Tuesday, August 19, 2008

Il dio di carta

Money is a market phenomenon. What does that mean? It means that money developed on the market, and that its development and its functioning have nothing to do with the government, the state, or with the violence exercised by governments.
(Ludwig von Mises)
L'illusione della ricchezza senza sforzo, il consumismo sfrenato, lo spostamento di valore dal lavoro alla soddisfazione di ogni futile capriccio non sono conseguenze del mercato. Sono tutti frutti malsani della creazione di denaro dal nulla, della mutazione di una merce, prodotta con lavoro, in concessione dell'autorità, che come un alchimista dei tempi andati trasforma la carta in oro. Ma la trasformazione è in realtà un'illusione, e si avvicina il giorno in cui scopriremo di aver ceduto il nostro lavoro e i beni che con esso abbiamo prodotto per un mucchio di carta straccia.
Scriveva profeticamente Mises in Beware the Alchemists:
Il problema (che l'azione umana cerca di risolvere) non è di aumentare la quantità di denaro. Il problema è di aumentare la quantità di quelle cose che possono essere comprate con il denaro. E se aumentate la quantità di denaro e non aumenta la quantità di cose che possono essere comprate con il denaro, state soltanto aumentando i prezzi pagati per essi. E nel tempo, se l'incremento di denaro continua, l'intero sistema si trasforma in un sistema senza alcun significato… I prezzi salgono perché c'è una quantità supplementare di denaro in cerca di una quantità immutata di beni. Ed i giornali o i teorici chiamano i prezzi più alti, “inflazione.” Ma l'inflazione non sono i prezzi più alti; l'inflazione è il nuovo denaro pompato nel mercato. È questo nuovo denaro ad gonfiare i prezzi. E il governo chiede, “cosa è successo? Come potevamo sapere?” [...]

Tutto ciò che un governo fa contro il potere d'acquisto dell'unità monetaria, nelle circostanze attuali, è fatto contro le classi medie e le classi lavoratrici della popolazione. Solo che questa gente non lo sa. E questa è la tragedia. La tragedia è che i sindacati e tutta questa gente stanno sostenendo una politica che rende tutto il loro risparmio privo di valore. E questo è il grande pericolo dell'intera situazione.
Il grande laboratorio alchemico dello stato è la Banca Centrale: essa è il nuovo tempio, il luogo in cui la magica stampante è custodita, dove eleganti alchimisti intrappolano i sogni della gente in tanti biglietti colorati, per poi bruciarli in onore del loro dio crudele.
___________________________

Al cuore del sistema

Di Llewellyn H. Rockwell, junior


Il cuore dello stato moderno è la banca centrale. Per cuore intendo la cosa che lo fa funzionare e senza la quale lo stato moderno appassirebbe e morirebbe in breve tempo. È la cosa che produce il denaro. Come tale, pretende di essere il nostro stabilizzatore, la nostra fonte di occupazione, il combustibile per lo sviluppo economico che ci porta la tecnologia.

In verità, non fa nessuna di queste cose. Quello che fa efficacemente è sostenere lo stato-Leviatano e tutto il suo sfarzo. Naturalmente, questo non lo leggerete mai in un testo scolastico. L'argomanto è raramente menzionato nelle scienze politiche. Gli storici trattano l'istituzione della Fed come un evento molto meno importante della creazione del Ministero del Lavoro.

È interessante quanto di rado la sua esistenza venga messa in discussione, e ancor di più condannata. Invece, il capo della banca centrale viene adulato e corteggiata da ogni schieramento politico. Gode di un livello di immunità dalle critiche non concesso a nessun altro in politica. Di nuovo, questa è prova di quanto non crediamo nella libertà autentica, poiché la vera fonte del declino della nostra libertà è la banca centrale.

Perché abbiamo una tale difficoltà ad immaginare un mondo senza una banca centrale? Negli Stati Uniti, la banca centrale è stata un'invenzione del ventesimo secolo. Nel mondo non è esistita alcuna banca centrale del tipo vigente prima del diciannovesimo secolo. In qualche modo abbiamo tirato avanti piuttosto bene perché il sistema monetario si auto-controllava. Era radicato nei prodotti reali che fornivano un collegamento stabile all'attività economica reale. Le banche venivano trattate come normali imprese con profitti e perdite, e potevano aver successo o fallire. A garantire la loro stabilità, nonostante il male della riserva frazionaria, era il sistema competitivo.

Tutto ciò è finito, gradualmente, con l'avvento della banca centrale. I soldi hanno perso il loro collegamento a qualcosa di reale oltre la carta da stracci su cui sono stampati. Le banche sono state protette dal fallimento. Ma soprattutto, la banca centrale ha cominciato a garantire il debito del governo. Con che cosa garantisce quel debito? Con più carta da stracci, roba che può essere stampata senza limiti.

Con questa innovazione, il freno fiscale sullo stato è scomparso. Ogni discussione sull'autorizzazione congressuale della spesa ed il freno costituzionale allo stato si è trasformata in rumore bianco o in una trama di menzogne. La gente ha perso l'abitudine di chiedere: “come pensate di pagare questo, di preciso?” Tutti supponiamo semplicemente che là fuori ci sia una magica macchina stampasoldi che realizzerà ogni nostro sogno.

L'assenza di critica verso la Fed vi dice tutto quel che dovete sapere. È l'unica istituzione sacrosanta perché è l'istituzione più necessaria per la moderna arte di governare. Senza di essa, non potremmo finanziare sia il welfare che la guerra. Non sogneremmo un impero mondiale e dibatteremmo di politica come dibattiamo d'arte, soltanto come una questione di preferenze. Ci sarebbero limiti rigorosi e fisici su ciò che lo stato potrebbe e non potrebbe fare.

La maggior parte di tutti i nostri dibattiti sulla politica avrebbero fine. Il compito della legislatura e dell'esecutivo sarebbe di amministrare e soprintendere lo stato esistente, non di immaginare sempre più remote giustificazioni per tentare l'impossibile. Nessun politico pretenderebbe plausibilmente di avere la capacità di “condurci nel futuro” perché il loro potere di fare sarebbe molto limitato. Anziché Bush, Clinton, Reagan, Johnson, Truman e FDR, il nostro presidente sarebbe piuttosto come Cleveland, Harrison, Arthur, Garfield e Hayes.

Dite che non sapete nulla di quei tizi? Questo è il punto. Nega al dittatore la capacità di produrre tutti i soldi di cui ha bisogno a suo capriccio, e il suo status si riduce drammaticamente.

La banca centrale è sacrosanta perché la sua assenza forzerebbe ogni fazione ad abbandonare le proprie fantasie di potere. La destra dovrebbe abbandonare la sua folle convinzione di poter compiere gesta “eroiche” mediante occupando il controllo dello stato, gesta come difendere o rovesciare qualsiasi governo nel mondo, o come pretendere che tutti nel paese obbediscano alla loro personale opinione di cosa costituisce una vita virtuosa.

La sinistra dovrebbe abbandonare la sua visione di uno stato che usa la coercizione per realizzare l'uguaglianza perfetta, l'imparzialità e la giustizia distributiva nel mondo intero.

Senza una banca centrale, la sezione politica delle librerie dovrebbe essere riclassificata come fantascienza.

Ecco perché difficilmente vi capita di ascoltare una domanda fondamentale sul diritto ad esistere della Fed. Ecco perché la cultura politica aggrotta le sopracciglia quando qualcuno attacca il cuore dello stato. Ecco perché è così “indegno di rispetto” criticare la Fed e perché i critici seri evitano di farlo, e perché, se volete ottenere un posto a Washington, non dovete mai prendere in considerazione l'idea che la banca centrale debba essere abolita. Effettivamente, dovreste celebrare e reclamizzare i vertici della Fed.

C'è un grande costo intellettuale associato alla banca centrale. La gente oggi immagina che non averne una sia l'equivalente dell'anarchia. Sarebbe come se lo stato avesse nazionalizzato l'industria calzaturiera e subito dopo nessuno potesse nemmeno immaginare come un'azienda privata potrebbe mai produrre delle scarpe. Chiunque suggerisse che lo stato abdichi da questo ruolo sarebbe trattato come un pazzo.

Ma è davvero pazzesco? La banca centrale ha fallito nella sua dichiarata missione per quasi 100 anni. Ha distrutto i nostri soldi, finanziato guerre ingiuste, ha fatto sorgere un orrendo stato burocratico ed ha causato innumerevoli bolle creditizie. Ma nonostante tutto ci si aspetta che consideriamo tutto questo come una serie di errori di percorso, e che quindi crediamo ai vertici della Fed quando promettono di far meglio in futuro. Cosa c'è di peggio, la Fed non ha mai realmente accettato la responsabilità di nessuno dei suoi misfatti.

Allora chi è il pazzo qui? Se credessimo davvero nella scienza autentica – non la pseudo-scienza della politica pubblica – potremmo concludere che questa fallimentare banca centrale deve sparire. La sua creazione non è una nota a piè di pagina, ma un passo principale nel rendere possibile la moderna tirannia. La sua abolizione è in sé una chiave per la libertà.

17 comments:

Pike Bishop said...

Questo e' esattamente il motivo per il quale il precedente governo italiano sembrava cosi' triste (nessuno si ricordera' mai di noi!) ed la presente satrapia di Berlusconio si e' ridotta a giocare coi soldatini e a terrorizzare i polli che abitano il paese: la Magica Stampante e' lontana!!!

La Magica Stampante non ha piu' nessuna connessione con loro e nemmeno col parlamento europeo, ma risponde solamente ai diktat della Banca d'Inghilterra.

Rappezziamo il dollaro: detto fatto.
Aiutiamo la sterlina: detto fatto.
Evitiamo di usare l'Euro come moneta per scambi internazionali: obbedisco.

E Berlusconio, e il povero Sarcoma di Fontanablu', poverini, che debbono fare?
Risposta del Capo: che si fottano le loro puttane e seguano il copione se non vogliono fare la fine di Ceausescu (gli idioti magari la faranno comunque, ma siccome idioti sono...).

Che triste, piazza Venezia...

L'agliuto said...

"Il cuore dello stato moderno è la banca centrale".

Certo. Cominciò la Bank of England, a fine '600, seguì la Banque de France (che coronò la Rivoluzione) e così via, fino alla scomparsa delle Banche nazionali medesime a favore della BCE.
Il trucco, sempre lo stesso.
Ti cito un sonetto del mio amato Belli, scusandomi se qualcosa possa riuscire incomprensibile.

C'avenno inteso er grann'Abbreo Roncilli (2)
c'ar monte (3) ce ballaveno li grilli (3a)
ha ddato ar Papa imprestito un mijjone.

Cusí oggnuno averà la su' penzione,
e nnun ze sentiranno ppiú li strilli
c'a sto paese ggià tutt'er busilli (3b)
sta in ner vive a lo scrocco e ffà orazzione.

Perantro è un gran miracolo de ddio,
che pe sspigne la Cchiesa a ssarvamento
abbi toccato er core d'un giudio.

Ma er Papa farà espone er Zagramento
pe cconvertí a Ggesú benign'e ppio
chi l'ha ajjutato ar zessant'un per cento.
__________________
(2) Rotschild.
(3) Pubblico erario.
(3a) Ballare i grilli in un luogo, vale "esser vòto".
(3b) Tutto il punto.


"Questa fallimentare banca centrale deve sparire. La sua creazione non è una nota a piè di pagina, ma un passo principale nel rendere possibile la moderna tirannia. La sua abolizione è in sé una chiave per la libertà".

Certo. Ma, con la stessa affettuosa malignità di ieri, ti chiedo se questo proposito non sia paragonabile a quello della mantide che alza le zampette per fermare la ruota del carro che sta per stritolarla. L'immagine è del Chuang Tze, che se ne serve per deridere gli sforzi dell'uomo, invitandolo ad accettare il proprio destino.
Caro Pax, siamo fottuti.
Hai letto il commento di 'mc' di oggi?
'"Detto questo, penso che se avessi la fede vivrei molto più tranquillo, invece di macerarmi nell'impotenza".
Se avessi la fede non avresti la ragione. Tranquillo, certo, ma coglione ;-).
Impotente, invece, lo saresti comunque, e pure depotenziato, perche' tranquillo'.
Quel "depotenziato" è da manuale.

Domenico Letizia said...

per quanto riguarda l'europa la cosa è enormente comica, la banca centrale europea (quella che sforna l'euro) è controllata nella maggioranza dai sudditi inglesi, e manco a farlo apposta l'inghilterra è il paese che non ha aderito all'euro ma continua a possedere la sterlina.....

Pike Bishop said...

Sara' comica, ma a me viene da piangere a vedere come siamo solo io, te ed un manipolo di sciamannati amici di penna a capire di cosa si stia parlando.

Domenico Letizia said...

in effetti, dai non far piangere anche a me.... secondo me questwe son cose che se diffuse possono creare qualche ''casino''

Paxtibi said...

In effetti mi sento proprio come la mantide di Chuang Tze, con la differenza che io non sono religioso.

Però in un certo senso quello che faccio è proprio accettare il mio destino, perché è proprio nella mia natura ribellarmi all'ingiustizia, non saper tenere la bocca chiusa, e rifiutare il conformismo della massa, non posso proprio farne a meno. È probabilmente scritto nel mio DNA.

secondo me queste son cose che se diffuse possono creare qualche ''casino''

Finora, il tempo che ho dedicato a diffondere queste cose gli unici casini che ha provocato sono nel mio portafogli...

Pike Bishop said...

"è proprio nella mia natura ribellarmi all'ingiustizia, non saper tenere la bocca chiusa, e rifiutare il conformismo della massa, non posso proprio farne a meno"

E fai bene.

Come ho detto in un altro post, anche se qui si fa la figura del "cantön dïi barbutun" l'importante e' sfuggire dall'incantesimo. Il tempo, i soldi e i risultati in fondo non sono importanti, non siamo nati per servire e facciamo quel che piu' ci piace e se ci piace perdere soldi e tempo e non ottenere risultati che cambino la situazione, lo faremo lo stesso: sai quanti soldi ho speso in benzina per girovagare in moto senza meta?
Momenti impagabili che, a loro modo, HANNO cambiato il mondo, il mio, se non altro.

L'agliuto said...

Dice bene, il bandito Vescovo. Momenti impagabili che, a loro modo, HANNO cambiato il mondo, il mio, se non altro.
Quanto a me, che mi considero parte del "manipolo di sciamannati", i momenti impagabili, ovvero i casini, li ho avuti non tanto nel portafogli (anche lui impagabile, nel senso di impossibilitato a pagare), quanto nell'umore. Afflitto bloccato, in altre parole.
Ogni tanto mi chiedo: se la mantide non si fosse accorta dell'arrivo del carro, sarebbe morta meglio?

Anonymous said...

Va detto che in compenso fare i misteriosi "sciamannati" aiuta a rimorchiare :-D

sick-boy

ps. Hayek, nel suo saggio sulla libertà degli anni '60, deplora enormemente la Central Bank, ma dice che oggi non se ne può fare a meno...

Pike Bishop said...

"fare i misteriosi "sciamannati" aiuta a rimorchiare :-D"
A te, che sei giovane e bello!

oggi non se ne può fare a meno...
come non si puo' fare a meno della moneta carta igienica, dell'I-Pod e di American Gladiators (qui Gladiators non lo fanno piu' e non e' mancato granche', vuoi vedere che anche negli USA). E' chiaro che non se ne puo' piu' fare a meno, se si premette che non si vogliono sconvolgimenti epocali. Ma se il sistema va affanculo da solo, come sembra che vada, il bisogno della Banca Centrale non sussiste: datemi un orto e potete tenervi tutto il cazzo di Fiat-money del mondo!

Giannizt said...

A Laputa non si parla d'altro

Giannizt said...

A Laputa non si parla d'altro

Anonymous said...

OT:
richiesta agli amministratori del blog.

Cari amici, leggo sempre il vostro blog, ma siccome mi trovo spesso a viaggiare, ho difficoltà ad accedere al web.

Vi leggerei molto più facilmente tramite i feed RSS che posso leggere dal mio RIM.

Che ne dite di modificare l'impostazione del blog in modo da pubblicare l'intero corpo dei post nei feed?

Ciao!

Paxtibi said...

Che ne dite di modificare l'impostazione del blog in modo da pubblicare l'intero corpo dei post nei feed?

Uh? Manco lo sapevo che non c'era tutto il testo nei feed! :-O

Ora vedo che posso fare.

Anonymous said...

da
http://novoordo.blogspot.com/


Riporto qui una interessantissima segnalazione giuntami per mail.

Leggiamo sul Financial Times del 6/6/2008, edizione UK, un certo Samuel Rothschild, St. Petersburg, Florida.
Tra un Franco Frattini qualunque e capi di Corporation che rispondono ad articoli pubblicati dal giornale, nella rubrica "lettere al direttore" il Rothschild scrive così:



I Banchieri hanno abusato dei loro privilegi

Sir,
il Credito crea denaro.

Nel concedere prestiti, i banchieri considerano solo la solvibiltà del titolare, non il fine del prestito.

Comunque, visto che denaro e potere sono sinonimi, e visto che il potere dovrebbe essere concesso in modo selettivo, anche lo scopo del prestito merita considerazione.

Il recente "panico bancario" è stato autoinflitto.

I banchieri hanno abusato del loro privilegio di creazione del denaro. La moltiplicazione di credit derivative, collateralisation, securitisation, hedge loaning ed altri strumenti di prestito non collegati alla produttività creano denaro per l'accrescimento della ricchezza, non per la crescita del PIL.

Cio' riduce il valore del dollaro.

Arricchisce i banchieri ed i loro partner d'affari a scapito della nazione.

Il denaro facile ed abbondante alimenta l'ingordigia e la negligenza, come dimostrato dai mutui subprime e dalla pratica dei rifinanziamenti.

Un dollaro sottovalutato ed una enorme liquidità, scatenata da un eccesso di prestiti bancari, hanno fornito la scusa per la bolla speculativa del petrolio, delle case, delle azioni e delle commodity.

Le bolle scoppiano.

La caduta dei prezzi minaccia le case, i mutui e l'intera struttura bancaria. Lo shock scuote la fiducia degli investitori. La crescita economica si arresta.

E' tempo di delimitare il privilegio dei banchieri della creazione del denaro.

Un valido prestito dovrebbe considerare il legame di causa-effetto sul PIL.


Samuel Rothschild, St. Petersburg, Florida.
----

Gli altri scrivono "Foreign Affairs Minister, Chief Executive Officer, ..."

Ad un Rotschild basta il cognome.

Rileggere almeno 5 volte per apprezzare tutte le sfumature. Enfasi aggiunta.

----

E con questa bella lettera su cui meditare vi lascio a serene giornate estive, spero in qualche luogo ameno, anche se a due passi da casa.
Il blog torna verso la metà di agosto. Nel frattempo potete visitare i siti e blog consigliati nel menu qui a destra ;)

Anonymous said...

Illuminante... soprattutto il virgolettato di von Mises all'inizio. Dovrebbe essere stampato e spedito in tutte le cassette per la posta di tutti gli italiani.

Paxtibi said...

Ciao Nicola. Sono d'accordo con te. Ma temo che non sarebbero in molti a capire il messaggio...