Così, a quanto pare, la notizia del pensionato di Cagliari costretto a rubare era una bufala. E dire che avevo controllato diverse fonti prima di scrivere il pezzo, ma a quanto pare la notizia era già stata rilanciata da tutto l'universo mediatico e dall'intera blogosfera. Evidentemente, a tutti è parsa una notizia altamente simbolica e rappresentativa del momento che stiamo vivendo.
Rimedio riportando alcune notizie meno recenti (ma più affidabili) sulla stessa lunghezza d'onda, per ribadire che i concetti espressi nel mio post continuo a ritenerli validi.
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“Ci chiede aiuto gente disperata rischiamo un disastro sociale”
Antonio Lombardi, direttore tecnico del Caf Cgil del centro Italia, che produce 280mila dichiarazioni fiscali l’anno, è durissimo contro gli effetti collaterali dell’offensiva fiscale del governo.
Ricevete molte proteste?
Moltissime, e purtroppo non siamo in grado di seguirle. Da noi viene gente letteralmente disperata. Se il governo non corregge subito il tiro sarà un disastro sociale. [...]
Chi sono le persone disperate?
Un esempio tra tanti: un pensionato riceve la notifica che gli è stata ipotecata casa, con minaccia di vendita se non paga 10mila euro di tasse arretrate, canoni tv, Ici e vecchie multe.
Se non li ha?
Può solo chiedere di rateizzare, di solito in 6 o 12 rate mensili o bimestrali. Decide il funzionario della riscossione.
Rate da 500 o mille euro l’una…
Pesantissime. Va in banca, ma lì vedono subito che ha la casa ipotecata e non gli prestano un euro. Allora cede il quinto della pensione, come gli ha concesso il governo. E non arriva più a fine mese.
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Fa impressione, il libro dei debiti del forno Pizzochero. Si capisce che anche qui, in questo pezzo di città senza case popolari e dove pochissimi non hanno la casa in proprietà, c´è chi vive giorni e giorni senza un euro nel portafogli.
«Signor G.: 0,51. Signora F.: 1,05. Signor M.: 0,60».
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Alla Caritas per un tozzo di pane
Le pensioni non aumentano allo stesso ritmo dei prezzi e così cresce il numero degli anziani che si rivolgono agli sportelli della Caritas alla ricerca di un aiuto, soprattutto di un sostegno finanziario. “Il fenomeno lo toccano con mano - afferma don Livio Corazza, direttore dell’istituzione diocesana - soprattutto le Caritas parrocchiali, alle quali si rivolge un sempre maggiore numero di anziani che chiedono un aiuto perché non arrivano a fine mese con lo stipendio erogato dall’Inps”.
Si tratta, in particolare, di donne che vivono da sole, con l’unico reddito rappresentato magari dalla pensione di reversibilità del marito e che si arrangiano con l’aiuto dei parenti o perché non devono pagare l’affitto. “Quando per particolari eventi - sottolinea don Livio - le spese aumentano, allora vanno subito in difficoltà, trovando nelle parrocchie un punto di riferimento”.
Tanti i casi di anziani che chiedono un sostegno finanziario perché non riescono a pagare le medicine o i trattamenti che devono effettuare dopo aver subito una malattia. Un problema sociale che spesso non emerge, perché in Friuli è ancora radicato l’orgoglio personale. Non si chiede aiuto agli altri e, spesso, si risparmia anche sui beni essenziali pur di non dimostrare di essere poveri.
Rimedio riportando alcune notizie meno recenti (ma più affidabili) sulla stessa lunghezza d'onda, per ribadire che i concetti espressi nel mio post continuo a ritenerli validi.
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“Ci chiede aiuto gente disperata rischiamo un disastro sociale”
Antonio Lombardi, direttore tecnico del Caf Cgil del centro Italia, che produce 280mila dichiarazioni fiscali l’anno, è durissimo contro gli effetti collaterali dell’offensiva fiscale del governo.
Ricevete molte proteste?
Moltissime, e purtroppo non siamo in grado di seguirle. Da noi viene gente letteralmente disperata. Se il governo non corregge subito il tiro sarà un disastro sociale. [...]
Chi sono le persone disperate?
Un esempio tra tanti: un pensionato riceve la notifica che gli è stata ipotecata casa, con minaccia di vendita se non paga 10mila euro di tasse arretrate, canoni tv, Ici e vecchie multe.
Se non li ha?
Può solo chiedere di rateizzare, di solito in 6 o 12 rate mensili o bimestrali. Decide il funzionario della riscossione.
Rate da 500 o mille euro l’una…
Pesantissime. Va in banca, ma lì vedono subito che ha la casa ipotecata e non gli prestano un euro. Allora cede il quinto della pensione, come gli ha concesso il governo. E non arriva più a fine mese.
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A Milano tornano i “libretti del pane”«Tutto è cominciato - dice il fornaio Eraldo - circa un anno fa. I libretti del pane erano spariti già quando nel forno c´era mio padre, nei primissimi anni '50. Poi si sono fatte vive le prime signore. "Signor Eraldo, ho dimenticato i soldi a casa, posso pagare domani?". Si sa, nei negozi come il nostro si viene per fare la spesa ma anche per fare due chiacchiere. E poi c´è confidenza, non siamo in un supermercato dove al massimo dicono buongiorno o buonasera consegnando lo scontrino. Con alcuni clienti ci conosciamo da trent´anni. E così salta fuori la verità. C´è la signora che racconta di non avere più un soldo in tasca. C´è il pensionato che mi spiega che, con cinquecento euro al mese, non sa più dove sbattere la testa. Duecento euro fra luce, gas, telefono, Ici e tutto il resto. Con i 300 che restano, deve vivere con 10 euro al giorno. Un minimo inconveniente, come un tubo rotto o l´assicurazione da pagare, e non restano nemmeno i soldi per il pane. E allora fanno il debito, giorno dopo giorno. Io segno tutto nel libro, e al cliente consegno lo scontrino. Alcuni lo conservano per fare i conti, ma i più si fidano di me».
Fa impressione, il libro dei debiti del forno Pizzochero. Si capisce che anche qui, in questo pezzo di città senza case popolari e dove pochissimi non hanno la casa in proprietà, c´è chi vive giorni e giorni senza un euro nel portafogli.
«Signor G.: 0,51. Signora F.: 1,05. Signor M.: 0,60».
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Alla Caritas per un tozzo di pane
Le pensioni non aumentano allo stesso ritmo dei prezzi e così cresce il numero degli anziani che si rivolgono agli sportelli della Caritas alla ricerca di un aiuto, soprattutto di un sostegno finanziario. “Il fenomeno lo toccano con mano - afferma don Livio Corazza, direttore dell’istituzione diocesana - soprattutto le Caritas parrocchiali, alle quali si rivolge un sempre maggiore numero di anziani che chiedono un aiuto perché non arrivano a fine mese con lo stipendio erogato dall’Inps”.
Si tratta, in particolare, di donne che vivono da sole, con l’unico reddito rappresentato magari dalla pensione di reversibilità del marito e che si arrangiano con l’aiuto dei parenti o perché non devono pagare l’affitto. “Quando per particolari eventi - sottolinea don Livio - le spese aumentano, allora vanno subito in difficoltà, trovando nelle parrocchie un punto di riferimento”.
Tanti i casi di anziani che chiedono un sostegno finanziario perché non riescono a pagare le medicine o i trattamenti che devono effettuare dopo aver subito una malattia. Un problema sociale che spesso non emerge, perché in Friuli è ancora radicato l’orgoglio personale. Non si chiede aiuto agli altri e, spesso, si risparmia anche sui beni essenziali pur di non dimostrare di essere poveri.
3 comments:
Quantomai curioso ma allo stesso tempo indicativo che libertari e neomarxisti contemporaneamente portino avanti le stesse battaglie e si interessino delle stesse questioni:
http://ripensaremarx.splinder.com/post/14034775
Un saluto Pax,
carloooooo
Da Repubblica:
Letta la notizia si muove anche il Comune, per trovare l'anziano e aiutarlo.
Solo lui? E perche'? O piuttosto l'intenzione e' quella di fargliela pagare cara a tutti, specie al commerciante?
Infatti:
"Abbiamo scatenato gli assistenti sociali [sic!] battendo a tappeto le varie circoscrizioni...
Cry Havoc and unleash te Dogs of War...
Ma ci sono persone efficienti li' a Cagliari:
Abbiamo controllato sugli elenchi telefonici e perfino all'anagrafe. Zero assoluto, mai esistiti i signori Fenudo", dice l'assessore Anselmo Piras.
Ma no! Che arguzia, i novelli Sherlock Holmes, hanno PERSINO controllato all'anagrafe!!!
E chiedere al cronista dell'"Unione Sarda" di contattare le sue fonti, magari? No, naturalmente le notizie che non piacciono sono false, elementare, Watson.
Non che magari tutti i personaggi della vicenda vogliono evitare il can-can e le relative rotture di c....?
Figli di ..., per me la notizia e' ancora verosimile.
No, c'è stata anche la smentita dell'Unione Sarda:
http://tinyurl.com/yumrc5
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