Saturday, May 3, 2008

Falsi incidenti

In questo fine settimana che chiude un periodo di festeggiamenti democratici, di processioni laiche e sermoni umanistici, il dispaccio telepatico da Laputa celebra il ricordo di un tragico episodio del recente passato, che scosse il sistema nervoso di tutto il mondo, minando alla base una certa fiducia nella tecnologia che ha caratterizzato il secolo da poco trascorso: l'incidente di Chernobyl.

Ovviamente le considerazioni del nostro corrispondente si inoltrano per sentieri poco percorsi, alla ricerca di un senso per un evento che addebitare del tutto al caso non è poi un affare così semplice; o almeno, così vien da pensare leggendo il documento che Giovanni Pesce ci propone.

A voi tutti, lavoratori e liberati, giunga il mio fervido augurio di un buon fine settimana.
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Di Giovanni Pesce


Avrei voluto raccontare i misteri di Parigi, vero pozzo d’anime dove sono sparite molte immagini pubbliche ma dove probabilmente esiste un cortile con una porticina che permette l’uscita di scena a personaggi troppo coinvolti nelle pubbliche faccende.

Jim Morrison, Arafat, Lady Diana hanno abbandonato le scene proprio a Parigi, lasciando ai posteri dei resti nascosti in una cassa mortuaria molto chiusa e protetta da un certificato.
Anche Moana Pozzi ha usufruito dei servizi legali francesi, ma le maldicenze hanno continuato ha raccontare altre tesi alternative.

Ma un altro argomento mi preme maggiormente ed è Chernobyl; la versione ufficiale dell’incidente ha delle particolarità difficili da digerire.

Il paragrafo che segue è stato pronunciato dal colonnello Colonello V. Podsvirov, oggi in pensione, all'epoca vice-capo dello staff a capo delle forze speciali di stanza a Chernobyl:
«Sono convinto che il disastro della centrale di Chernobyl non sia stato affatto un incidente - Credo che sia stato fatto saltare in aria da agenti stranieri.
Ci sono troppe coincidenze perché un simile episodio possa venire catalogato come incidente. Il tipo di reattore era estremamente affidabile, con un “curriculum” pressoché incontaminato, eppure è finito in maniera catastrofica.

Le pompe dell'acqua per i flussi primario e secondario erano progettate in maniera da rendere impossibile disabilitarle entrambe, ma è comunque quello che è successo. Gli Stati Uniti sono riusciti ad avere riprese del luogo del disastro dal satellite in pochi minuti – ma perché il loro satellite era in quella zona, tanto per cominciare? Chernobyl non ha alcun valore strategico e non c'erano installazioni militari, e quindi perché gli Stati Uniti dovrebbero mandare un satellite sopra Chernobyl se non sanno che sta per succedere qualcosa?

Ovviamente anche i tempi sono stati sospetti - non c'era modo per cui le autorità fossero preparate ad affrontare un simile disastro, e non sarebbe potuto succedere in un momento peggiore. Le conseguenze del disastro hanno portato in pochi mesi a quello che la Guerra Fredda non è riuscita a fare per quasi 50 anni – mettere in ginocchio l'Unione Sovietica. Le notizie del disastro hanno alimentato il crescente malcontento tra la popolazione e disgregato la reputazione sovietica nel mondo.

Questo “incidente” ha portato al collasso dell'Unione Sovietica – quale miglior risultato avrebbe potuto ottenere un nemico dell'URSS»?
Allora? Un falso incidente? Qui una spiegazione ben plausibile:
“Nella categoria dei falsi incidenti possiamo annoverare: (a) la provocazione di scontri; (b) la provocazione di controversie; (c) la fomentazione di violenze. (...) I falsi incidenti sono il pretesto più utilizzato per (a) modificare l'atteggiamento dell'opinione pubblica; (b) provocare interventi ufficiali, militari e diplomatici; (c) aprire controversie internazionali o, addirittura scatenare guerre.”
(Cfr. Nara, Rg.226, s.210, b.432, f.8. Data 16 maggio 1946. class.: segreto. Redattore: Sezione di Propaganda del Secret intelligence, Stratec Services Unit (Ssu), Dipartimento di Guerra, Washington. Destinatari: tutti i capi area).
Qui a Laputa si parla molto di falsi incidenti utilizzati per impressionare il grande pubblico.
Forse non sbagliamo.

5 comments:

Anonymous said...

http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2008-05-06T155109Z_01_CIN619551_RTRIDST_0_OITTP-MYANMAR-6MAGGIO.XML

Ciclone Myanmar, quasi 22.500 morti e 41.000 dispersi

il numero delle vittime del ciclone sta salendo vertiginosamente e ora si aggira sui 27.000 morti, 15.000 dei quali solo nella zona di Laaputa".

La vendetta di Haarp, prima o dopo dovevi aspettartelo!

Come sta Giovanni Pesce?

AutminRic

Anonymous said...

Spero che non crederete a tutto ciò che il mainstream ci propone.

Qui a Laaputa (o Lapputa) ce la siaamo vista brutta, ma abbiamo superaato la crisi.


Gianni Pesce

Anonymous said...

Ciao,
mi sembra strano pensare che "il Satellite USA" fosse "sopra Chernobyl"... gli USA non ne hanno mica solo uno o due!
Si sara' trattato di uno dei satelliti militari sopra la zona russa.

Mi sbaglio?

Anonymous said...

Il satellite posizionato sulla zona è solo un piccolo indizio.

Gli indizi più significativi solo:
1) l'abolizione momentanea di tutte le sicurezze.

2) un evento sismico pochi secondi prima del fatto

3) la presentazione sul mainstream della obsolescenza di Chrenobyl mentre la centrale era "nuova" (4 anni di vita).

Anonymous said...

Si, si, certo:
non dimentico certo tutte le panzane che sono state dette su Chernobyl.

Pero' questa storia del satellite non mi ha mai convinto: avendone uno su ogni zona del pianeta, e' molto semplice per un esercito vedere quasi in diretta cosa accade in qualunque parte del mondo.