Mentre il Gongoro ritorna lentamente alla sua usuale attività, arriva fresco fresco anche il consueto dispaccio telepatico del nostro esperto di cospirazioni e affini. Il buon Giovanni Pesce, lasciata per una volta in garage la sua capsula temporale, questa settimana ci informa di un documento ritrovato in quel di Laputa che illustra la correlazione tra i leader e le prestazioni economiche dei paesi che si ritrovano a guidare, lasciando supporre la possibilità di influenzare a piacimento l'economia di intere nazioni semplicemente agendo sui loro leader. Nel caso, l'idea di seguire un leader apparirebbe ben poco consigliabile.
Riflessioni come al solito vagamente inquietanti, per un fine settimana che auguro a tutti sereno e appagante.
___________________________
Di Giovanni Pesce
L’altro ieri qualcuno, per motivi oscuri o per incuria, ha lasciato sui sedili della metropolitana di Laputa un documento particolarmente intrigante titolato “Do Leaders Matter? National Leadership and Growth since World War II”.
L’abstract di questo studio di Ben Olken ha acceso l’interesse di quei viaggiatori che erano presenti al momento del casuale ritrovamento.
Il documento non spiega se le variazioni siano positive o negative.
L’unica evidenza resta la forte correlazione tra i due fenomeni, e l’autore consiglia di evitare l’uso politico di dittatori economicamente poco validi come Mugabe o Machel, mentre vanno rivalutate le leadership di Lee Kwan Yew e Deng Xiaoping.
Notevole anche la tabella statistica su come i leader lascino la poltrona; In quella tavola troviamo:
105 morti sul lavoro su 1184 leaders di 130 nazioni
di cui
28 assassinati
12 morte dovuta incidente
65 morte dovuta a malattia
La tabella IV mostra la relazione tra le pianificazioni economiche e la speranza di vita del leader, mentre la figura I evidenzia l’andamento del reddito pro-capite e il cambio “repentino”di ledearship.
Insomma se, dovete per necessità, pianificare il salto dell’economia di una nazione, ricordatevi che dovete associarla con il cambio del leader locale, specialmente nel caso di regimi autoritari, senza dare retta ai consigli di quegli economisti che pensano solo a ritoccare i tassi d’interesse.
La gestione economica di una nazione ha bisogno, quando serve, di un cambio repentino di leadership, come è successo nel 1992 in Italia con la crociera del Britannia e Mani Pulite.
Il fenomeno della correlazione, evidenziato in quello studio, studia il modo di presentarsi di due fenomeni sociali indipendenti tra di loro e lì si ferma; un po’ come il legame che unisce l’ouzo con le olive greche: quando c’è l’ouzo appaiono le olive greche e quando ci sono le olive greche compare l’ouzo; ma l’ouzo non si fa con le olive né le olive si fanno con l’ouzo.
I due fenomeni si manifestano spesso insieme; quindi l’autore conclude che l’azione del leader influenza la vita economica di una comunità,
Respingiamo l'ipotesi che la vicende politiche dei leaders siano imputabili a meri accidenti.
Riteniamo che la Leadership faccia la differenza, e si tratta di qualcosa di così importante come la crescita dell’economia nazionale
Qui a Laputa ci si chiede semmai qualcun altro gestisca la “vitalità politica” dei leader nelle cui mani finiscono le redini del comando, le sorti della vita economica del paese.
Il paese di Laputa è piccolo e la gente mormora.
Riflessioni come al solito vagamente inquietanti, per un fine settimana che auguro a tutti sereno e appagante.
___________________________
Di Giovanni Pesce
L’altro ieri qualcuno, per motivi oscuri o per incuria, ha lasciato sui sedili della metropolitana di Laputa un documento particolarmente intrigante titolato “Do Leaders Matter? National Leadership and Growth since World War II”.
L’abstract di questo studio di Ben Olken ha acceso l’interesse di quei viaggiatori che erano presenti al momento del casuale ritrovamento.
La crescita economica all'interno dei paesi varia notevolmente con il variare dei decenni.La tesi che viene dimostrata mostra come le variazioni “improvvise” del leader in carica, abbiano delle conseguenze economiche facilmente visibili nelle comunità autocratiche e con difficoltà crescente nelle comunità dove il potere è più distribuito.
Questo documento esamina una spiegazione di questi cambiamenti e la crescita dovuta al cambiamento del leader nazionale.
Usiamo “la morte” di leader in carica come una fonte esogena di variazione di leadership, e ci chiediamo se queste transizioni, verosimilmente esogene, di leadership siano associate a cambiamenti nei tassi di crescita del paese.
Abbiamo trovato robuste prove che la “vitalità” dei leader sia correlata con la crescita economica.
I risultati suggeriscono che gli effetti dell’attività dei singoli leader siano fortissimi nelle comunità autocratiche dove ci sono meno vincoli sul potere del leader.
I leader sembrano influenzare anche i risultati della politica, in particolare per la politica monetaria. I risultati suggeriscono che i singoli leader possono giocare un ruolo decisivo nella pianificazione della crescita delle nazioni.
Il documento non spiega se le variazioni siano positive o negative.
L’unica evidenza resta la forte correlazione tra i due fenomeni, e l’autore consiglia di evitare l’uso politico di dittatori economicamente poco validi come Mugabe o Machel, mentre vanno rivalutate le leadership di Lee Kwan Yew e Deng Xiaoping.
Notevole anche la tabella statistica su come i leader lascino la poltrona; In quella tavola troviamo:
105 morti sul lavoro su 1184 leaders di 130 nazioni
di cui
28 assassinati
12 morte dovuta incidente
65 morte dovuta a malattia
La tabella IV mostra la relazione tra le pianificazioni economiche e la speranza di vita del leader, mentre la figura I evidenzia l’andamento del reddito pro-capite e il cambio “repentino”di ledearship.
Insomma se, dovete per necessità, pianificare il salto dell’economia di una nazione, ricordatevi che dovete associarla con il cambio del leader locale, specialmente nel caso di regimi autoritari, senza dare retta ai consigli di quegli economisti che pensano solo a ritoccare i tassi d’interesse.
La gestione economica di una nazione ha bisogno, quando serve, di un cambio repentino di leadership, come è successo nel 1992 in Italia con la crociera del Britannia e Mani Pulite.
Il fenomeno della correlazione, evidenziato in quello studio, studia il modo di presentarsi di due fenomeni sociali indipendenti tra di loro e lì si ferma; un po’ come il legame che unisce l’ouzo con le olive greche: quando c’è l’ouzo appaiono le olive greche e quando ci sono le olive greche compare l’ouzo; ma l’ouzo non si fa con le olive né le olive si fanno con l’ouzo.
I due fenomeni si manifestano spesso insieme; quindi l’autore conclude che l’azione del leader influenza la vita economica di una comunità,
Respingiamo l'ipotesi che la vicende politiche dei leaders siano imputabili a meri accidenti.
Riteniamo che la Leadership faccia la differenza, e si tratta di qualcosa di così importante come la crescita dell’economia nazionale
Qui a Laputa ci si chiede semmai qualcun altro gestisca la “vitalità politica” dei leader nelle cui mani finiscono le redini del comando, le sorti della vita economica del paese.
Il paese di Laputa è piccolo e la gente mormora.
3 comments:
Paese interessante, Laputa.
I nativi come si chiamano, hijos de Laputa?
Ciao. Ipo. E scusa l'OT.
C'e una storia interessante tra Jonathan Swift e Catherine Barton, mezza-nipote di Sir Isacco Newton.
Sir Isacco aveva dei suoi gusti sessuali, Catherina probabilmente aveva dei forti appetiti e Jonathan se la cavava abbastanza bene con le donne.
Forse La Puta era il nick di Catherine.
Laputa è stata scelta come location per il reality "l'isola dei Matematici" all'interno dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift.
Saludos
Grazie per la pronta risposta.
M'ero completamente scordato di Gulliver. Certo, uno come Swift doveva cavarsela abbastanza bene, in quantità, "svelto" com'era. Ma in qualità? Festina lente, dice il saggio.
Homenajes.
Post a Comment