“There is nothing so strong or safe in an emergency of life as the simple truth.”
(Charles Dickens)
Emergenza è una parola molto gradita ai nostri governanti, in quanto gli permette di aumentare innanzitutto i loro poteri, nascondendo le loro chiare responsabilità, ed infatti non passa giorno senza che una nuova emergenza venga proclamata. Ma l'emergenza vera, che mette a rischio la sopravvivenza di noi tutti, è proprio quella costituita dalla presenza sempre più ingombrante dello stato.
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Emergenza
Significato originario:
1 l’emergere e il suo risultato; sporgenza
2 improvvisa difficoltà, situazione che impone di intervenire rapidamente: il medico è stato richiamato in ospedale per un’e.; funziona come aggettivogeno: e. neve, e. smog | OB circostanza imprevista
Nell'assurda realtà dello stato ci siamo abituati ad esser sempre accompagnati da una o più emergenze. L'emergenza, è per definizione una condizione eccezionale, ma assai curiosamente non è questo il nostro caso: dal prezzo delle zucchine a qualche caso di meningite, per lo stato l'emergenza è la regola. Naturale corollario della situazione sono ovviamente l'estensione dell'intervento statale, i poteri speciali, i diritti sospesi e tutto ciò che può rendere lo stato più forte e il cittadino più indifeso di fronte ad esso. Leggiamo a titolo d'esempio un articolo di un paio di anni fa, che descrive la reazione dello stato della Florida ad una malattia delle piante di agrumi:
Ancora peggiore, perché più vaste le sue ripercussioni, è l'intervento dello stato allorché viene dichiarata un qualche tipo di emergenza economica. Nel settembre del 2001, ad esempio, all'indomani degli attacchi a New York e Washington, il panico provocò negli USA una corsa a rifornirsi di benzina che spinse diversi distributori ad alzare i prezzi. Subito il Texas, la Florida e il Mississippi dichiararono uno stato d'emergenza, minacciando di multe salate ed anche di arresto i rivenditori che avessero alzato il prezzo oltre i 5 dollari al gallone.
Ma l'aumento dei prezzi è semplicemente il segno che il mercato si sta adeguando ad una condizione diversa dalla precedente, ed è anche utile e necessario soprattutto in momenti di crisi:
Gli scienziati di stato sostengono che i metodi draconiani sono necessari perché il cancro degli agrumi è immune al trattamento chimico; alcuni scienziati indipendenti non sono d'accordo, sostenendo che il cancro è qualcosa che va e viene.Qualsiasi scusa è buona: dalle nostre parti abbiamo assistito alla grave crisi dei rifiuti a Napoli, dove la reazione automatica del governo è stata l'invio di un commissario con poteri speciali, come se il disastro fosse dovuto ad una insufficienza di “poteri” degli amministratori locali, e non alla loro corruzione, collusione e incapacità. No, per lo stato l'unico problema era la mancanza di poteri sufficienti, e infatti nessuna misura è stata presa contro chi, in ultima analisi, è stato responsabile di quel disastro.
Scienza a parte, il punto è che i rappresentanti del DOCAS stanno distruggendo proprietà private e stanno calpestando i diritti degli onesti cittadini, che hanno chiamato gli agenti del governo Gestapo degli agrumi. Tutto questo è fatto in nome della protezione dell'industria dell'agrume da 8.5 miliardi di dollari contro un cancro distruggi-piante e sotto l'autorità del presunto amante della libertà Jeb Bush. Ha firmato un ordine di emergenza sotto cui le squadre non hanno bisogno del permesso del proprietario per accedere alla proprietà privata e tagliare gli alberi di agrumi. [...]
Questo potere d'emergenza – uguale a tanti altri poteri d'emergenza assegnati ai governi – è arbitrario, illimitato e brutale, il genere di potere che si penserebbe potrebbe essere conferito ad un Romanov, Lenin, Lincoln, un Mitchell Palmer, un Edgar J. Hoover o un Franklin Roosevelt, i cui agenti radunarono decine di migliaia di nippo-americani nei campi di internamento dopo che la loro proprietà era stata sottratta con vendite all'asta.
Ancora peggiore, perché più vaste le sue ripercussioni, è l'intervento dello stato allorché viene dichiarata un qualche tipo di emergenza economica. Nel settembre del 2001, ad esempio, all'indomani degli attacchi a New York e Washington, il panico provocò negli USA una corsa a rifornirsi di benzina che spinse diversi distributori ad alzare i prezzi. Subito il Texas, la Florida e il Mississippi dichiararono uno stato d'emergenza, minacciando di multe salate ed anche di arresto i rivenditori che avessero alzato il prezzo oltre i 5 dollari al gallone.
Ma l'aumento dei prezzi è semplicemente il segno che il mercato si sta adeguando ad una condizione diversa dalla precedente, ed è anche utile e necessario soprattutto in momenti di crisi:
Se vogliamo che i consumatori possano ottenere ciò di cui hanno bisogno in un caso d'emergenza, quando la richiesta aumenta ai fornitori deve essere permesso e devono essere incoraggiati ad aumentare i loro prezzi. È allora più probabile che i rifornimenti possano essere sostenuti e che la gente che ha più urgentemente bisogno di una merce particolare più probabilmente riesca ad ottenerla. Questo è particolarmente importante durante un'emergenza. L'aumento dei prezzi salva vite.In questo caso, con il classico rovesciamento logico, l'azione dello stato impedisce di affrontare con efficacia quella stessa emergenza che proclama di voler affrontare con i suoi vasti poteri. Ma questa può essere una sorpresa solo per chi è ancora convinto che i nostri governanti abbiano a cuore le nostre vite ed il nostro benessere.
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