“Double, double toil and trouble; Fire burn, and cauldron bubble”
(William Shakespeare)
Infinita è la scorta di buonumore a cui si può accedere leggendo gli articoli degli “esperti di economia.” Quest'ultima perla, pubblicata da MSN Money, è di tale Scott Burns, che non riesco a capire se l'ha scritta da ubriaco, sotto la minaccia di una pistola, e se è proprio imbecille di suo. La sua domanda è:
Avendo appena passato cinque giorni nel disastro che è il mercato immobiliare della Florida, mi domando: è possibile che gli attacchi terroristici del 11 settembre 2001 siano stati la causa alla radice del crollo dei prezzi delle case?Incredibile vero? Se non fosse stato per gli arabi cattivi, tutto sarebbe andato nel migliore dei modi, i prezzi delle case avrebbero continuato a salire all'infinito, anche i mendicanti storpi avrebbero acceso un mutuo, e tutti sarebbero vissuti felici e contenti senza bisogno di lavorare, solo rifinanziando l'ipoteca. Ma l'arabo invidioso odia la nostra felicità e ha rovinato tutto. Continua l'ubriaco:
È possibile che i mutui subprime e la speculazione su costruzione/acquisto siano stati nient'altro che degli strumenti, l'equivalente degli aerei di linea dirottati?Come i pazzi, anche gli alcolizzati talvolta giungono alla verità, purtroppo però non riescono ad afferrarla: se è vero che quelli sono strumenti, non sono certo in mano agli “islamisti radicali,” ma a qualcuno che il povero derelitto evita accuratamente di nominare.
Eravamo durante il secondo anno di un brutale declino triennale del mercato azionario quando i terroristi islamici radicali hanno distrutto il WTC. Nondimeno, i soldi presi in prestito non erano esageratamente a buon mercato. Il tasso d'interesse federale, sceso da quasi il 6% degli anni del boom di Internet, era nell'agosto 2001 del 3.65%.
È caduto a 1.75% nelle settimane degli attacchi terroristici. Gli amministratori hanno lottato per impedire all'economia di fermarsi. [Gli eroi!]
Il tasso federale ha continuato a scendere, toccando un livello di 0.98% nel dicembre 2003. Questo più di due anni dopo gli attacchi. Eravamo entrati in un forte recupero del mercato azionario. Il tasso d'interesse federale è rimasto intorno all'1% abbastanza a lungo per provocare un boom nei mutui a basso costo e nei prezzi delle case.E cosa c'entrano in tutto questo i terroristi kamikaze, o sommo sacerdote dell'economia? Forse perché anche loro fanno “boom”?
I compratori di case scoprirono che con stipendi molto ordinari potevano ora comprare case straordinarie. La gente con contanti in deposito scoprirono che i loro soldi non avevano guadagnato virtualmente niente.La bolla, questa sconosciuta. Ma il meglio deve ancora venire:
Potremmo, naturalmente, incolpare la Riserva Federale di aver mantenuto i tassi di interesse troppo bassi per troppo a lungo. Potremmo anche incolpare Wall Street. O i prestatori di mutui ed i loro mediatori. E potremmo incolpare i mutuatari di essere stati insensati.Potremmo incolpare chi ha provocato la bolla prestando denaro finto anche al messicano illegale e disoccupato mantenendo l'interesse artificialmente basso, ma non lo facciamo, perché ci hanno appena servito la seconda bottiglia di Dom Pérignon ghiacciato...
Ma un grande dato di fatto rimane: nessuna di questa miserie sarebbe accaduta se l' 11 settembre non fosse accaduto in primo luogo.Come no, sarebbero ancora ebbri e felici, Scott Burns, Bernanke, Alice e il Bianconiglio, e il Cappellaio Matto servirebbe a tutti quanti il Dom Pérignon dalla teiera.
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