In questo nuovo articolo sul piano di stimolo, Michael Rozeff coglie l'occasione per rimarcare le differenze tra l'approccio austriaco e quello della scuola di Chicago, rappresentata da Gary S. Becker e Kevin M. Murphy, che ancora una volta si rivela essere una scuola di pensiero statalista, solo apparentemente più razionale di quella keynesiana. Non ci sono compromessi possibili, spiega Rozeff, la spesa pubblica nasce dalla violenza, e nessun illusorio beneficio a breve o lungo termine può giustificarla.
L'unica cosa che lo stato può fare per il cosiddetto “bene comune” è sempre la stessa: sparire dalla faccia della terra.
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Di Michael S. Rozeff
Dopo aver scritto e pubblicato alcune riflessioni sul piano di stimolo di Obama, ho trovato il tempo per leggere ieri il Wall Street Journal. Ho scoperto che due economisti della scuola di Chicago, il premio Nobel Gary S. Becker e Kevin M. Murphy, avevano scritto un editoriale dal titolo “Non esiste un pasto gratis dello stimolo.” Questo pezzo mi ha suscitato alcune reazioni.
Ma prima di arrivarci, mi è venuta in mente una domanda personale. Com'è che io ho affrontato questa legislazione in modo piuttosto diverso rispetto a loro, essendo il mio metodo molto più austriaco, radicale e anti-stato? Ho dovuto tornare indietro a 40 anni fa. Il mio dottorato viene dalla Scuola di Management dell'Università di Rochester. Una business school, non una facoltà di economia. Ma il cuore della scuola era ed è l'economia. Elementi importanti della facoltà erano economisti di Chicago. Tuttavia, dopo alcuni anni, leggevo l'economia austriaca. Su delle bancarelle, per meno di venticinque centesimi ciascuno, comprai (tra l'altro) l'Azione umana di von Mises, La via della servitù di Hayek, L'uomo contro lo Stato di Spencer e La società di domani di Molinari. Come facevo a saperne abbastanza per riconoscerli e comprarli?
La risposta è in diverse parti. La più importante è che la facoltà aveva delle menti indagatrici. Facevano domande. Sollevavano questioni. Mettevano in discussione i rispettivi lavori. Notavano costantemente i problemi del lavoro altrui. Niente veniva dato per certo. Si poteva sempre ricercare più profondamente qualsiasi cosa fosse accettata o passata come conoscenza. Il merito di questa facoltà risiedeva non così tanto nella proposta di un particolare punto di vista come tale, ma nel fornire un'immersione nella sfida intellettuale. Le porte della facoltà erano aperte agli allievi, un altro fattore importante. Gli allievi erano trattati come pari nel senso che potevano sollevare obiezioni ed ordinare un'udienza tanto come un membro della facoltà.
Feci molte conversazioni con il professor Donald F. Gordon. Don era l'insegnante di Douglass C. North, che ha vinto un premio Nobel. Una fonte recita: “North si è guadagnato la sua laurea in economia all'Università della California a Berkeley, ma per sua propria ammissione ha imparato a ragionare come un economista da Donald Gordon, uno dei suoi colleghi al suo primo impiego all'Università di Washington.” Un'altra fonte dice di Don: “Pensando a Saskatchewan, ecco il più grande intelletto che abbia mai conosciuto, un uomo di Saskatchewan ed un superbo economista, Donald F. Gordon.” Don ha scritto poco. Ha conversato molto. Paul Samuelson ritenne di dover rispondere a mezzo stampa ad un articolo in cui Don criticò i Fondamenti dell'analisi economica di Samuelson.
In un corso, il professor Martin J. Bailey ci fece scrivere delle costituzioni per superare i problemi della nostra. Il suo lavoro, vengo ora a sapere, è risultato in un libro che non ho letto, Costituzione per un paese futuro. L'estensiva recensione di questo libro (di Ed Clarke) loda il lavoro di Bailey al massimo grado.
Immaginate una facoltà piena di una dozzina o più di Don Gordon e Martin Bailey. Erano enfatizzavati l'individualismo metodologico e la microeconomia. Era enfatizzata l'economia qualitativa e non quella quantitativa. L'economia matematica non faceva parte del programma di studi. La teoria dei prezzi sì. Il ragionamento economico anche. La ricerca dava risalto alla teoria, al pensiero, alle idee ed all'interpretazione rispetto all'empirismo. Erano uomini che sostenevano il governo limitato. Non trascuravano la storia economica. Prima o poi, la ricerca arrivava a Wicksell, Böhm-Bawerk, Knight, Hayek ed altri. Si scoprivano facilmente gli austriaci.
Che terreno di intesa c'è fra Becker e Murphy e me (un rappresentante non eletto degli economisti austriaci)? “La spesa [di governo] non è gratis,” Becker e Murphy ci dicono, “in ultima analisi dev'essere finanziata da tasse più alte.” Questa dichiarazione è necessariamente vera, dato che i regali al governo sono una parte trascurabile del suo reddito. Concordo.
È degno del prezzo pagato il pasto che il governo compra con le tasse? Becker e Murphy ci dicono che “tasse sul reddito e commerciali più alte generalmente scoraggiano l'impresa e gli investimenti e provocano un maggiore carico sociale dell'attuale livello del reddito d'imposta necessario per finanziare il maggior debito.” Quelle perdite devono essere assommate contro il pacchetto dello stimolo. Concordo.
Io vado molto oltre, tuttavia. Non solo l'impresa e gli investimenti vengono scoraggiati, ma sono anche portati fuori strada dalla spesa pubblica. Il capitale finisce in investimenti errati. I lavoratori sprecano il loro tempo e la loro fatica ricevendo formazione per mestieri di cui non c'è domanda. Di conseguenza, anche i capitali umani entrano in investimenti errati. Questi investimenti errati pesano sull'economia finché non sono liquidati o riorientati, e questo produce la recessione, con un altro insieme di costi. Mentre accade tutto ciò, con la spesa pubblica che va in progetti sconsiderati, i desideri dei consumatori non vengono soddisfatti. Questi sono costi ulteriori.
Questi costi non sono gli unici. Una legge di stimolo, specialmente di queste dimensioni, rinforza una dinamica negativa che pone il proprio peso sullo sforzo produttivo. Qualsiasi governo che funge da assicuratore a posteriori contro i problemi economici (anche di propria creazione) induce la gente ad attendersi futuri salvataggi. Riorganizzano di conseguenza le loro vite, diventando più dipendenti dal governo. Inoltre imparano ad usare il potere del governo di prendere da altri. Queste azioni causano il deteriorarsi del sistema sociale e l'atrofizzarsi dell'economia privata. Fa parte di un processo dinamico in cui il governo cresce ed il prodotto privato non riesce a sviluppare il suo potenziale di libero mercato. Anche la moralità dell'intera società si deteriora.
Becker e Murphy indicano due nuove negatività. Una è che molte parti della legge sono ispirate politicamente, con il risultato che “le varie componenti del pacchetto è improbabile che passino un qualsiasi test ragionevolmente rigoroso di costi e benefici.” Concordo ma vedo la questione abbastanza diversamente. In primo luogo, non c'è test empirico di costi e benefici, rigoroso o meno, che possa esser fatto. Non può esser fatto perché non c'è modo di misurare tutti i costi quando il pubblico deve pagare le tasse. Non c'è inoltre modo di misurare i benefici quando qualcuno guadagna ed altri perdono. Non ci sono misure obiettive di tali valori, e non ci sono mercati dei beni del governo che forniscano tali misure.
Secondo, misurare costi e benefici significa presumere che il governo sia un'entità adeguata per fare progetti d'investimento. Presume che sia possibile che in alcuni casi i benefici superino i costi, e quindi che la coercizione di governo sia giustificata. Non sono d'accordo. La coercizione di governo non è mai giustificata, non solo perché la forza è male, ma anche perché la maggior parte delle persone pensano e concordano sul fatto che la forza sia un male al livello personale. La coercizione del governo insidia una funzione essenziale del capitale sociale della società, che è la distinzione fra giusto e sbagliato in cui crede la maggior parte della gente. La maggior parte della gente non crede nell'uso della forza contro gli altri a livello personale. Quando il loro governo fa questo, la società comincia a scollarsi mentre la distinzione fra giusto e sbagliato è cancellata ufficialmente.
Inoltre, l'approccio caso per caso di Murphy e Becker manca di riconoscere la dinamica negativa nel lungo termine del potere di governo. Col passare del tempo, in America abbiamo scoperto che il governo può impegnarsi in qualsiasi progetto desideri, in quanto la costituzione è tale da consentirlo. L'invocazione del test di costi e benefici serve solo a occultare con un mantello di rispettabilità lo spiacevole fatto che ogni progetto immaginabile è un'occasione per i furti del governo.
La seconda negatività che Murphy e Becker menzionano è che il governo non potrà spendere saggiamente 500 miliardi di dollari in un breve periodo di tempo. Questo è certamente vero ed è un'osservazione valida. La fretta provoca sprechi. Penso che ci sia qualcos'altro di importanza ancora più fondamentale : il governo non può spendere i suoi redditi saggiamente nemmeno in lunghi periodi di tempo. Per il governo, anche la lentezza provoca sprechi.
Becker e Murphy notano che i programmi governativi tendono a sopravvivere una volta che sono messi in opera; molto raramente vengono tagliati. In altre parole riconoscono l'andamento unidirezionale precisato da Robert Higgs. Concordo. L'unica ragione per la quale la considerano una negatività è che una volta che l'economia sarà tornata alla piena occupazione, lo stimolo di quelle spese sarà minore di adesso, quando siamo sotto alla piena occupazione. Nelle loro parole: “Il moltiplicatore a quel punto sarà certamente molto più vicino allo zero.” Questo per loro significa che un dollaro di “prodotto” del governo semplicemente sostituirà un dollaro di prodotto privato.
Io vado molto oltre. Il prodotto del governo (spesa) non è equivalente alla spesa privata. Le due cose differiscono fondamentalmente. La spesa pubblica deriva dall'intervento violento negli scambi privati, mentre gli scambi privati (non-criminali) sono pacifici. I dollari spesi dal governo non sono in alcun senso surrogati economici dei dollari spesi privatamente. Questi ultimi conducono a miglioramenti nei vantaggi di tutte le persone che scambiano, mentre i primi arricchiscono alcune persone a scapito di altre che si impoveriscono. Come ho appena argomentato, l'intervento violento del governo lascia generalmente in peggiori condizioni la società perché l'intervento violento del governo infrange la norma di legge scolpita nei cuori della gente.
Becker e Murphy si chiedono “quale aumento del prodotto interno lordo (P.I.L.) ci si può attendere dal pacchetto di stimolo?” La loro congettura è che un dollaro speso dal governo aumenterà il P.I.L. a breve termine di “molto meno” di un dollaro. Concordo. Pensano che i progetti scelti in questa legge “principalmente sottrarranno risorse da altri utilizzi.” Aggiungo che questo è vero per tutti i progetti di governo.
Diversamente da Becker e da Murphy, io non accetto il concetto di fare del P.I.L. un obiettivo e un test di verifica con cui valutare uno pacchetto di stimolo. Possiamo immaginare che sarebbe un criterio migliore della situazione attuale in cui la speaker Pelosi esprime la corruzione assoluta della politica democratica su una scala così grande che supera Jim Wright di vari ordini di grandezza. Possiamo immaginare che sarebbe un miglioramento rispetto allo spreco totale ora impostoci da Pelosi e compagnia bella, se davvero fossero costretti a giustificare le loro spese in base a benefici reali. Queste fantasie non potranno mai realizzarsi. Il governo invariabilmente inventerà, manipolerà o ignorerà qualsiasi statistica sia in suo controllo. Il P.I.L. è semplicemente una delle armi del suo arsenale. Se scegliamo gli impieghi creati da un programma come obiettivo statistico, i risultati saranno altrettanto terribili: spreco e ancora spreco. Quando l'idea è di ingrassare selezionati sostenitori in campi come l'energia, la salute e l'educazione, il P.I.L. è solo un conveniente strumento di propaganda. Presenta un'altezza da superare collegata all'assicurazione, presto dimenticata, che sarà superata. Come obiettivo, il P.I.L. ci trasforma in una muta di animali attaccati ad un carro con il governo che ci guida con una frusta, cercando di far raggiungere al carro la maggiore altezza possibile.
Il P.I.L. fa parte dei giochi di specchi, della magniloquenza e dei trucchi verbali di Washington. Crea l'apparenza (falsa) che l'economia sia un'entità gestibile che Washington dirige per il bene comune. Sotto i trucchi e la grancassa, va avanti il gioco pacchiano del trasferimento di denaro.
L'idea base di Murphy e di Becker è che lo stimolo a breve termine del pacchetto sarà minore di quanto altri prevedono, ma che ci possano essere benefici a lungo termine dalle parti che riguardano l'energia, la salute e l'educazione. Questo conflitto sembra crear loro delle difficoltà. A me no, dato che non c'è alcun conflitto. Non ci sono neanche benefici a lungo termine. Nessun denaro del governo dovrebbe essere o necessita di essere speso in mulini a vento o in qualunque altra cosa passi attualmente per energia rinnovabile. Il governo è così furbo che ha riempito la riserva strategica di milioni e milioni di barili di petrolio carissimo il cui prezzo è ora crollato. Il governo non può indovinare i vincitori nel campo dell'energia e non può stare al passo con i cambiamenti nei mercati e nella tecnologia dell'energia. È follia totale pensare che possa farlo. La legge di stimolo prevede diverse disposizioni sulla sanità che cambieranno il volto della medicina americana controllando quel che i medici prescrivono e le loro terapie. Non ci sono benefici a lungo termine in quella direzione, solo costi altissimi, se ai pazienti più anziani cominciano ad essere negati i trattamenti, anche quando sono disposti a pagare di tasca loro. A quel punto, prevedo che avremo bisogno di un nuovo Samuel Adams, o più d'uno, per creare dei Comitati di Corrispondenza. Ho letto che la legge di stimolo destina più fondi all'educazione della somma dei dieci anni trascorsi. Qualunque sia la cifra, è troppo alta nella sua somma totale. Il governo non può produrre educazione di alta qualità più di quanto possa manutenere gli argini o portare aiuto agli abitanti di New Orleans.
L'unica cosa che lo stato può fare per il cosiddetto “bene comune” è sempre la stessa: sparire dalla faccia della terra.
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Di Michael S. Rozeff
Dopo aver scritto e pubblicato alcune riflessioni sul piano di stimolo di Obama, ho trovato il tempo per leggere ieri il Wall Street Journal. Ho scoperto che due economisti della scuola di Chicago, il premio Nobel Gary S. Becker e Kevin M. Murphy, avevano scritto un editoriale dal titolo “Non esiste un pasto gratis dello stimolo.” Questo pezzo mi ha suscitato alcune reazioni.
Ma prima di arrivarci, mi è venuta in mente una domanda personale. Com'è che io ho affrontato questa legislazione in modo piuttosto diverso rispetto a loro, essendo il mio metodo molto più austriaco, radicale e anti-stato? Ho dovuto tornare indietro a 40 anni fa. Il mio dottorato viene dalla Scuola di Management dell'Università di Rochester. Una business school, non una facoltà di economia. Ma il cuore della scuola era ed è l'economia. Elementi importanti della facoltà erano economisti di Chicago. Tuttavia, dopo alcuni anni, leggevo l'economia austriaca. Su delle bancarelle, per meno di venticinque centesimi ciascuno, comprai (tra l'altro) l'Azione umana di von Mises, La via della servitù di Hayek, L'uomo contro lo Stato di Spencer e La società di domani di Molinari. Come facevo a saperne abbastanza per riconoscerli e comprarli?
La risposta è in diverse parti. La più importante è che la facoltà aveva delle menti indagatrici. Facevano domande. Sollevavano questioni. Mettevano in discussione i rispettivi lavori. Notavano costantemente i problemi del lavoro altrui. Niente veniva dato per certo. Si poteva sempre ricercare più profondamente qualsiasi cosa fosse accettata o passata come conoscenza. Il merito di questa facoltà risiedeva non così tanto nella proposta di un particolare punto di vista come tale, ma nel fornire un'immersione nella sfida intellettuale. Le porte della facoltà erano aperte agli allievi, un altro fattore importante. Gli allievi erano trattati come pari nel senso che potevano sollevare obiezioni ed ordinare un'udienza tanto come un membro della facoltà.
Feci molte conversazioni con il professor Donald F. Gordon. Don era l'insegnante di Douglass C. North, che ha vinto un premio Nobel. Una fonte recita: “North si è guadagnato la sua laurea in economia all'Università della California a Berkeley, ma per sua propria ammissione ha imparato a ragionare come un economista da Donald Gordon, uno dei suoi colleghi al suo primo impiego all'Università di Washington.” Un'altra fonte dice di Don: “Pensando a Saskatchewan, ecco il più grande intelletto che abbia mai conosciuto, un uomo di Saskatchewan ed un superbo economista, Donald F. Gordon.” Don ha scritto poco. Ha conversato molto. Paul Samuelson ritenne di dover rispondere a mezzo stampa ad un articolo in cui Don criticò i Fondamenti dell'analisi economica di Samuelson.
In un corso, il professor Martin J. Bailey ci fece scrivere delle costituzioni per superare i problemi della nostra. Il suo lavoro, vengo ora a sapere, è risultato in un libro che non ho letto, Costituzione per un paese futuro. L'estensiva recensione di questo libro (di Ed Clarke) loda il lavoro di Bailey al massimo grado.
Immaginate una facoltà piena di una dozzina o più di Don Gordon e Martin Bailey. Erano enfatizzavati l'individualismo metodologico e la microeconomia. Era enfatizzata l'economia qualitativa e non quella quantitativa. L'economia matematica non faceva parte del programma di studi. La teoria dei prezzi sì. Il ragionamento economico anche. La ricerca dava risalto alla teoria, al pensiero, alle idee ed all'interpretazione rispetto all'empirismo. Erano uomini che sostenevano il governo limitato. Non trascuravano la storia economica. Prima o poi, la ricerca arrivava a Wicksell, Böhm-Bawerk, Knight, Hayek ed altri. Si scoprivano facilmente gli austriaci.
Che terreno di intesa c'è fra Becker e Murphy e me (un rappresentante non eletto degli economisti austriaci)? “La spesa [di governo] non è gratis,” Becker e Murphy ci dicono, “in ultima analisi dev'essere finanziata da tasse più alte.” Questa dichiarazione è necessariamente vera, dato che i regali al governo sono una parte trascurabile del suo reddito. Concordo.
È degno del prezzo pagato il pasto che il governo compra con le tasse? Becker e Murphy ci dicono che “tasse sul reddito e commerciali più alte generalmente scoraggiano l'impresa e gli investimenti e provocano un maggiore carico sociale dell'attuale livello del reddito d'imposta necessario per finanziare il maggior debito.” Quelle perdite devono essere assommate contro il pacchetto dello stimolo. Concordo.
Io vado molto oltre, tuttavia. Non solo l'impresa e gli investimenti vengono scoraggiati, ma sono anche portati fuori strada dalla spesa pubblica. Il capitale finisce in investimenti errati. I lavoratori sprecano il loro tempo e la loro fatica ricevendo formazione per mestieri di cui non c'è domanda. Di conseguenza, anche i capitali umani entrano in investimenti errati. Questi investimenti errati pesano sull'economia finché non sono liquidati o riorientati, e questo produce la recessione, con un altro insieme di costi. Mentre accade tutto ciò, con la spesa pubblica che va in progetti sconsiderati, i desideri dei consumatori non vengono soddisfatti. Questi sono costi ulteriori.
Questi costi non sono gli unici. Una legge di stimolo, specialmente di queste dimensioni, rinforza una dinamica negativa che pone il proprio peso sullo sforzo produttivo. Qualsiasi governo che funge da assicuratore a posteriori contro i problemi economici (anche di propria creazione) induce la gente ad attendersi futuri salvataggi. Riorganizzano di conseguenza le loro vite, diventando più dipendenti dal governo. Inoltre imparano ad usare il potere del governo di prendere da altri. Queste azioni causano il deteriorarsi del sistema sociale e l'atrofizzarsi dell'economia privata. Fa parte di un processo dinamico in cui il governo cresce ed il prodotto privato non riesce a sviluppare il suo potenziale di libero mercato. Anche la moralità dell'intera società si deteriora.
Becker e Murphy indicano due nuove negatività. Una è che molte parti della legge sono ispirate politicamente, con il risultato che “le varie componenti del pacchetto è improbabile che passino un qualsiasi test ragionevolmente rigoroso di costi e benefici.” Concordo ma vedo la questione abbastanza diversamente. In primo luogo, non c'è test empirico di costi e benefici, rigoroso o meno, che possa esser fatto. Non può esser fatto perché non c'è modo di misurare tutti i costi quando il pubblico deve pagare le tasse. Non c'è inoltre modo di misurare i benefici quando qualcuno guadagna ed altri perdono. Non ci sono misure obiettive di tali valori, e non ci sono mercati dei beni del governo che forniscano tali misure.
Secondo, misurare costi e benefici significa presumere che il governo sia un'entità adeguata per fare progetti d'investimento. Presume che sia possibile che in alcuni casi i benefici superino i costi, e quindi che la coercizione di governo sia giustificata. Non sono d'accordo. La coercizione di governo non è mai giustificata, non solo perché la forza è male, ma anche perché la maggior parte delle persone pensano e concordano sul fatto che la forza sia un male al livello personale. La coercizione del governo insidia una funzione essenziale del capitale sociale della società, che è la distinzione fra giusto e sbagliato in cui crede la maggior parte della gente. La maggior parte della gente non crede nell'uso della forza contro gli altri a livello personale. Quando il loro governo fa questo, la società comincia a scollarsi mentre la distinzione fra giusto e sbagliato è cancellata ufficialmente.
Inoltre, l'approccio caso per caso di Murphy e Becker manca di riconoscere la dinamica negativa nel lungo termine del potere di governo. Col passare del tempo, in America abbiamo scoperto che il governo può impegnarsi in qualsiasi progetto desideri, in quanto la costituzione è tale da consentirlo. L'invocazione del test di costi e benefici serve solo a occultare con un mantello di rispettabilità lo spiacevole fatto che ogni progetto immaginabile è un'occasione per i furti del governo.
La seconda negatività che Murphy e Becker menzionano è che il governo non potrà spendere saggiamente 500 miliardi di dollari in un breve periodo di tempo. Questo è certamente vero ed è un'osservazione valida. La fretta provoca sprechi. Penso che ci sia qualcos'altro di importanza ancora più fondamentale : il governo non può spendere i suoi redditi saggiamente nemmeno in lunghi periodi di tempo. Per il governo, anche la lentezza provoca sprechi.
Becker e Murphy notano che i programmi governativi tendono a sopravvivere una volta che sono messi in opera; molto raramente vengono tagliati. In altre parole riconoscono l'andamento unidirezionale precisato da Robert Higgs. Concordo. L'unica ragione per la quale la considerano una negatività è che una volta che l'economia sarà tornata alla piena occupazione, lo stimolo di quelle spese sarà minore di adesso, quando siamo sotto alla piena occupazione. Nelle loro parole: “Il moltiplicatore a quel punto sarà certamente molto più vicino allo zero.” Questo per loro significa che un dollaro di “prodotto” del governo semplicemente sostituirà un dollaro di prodotto privato.
Io vado molto oltre. Il prodotto del governo (spesa) non è equivalente alla spesa privata. Le due cose differiscono fondamentalmente. La spesa pubblica deriva dall'intervento violento negli scambi privati, mentre gli scambi privati (non-criminali) sono pacifici. I dollari spesi dal governo non sono in alcun senso surrogati economici dei dollari spesi privatamente. Questi ultimi conducono a miglioramenti nei vantaggi di tutte le persone che scambiano, mentre i primi arricchiscono alcune persone a scapito di altre che si impoveriscono. Come ho appena argomentato, l'intervento violento del governo lascia generalmente in peggiori condizioni la società perché l'intervento violento del governo infrange la norma di legge scolpita nei cuori della gente.
Becker e Murphy si chiedono “quale aumento del prodotto interno lordo (P.I.L.) ci si può attendere dal pacchetto di stimolo?” La loro congettura è che un dollaro speso dal governo aumenterà il P.I.L. a breve termine di “molto meno” di un dollaro. Concordo. Pensano che i progetti scelti in questa legge “principalmente sottrarranno risorse da altri utilizzi.” Aggiungo che questo è vero per tutti i progetti di governo.
Diversamente da Becker e da Murphy, io non accetto il concetto di fare del P.I.L. un obiettivo e un test di verifica con cui valutare uno pacchetto di stimolo. Possiamo immaginare che sarebbe un criterio migliore della situazione attuale in cui la speaker Pelosi esprime la corruzione assoluta della politica democratica su una scala così grande che supera Jim Wright di vari ordini di grandezza. Possiamo immaginare che sarebbe un miglioramento rispetto allo spreco totale ora impostoci da Pelosi e compagnia bella, se davvero fossero costretti a giustificare le loro spese in base a benefici reali. Queste fantasie non potranno mai realizzarsi. Il governo invariabilmente inventerà, manipolerà o ignorerà qualsiasi statistica sia in suo controllo. Il P.I.L. è semplicemente una delle armi del suo arsenale. Se scegliamo gli impieghi creati da un programma come obiettivo statistico, i risultati saranno altrettanto terribili: spreco e ancora spreco. Quando l'idea è di ingrassare selezionati sostenitori in campi come l'energia, la salute e l'educazione, il P.I.L. è solo un conveniente strumento di propaganda. Presenta un'altezza da superare collegata all'assicurazione, presto dimenticata, che sarà superata. Come obiettivo, il P.I.L. ci trasforma in una muta di animali attaccati ad un carro con il governo che ci guida con una frusta, cercando di far raggiungere al carro la maggiore altezza possibile.
Il P.I.L. fa parte dei giochi di specchi, della magniloquenza e dei trucchi verbali di Washington. Crea l'apparenza (falsa) che l'economia sia un'entità gestibile che Washington dirige per il bene comune. Sotto i trucchi e la grancassa, va avanti il gioco pacchiano del trasferimento di denaro.
L'idea base di Murphy e di Becker è che lo stimolo a breve termine del pacchetto sarà minore di quanto altri prevedono, ma che ci possano essere benefici a lungo termine dalle parti che riguardano l'energia, la salute e l'educazione. Questo conflitto sembra crear loro delle difficoltà. A me no, dato che non c'è alcun conflitto. Non ci sono neanche benefici a lungo termine. Nessun denaro del governo dovrebbe essere o necessita di essere speso in mulini a vento o in qualunque altra cosa passi attualmente per energia rinnovabile. Il governo è così furbo che ha riempito la riserva strategica di milioni e milioni di barili di petrolio carissimo il cui prezzo è ora crollato. Il governo non può indovinare i vincitori nel campo dell'energia e non può stare al passo con i cambiamenti nei mercati e nella tecnologia dell'energia. È follia totale pensare che possa farlo. La legge di stimolo prevede diverse disposizioni sulla sanità che cambieranno il volto della medicina americana controllando quel che i medici prescrivono e le loro terapie. Non ci sono benefici a lungo termine in quella direzione, solo costi altissimi, se ai pazienti più anziani cominciano ad essere negati i trattamenti, anche quando sono disposti a pagare di tasca loro. A quel punto, prevedo che avremo bisogno di un nuovo Samuel Adams, o più d'uno, per creare dei Comitati di Corrispondenza. Ho letto che la legge di stimolo destina più fondi all'educazione della somma dei dieci anni trascorsi. Qualunque sia la cifra, è troppo alta nella sua somma totale. Il governo non può produrre educazione di alta qualità più di quanto possa manutenere gli argini o portare aiuto agli abitanti di New Orleans.
2 comments:
the zimbababwe school:
http://www.youtube.com/watch?v=SBI2mCx3b4A
Grandioso articolo. Esemplifica molto bene le differenze metodologiche ed "etiche" fra i monetaristi e gli austriaci. Mi sarà utile per la mia tesi. Grazie mille, siete sempre fortissimi.
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