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Le disastrose avventure dei burocrati dello spazio
Alcune strisce tratte dal fumetto “Collective Hope. Burocrati Nello spazio” (pp72, euro 9,99), firmato da Flavio Tibaldi, pubblicato sull'inserto settimanale “9” allegato a uno dei più prestigiosi quotidiani greci, Eleftherotypia, e ora diffuso in Italia dall'editore Leonardo Facco attraverso i siti www.movimentolibertario.it e www.usemlab.com. Il genere è quello, classico, della distopia che descrive società in cui l'individuo è solo un piccolo ingranaggio da sfruttare. Qui a dominare la scena è un governo mondiale guidato da un imprecisato leader che tutto controlla e tutto sorveglia. Ai suoi piedi vivacchia uno stuolo di funzionari baciapile adepti della “tecno-democrazia”. Un giorno questo super-Stato planetario tenta l'impresa immane di costruire un'astronave gigantesca a immagine e somiglianza del “Grande Leader” e della sua truppa, appunto la Collective Hope, per poi lanciarla alla ricerca di un nuovo pianeta dopo che la Terra è stata devastata da una guerra. Inutile dire che, invece di mettere in salvo l'umanità, l'utopia centralista infila una bêtise statalista dietro l'altra. Vuole prevedere tutto e non vede nulla. Per l'autunno è annunciato il secondo volume.
Infine, sul blog dell'autore dell'articolo, Marco Respinti, la versione “extended” del testo:
Il pensiero libertarian, anche a fumetti