Tuesday, July 24, 2007

Bioimbecilli

Il prossimo obiettivo dell’Ue è di portare entro il 2020 l’utilizzo di energie rinnovabili al 20% e quello dei biocombustibili al 10%.
Tra il 2005 e il 2006 la produzione europea di biocombustibili è aumentata del 60%. Ma per raggiungere gli ambiziosi obiettivi si guarda anche oltreoceano:

Gli Stati Uniti ed alcuni Paesi dell’UE guardano con attenzione alla strategia brasiliana di collocarsi come player internazionale nel settore delle energie rinnovabili. La recente visita ufficiale in Brasile del Primo Ministro italiano Romano Prodi ha incluso la firma di alcuni accordi fra l’ENI e la brasiliana Petrobras per la costruzione nel Paese sudamericano di quattro centrali per la produzione di biodiesel, per un investimento complessivo di 280 milioni di dollari.
Se è per il bene del pianeta - volevo dire di Gaia, la Madre Terra – allora saranno soldi ben spesi! Purtroppo però, come spesso accade quando si fanno progetti troppo ambiziosi, qualcosa è sfuggito ai grandi pianificatori. E se il battito d'ali d'una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo, figuriamoci cosa può provocare un'interferenza di qualche centinaio di milioni di dollari nel mercato brasiliano. Lo leggiamo sul FT:
Un impulso nella produzione dei biocombustibili derivati da mais, frumento e soia sta contribuendo a spingere verso l'alto i prezzi degli alimentari così rapidamente che il World Food Programme, l'agenzia delle Nazioni Unite incaricata di combattere la carestia, sta trovando difficoltà nell'alimentare altrettanta gente affamata come in passato.

Josette Sheeran, direttore esecutivo del WFP, ha detto in un'intervista con The Financial Times che l'aumento dei prezzi del cibo “stanno già avendo un effetto sulle operazioni del WFP” ed ha aggiunto: “c'è la comprensione che stiamo affrontando un nuovo livello di sfida.”
La saga continua: quante fesserie riusciranno a mettere in fila i nostri eroi, prima di far morire tutti di fame? Teniamo il conto (se non altro, ripensando all'intervista a Shikwati, chissà che non abbiano a giovarsene gli africani, se gli aiuti non arrivassero più...).

2 comments:

Anonymous said...

sei troppo filo-castro per i miei gusti :D
http://www.granma.cu/italiano/2007/marzo/juev29/fidel.html

Pike Bishop said...

Quando uno ha ragione su qualcosa non vuol dire a abbia sempre ragione su tutto ed il riconoscerlo non significa dargli automaticamente ragione per ogni cosa.
Fidel ha spesso ragione su molte cose, e avere la medesima opinione su le stesse cose non rende nessuno un filo-castrista.

In questo senso Castro e' piu' pericoloso di altri dittatori: e' una persona intelligente e dotata di un poderoso buon senso, il che ha indotto molte persone a ritenere erroneamente che usi la sua intelligenza ed il suo buon senso in maniera olimpica, che, ovviamente e' falso: lui fa gli interessi della sua banda, come tutti i governanti.
E' comunque meno pericoloso di un primo ministro democratico perche' molto piu' "in your face": non ci va molto a capire che e' un despota, anche perche', se si e' in gamba e si vuol governare bene il despota illuminato e' in fondo il ruolo piu' onesto da ricoprirsi.

Ovviamente tutti i despoti (e tutti i governi) andrebbero abbattuti, ma la spinta etica ed ideale di un Fidel andrebbe mantenuta, e' una qualita' indispensabile alla sopravvivenza umana, ove per uomo non si consideri solo una stupida macchina che fa delle cose, ma un individuo con una sensibilita' ed una coscienza. E se si ha un minimo di sensibilita' e coscienza si capisce subito dove questa storia del biodiesel vada a finire.