Avevamo appena scoperto gli altarini verdi della BBC, che arriva dall'Australia una nuova conferma a quello che ormai più che un sospetto è una certezza: l'informazione sul riscaldamento globale è soprattutto propaganda della peggior specie, con membri di “organismi internazionali” che controllano giornalisti via mail come fossero burattini.
Curiosamente non si sente in questo caso il coro di sdegno che avremmo certamente sentito alto e stentoreo nel caso che, per dirne una, ad esercitare la pressione sui media fosse stata una qualche multinazionale.
Eppure sono stati gli stessi giornalisti di The Age (“Giornale dell'Anno”) a confessare la loro colpa pubblicamente. Da News.com:
Curiosamente non si sente in questo caso il coro di sdegno che avremmo certamente sentito alto e stentoreo nel caso che, per dirne una, ad esercitare la pressione sui media fosse stata una qualche multinazionale.
Eppure sono stati gli stessi giornalisti di The Age (“Giornale dell'Anno”) a confessare la loro colpa pubblicamente. Da News.com:
In una dichiarazione di protesta, la scorsa settimana 235 giornalisti di The Age hanno confermato che la loro copertura della Earth Hour del mese passato era, in effetti, propaganda.Come arlecchini servitori di due padroni! Ma non sarebbe giusto fare di Jaspan il capro espiatorio dietro al cui sacrificio nascondere colpe che sono anche di altri:
“È stata fatta pressione sui reporter affinché non scrivessero articoli ‘negativi’ ed i soggetti per gli articoli hanno seguito un programma preparato dagli organizzatori della Earth Hour,” hanno detto.
Questa confessione è arrivata dopo che l'organismo di vigilanza ABC Media Watch ha reso noto una imbarazzante mail spedita dal gruppo verde WWF al redattore capo di The Age Andrew Jaspan con un'inquietante intestazione: Re: Qualche altra richiesta?.
In essa, il membro di WWF Fiona Poletti rispondeva di avere effettivamente ulteriori richieste, e diceva a Jaspan di pubblicare altri tre pezzi per Earth Hour, un evento in cui ai lettori si chiedeva di aiutare a salvare il pianeta dal riscaldamento globale spegnendo le luci per un'ora.
Ecco una delle richieste: “gradiremmo veder pubblicato l'articolo sulla moda. È stata data ad Orietta e parla del sostegno unificato dell'industria della moda per Earth Hour.”
WWF ordina, Jaspan obbedisce. The Age ha servilmente pubblicato quell'articolo, sotto il titolo: “Gli stilisti non sono manichini quando si tratta di spegnere.”
Richiesta del WWF per un secondo articolo sulle aziende che sostengono Earth Hour? Soddisfatta. Sulle città nel mondo che si sono unite? Soddisfatta. In ogni caso Jaspan ha messo dei giornalisti al lavoro, anche se controvoglia, su ordine del gruppo verde.
Ma, anche se il suo personale ora vuole la sua pelle, questa vergogna non è stata soltanto opera sua.Nulla di sorprendente quando si decide di sostituire la scienza col consenso.
La colpa è anche dei giornalisti che, per i loro motivi, per lungo tempo non sono riusciti a riportare entrambi i lati del dibattito sul riscaldamento globale, né a protestare – finora – per la polarizzazione del giornale.
La colpa è del dirigente capo di The Age, Don Churchill, che ha spedito mail al personale per ringraziarlo per la “promozione” di Earth Hour – quando i giornalisti avrebbero dovuto soltanto segnalarla o persino criticarla.
E la colpa è di David Kirk, capo del gruppo Fairfax, che possiede il giornale, che ha chiesto ai reporter di “partecipare ed osservare l'Earth Hour e la speranza che esprime per il nostro futuro ambientale.”
La cosa buffa è che la maggior parte dei giornalisti di The Age è così verde che non hanno bisogno di spinte per predicare questo salmo. Ma la pressione dei loro boss cambia tutto.
Ciò che un giornalista può scrivere liberamente come notizia si trasforma in propaganda se lui o lei non è libero di segnalare tutti i fatti relativi. Così tutti i giornalisti di The Age che scrivono sulla Earth Hour, o sul riscaldamento globale, devono ora essere considerati propagandisti.
Il bello è che gli ambientalisti, che nella mia classifica sono appena al di sotto dei comunisti e degli scarafaggi, sono prontissimi a riconoscere quanto detto... aggiungendo però un lieve dettaglio: "siccome comunque dobbiamo perseguire l'obiettivo della decrescita felice, allora va bene utilizzare anche questi mezzi da quattro soldi."
ReplyDeletePoi però protestano perché vogliono la "trasparenza" nella stampa, ma solo quando si tratta di propagandare l'ennesimo diritto redistributivo inventato (tipo "bonus coppia di froci dementi, 5000 euro al mese di contributo solidale").
Tra l'altro in tv si continua a straparlare di global warming come se niente fosse... delle facce di tolla impressionanti.
ReplyDeleteormai il global warming c'è e ce lo teniamo.
ReplyDeleteE' giusto così, mica vorremmo farci influenzare dai fatti?