Il nostro inviato da Laputa ha proprio tuti i vizi: questa settimana è andato – volando attraverso i secoli nella sua capsula temporale – a farsi qualche puntatina nelle eleganti sale da gioco del XVIII secolo. Non ha comunque mancato di spedire l'abituale dispaccio telepatico, ancora una volta molto interessante (a parte la curiosa richiesta, in calce, di un “piccolo” prestito...) soprattutto alla luce degli avvenimenti correnti che vedono i soldi di carta raggiungere velocemente il loro valore reale, cioè poco più di nulla.
Il dispaccio del Pesce volante ci aiuta a capire perché il mercato valutario mondiale sembra sempre di più il tavolo di una roulette impazzita, dove i molti vedono svanire i loro averi a velocità vorticosa e i pochi fortunati accumulano fortune impressionanti dall'oggi al domani. Il motivo, banale, è che proprio così tutto ha avuto inizio: al tavolo da gioco.
Invitandovi a pensarci bene prima di affidare ai capricci della sorte beni durevoli come la vostra casa, vi auguro un fortunatissimo fine settimana. “Faites vos jeux! Les jeux son faits? Rien ne va plus!”
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Di Giovanni Pesce
Vediamo come, all’inizio del ‘700, sono stati abbandonati i denari a favore delle moneta di carta (fiat-money).
Conoscevamo il sistema di conio delle monete con l’argento prelevato dalle miniere cecoslovacche di St. Joachimstal ed avevamo intuito che la vera motivazione dell'accettazione in Europa di tali monete fosse la certezza data dal valore del metallo prezioso in essa contenuto, certificato dall’istituto che aveva coniato la moneta.
Le monete avevano un “peso” (pesos, libra=lira, pound) tecnico ed un valore facciale convenzionale; ed i due valori più o meno si equivalevano.
Tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, un certo signor John Law, scozzese, pensò di sganciare i due valori: quello del contenuto in metallo prezioso da quello del valore facciale della moneta.
Egli era un frequentatore delle sale da gioco europee ed era abituato a giocare con delle fiches o con dei pezzi di carta che nel breve periodo sostituivano la moneta, rendendo più semplici le operazioni di gioco e permettendo l’incremento delle poste in gioco; in particolari occasioni, si poteva giocarsi tutte le proprietà senza mettere sul tavolo l’equivalente in monete: bastava un foglietto di carta firmato.
Anche i re potevano in particolari occasioni, giocandosi il tutto per tutto, firmare dei pezzi di carta.
Oltre alle sale da gioco il nostro simpatico John frequentava le galere londinesi, esattamente come il suo amico Daniel Defoe; i due tra l'altro scrissero separatamente diversi trattati d’economia,
Con l’applicazione del sistema brevettato “John Law” gli Stati, qualora avessero avuto bisogno, avrebbero potuto mettere in giro molte fiches “monetarie”, garantendo il cambio con monete di metallo pregiato con il valore dei “beni al sole”.
Il Grande Gioco era semplice: l’applicazione pratica era un pochino più complessa.
Con questo sistema gli Stati avrebbero potuto avere a disposizione risorse “liquide” di valore più o meno uguale a quello dei possedimenti “terrieri”; e con queste risorse potevano essere catturate la fiducia e il lavoro di molte persone; creando una nuova classe sociale, più dinamica e non più legata alle terre: avventurieri, commercianti, bancari; in pratica i Whigs.
L’attuazione del Grande Gioco prevedeva due partecipanti principali: il Re che doveva garantire con la sua faccia la convertibilità della carta in monete, ed un Istituto di Emissione (Banca Centrale) che doveva garantire la convertibilità anche in assenza del Re (morte, perdita del regno etc.).
Nulla vietava che il Re fosse proprietario dell’Istituto di Emissione, ma questa evenienza comportava il rischio che il Re, senza alcun ritegno, facesse stampare più banconote di quante gli utenti ne domandassero.
Così, nel 1716, John Law creò dapprima la Banque Generale che, in Francia, incassava monete ed emetteva biglietti di banca (bank-notes).
Nel 1717 John Law acquisì il controllo della Compagnia del Mississippi (des Indes [occidentali]) che accettava dai privati fiduciosi di scoperte di nuovi Eldoradi Americani, dei pagamenti in monete in cambio di azioni della Compagnia operante in Luisiana, terra del Bourbon (Luigi di Borbone).
Nel 1718 viene fondata La Nouvelle Orleans (New Orleans).
Nello stesso anno il Governo Francese acquisisce la Banque Generale, la rinomina Banque Royale e partecipa alle azioni della Compagnia del Mississippi non mettendo però monete ma titoli di debito statale.
Nel 1720 John Law divenne Ministro delle Finanze Francesi, concentrando su di sé troppi incarichi e quando le azioni della Compagnia del Mississippi crebbero di valore fino allo scoppio della bolla tra l’estate del 1720 ed il settembre 1721 fu costretto a fuggire in quanto le colpe furono attribuite unicamente a lui.
Contemporaneamente il Direttore della Zecca Reale di Londra era un tale Isaac Newton, che perse negli stessi mesi tutti i suoi averi nelle speculazioni della South Sea Company.
E’ probabile che il prototipo di caricatura di matematico-astronomo incapace di seguire le cose del mondo presente a Laputa fosse proprio il grande Isaac ed il suo predecessore Thomas Neale, altro giocatore incallito quanto perdente.
Neale commissionava al suo “amico” DeFoe articoli a benefico dell’immagine del pubblico erario Inglese che in quegli anni aveva avuto la licenza esclusiva di stampare denaro.
Gli obiettivi degli scritti di Defoe sono abbastanza dichiarati: “l’ammaestramento del lettore”, la propaganda a favore del profitto economico ed una pubblicità della South Sea Company.
DeFoe scriveva a propositi dei finanzieri “privati”:
«Svolgono un' attività fatta di trucchi, imbrogli, moine e illusioni, coniando false notizie, bisbigliando paura, speranze, aspettative immaginarie, vivendo alle spalle di quelli di cui si sono lavorate le fantasie.»
Ma anche lui, e Isaac erano “pezzi” del regime.
E’ mia opinione che l’opera letteraria su Robinson Crusoe dipinto come uomo che riesce a sopravvivere “senza denaro” sia in realtà un’operazione di false flag; nell’animo del lettore resta l’immagine che l’uomo evoluto con molti contatti sociali abbia invece bisogno del denaro.
In questa maniera Daniel deFoe crea così domanda per questa merce particolare.
I risultati economici dell’azione di John Law nel lungo periodo sono sintetizzabili in:
- Minimizzazione dell’uso di monete di metallo prezioso (abbandono del gold-coin standard)
- Creazione di finanziamenti per imprese il cui ritorno economico sta “nel mondo delle idee”
- Maggior Dinamicità sociale con:
E con le idee si costruisce il piano per amministrare il mondo
Attualmente stanno sostituendo le banconote (fiat-money) con il plastic-money, ma non c’è nulla di nuovo sotto al sole.
Prima nelle nazioni geografiche si costituivano gli “Stati” che imponevano l’uso delle banconote, ora nei continenti si costruiscono i SuperStati che impongono il solo uso di plastic-money.
Non penso che lo facciano a fin di bene.
Alla prossima riunione chiederò di utilizzare come carta moneta le etichette del Brunello di Montalcino… Con quello che costano non dovrebbero sorgere problemi, almeno ci consoliamo con il Brunello, parente ricco del Sangiovese.
Il dispaccio del Pesce volante ci aiuta a capire perché il mercato valutario mondiale sembra sempre di più il tavolo di una roulette impazzita, dove i molti vedono svanire i loro averi a velocità vorticosa e i pochi fortunati accumulano fortune impressionanti dall'oggi al domani. Il motivo, banale, è che proprio così tutto ha avuto inizio: al tavolo da gioco.
Invitandovi a pensarci bene prima di affidare ai capricci della sorte beni durevoli come la vostra casa, vi auguro un fortunatissimo fine settimana. “Faites vos jeux! Les jeux son faits? Rien ne va plus!”
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Di Giovanni Pesce
Vediamo come, all’inizio del ‘700, sono stati abbandonati i denari a favore delle moneta di carta (fiat-money).
Conoscevamo il sistema di conio delle monete con l’argento prelevato dalle miniere cecoslovacche di St. Joachimstal ed avevamo intuito che la vera motivazione dell'accettazione in Europa di tali monete fosse la certezza data dal valore del metallo prezioso in essa contenuto, certificato dall’istituto che aveva coniato la moneta.
Le monete avevano un “peso” (pesos, libra=lira, pound) tecnico ed un valore facciale convenzionale; ed i due valori più o meno si equivalevano.
Tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, un certo signor John Law, scozzese, pensò di sganciare i due valori: quello del contenuto in metallo prezioso da quello del valore facciale della moneta.
Egli era un frequentatore delle sale da gioco europee ed era abituato a giocare con delle fiches o con dei pezzi di carta che nel breve periodo sostituivano la moneta, rendendo più semplici le operazioni di gioco e permettendo l’incremento delle poste in gioco; in particolari occasioni, si poteva giocarsi tutte le proprietà senza mettere sul tavolo l’equivalente in monete: bastava un foglietto di carta firmato.
Anche i re potevano in particolari occasioni, giocandosi il tutto per tutto, firmare dei pezzi di carta.
Oltre alle sale da gioco il nostro simpatico John frequentava le galere londinesi, esattamente come il suo amico Daniel Defoe; i due tra l'altro scrissero separatamente diversi trattati d’economia,
Con l’applicazione del sistema brevettato “John Law” gli Stati, qualora avessero avuto bisogno, avrebbero potuto mettere in giro molte fiches “monetarie”, garantendo il cambio con monete di metallo pregiato con il valore dei “beni al sole”.
Il Grande Gioco era semplice: l’applicazione pratica era un pochino più complessa.
Con questo sistema gli Stati avrebbero potuto avere a disposizione risorse “liquide” di valore più o meno uguale a quello dei possedimenti “terrieri”; e con queste risorse potevano essere catturate la fiducia e il lavoro di molte persone; creando una nuova classe sociale, più dinamica e non più legata alle terre: avventurieri, commercianti, bancari; in pratica i Whigs.
L’attuazione del Grande Gioco prevedeva due partecipanti principali: il Re che doveva garantire con la sua faccia la convertibilità della carta in monete, ed un Istituto di Emissione (Banca Centrale) che doveva garantire la convertibilità anche in assenza del Re (morte, perdita del regno etc.).
Nulla vietava che il Re fosse proprietario dell’Istituto di Emissione, ma questa evenienza comportava il rischio che il Re, senza alcun ritegno, facesse stampare più banconote di quante gli utenti ne domandassero.
Così, nel 1716, John Law creò dapprima la Banque Generale che, in Francia, incassava monete ed emetteva biglietti di banca (bank-notes).
Nel 1717 John Law acquisì il controllo della Compagnia del Mississippi (des Indes [occidentali]) che accettava dai privati fiduciosi di scoperte di nuovi Eldoradi Americani, dei pagamenti in monete in cambio di azioni della Compagnia operante in Luisiana, terra del Bourbon (Luigi di Borbone).
Nel 1718 viene fondata La Nouvelle Orleans (New Orleans).
Nello stesso anno il Governo Francese acquisisce la Banque Generale, la rinomina Banque Royale e partecipa alle azioni della Compagnia del Mississippi non mettendo però monete ma titoli di debito statale.
Nel 1720 John Law divenne Ministro delle Finanze Francesi, concentrando su di sé troppi incarichi e quando le azioni della Compagnia del Mississippi crebbero di valore fino allo scoppio della bolla tra l’estate del 1720 ed il settembre 1721 fu costretto a fuggire in quanto le colpe furono attribuite unicamente a lui.
Contemporaneamente il Direttore della Zecca Reale di Londra era un tale Isaac Newton, che perse negli stessi mesi tutti i suoi averi nelle speculazioni della South Sea Company.
E’ probabile che il prototipo di caricatura di matematico-astronomo incapace di seguire le cose del mondo presente a Laputa fosse proprio il grande Isaac ed il suo predecessore Thomas Neale, altro giocatore incallito quanto perdente.
Neale commissionava al suo “amico” DeFoe articoli a benefico dell’immagine del pubblico erario Inglese che in quegli anni aveva avuto la licenza esclusiva di stampare denaro.
Gli obiettivi degli scritti di Defoe sono abbastanza dichiarati: “l’ammaestramento del lettore”, la propaganda a favore del profitto economico ed una pubblicità della South Sea Company.
DeFoe scriveva a propositi dei finanzieri “privati”:
«Svolgono un' attività fatta di trucchi, imbrogli, moine e illusioni, coniando false notizie, bisbigliando paura, speranze, aspettative immaginarie, vivendo alle spalle di quelli di cui si sono lavorate le fantasie.»
Ma anche lui, e Isaac erano “pezzi” del regime.
E’ mia opinione che l’opera letteraria su Robinson Crusoe dipinto come uomo che riesce a sopravvivere “senza denaro” sia in realtà un’operazione di false flag; nell’animo del lettore resta l’immagine che l’uomo evoluto con molti contatti sociali abbia invece bisogno del denaro.
In questa maniera Daniel deFoe crea così domanda per questa merce particolare.
I risultati economici dell’azione di John Law nel lungo periodo sono sintetizzabili in:
- Minimizzazione dell’uso di monete di metallo prezioso (abbandono del gold-coin standard)
- Creazione di finanziamenti per imprese il cui ritorno economico sta “nel mondo delle idee”
- Maggior Dinamicità sociale con:
- impoverimento di ricchi babbei che investono in imprese valide solo “nel mondo delle idee”- Governo dell’economia tramite l’uso disinformativo del mainstream e controllo delle umane genti tramite il denaro di carta estratta da un mondo di idee.
- arricchimento di persone “sveglie” che sfruttano il possesso di informazioni “tempestive”
E con le idee si costruisce il piano per amministrare il mondo
Attualmente stanno sostituendo le banconote (fiat-money) con il plastic-money, ma non c’è nulla di nuovo sotto al sole.
Prima nelle nazioni geografiche si costituivano gli “Stati” che imponevano l’uso delle banconote, ora nei continenti si costruiscono i SuperStati che impongono il solo uso di plastic-money.
Non penso che lo facciano a fin di bene.
Alla prossima riunione chiederò di utilizzare come carta moneta le etichette del Brunello di Montalcino… Con quello che costano non dovrebbero sorgere problemi, almeno ci consoliamo con il Brunello, parente ricco del Sangiovese.
http://mises.org/story/1690
ReplyDeleteust before he fell, he summoned Cantillon – who was threatening the "System" by converting his profits to cash and taking them out of both market and bank--to attend upon him forthwith.
There, Baron von Grimm relates[4], Law imperiously told the Irishman:
"If we were in England, we would have to negotiate with one another and come to some arrangement; in France, however, as you know, I can say to you that you will spend the night in the Bastille if you don't give me your word that you will have left the Kingdom within twice twenty-four hours."
Cantillon mulled this over for a moment replied:
"Very well, I shall not go, but shall help your system to success."
In fact, knowing this summary treatment signalled Law’s desperation and that the end of the mania was at hand, Grimm’s version has it that what Cantillon did next was immediately to lend all his existing holdings of stock out to the exchange brokers.
Cashing in the paper money he received in lieu of his securities, he redeemed it for gold once more and then promptly quit the country with it, to watch the unfolding collapse – and Law’s final discomfort - in ease and safety.
La bastiglia. il carcere di Newgate, il ponte dei Frati Neri....
ReplyDeleteNon è un circuito da Forula 1, ma sono le stazioni del Grande Gioco.
"vai in prigione senza passare dal Via"
Saluti Ashoka da parte di un economista da strapazzo (ho preso 24 con Syslos Labini).
Gianni
Forse John Law ha esteso il gioco in Francia, ma è stato applicato prima in Inghilterra con la Bank of England.
ReplyDeleteLa BoE è stata la prima banca centrale con caratteristica di esclusiva sull'emissione delle "note da banco" per regio provvedimento a praticare la riserva differenziale, cioè il "fiat money".
Ma il trucco fu inventato per millenni or sono... Già nelle prime mishna del Talmud si definisce "potere occulto" quello scaturito dalla speculazione tra valore vero (quello in oro che solo il cambiavalute sionista conosce) ed il prezzo in altri metalli o valute.
Gli ebrei ortodossi già 1000 anni a.C. praticavano "l'anno sabatico" nel quale si annullavano tutti "gli accumuli di usura" cioè tutte le specualzioni tra valore e prezzo che generavano il potere occulto deleterio per la comunità che è la schivitù indotta dal credito creato sul "fiat".
Nel Talmud l'usura è definità proprio così "potere occulto" generato dal credito realizzato con speculazione tra valore in oro e prezzo di vendita.
Il gioco è sempre quello... In era "moderna" fu Rothshild ed in particolare i suoi due zelanti dipendenti Goldman e Sachs ed estendere il gioco a tutte le morachie europee. Rothshild faceva il custode di preziosi e aveva intuito di poter far circolare più ricevute di deposito di quanti prezioni avesse.
Il principio è sempre lo stesso.
Yeshua Bar Joseff (ovvero il nome ebraico del predicatore ebreo ultra ortodosso noto col nome di Gesù) aveva intuito che i suoi correligiosi praticavano regolarmente questo "gioco" nel "kosmos toutou", io questo mondo, nello status quo... nella valle di lacrime, che Jeshua contrastava...
Ma questa è una storia lunga...
La BoE fu fondata nel 1693.
ReplyDeleteL'edificio originale (a fianco dell'attuale) fu eretto sulle rovine del Tempio di Mithra, divinità omologa Cristo... Jeshua Bar Joseff che si opponeva all'utilizzo dell'usura tramite il credito e predicava di "rimettere a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori".
Ottime informazioni, Prometeo.
ReplyDeleteChissà se la capsula temporale dell'inviato da Laputa riesce a spingersi fino nel 1.000 a.C. per riportarci qualche impressione...
;-)