: Italia, Germania, USA ed altri
In quegli anni le tecniche migliori venivano sviluppate in Germania, con l’ausilio della finanza USA; non per niente il nostro Enrico Fermi aveva ottenuto nel 1924 dalla Fondazione Rockefeller una borsa di studio da utilizzare all’Università di Leida in Germania..
In quel paese vennero avviate, negli anni successivi, numerose iniziative basate sul nucleare e su varie forme di esso, coinvolgendo pure i paesi vicini: l’acqua pesante di Telemark in Norvegia e qualche produzione nel Trentino Alto Adige.
In Usa invece rimasero alla finestra in attesa di risultati; solo il 6 Dicembre 1941 (di sabato pomeriggio!) venne firmato il piano “J” che sarebbe poi divenuto famoso come progetto Manhattan. Incredibilmente la mattina dopo (domenica mattina!) i giapponesi attaccarono Pearl Harbor e il progetto atomico non ebbe ostacoli di tipo finanziario.
Il progetto USA prevedeva di arricchire l’uranio ad Oak Ridge una cittadina del Tennesse già beneficiata dei finanziamenti alla Tennesee Valley Authority di FDR.
Il progetto andò avanti con grandi difficoltà tecniche; ma dal punto di vista economico i soldi furono spesi con grande soddisfazione degli economisti keynesiani.
I tedeschi dal canto loro riuscirono a portare avanti due o tre linee di produzione atomica con la produzione di bombe nucleari piccole e medie. Il segreto del loro successo tecnico consisteva nell’uso delle centrifughe per creare l’U238 partendo dall’ U235, e a tale scopo vennero approntati dei particolari campi di lavoro.
I lavori andarono avanti e qualche bomba fu anche sperimentata e collaudata.
Luigi Romersa nell’ottobre 1944 fu invitato da Hitler ad assistere all’esplosione di una bomba “disgregatrice” sull’isola di Rugen.
I punti dolenti della bomba di Hitler erano due: c’era poco materiale fissile per bombe e non esisteva ancora un vettore aereo capace di portare “la bomba” su New York, anche se in realtà furono allestiti e sperimentati dalle officine Skoda alcuni quadrimotori adatti all’uso.
Restava il problema psicologico: l’esplosione nucleare avrebbe distrutto completamente New York?
No! Quello che avrebbe distrutto era al massimo un quartiere di una grande città: parlando di New York la bomba avrebbe distrutto solo Manhattan; e incredibilmente il progetto Usa venne rinominato proprio con il fantasioso nome “ Manhattan”!
Nell’aprile 1945 alcuni gerarchi nazisti, capeggiati da Bormann, consegnarono agli Usa tutto l’uranio arricchito tedesco che era stato accumulato, ed ottennero, in cambio, salva la vita.
Il carico di uranio arricchito, assieme ad alcuni detonatori atomici, giunse negli Stati Uniti e finalmente il governo Usa poté disporre della Bomba, adoperando a piene mani del materiale proveniente dai depositi nazisti.
FDR non era d’accordo sull’uso della bomba ma graziosamente riconsegnò l’anima al Padreterno con procedura d’urgenza il 16 Aprile 1945.
Adesso il boccino era in mano agli USA e bisognava sbrigarsi a sperimentare l’uso di quest’arma: la guerra in Europa era finita i primi giorni di maggio 1945 e non c’era occasione di fare esperimenti, però continuando il conflitto con il Giappone si sarebbe unita la sperimentazione con l’utilità delle azioni militari.
Fu pertanto chiesto ad una particolare organizzazione di preparare un elenco di città nipponiche di dimensioni simili all’isola di Manhattan; cioè 100mila persone circa in un area di 8 chilometri di diametro con qualche stazione militare da sbandierare al mondo per poi giustificare il bombardamento atomico.
Fu così che vennero scelte Hiroshima e Nagasaki.
Il copione richiedeva: un colpo una bomba una città.
Una bomba che avesse distrutto un solo quartiere di una grande città non avrebbe impressionato nessuno, ma un colpo, una bomba una città avrebbe lasciato una segno mediatico destinato a durare nel tempo.
Abbastanza semplice; no?
12 comments:
potrei avere qualche link o libro a supporto di queste notizie.... bomba??
che i tedeschi fossero ad un passo dalla realizzazione lo sapevo, ma che avessero già le centrifughe e sperimentato delle bombe è notizia per me nuova......
In Italiano:
LA BOMBA DI HITLER di Rainer Karlsch.
Oppure in inglese "Reich of the Black Sun ".
Esistevano almeno tre linee di produzione con procedimenti diversi per le atomiche tedesche.
Tralaltro i gruppi non si scambivano informazioni tra di loro.
Oltre all'esperimento di Rugen ci sono testimonianze ed evidenze per un'esplosione in Turingia, dove furono sperimentati gli effetti dell'esplosione su un campo di prigioneri sovietici.
Il 90 per cento, se non oltre, della bomba di Hiroshima era di produzione tedesca; in particolare uranio arricchito e detonatori.
Ciao Gianni
Ma siete proprio degli ignoranti: queste cose le abbiamo studiate tutti
a scuola in terza media!!!!
grazie mille Gianni, credo proprio che il prossimo acquisto sarà quel libro.....
l'altro libro (Reich of the Black Sun) è/era disponibile su internet.
Interessante la storia del sommergibile U234(!) che ha provveduto al trasporto del materiale nucleare sull'oceano Atlantico.
(ho un libro sull'argomento).
Interessante la storia della corazzata Indianapolis che ha provveduto al trasporto dell'atomica "amerikana" nell'Oceano pacifico e poi nel viaggio di ritorno...
E' una storia composta da una catena di episodi.
Ciao Gianni
Per i più appassionati c'è pure un articolo
"Genzai Bakudan, l'atomica giapponese"
Se non lo trovate, ne posto una copia.
trovato reich of the black sun.
ho dato appena un'occhiata mentre me lo riportavo in word (per comodità mia di lettura) e devo dire che è DAVVERO incredibile.....
Complimenti e grazie, innanzitutto.
L'articolo che citi sarebbe interessante, anche perchè del programma militare nipponico si sa davvero poco... solitamente nei centri d'indottrinamento pubblico dopo le due bombe si passa direttamente ai tarallucci e vino dell'Europa che rinasce... io ricordo solo di test fatti in Corea del Nord (ohibò) pochi giorni dopo il bombardamento nucleare e del successivo rapimento da parte della Russia (ohibò2) degli scienziati che seguivano il progetto giapponese... Al liceo ricordo di aver trovato un libro di Zeffiri a riguardo, ma non mi ero preso il tempo necessario a leggerlo con attenzione... mannaggia a me
per chi fosse interessatio, Reich of the Black Sun, una lettura DAVVERO interessante.
grazie ancora a Gianni che mi apre ogni volta nuovi scenari di indagine ;-)
Tutti i grandi storici di ogni nazione,compreso il filonazista david irving,sono stati concordi nell'affermare che la germania era
ancora abbastanza lontana dalla costruzione della bomba nel maggio
1945.L'episodio dell'isola di Rugen
non e' mai stato confermato da nessun
altro eccetto Romersa la cui appartenenza alla pletora fascista lo
rende quantomeno sospetto di parzialita':voleva dire al mondo
quanto fossero ancora potenti i camerati nazisti nell'ottobre 1944.Del resto se Hitler avesse
avuto a disposizione tale bomba,
perche' non tirarla su Londra utilizzando magari un vettore v2,le temibilissime bombe silenziose che piovvero su londra fino all'aprile 1945 e che la germania produceva ancora nella
quantita' di 400 al mese fino alla fine della guerra?
Su
ComeDonChisciotte Operazione WUWA
ci sono maggiori dettagli sul fatto.
Ho fatto pervenire a Romersa la fotocopia dell'interrogatorio di quel pilota tedesco, chiedendo spiegazioni sulla differenza di orari indicati: (Romersa dice di mattina, il pilota afferma di notte).
Non ho ricevuto commenti; purtroppo poco dopo Romersa è venuto a mancare.
L'atomica Rugen-like non è stata utilizzata su Londra perchè era un ordigno tattico, al più avrebbe distrutto un isolato.
Il risultato desiderato era un ordigno Hiroshima-like che distruggesse una città;
(un colpo, una bomba, una città).
Venne tralaltro effettuata una sperimentazione tedesca di volo di 6000 KM con un lancio di un ordigno strategico Hiroshima-like; destinazione Tunguska.
ciao Gianni
allora diciamo che quella di romersa non è l'unica voce, e che ci sono moltissimi indizi sull'esistenza e la sperimentazione di un'atomica tedesca, come peraltro risulta da una attenta lettura del testo in questione.
e diciamo pure che un sacco di gente è finita in galera con molti meno indizi.......
Post a Comment