Fedele trasposizione dell'omonimo romanzo di Ray Bradbury, Fahrenheit 451 ('66) di Truffaut descrive un futuro da cui il nostro presente non si discosta granché. Con un'unica differenza, forse: i libri e la scrittura non c'è stato bisogno di vietarli, si stanno tranquillamente estinguendo da sé. Sembra quindi che il più bieco conformismo sia riuscito a vincere la sua eterna lotta con la tendenza al miglioramento, ma questa vittoria ci ha davvero reso più felici? A giudicare dalla diffusione degli antidepressivi si direbbe di no.
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