Seconda e ultima parte, in cui i paralleli con il presente diventano ancora più evidenti.
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Di Jacob G. Hornberger
La parte più notevole del film Sophie Scholl - Gli ultimi giorni è la scena dell'aula di tribunale, basata sugli archivi tedeschi recentemente scoperti. Sophie ed il suo fratello Hans, con il loro amico Christoph Probst, stanno in piedi davanti all'infame Roland Freisler, il giudice che presiedeva il Tribunale del Popolo, che Hitler aveva inviato immediatamente a Monaco di Baviera dopo l'arresto da parte della Gestapo degli Scholl e di Probst.
Il Tribunale del Popolo era stata stabilito da Hitler come componente della guerra del governo contro il terrorismo dopo l'incendio del Parlamento tedesco. Seccato dall'indipendenza dell'ordinamento giudiziario nei processi ai terroristi sospettati dell'attacco al Reichstag, Hitler aveva installato il Tribunale del Popolo per accertarsi che terroristi e traditori ricevessero verdetti e punizioni “adeguati”. Gli atti giudiziari vennero condotti nel segreto per motivi di sicurezza nazionale, motivo addotto da Freisler per espellere i genitori di Sophie e Hans dall'aula di tribunale quando provarono ad entrare.
Al processo, Freisler si scagliò contro i tre giovani di fronte a lui, accusandoli di essere traditori ingrati per essersi opposti al loro governo nel mezzo di una guerra. La sua invettiva centrò il perché del sostegno a Hitler da parte di molti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dalle elementari nelle scuole pubbliche (cioè, di governo), veniva inculcato nei bambini tedeschi il concetto che, durante i periodi di guerra, fosse dovere di ogni tedesco offrire il proprio supporto al paese, che, nelle menti dei funzionari tedeschi, era sinonimo del governo tedesco. Una volta che una guerra fosse cominciata, il tempo per discutere e dibattere era finito, almeno fino alla fine della guerra. L'opposizione alla guerra avrebbe demoralizzato le truppe, si diceva, e di conseguenza sabotato lo sforzo bellico. Opporsi al governo (ed alle truppe) in tempo di guerra era quindi considerato tradimento.
Tenete presente che quando gli Scholl furono presi mentre distribuivano i loro opuscoli pacifisti ed anti-governativi – nel 1943 – la Germania stava combattendo una guerra per la sopravvivenza su due fronti: sul fronte orientale contro l'Unione Sovietica e su quello occidentale contro la Gran-Bretagna e gli Stati Uniti. Migliaia di soldati tedeschi stavano morendo sul campo di battaglia, specialmente in Unione Sovietica. Che acconsentisse con lo sforzo bellico o no, ci si aspettava che il popolo tedesco sostenesse le truppe, che significava sostenere lo sforzo bellico.
Menzogne e guerre di aggressione
Si potrebbe obiettare che, poiché la Germania era l'aggressore nel conflitto, il popolo tedesco avrebbe dovuto rifiutare di sostenere la guerra. Questa obiezione, tuttavia, ignora un punto importante: che nelle menti di molti tedeschi, la Germania non era l'aggressore nella Seconda Guerra Mondiale ma piuttosto la nazione che si difendeva. Dopo tutto, questo era stato detto loro dai funzionari del governo.
Una nazione aggredente cercherà inevitabilmente di manipolare gli eventi in modo da apparire come la nazione vittima, la nazione che sta difendendosi contro un'aggressione. In questo modo, i funzionari del governo possono dire alla cittadinanza, “siamo innocenti! Stavamo solo occupandoci dei nostri affari quando la nostra nazione è stata attaccata.” Naturalmente, la cittadinanza può allora supporre che niente poteva esser fatto per impedire la guerra e sarà più disposta a difendere la propria nazione contro gli attaccanti.
Questo è esattamente ciò che accadde nell'invasione tedesca della Polonia, che provocò la seconda guerra mondiale. Dopo diverse settimane in cui le tensioni fra le due nazioni si accentuarono, i soldati tedeschi sul confine polacco-tedesco furono attaccati dalle truppe polacche. Hitler seguì il copione classico annunciando drammaticamente che la Germania era stata attaccata dalla Polonia, costringendo la Germania a difendersi con un contrattacco e un'invasione della Polonia.
C'era un grande problema, però – di cui il popolo tedesco era ignaro: le truppe polacche che avevano eseguito l'attacco erano in realtà truppe tedesche vestite con uniformi polacche. In altre parole, i funzionari tedeschi mentirono sulla causa della guerra.
Ora, alcuni potrebbero sostenere che i tedeschi non avrebbero dovuto credere automaticamente ad Hitler, specialmente sapendo che attraverso la storia i capi avevano sempre mentito sulle questioni concernenti la guerra. Ma i tedeschi decisero di avere il diritto ed il dovere di riporre la loro fiducia nei loro funzionari di governo. Dopo tutto, pensarono i tedeschi, i loro funzionari di governo avevano accesso ad informazioni che il popolo non conosceva. Molti tedeschi ritennero che il loro governo non avrebbe mai mentito loro su una questione importante come la guerra.
Inoltre, tenete presente che sotto il sistema nazista il solo Hitler aveva la prerogativa di decidere se far entrare la nazione in guerra. Mentre poteva consultarsi con il Reichstag o informarlo dei suoi programmi, non aveva bisogno del suo consenso per dichiarare ed intraprendere la guerra contro un'altra nazione. Lui – e lui soltanto – aveva il potere di decidere se andare a fare la guerra. Di conseguenza, dato che Hitler non era tenuto ad ottenere una dichiarazione di guerra da parte dal Reichstag prima di andare alla guerra contro la Polonia, non c'era modo nella realtà di esaminare se le sue recriminazioni di un attacco polacco fossero effettivamente vere.
Dopo il “contrattacco” tedesco contro la Polonia, l'Inghilterra e la Francia dichiararono guerra alla Germania (curiosamente, né l'uno né l'altro paese dichiarò guerra all'Unione Sovietica, che a sua volta invase la Polonia poco dopo la Germania). Così, nelle menti del popolo tedesco, l'Inghilterra e la Francia accorrevano in soccorso dell'aggressore – la Polonia – costringendo la Germania a difendersi contro tutte e tre le nazioni.
Lealtà ed obbedienza agli ordini
Anche dai soldati tedeschi, naturalmente, ci si attendeva che facessero il loro dovere e seguissero gli ordini del loro comandante in capo. Sotto il sistema tedesco, non era compito del singolo soldato formarsi un proprio giudizio indipendente su chi fosse l'aggressore nel conflitto o se Hitler avesse mentito sui motivi per andare in guerra. Quindi, i soldati tedeschi, sia protestanti che cattolici, capirono che potevano uccidere i soldati polacchi con una coscienza pulita perché, ancora, non spettava al singolo soldato decidere della giustizia della guerra. Poteva affidarsi per quella decisione ai suoi ufficiali superiori e ai suoi capi politici e semplicemente supporre che l'ordine di invadere fosse giustificato moralmente e legalmente.
Una volta che le truppe furono impegnate in battaglia, la maggior parte dei civili tedeschi compresero il loro dovere – sostenere le truppe che ora stavano combattendo e morendo sul campo di battaglia per il loro paese, per la madrepatria. Il momento per dibattere e discutere delle cause della guerra avrebbe dovuto attendere fino alla fine del conflitto. Quello che importava, una volta che la guerra era cominciata, era di vincerla.
Hermann Goering, fondatore della Gestapo, spiegò la strategia:
Alcuni potrebbero sostenere che i tedeschi, diversamente dalla gente in altre nazioni, non avrebbero dovuto fidarsi né sostenere i loro funzionari di governo durante la guerra perché era evidente che Hitler ed i suoi scagnozzi erano malvagi. Il problema con questo argomento, tuttavia, è che durante gli anni '30 molti tedeschi e molti stranieri non erano giunti automaticamente alla conclusione che Hitler fosse malvagio. Al contrario, abbiamo visto nella prima parte di questo articolo, molti di loro vedevano che Hitler esercitava lo stesso genere di direzione forte che Franklin Roosevelt stava esercitando per tirare fuori gli Stati Uniti dalla Grande Depressione e, in effetti, che metteva in atto molti programmi dello stesso genere di quelli che Roosevelt stava mettendo in atto negli Stati Uniti (per approfondire questo punto, vedete l'eccellente libro pubblicato l'anno scorso Three New Deals: Reflections on Roosevelt’s America, Mussolini’s Italy, and Hitler’s Germany, 1933-1939, di Wolfgang Schivelbusch).
Ancora, mentre è vero che durante gli anni '30 Hitler perseguitava, abusava e maltrattava gli ebrei tedeschi, molta gente dappertutto non se ne preoccupava, perché l'anti-semitismo non era limitato alla Germania ma al contrario si estendeva a molte parti del globo.
Non dimentichiamo, ad esempio, come l'amministrazione Roosevelt usò il controllo dell'immigrazione per impedire agli ebrei tedeschi di immigrare negli Stati Uniti.
Persino fino al 1938 i funzionari degli Stati Uniti si rifiutarono di lasciare che gli ebrei tedeschi sbarcassero al porto di Miami dalla SS St. Louis, pur sapendo che sarebbero stati riportati nella Germania di Hitler.
Anche dopo lo scoppio della guerra, quando la gravità della minaccia nazista contro gli ebrei salì alle stelle, il labirinto costantemente variabile delle regole di immigrazione degli Stati Uniti impedì ad Anne Frank ed alla sua famiglia, così come a molte altre famiglie ebree, di emigrare negli Stati Uniti.
Qualcuno potrebbe dire che il popolo tedesco avrebbe dovuto cessare di sostenere il suo governo una volta cominciato l'olocausto. Ci sono due grossi problemi con questo argomento, tuttavia. Primo, i tedeschi non sapevano cosa stava succedendo nei campi e, secondo, non lo volevano sapere. Dopo tutto, i campi di sterminio e l'olocausto non furono stabiliti fino a quando la guerra non era ormai ben avviata e il potere di Hitler sul popolo tedesco assoluto, e brutale.
Come poteva sapere il tedesco medio quello che stava accadendo all'interno dei campi di sterminio? Supponete che un tedesco camminasse fino ad un campo di concentramento, battesse sui cancelli e chiedesse, “ho sentito che state facendo delle cose cattive alla gente dentro questo campo. Vorrei entrare e controllare i locali.” Quale pensate che sarebbe stata la risposta? Molto probabilmente, sarebbe stato invitato all'interno del complesso, come ospite permanente con un'aspettativa di vita molto ridotta.
Dopo tutto, quale governo permetterebbe ai propri cittadini di conoscere le sue operazioni più segrete, specialmente in tempo di guerra? Neppure il governo degli Stati Uniti lo fa.
Per esempio, cosa pensate che accadrebbe se un cittadino americano oggi scoprisse la posizione di una delle basi segrete di detenzione della CIA oltremare e bussasse alla porta principale, dicendo, “voci dicono che qui state torturando la gente. Vorrei entrare e controllare i locali per vedere se quelle voci sono vere.”
Onestamente, c'è qualcuno che pensa che la CIA lasciarebbe entrare quella persona all'interno di quelle basi super-segrete? Ora, immaginate una situazione in cui gli Stati Uniti stanno combattimento una grande guerra per la propria sopravvivenza contro per esempio la Cina da un lato e un'alleanza dei paesi del Medio Oriente dall'altro. Supponete inoltre che gli Stati Uniti siano quasi certi di perdere la guerra e che le truppe straniere lentamente ma inesorabilmente stiano avvicinandosi al presidente degli Stati Uniti ed al suo consiglio. Quali sono le probabilità che la CIA permetta ad un cittadino americano di controllare l'interno dei suoi campi di prigionia in tali circostanze? Effettivamente, quali sono le probabilità che un qualsiasi americano faccia una tal richiesta in quelle circostanze?
La maggior parte dei tedeschi non volevano sapere cosa stava accendendo all'interno dei campi di concentramento. Se avessero saputo che brutte cose stavano accadendo, la loro coscienza avrebbe potuto cominciare a importunarli, avrebbe potuto spingerli ad agire per far cessare le violazioni, cosa che sarebbe potuta risultare pericolosa. Era più facile – e più sicuro – guardare dall'altra parte e semplicemente affidare tali importanti questioni ai loro funzionari di governo. In questo modo, credevano, il governo, piuttosto che il singolo cittadino, avrebbe sopportato le conseguenze legali e morali per gli atti illegali che stava commettendo segretamente.
Naturalmente, i funzionari di governo incoraggiarono questo atteggiamento di cosciente indifferenza. Non interessarti di queste cose, suggeriva; lascia che ce ne occupiamo noi – dopo tutto, siamo in guerra e queste sono cose che è meglio lasciare ai vostri funzionari di governo.
Senza dubbio quando ormai la Seconda Guerra Mondiale era in corso alcuni tedeschi pensarono che il momento giusto per protestare era stato durante gli anni '30, quando i tedeschi cercavano un “uomo forte” che li tirasse fuori dalle “crisi” e dalle “emergenze,” e quando le proteste contro il governo erano molto meno pericolose.
Patriottismo e coraggio
Tutto ciò, ovviamente, pone Hans e Sophie Scholl e gli altri membri della Rosa Bianca in una luce notevole, una luce che potrebbe causare disagio anche a molti americani. Dopo tutto, è facile per un americano guardare alla Germania nazista dalla prospettiva di uno straniero e di chi ha il beneficio della conoscenza storica, particolarmente circa l'olocausto. La domanda interessante, tuttavia, è cosa gli americani avrebbero fatto se fossero stati cittadini tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale? Si sarebbero opposti al loro governo, come i membri della Rosa Bianca, o lo avrebbero sostenuto, in special modo sapendo che le truppe stavano combattendo e morendo sul campo di battaglia?
In uno dei loro opuscoli, i membri della Rosa bianca scrissero, “noi siamo la vostra cattiva coscienza.” Chiedevano ai tedeschi di elevarsi oltre il vecchio, degenerato concetto di patriottismo che ha impone di sostenere ciecamente il governo in tempo di guerra. Chiedevano ai soldati tedeschi di elevarsi oltre il vecchio, degenerato concetto di obbedienza cieca agli ordini. Chiedevano ai tedeschi di confrontare apertamente le voci che parlavano di cosa i funzionari tedeschi stessero facendo agli ebrei negli campi di concentramento. Chiedevano ai cittadini tedeschi, sia civili che militari, di esprimere un giudizio indipendente sia sul regime di Hitler che sulla guerra, di giudicare sia il governo che la guerra come immorale e illegittimo e di prendere le misure necessarie per mettere un freno ad entrambi.
Chiedevano ai tedeschi di abbracciare un concetto diverso e più alto di patriottismo – uno che implicava una devozione ad un insieme di principi e di valori morali piuttosto che la cieca lealtà al suo governo in tempo di guerra. Un tipo di patriottismo che implicava l'opposizione al proprio governo, specialmente in tempo di guerra, quando il governo è impegnato in azioni che violano i principi e i valori morali.
La storia della Rosa Bianca è una delle storie di coraggio più notevoli nella storia. Al processo, Christoph Probst chiese a Freisler di risparmiare la sua vita, una richiesta comprensibile poiché sua moglie aveva da poco dato alla luce il loro terzo bambino. Né Sophie né suo fratello Hans si tirarono indietro. Sophie disse senza mezzi termini a Friesler che la guerra era persa e che i soldati tedeschi si stavano sacrificando per niente, una dichiarazione che, dagli sguardi sulle facce delle gerarchie militari che assistevano al processo nel film, per un attimo colpì nel segno. Disse che un giorno Freisler ed i suoi pari si sarebbero seduti al posto dell'accusato, e sarebbero stati giudicati da altri per i loro crimini. Senza mezzi termini gli disse, “qualcuno, dopo tutto, doveva fare un inizio. Quello che abbiamo scritto e detto lo credono anche molti altri. Solo, non osano esprimerlo come abbiamo fatto noi.”
Freisler emise rapidamente il verdetto preordinato – colpevoli – e condannò gli accusati a morte, sentenza che fu effettuata alla ghigliottina tre giorni dopo il loro arresto. Dopo tutto, come Freisler dichiarò, Hans e Sophie Scholl ed il loro amico Christoph Probst si erano opposti al loro governo in tempo di guerra. Nella mente di Freisler – effettivamente, nella mente di molti tedeschi – quale prova migliore di tradimento poteva esserci?
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Link alla prima parte.
Link all'articolo originale.
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Di Jacob G. Hornberger
La parte più notevole del film Sophie Scholl - Gli ultimi giorni è la scena dell'aula di tribunale, basata sugli archivi tedeschi recentemente scoperti. Sophie ed il suo fratello Hans, con il loro amico Christoph Probst, stanno in piedi davanti all'infame Roland Freisler, il giudice che presiedeva il Tribunale del Popolo, che Hitler aveva inviato immediatamente a Monaco di Baviera dopo l'arresto da parte della Gestapo degli Scholl e di Probst.
Il Tribunale del Popolo era stata stabilito da Hitler come componente della guerra del governo contro il terrorismo dopo l'incendio del Parlamento tedesco. Seccato dall'indipendenza dell'ordinamento giudiziario nei processi ai terroristi sospettati dell'attacco al Reichstag, Hitler aveva installato il Tribunale del Popolo per accertarsi che terroristi e traditori ricevessero verdetti e punizioni “adeguati”. Gli atti giudiziari vennero condotti nel segreto per motivi di sicurezza nazionale, motivo addotto da Freisler per espellere i genitori di Sophie e Hans dall'aula di tribunale quando provarono ad entrare.
Al processo, Freisler si scagliò contro i tre giovani di fronte a lui, accusandoli di essere traditori ingrati per essersi opposti al loro governo nel mezzo di una guerra. La sua invettiva centrò il perché del sostegno a Hitler da parte di molti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dalle elementari nelle scuole pubbliche (cioè, di governo), veniva inculcato nei bambini tedeschi il concetto che, durante i periodi di guerra, fosse dovere di ogni tedesco offrire il proprio supporto al paese, che, nelle menti dei funzionari tedeschi, era sinonimo del governo tedesco. Una volta che una guerra fosse cominciata, il tempo per discutere e dibattere era finito, almeno fino alla fine della guerra. L'opposizione alla guerra avrebbe demoralizzato le truppe, si diceva, e di conseguenza sabotato lo sforzo bellico. Opporsi al governo (ed alle truppe) in tempo di guerra era quindi considerato tradimento.
Tenete presente che quando gli Scholl furono presi mentre distribuivano i loro opuscoli pacifisti ed anti-governativi – nel 1943 – la Germania stava combattendo una guerra per la sopravvivenza su due fronti: sul fronte orientale contro l'Unione Sovietica e su quello occidentale contro la Gran-Bretagna e gli Stati Uniti. Migliaia di soldati tedeschi stavano morendo sul campo di battaglia, specialmente in Unione Sovietica. Che acconsentisse con lo sforzo bellico o no, ci si aspettava che il popolo tedesco sostenesse le truppe, che significava sostenere lo sforzo bellico.
Menzogne e guerre di aggressione
Si potrebbe obiettare che, poiché la Germania era l'aggressore nel conflitto, il popolo tedesco avrebbe dovuto rifiutare di sostenere la guerra. Questa obiezione, tuttavia, ignora un punto importante: che nelle menti di molti tedeschi, la Germania non era l'aggressore nella Seconda Guerra Mondiale ma piuttosto la nazione che si difendeva. Dopo tutto, questo era stato detto loro dai funzionari del governo.
Una nazione aggredente cercherà inevitabilmente di manipolare gli eventi in modo da apparire come la nazione vittima, la nazione che sta difendendosi contro un'aggressione. In questo modo, i funzionari del governo possono dire alla cittadinanza, “siamo innocenti! Stavamo solo occupandoci dei nostri affari quando la nostra nazione è stata attaccata.” Naturalmente, la cittadinanza può allora supporre che niente poteva esser fatto per impedire la guerra e sarà più disposta a difendere la propria nazione contro gli attaccanti.
Questo è esattamente ciò che accadde nell'invasione tedesca della Polonia, che provocò la seconda guerra mondiale. Dopo diverse settimane in cui le tensioni fra le due nazioni si accentuarono, i soldati tedeschi sul confine polacco-tedesco furono attaccati dalle truppe polacche. Hitler seguì il copione classico annunciando drammaticamente che la Germania era stata attaccata dalla Polonia, costringendo la Germania a difendersi con un contrattacco e un'invasione della Polonia.
C'era un grande problema, però – di cui il popolo tedesco era ignaro: le truppe polacche che avevano eseguito l'attacco erano in realtà truppe tedesche vestite con uniformi polacche. In altre parole, i funzionari tedeschi mentirono sulla causa della guerra.
Ora, alcuni potrebbero sostenere che i tedeschi non avrebbero dovuto credere automaticamente ad Hitler, specialmente sapendo che attraverso la storia i capi avevano sempre mentito sulle questioni concernenti la guerra. Ma i tedeschi decisero di avere il diritto ed il dovere di riporre la loro fiducia nei loro funzionari di governo. Dopo tutto, pensarono i tedeschi, i loro funzionari di governo avevano accesso ad informazioni che il popolo non conosceva. Molti tedeschi ritennero che il loro governo non avrebbe mai mentito loro su una questione importante come la guerra.
Inoltre, tenete presente che sotto il sistema nazista il solo Hitler aveva la prerogativa di decidere se far entrare la nazione in guerra. Mentre poteva consultarsi con il Reichstag o informarlo dei suoi programmi, non aveva bisogno del suo consenso per dichiarare ed intraprendere la guerra contro un'altra nazione. Lui – e lui soltanto – aveva il potere di decidere se andare a fare la guerra. Di conseguenza, dato che Hitler non era tenuto ad ottenere una dichiarazione di guerra da parte dal Reichstag prima di andare alla guerra contro la Polonia, non c'era modo nella realtà di esaminare se le sue recriminazioni di un attacco polacco fossero effettivamente vere.
Dopo il “contrattacco” tedesco contro la Polonia, l'Inghilterra e la Francia dichiararono guerra alla Germania (curiosamente, né l'uno né l'altro paese dichiarò guerra all'Unione Sovietica, che a sua volta invase la Polonia poco dopo la Germania). Così, nelle menti del popolo tedesco, l'Inghilterra e la Francia accorrevano in soccorso dell'aggressore – la Polonia – costringendo la Germania a difendersi contro tutte e tre le nazioni.
Lealtà ed obbedienza agli ordini
Anche dai soldati tedeschi, naturalmente, ci si attendeva che facessero il loro dovere e seguissero gli ordini del loro comandante in capo. Sotto il sistema tedesco, non era compito del singolo soldato formarsi un proprio giudizio indipendente su chi fosse l'aggressore nel conflitto o se Hitler avesse mentito sui motivi per andare in guerra. Quindi, i soldati tedeschi, sia protestanti che cattolici, capirono che potevano uccidere i soldati polacchi con una coscienza pulita perché, ancora, non spettava al singolo soldato decidere della giustizia della guerra. Poteva affidarsi per quella decisione ai suoi ufficiali superiori e ai suoi capi politici e semplicemente supporre che l'ordine di invadere fosse giustificato moralmente e legalmente.
Una volta che le truppe furono impegnate in battaglia, la maggior parte dei civili tedeschi compresero il loro dovere – sostenere le truppe che ora stavano combattendo e morendo sul campo di battaglia per il loro paese, per la madrepatria. Il momento per dibattere e discutere delle cause della guerra avrebbe dovuto attendere fino alla fine del conflitto. Quello che importava, una volta che la guerra era cominciata, era di vincerla.
Hermann Goering, fondatore della Gestapo, spiegò la strategia:
Perchè, naturalmente, il popolo non desidera la guerra…. Perchè un certo povero zotico in un podere dovrebbe desiderare di rischiare la sua vita in guerra quando ila cosa migliore che può uscirne è di ritornare al suo podere in un pezzo solo? Naturalmente, la gente comune non desidera la guerra; né in Russia né in Inghilterra né in America, nemmeno in Germania. Questo è comprensibile. Ma, dopo tutto, sono i capi del paese che determinano la politica ed è sempre una cosa facile trascinare la gente, che sia una democrazia o una dittatura fascista o un parlamento o un dittatura comunista….Riconoscere ed opporsi al male
Detto o non detto, il popolo può sempre essere piegato alle richieste dei capi. È facile. Tutto ciò che dovete fare è di dir loro che sono stati attaccati e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e per esporre il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in ogni paese.
Alcuni potrebbero sostenere che i tedeschi, diversamente dalla gente in altre nazioni, non avrebbero dovuto fidarsi né sostenere i loro funzionari di governo durante la guerra perché era evidente che Hitler ed i suoi scagnozzi erano malvagi. Il problema con questo argomento, tuttavia, è che durante gli anni '30 molti tedeschi e molti stranieri non erano giunti automaticamente alla conclusione che Hitler fosse malvagio. Al contrario, abbiamo visto nella prima parte di questo articolo, molti di loro vedevano che Hitler esercitava lo stesso genere di direzione forte che Franklin Roosevelt stava esercitando per tirare fuori gli Stati Uniti dalla Grande Depressione e, in effetti, che metteva in atto molti programmi dello stesso genere di quelli che Roosevelt stava mettendo in atto negli Stati Uniti (per approfondire questo punto, vedete l'eccellente libro pubblicato l'anno scorso Three New Deals: Reflections on Roosevelt’s America, Mussolini’s Italy, and Hitler’s Germany, 1933-1939, di Wolfgang Schivelbusch).
Ancora, mentre è vero che durante gli anni '30 Hitler perseguitava, abusava e maltrattava gli ebrei tedeschi, molta gente dappertutto non se ne preoccupava, perché l'anti-semitismo non era limitato alla Germania ma al contrario si estendeva a molte parti del globo.
Non dimentichiamo, ad esempio, come l'amministrazione Roosevelt usò il controllo dell'immigrazione per impedire agli ebrei tedeschi di immigrare negli Stati Uniti.
Persino fino al 1938 i funzionari degli Stati Uniti si rifiutarono di lasciare che gli ebrei tedeschi sbarcassero al porto di Miami dalla SS St. Louis, pur sapendo che sarebbero stati riportati nella Germania di Hitler.
Anche dopo lo scoppio della guerra, quando la gravità della minaccia nazista contro gli ebrei salì alle stelle, il labirinto costantemente variabile delle regole di immigrazione degli Stati Uniti impedì ad Anne Frank ed alla sua famiglia, così come a molte altre famiglie ebree, di emigrare negli Stati Uniti.
Qualcuno potrebbe dire che il popolo tedesco avrebbe dovuto cessare di sostenere il suo governo una volta cominciato l'olocausto. Ci sono due grossi problemi con questo argomento, tuttavia. Primo, i tedeschi non sapevano cosa stava succedendo nei campi e, secondo, non lo volevano sapere. Dopo tutto, i campi di sterminio e l'olocausto non furono stabiliti fino a quando la guerra non era ormai ben avviata e il potere di Hitler sul popolo tedesco assoluto, e brutale.
Come poteva sapere il tedesco medio quello che stava accadendo all'interno dei campi di sterminio? Supponete che un tedesco camminasse fino ad un campo di concentramento, battesse sui cancelli e chiedesse, “ho sentito che state facendo delle cose cattive alla gente dentro questo campo. Vorrei entrare e controllare i locali.” Quale pensate che sarebbe stata la risposta? Molto probabilmente, sarebbe stato invitato all'interno del complesso, come ospite permanente con un'aspettativa di vita molto ridotta.
Dopo tutto, quale governo permetterebbe ai propri cittadini di conoscere le sue operazioni più segrete, specialmente in tempo di guerra? Neppure il governo degli Stati Uniti lo fa.
Per esempio, cosa pensate che accadrebbe se un cittadino americano oggi scoprisse la posizione di una delle basi segrete di detenzione della CIA oltremare e bussasse alla porta principale, dicendo, “voci dicono che qui state torturando la gente. Vorrei entrare e controllare i locali per vedere se quelle voci sono vere.”
Onestamente, c'è qualcuno che pensa che la CIA lasciarebbe entrare quella persona all'interno di quelle basi super-segrete? Ora, immaginate una situazione in cui gli Stati Uniti stanno combattimento una grande guerra per la propria sopravvivenza contro per esempio la Cina da un lato e un'alleanza dei paesi del Medio Oriente dall'altro. Supponete inoltre che gli Stati Uniti siano quasi certi di perdere la guerra e che le truppe straniere lentamente ma inesorabilmente stiano avvicinandosi al presidente degli Stati Uniti ed al suo consiglio. Quali sono le probabilità che la CIA permetta ad un cittadino americano di controllare l'interno dei suoi campi di prigionia in tali circostanze? Effettivamente, quali sono le probabilità che un qualsiasi americano faccia una tal richiesta in quelle circostanze?
La maggior parte dei tedeschi non volevano sapere cosa stava accendendo all'interno dei campi di concentramento. Se avessero saputo che brutte cose stavano accadendo, la loro coscienza avrebbe potuto cominciare a importunarli, avrebbe potuto spingerli ad agire per far cessare le violazioni, cosa che sarebbe potuta risultare pericolosa. Era più facile – e più sicuro – guardare dall'altra parte e semplicemente affidare tali importanti questioni ai loro funzionari di governo. In questo modo, credevano, il governo, piuttosto che il singolo cittadino, avrebbe sopportato le conseguenze legali e morali per gli atti illegali che stava commettendo segretamente.
Naturalmente, i funzionari di governo incoraggiarono questo atteggiamento di cosciente indifferenza. Non interessarti di queste cose, suggeriva; lascia che ce ne occupiamo noi – dopo tutto, siamo in guerra e queste sono cose che è meglio lasciare ai vostri funzionari di governo.
Senza dubbio quando ormai la Seconda Guerra Mondiale era in corso alcuni tedeschi pensarono che il momento giusto per protestare era stato durante gli anni '30, quando i tedeschi cercavano un “uomo forte” che li tirasse fuori dalle “crisi” e dalle “emergenze,” e quando le proteste contro il governo erano molto meno pericolose.
Patriottismo e coraggio
Tutto ciò, ovviamente, pone Hans e Sophie Scholl e gli altri membri della Rosa Bianca in una luce notevole, una luce che potrebbe causare disagio anche a molti americani. Dopo tutto, è facile per un americano guardare alla Germania nazista dalla prospettiva di uno straniero e di chi ha il beneficio della conoscenza storica, particolarmente circa l'olocausto. La domanda interessante, tuttavia, è cosa gli americani avrebbero fatto se fossero stati cittadini tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale? Si sarebbero opposti al loro governo, come i membri della Rosa Bianca, o lo avrebbero sostenuto, in special modo sapendo che le truppe stavano combattendo e morendo sul campo di battaglia?
In uno dei loro opuscoli, i membri della Rosa bianca scrissero, “noi siamo la vostra cattiva coscienza.” Chiedevano ai tedeschi di elevarsi oltre il vecchio, degenerato concetto di patriottismo che ha impone di sostenere ciecamente il governo in tempo di guerra. Chiedevano ai soldati tedeschi di elevarsi oltre il vecchio, degenerato concetto di obbedienza cieca agli ordini. Chiedevano ai tedeschi di confrontare apertamente le voci che parlavano di cosa i funzionari tedeschi stessero facendo agli ebrei negli campi di concentramento. Chiedevano ai cittadini tedeschi, sia civili che militari, di esprimere un giudizio indipendente sia sul regime di Hitler che sulla guerra, di giudicare sia il governo che la guerra come immorale e illegittimo e di prendere le misure necessarie per mettere un freno ad entrambi.
Chiedevano ai tedeschi di abbracciare un concetto diverso e più alto di patriottismo – uno che implicava una devozione ad un insieme di principi e di valori morali piuttosto che la cieca lealtà al suo governo in tempo di guerra. Un tipo di patriottismo che implicava l'opposizione al proprio governo, specialmente in tempo di guerra, quando il governo è impegnato in azioni che violano i principi e i valori morali.
La storia della Rosa Bianca è una delle storie di coraggio più notevoli nella storia. Al processo, Christoph Probst chiese a Freisler di risparmiare la sua vita, una richiesta comprensibile poiché sua moglie aveva da poco dato alla luce il loro terzo bambino. Né Sophie né suo fratello Hans si tirarono indietro. Sophie disse senza mezzi termini a Friesler che la guerra era persa e che i soldati tedeschi si stavano sacrificando per niente, una dichiarazione che, dagli sguardi sulle facce delle gerarchie militari che assistevano al processo nel film, per un attimo colpì nel segno. Disse che un giorno Freisler ed i suoi pari si sarebbero seduti al posto dell'accusato, e sarebbero stati giudicati da altri per i loro crimini. Senza mezzi termini gli disse, “qualcuno, dopo tutto, doveva fare un inizio. Quello che abbiamo scritto e detto lo credono anche molti altri. Solo, non osano esprimerlo come abbiamo fatto noi.”
Freisler emise rapidamente il verdetto preordinato – colpevoli – e condannò gli accusati a morte, sentenza che fu effettuata alla ghigliottina tre giorni dopo il loro arresto. Dopo tutto, come Freisler dichiarò, Hans e Sophie Scholl ed il loro amico Christoph Probst si erano opposti al loro governo in tempo di guerra. Nella mente di Freisler – effettivamente, nella mente di molti tedeschi – quale prova migliore di tradimento poteva esserci?
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Link alla prima parte.
Link all'articolo originale.
3 comments:
Per me l'unica differenza tra la germania nazista e gli USA di oggi è che in germania gli oppositori venivano uccisi, negli usa gli si ride dietro (vedi Ron Paul).
La differenza è grossa?
Può darsi, ma alla fine il risultato non cambia: la povera gente muore in guerre senza senso.
in germania gli oppositori venivano uccisi, negli usa gli si ride dietro
Evidentemente l'arte della propaganda in questi ultimi 50 anni è progredita.
Evidentemente l'arte della propaganda in questi ultimi 50 anni è progredita.
Non saprei, aspetta che chiedo a bill-shut up-o'reilly e poi ti faccio sapere.
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