“C’è la disponibilità di alcune case di moda a cimentarsi nella divisa scolastica.” Questa dovrebbe essere la frase simbolo del disegno di legge presentato dal ministro della d/istruzione pubblica Maria Stella Gelmini: un operazione di restyling, con qualche particolare inquietante, ma non troppo, considerato il livello già agghiacciante dei centri di programmazione collettivista ironicamente chiamati scuole. Grembiule per tutti – a discrezione dei presidi – ma che sia griffato, per far capire da subito agli sfortunati studenti quali sono le cose che contano nella vita.
E per “combattere il bullismo,” nessuna indagine per svelarne le radici, ma il ritorno del voto in condotta, in versione soft: potrà costare – udite! – fino a 5 crediti allo studente indisciplinato. Peccato che l'indisciplina venga esercitata il più delle volte lontano dagli occhi del sorvegliante – pardon, dell'insegnante – se non addirittura con la sua compiaciuta complicità.
Del fatto che le cosiddette “scuole” non riescano ad insegnare alle loro sfortunate vittime nemmeno più a leggere o a scrivere, che queste debbano aggirarsi per il mondo come cavernicoli – ma agghindati all'ultima moda – pieni di meraviglia ogni volta che spunta il sole, di questo nessuno sembra preoccuparsi, ed è ovvio, perché non può certo essere l'istruzione del popolo lo scopo di chi tale popolo si propone di mungerlo vita natural durante. Lo scopo vero è, ed è sempre stato, l'indottrinamento coatto delle nuove generazioni. Ecco infatti, dulcis in fundo, il grande ritorno del catechismo laico in tutto il suo splendore:
E per “combattere il bullismo,” nessuna indagine per svelarne le radici, ma il ritorno del voto in condotta, in versione soft: potrà costare – udite! – fino a 5 crediti allo studente indisciplinato. Peccato che l'indisciplina venga esercitata il più delle volte lontano dagli occhi del sorvegliante – pardon, dell'insegnante – se non addirittura con la sua compiaciuta complicità.
Del fatto che le cosiddette “scuole” non riescano ad insegnare alle loro sfortunate vittime nemmeno più a leggere o a scrivere, che queste debbano aggirarsi per il mondo come cavernicoli – ma agghindati all'ultima moda – pieni di meraviglia ogni volta che spunta il sole, di questo nessuno sembra preoccuparsi, ed è ovvio, perché non può certo essere l'istruzione del popolo lo scopo di chi tale popolo si propone di mungerlo vita natural durante. Lo scopo vero è, ed è sempre stato, l'indottrinamento coatto delle nuove generazioni. Ecco infatti, dulcis in fundo, il grande ritorno del catechismo laico in tutto il suo splendore:
Torna anche la vecchia «Educazione civica» sottoforma di «Cittadinanza e Costituzione» che prevede un ciclo di 33 ore annue di insegnamento e sarà oggetto di specifica valutazione.Dite addio ai vostri bambini: quelli che torneranno a casa da scuola non saranno che dei burattini di legno.
1 comment:
già, ma immagina i prof di diritto civico che si ritroveranno a dover discutere con studenti come noi (e siamo sempre di più) che si informano su internet e leggono luogocomune, comedonchisciotte, disinformazione.com etc. l'anno prossimo ci sarà da divertirsi.
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