La dottrina della “plausibile smentita” (“plausible deniability”) è nata negli anni 50 per essere applicata ad operazioni segrete della CIA. Il concetto consisteva nella creazione di una catena di comando il più possibile informale così da poter smentire, se necessario, qualsiasi collegamento tra dirigenza e operazioni. In tal modo ordini considerati controversi o discutibili potevano venir emessi da personaggi di alto grado, incluso il presidente, senza che si potesse risalire al vero mandante.
Tale dottrina presentava però due gravi falle. La prima è che si trattava di un'occasione enorme per qualsiasi abuso d'autorità, e non solo da parte della classe dirigente: dal momento che presupponeva di dichiarare che gli agenti in questione avevano agito indipendentemente, consentiva a questi ultimi di farlo davvero. La seconda falla consisteva nel fatto che raramente le smentite riuscivano ad essere “plausibili.”
Ora questa vecchia dottrina – di raccontare balle credibili – ritorna improvvisamente di moda, con l'annuncio da parte degli alti funzionari dell'aeronautica di Stati Uniti (U.S.A.F.) di essere in possesso di un'arma fantascientifica, il laser tattico avanzato (ATL), il cui vantaggio sarebbe la possibilità per gli Stati Uniti di negare in modo “convincente” qualsiasi responsabilità per la distruzione causata.
La frase “plausible deniability” è stata utilizzata da Cynthia Kaiser, capo ingegnere del Direttorato per l'Energia Diretta (Directed Energy Directorate) del Laboratorio di Ricerca dell'Aeronautica degli Stati Uniti, per descrivere i vantaggi dell'arma in un briefing sulle armi laser all'Associazione dell'Industria Ottica del New Mexico in giugno.
Per John Pike, analista di Global Security, un think-tank della difesa, il significato delle parole della Kaiser è evidente: “L'obiettivo non saprebbe mai cosa l'ha colpito. Inoltre, non ci sarebbero frammenti di munizioni da usare per identificare la fonte dell'attacco.” Un fascio laser è silenzioso ed invisibile. Un ATL può trasportare il calore di una fiamma ossidrica ad una distanza di 20 chilometri, abbastanza lontano perché i velivoli che la trasportano non possano essere localizzati, soprattutto di notte.
La domanda prorompe a questo punto spontanea: che bisogno dovrebbe avere l'esercito degli Stati Uniti di negare la responsabilità di un attacco? Non sono loro quelli che combattono solo per le giuste cause, che distruggono solo obiettivi legittimi, che colpiscono solo i cattivi che se lo meritano? Non c'è nessun motivo di negare le proprie responsabilità, quando si è nel giusto.
Ne consegue che le intenzioni dell'esercito USA, forse, non hanno molto a che vedere con il concetto di giusto, per non parlare del concetto di verità. Per dirla tutta, l'impressione è che a loro interessi soltanto che ciò che fanno sembri giusto.
Tale dottrina presentava però due gravi falle. La prima è che si trattava di un'occasione enorme per qualsiasi abuso d'autorità, e non solo da parte della classe dirigente: dal momento che presupponeva di dichiarare che gli agenti in questione avevano agito indipendentemente, consentiva a questi ultimi di farlo davvero. La seconda falla consisteva nel fatto che raramente le smentite riuscivano ad essere “plausibili.”
Ora questa vecchia dottrina – di raccontare balle credibili – ritorna improvvisamente di moda, con l'annuncio da parte degli alti funzionari dell'aeronautica di Stati Uniti (U.S.A.F.) di essere in possesso di un'arma fantascientifica, il laser tattico avanzato (ATL), il cui vantaggio sarebbe la possibilità per gli Stati Uniti di negare in modo “convincente” qualsiasi responsabilità per la distruzione causata.
La frase “plausible deniability” è stata utilizzata da Cynthia Kaiser, capo ingegnere del Direttorato per l'Energia Diretta (Directed Energy Directorate) del Laboratorio di Ricerca dell'Aeronautica degli Stati Uniti, per descrivere i vantaggi dell'arma in un briefing sulle armi laser all'Associazione dell'Industria Ottica del New Mexico in giugno.
Per John Pike, analista di Global Security, un think-tank della difesa, il significato delle parole della Kaiser è evidente: “L'obiettivo non saprebbe mai cosa l'ha colpito. Inoltre, non ci sarebbero frammenti di munizioni da usare per identificare la fonte dell'attacco.” Un fascio laser è silenzioso ed invisibile. Un ATL può trasportare il calore di una fiamma ossidrica ad una distanza di 20 chilometri, abbastanza lontano perché i velivoli che la trasportano non possano essere localizzati, soprattutto di notte.
La domanda prorompe a questo punto spontanea: che bisogno dovrebbe avere l'esercito degli Stati Uniti di negare la responsabilità di un attacco? Non sono loro quelli che combattono solo per le giuste cause, che distruggono solo obiettivi legittimi, che colpiscono solo i cattivi che se lo meritano? Non c'è nessun motivo di negare le proprie responsabilità, quando si è nel giusto.
Ne consegue che le intenzioni dell'esercito USA, forse, non hanno molto a che vedere con il concetto di giusto, per non parlare del concetto di verità. Per dirla tutta, l'impressione è che a loro interessi soltanto che ciò che fanno sembri giusto.
1 comment:
Oltre alle legittime domande poste nell'articolo, mi vengono in mente due cose così al volo: le varie armi "non-letali" (sic) che possono essere usate su gente che protesta per strada (anche lì gli omini con le stellette gongolavano perchè "il manifestante viene dissuaso dal continuare anche perchè non sa da dove venga ciò che l'ha colpito".. uguale "panico totale tra la folla"), e poi questa frase in particolare
-- Un fascio laser è silenzioso ed invisibile. Un ATL può trasportare il calore di una fiamma ossidrica ad una distanza di 20 chilometri --
mi ha fatto tornare in mente i fatti di Canneto di Caronia....
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