Il 31 luglio il nuovo Primo Ministro inglese Gordon Brown ha parlato per la prima volta all'ONU. Il suo è stato un vero e proprio manifesto programmatico: ci ha avvertito che il mondo è “milioni di miglia lontano” dal mantenere le sue promesse di alleviare la povertà, l'AIDS e l'analfabetismo nei paesi poveri. Il “mondo“, che promette e, nel caso, mantiene. Il mondo decide, il mondo deve provvedere: l'impressione è che si tratti di due mondi diversi, se non altro. E che la soluzione proposta sia la solita paccata di dollari e di grano ultra-sovvenzionato utile solo ad ingrassare ulteriormente le corrottissime burocrazie del mondo in via di sviluppo e a spargere altra morte e miseria.
Leggiamo infatti dal Guardian:
I cosiddetti “mercanti di morte” e i “signori della guerra” stanno sicuramente già tremando all'idea di questa imponente offensiva delle forze della pace.
Leggiamo infatti dal Guardian:
Mr. Brown si è impegnato a riunire 12 leader mondiali e 20 personaggi del mondo degli affari per firmare un nuovo impegno per raggiungere gli otto obiettivi di MDG - che variano dalla mortalità materna alla diffusione della malaria.I 12 leader mondiali (come gli apostoli, giusto per quel tocco di misticismo messianico che non ci sta mai male), più venti pescecani della finanza, più Gordon Brown: questo è il mondo che decide e promette. Non ci vuole un gran fantasia per capire qual è il mondo che dovrà mantenere. Per rendere gradevole l'indigesta pietanza, lo chef Gordon non manca di insaporirla con le ben note spezie neolinguistiche:
In linguaggio fortemente morale l'ha denominata “una coalizione della coscienza” e “una coalizione per la giustizia” in grado di alla fine rendere “la globalizzazione una forza per la giustizia su scala globale”.È proprio quel gusto agrodolce di famosi piatti come la “coalizione dei volenterosi” e “Enduring Freedom”, serviti dagli chef neocon! Come sorprendersi, del resto, se lo stesso Brown insieme al capocuoco Blair parteciparono con entusiasmo ai grandi banchetti in Iraq ed Afghanistan. Stranamente, il neo-Primo Ministro pare essersene dimenticato:
Anche se nel discorso di 30 minuti non ha accennato all'Iraq o all'Afghanistan e si è concentrato preferibilmente sull'assistenza al mondo in via di sviluppo, Brown ha parlato del Darfur, come previsto.Da vero maestro del bispensiero, ha fatto sparire le crisi più gravi di questi anni, quelle in cui è personalmente coinvolto come responsabile, e si presenta ripulito come paladino della pace. E siccome si vis pacem para bellum, ecco come si risolve la crisi nel Darfur: una nuova risoluzione ONU che vedrebbe una forza di peacekeeping di 20.000 uomini – la più grande al mondo – in Sudan entro il 1° ottobre.
I cosiddetti “mercanti di morte” e i “signori della guerra” stanno sicuramente già tremando all'idea di questa imponente offensiva delle forze della pace.
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