« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli... a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto. Dall'età del livellamento, dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del Bispensiero... tanti saluti! » (Winston Smith, 1984)Ricevo e pubblico volentieri da un collega gongoro questa riflessione sul cospirazionismo. Come indica chiaramente il sottotitolo del blog, io considero lo stato come la vera e fondamentale cospirazione. Fondamentale perché è il motore di tutte le altre: ogni lobby, ogni gruppo di potere più o meno vasto infatti cospira con esso per ottenere i vantaggi che nascono dalla sua posizione di monopolio nel fornire servizi vitali e dalla sua facoltà di scrivere e imporre leggi. Se è vero che l'assenza di uno stato non garantirebbe la scomparsa delle cospirazioni, è certo che ne limiterebbe alquanto l'influenza.
Non deve sorprendere quindi se capita di scoprire elementi dei servizi infiltrati tra i semplici cittadini che cercano di informarsi autonomamente una volta compreso che né l'istruzione pubblica né il sistema dei media descrivono una realtà razionalmente accettabile. Diffondere altre informazioni false, provocare reazioni collettive da poter incanalare a piacimento, manipolare e screditare teorie che negano quelle ufficiali, sono tutti metodi buoni per mantenere le menti delle masse – già occupate con continue distrazioni e spettacoli – lontane da qualsiasi dubbio sulle “verità” dei governi e da qualsiasi indagine personale, metodi necessari quando la semplice denigrazione non è più sufficiente, ma soprattutto indispensabili per creare nuove realtà fittizie per la fase successiva: quella in cui saremo in guerra con l'Eurasia, e saremo sempre stati in guerra con l'Eurasia...
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Di Giovanni Pesce
C’è qualcosa di non chiaro sul metodo di manifestarsi dei complottisti.
Un articolo riportato su Wikipedia ne tratta alcuni aspetti, ma è mia esperienza che il rapporto tra realtà e finzione gestito tra le interazione tra agenti della cospirazione e cultori dell’indagine complottista sia alquanto bisognoso di uno studio ad hoc. Per organizzare uno studio la migliore base di partenza è quella di spiegare il mio punto di vista; altri correggeranno i punti più oscuri ed aggiungeranno idee migliori delle mie.
Avrei dovuto tradurre l’articolo citato, ma Google è più bravo di me; se avete dimestichezza con la lingua imperiale andate su Wikipedia altrimenti traducetelo con Google, scomponendo l’articolo almeno in tre pezzi.
Notevole è lo studio dell’aspetto psicologico: purtroppo nell’articolo si tratta solo di persone singole che aderiscono a dei laboratori di pensiero, infatti sia gli agenti complottisti che i cultori della materia complottista si radunano in piccoli gruppi dove le legge del gruppo impone dei modi di operare e di pensiero, con bias confermativi e creazione di dissonanze cognitive di gruppo.
Il gruppo può denigrare le altrui teorie e creare solidarietà tra i suoi componenti con più forza dell’azione individuale. Quindi il processo di identificazione nel gruppo è un aspetto particolarmente potente nell’attività di manifestazione dei complottisti di ambedue le origini. Come in un teatro l’azione della claque può influenzare la valutazione individuale di uno spettacolo.
Di sicuro il terreno dove prospera il complottismo è quello povero di certezze: là dove non sono dimostrabili in pieno le tesi e le teorie. Occorre prestare molta attenzione al gestore del mainstream che ha la capacità di rendere dimostrabile o non dimostrabile quello che tecnicamente è dimostrabilissimo. Quindi i gestori del mainstream fanno sicuramente parte degli agenti della cospirazione almeno nel fatto di dichiarare legittime o illegittime alcune teorie; ovvero costruiscono la giustificazione della storia.
Dall’altra parte i cultori dello studio della cospirazione, paragonati a coloro i quali si industriano per organizzare una legittima difesa, sono animati da uno spirito particolare tale per il quale possono essere tacciati di sconfinare nella paranoia; anch’io penso che talvolta ciò sia vero. Ma se una persona di media capacità intellettiva si danna l’anima per trovare il bandolo della matassa storica è forse paranoico?
Pasolini in “Scritti Corsari” diceva “io so, ma non ho le prove” ed il mainstream l’ha denigrato facendolo diventare mediaticamente anormale. Io con la mia bicicletta mentale, vado in giro a cercare brandelli di notizie, puntando verso le “discese ardite e le risalite”; ero solo prima e continuo ad esserlo ora. Trovo conforto solo nell’avvicinarmi alla soluzione di questo Sudoku storico; starei male se non potessi neanche tentare di fare ciò.
Nell’articolo citato di Wikipedia si afferma che ambienti di isolamento sociale e impoverimento politico favoriscono lo sviluppo di idee cospirazioniste e conseguente disillusione; io penso che i due fenomeni siano correlati ma non è certo quale sia la causa e quale l’effetto. Lo studio della cospirazione ti porta ad essere solitario, aspetto da non sottovalutare.
C’è una tecnica di disinformazione della “millefoglie”, ovvero per nascondere una verità si creano 999 altre foglie più o meno vere; chi vuole si ferma ad un certo livello, chi vuole può andare avanti “da solo”.
Se vi volete fermare alla prima osteria, va bene lo stesso; ma se la “vostra” emotività vi dice di proseguire allora proseguite in questo cammino emozionante. Non sarete per caso simili al Gen Jack D. Ripper (Jack lo Squartatore n.d.t.), presente nel film Dr. Strangelove, che deluso e solitario pensa ad un complotto comunista di fluoridizzazione dell’acqua per fiaccare e impurificare i preziosi fluidi vitali?
5 comments:
Compliemnti, molto interessante!
Io ho un punto di vista un po' diverso sul concetto di "cospirazione", fondamentalmente credo che non sia la parola adatta a descrivere il fenomeno, e che anzi, tale parola renda il fenomeno meno comprensibile e meno comunicabile.
Vado in bicicletta nei meandri della storia e di tutte le teorie possibili immaginabili da tanto tempo... e da quando ho scoperto la blogsfera mi sento meno solo!
Alcune riflessioni:
1. I contenuti di Wikipedia hanno un forte bias "complottistico", in generale. Sia che si indaghi negli ultimi anni misteriosi di Tesla, o nello sviluppo delle billions banks, o nella teoria dell'Hollow-Earth, o nel progetto manhattan o nei veicoli a propulsione ionica. Ed in generale non mi piace l'approccio di "buttare il sasso e ritirare la mano".
2. Dicevo dell'importanza del termine "complotto". Sono daccordo sul fatto che lo Stato sia l'ente che rende possibile le cospirazioni, ma... nel senso che attua alcune strategie. Io credo che in realta' ai comuni mortali che cominciano ad intuire la fregatura, la fregatura medesima, appaia come complotto. Ma ai burattinai ed al padrone del tatrino, il proprio operato non appare come un complotto, ma come il perseguimento di una ideologia centenaria, in cui i burattinai ed il padrone del teatrino stesso sono solo degli attori di passaggio.
E' impossibile, ma provate per un istante, ad immaginare di essere il padrone del teatrino. Possedete l'oro del mondo, la quota differenziale di tutte le banche centrali, presiedete il sindacato di controllo delle 5 billions banks e controllate le 35000 banche del mondo. Siete creditori verso gli USA di 13 trilioni di dollari, verso l'europa di 25 trilioni di euro. Vi basta un gesto del mouse per gettare gli USA in guerra contro la Cina, o la Cina in guerra contro la Russia, o l'Europa contro il medio oriente. Siete la personificazione del potere. E nessuno sa se esiste davvero o no.
Ora immaginate di essere un burattinaio. Esistete per via dell'esistenza del teatrino, senza il quale apparreste al pubblico pagante. Create voi la scena, a vostro uso e consumo, per mantenere il pubblico attaccato al vostro teatrino. E siete avidi di quato piu' pubblico possibile.
E se tutto questo non ci fosse? Se non ci fossero burattinai che inscenano uno spettacolo che ogni giorno tiene attaccati 4 miliardi di persone alla TV e ai giornali, che focalizza tutta la loro passione e attenzione sulle rappresentazioni che voi avete messo in scena, se non ci fosse il padrone a tenere a bada i burattinai confiscandogli gli stipendi? Se i burattinai volessero occupare il teatrino per tutto il tempo? Oppure se ci fossero solo 6 miliardi di spettatori affamati di intrattenimento? 6 miliardi di persone che vivono in delicato e fragile equilibrio di ingordigia e paura?
Come si amministrano 6 miliardi di persone?
Forse allora il governo del mondo, il re del mondo, il padrone del teatro e' necessario?
Ma ai burattinai ed al padrone del tatrino, il proprio operato non appare come un complotto, ma come il perseguimento di una ideologia centenaria, in cui i burattinai ed il padrone del teatrino stesso sono solo degli attori di passaggio.
Sinceramente non saprei dire come appaiano le loro azioni ai cospiratori, so però che in ogni governo, in ogni partito, si prendono decisioni di cui chi è all'esterno non sa nulla o, nel migliore dei casi, non conosce le vere motivazioni e i veri scopi.
Questo è cospirare. Che vi siano giunti con totale coscienza, o semplicemente per omologazione suggerita dalla convenienza non ci è dato sapere e certamente ogni caso fa storia a sé.
Il fiat money e il sistema della riserva frazionaria, per fare due esempi clamorosi, sono senz'altro cospirazioni messe in atto a livello globale dagli stati e dalle banche centrali: la loro natura di truffa è tenuta nascosta alle popolazioni che vengono lentamente dissanguate e progressivamente espropriate dei loro beni, relativamente pochi ne hanno un guadagno, e questi pochi si coprono a vicenda. Non vedo cos'altro manca per definirla a pieno titolo una cospirazione.
Per quanto riguarda l'eventuale esistenza di un vertice occulto in grado di dirigere i quadri intermedi la cui identità è pubblica, è probabilmene un'illusione pensare di riuscire a conoscerne i membri, e forse nemmeno necessario: basterebbe tagliare i fili, infatti per impedire ai burattinai di nuocere.
Impresa anch'essa tutt'altro che facile, bisogna riconoscerlo...
Segnalo anche questo post dal blog di Santaruina:
http://tinyurl.com/2n5c75
Provo un'emozione nuova ogni volta che vedo o penso al film Dr. Strangelove.
Ho sperimentato una decina di livelli di conoscenza diversi; il film era sempre lo stesso ero io invece a capire ogni volta una cosa diversa.
Così il film mi ha accompagnato sempre nelle mie capriole mentali.
Ora lo guardo un po' dall'alto in basso, giustifico il povero ubrick per la sua teatralità.
Vorrei fare un'analisi critica del film, ma altri sono più bravi di me; ad es. in
http://www.giusepperausa.it/_dr__strangelove.html cè un ottimo commento.
I miei contributi sono limitati ai miei livelli di conoscenza:
1) Lo strapotere dei B52G/H, superba macchina da guerra; a quel tempo (1963)
mi piaceva
2) La War Room di Offutt Nebraska, là dove un giorno si rifugiò GWB
3) Il confronto militare tra le due superpotenze
4) La dottrina (sic) dell'uso delle armi di distruzione di massa (Rand "Bland" Corporation)
5) I think tank di politica (il giornale sul sedere della ragazzotta del paginone di Playboy è il CFR Journal)
6) Il mito della caverna tecnica (Operation Neu Schwabenland)
7) I have a dream VS I have a plan
8) Il rinnovamento demografico eseguito in modo particolare (Strange Love)
9) "Noi siamo i media, e indipendemente dal vostro pensiero vi consigliamo su
cosa vi deve piacere" (Hollywood, Titanus, Murdoch, Mediaset)
10) Vivere fuori dal teatro che ci circonda equivale ad una vita a Laputa
Un giorno (I have a dream)arriverò al 33 livello di conoscenza.
ciao
Giovanni Pesce
"Noi siamo i media, e indipendemente dal vostro pensiero vi consigliamo su
cosa vi deve piacere" (Hollywood, Titanus, Murdoch, Mediaset)
Uhm... Tit+anus?
:-P
Marcello Girosi Titanus +
Massimo Girosi OSS +
Federico Girosi =(demografo) Rand Corporation
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Il risultato mettilo tu, dopo i dovuti controlli.
ciao sirpaint
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