In Afghanistan, la democrazia continua a piovere allegramente dal cielo sulle teste delle reticenti popolazioni autoctone, mentre sulle nostre grandina impietosa la retorica guerriera e imperialista della giusta guerra, passpartout di ogni potere costituito che sulla morte e sulla disperazione costruisce le sue fortune programmando al contempo la propria fine.
A noi non resta che assistere stupefatti al suicidio della civiltà, ringraziando il cielo per la penna di Fred Reed.
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Di Fred Reed
Ossignore. Ossignore. Non posso farcela. Qualcuno mi porti un drink.
Recentemente ho visto un'intervista con il generale McChrystal, capo macellaio della Forza d'Impianto della Democrazia in Afghanistan del Pentagono. Il generale spiegava i progressi della nostra vittoria. Sì, della vittoria. Stiamo facendo progressi. È solo una questione di tempo. Egli vede la luce in fondo al tunnel. Non ha però spiegato cosa stiamo facendo in un tunnel in primo luogo. Immagino che se ne sia dimenticato.
L'uomo era un superbo esegeta. Intelligente, magro e in forma, abbronzato – gotico americano in mimetica. Irradiava Serietà a ondate, insieme a Fermezza, Soldatesca Determinazione e, sospetto, assoluta incomprensione di quel che stava facendo. Trent'anni nei militari trasformano il più brillante ufficiale in un sempliciotto. La maggior parte ci arriva nel momento in cui diventa tenente.
Il tipo è grezzo, ho pensato. Lo hanno dissotterrato e lo hanno animato in digitale. Aveva le stesse statistiche, ha tracciato gli stessi confortanti grafici che mostrano gli stessi progressi nella pacificazione, lo stesso declino delle cose brutte e l'aumento delle cose buone. Sì, pensava, dovremmo davvero finirla di ammazzare tanti civili, e la finiremo. Aiuteremo gli afgani, non appena avremo finito di ammazzare la gran parte di essi (non ha citato la parte a proposito l'ammazzamento della gran parte di essi ma pare che ci stia lavorando). Vinceremo i loro cuori e le loro menti con salubri e caritatevoli bombardamenti (ok, non ha detto neanche questo. Ma pare che sia quel che pensa).
Buon Dio, ho pensato non troppo caritatevolmente, se questo tizio dovesse mai ammalarsi, avrà bisogno di un proctologo equino.
Così ora stiamo invadendo Marjah, una città, per costruire scuole e ospedali. Le scuole e gli ospedali si costruiscono tipicamente con l'artiglieria pesante. Non appena avremo distrutto quel posto, ci ameranno e vedranno le virtù del Metodo Americano (la prima cosa che abbiamo fatto è stata far esplodere una casa, ammazzare dodici civili incluso la quota obbligatoria di bambini. Se questa non è un'azione del tipo hearts-and-minds, non so immaginare cosa potrebbe essere. Questo resoconto l'ho letto su Antiwar.com, e lo suggerisco a tutti).
Questa strategia ha perfettamente senso, davvero. Voglio dire, se gli afgani ammazzassero il vostro pargolo, non vi farebbe venir voglia di adottare la loro forma di governo e lasciare che migliorino la vostra vita? A me sì.
Tutto ciò è così minacciosamente familiare. Westmoreland, il Fantasma del McChrystal Passato, fu anch'egli un pacificatore di villaggi. Uccidi i loro bambini, e da' loro cinquecento dollari e un lecca-lecca come compensazione. Spiega il voto. Che piano perfetto.
Datemi retta, agli ufficiali non dovrebbe essere permesso di pensare. Un emendamento costituzionale sarebbe la cosa migliore. Passano decenni immersi come bustine di tè verde in una cultura marziale priva della minima concezione di come funzioni la gente. Se volete combattere l'Armata Rossa a Fulda Gap (io non lo desidero in particolar modo) mandateci McChrystal. Senza dubbio conosce le corazze, gli elichoppers, i grossi cannoni che fanno boom. Ma per quanto riguarda il popolo, ha meno senno di quello che Dio ha dato ad un melograno. E questa è una guerra di popolo.
Dovete capire: i soldati non sono normali. Vivono in un mondo in una bolla, sigillato in basi semi-isolate con menti profondamente isolate. Le caratteristiche tipiche del comportamento umano, come il pensiero individuale e l'indipendenza mentale, qui non si applicano. Credono in Dio e nella Patria (almeno, coloro che ci rimangono dentro abbastanza a lungo da farne una politica). Sono lindi e puliti, si sentono parte di una collettivo che lavora insieme, rispettano l'autorità e credono che gli altri, come gli afgani, sarebbero più felici se solo facessero quel che viene loro detto e seguissero il programma. La nozione militare di Buono e Cattivo è rigida e molto, molto semplice. Noi siamo i buoni e i negri che non ci vogliono nel loro paese sono cattivi.
Qualcosa in tutto ciò non è così sciocco come appare, finché rimanete nelle basi. Queste ultime sono tipicamente piacevoli e ordinate, autoritarie ma non tiranniche, con piscine pubbliche e palestre e cliniche e per molti versi il genere di welfare-più-responsabilità a cui anelano i liberal. I soldati vogliono che gli afgani vivano alla stessa maniera. Non funzionerà.
Lo stile protestante da “Selezione dal Reader’s Digest” non si può trasferire a Kandahar. “Siamo qui per aiutarvi” nella maggior parte del mondo si traduce “scappa a gambe levate.” Il senso del giusto fra gli ufficiali di campo è forte. Stanno facendo il lavoro di Dio. Non passa per la loro testa – non può passare per la loro testa – che i musulmani devoti non vogliono affatto alcun cristiano nel loro paese, ancor meno dei cristiani che scardinano le loro porte e umiliano le loro donne. I colonnelli pensano che stanno cercando di estirpare il male, e che sei robotici soldati stranieri che ammanettano un uomo davanti alla sua famiglia è un piccolo prezzo da pagare per la democrazia.
Naturalmente i bulli che si occupano di scardinare odiano i locali, che si vestono in modo buffo e mangiano della strana merda e gli sparano addosso.
Ciò che McMoreland non afferra è che alla gente, semplicemente, non piace essere invasa. Sì, sì, è per il loro stesso bene. Naturalmente, siamo noi a decidere qual è il loro bene.
Tale è l'ingratitudine di questa gente e la loro mancanza di rispetto per i confini, che ci troviamo costretti a ampliare la guerra in Cambog – volevo dire, Pakistan. Il Pakistan. E così i Predator volano, Predando, ammazzando le persone sbagliate perché di quelle ce n'è di più. Che questo potrebbe produrre dell'animosità è irrilevante per i soldati. La missione è sacra. Le nostre intenzioni sono buone.
Le conseguenze di non comprendere ciò che state facendo possono essere conseguenti (è geniale o no? Lo avete letto qui per la prima volta).
È così noioso. Stiamo sempre salvando il mondo da questo o da quel terrore, di solito senza che ce l'abbiano chiesto. Recentemente un amico mi ha letto un passaggio da Robert Bork, l'intellettuale molto brillante e molto conservatore che non riuscì ad arrivare alla Corte Suprema. Parlava di quanto fosse giusta e necessaria la guerra nel Vietnam, dicendo che era cruciale per lo sforzo di fermare la diffusione del comunismo. Coloro che si opposero alla guerra semplicemente non capivano il pericolo.
Abbiamo perso la guerra. Cosa accadde? L'Unione Sovietica uscì pacificamente di scena. Le sue “repubbliche” si sono unite alla NATO o vogliono farlo. La Cina “comunista” è un importante partner commerciale. Il Vietnam, ancora comunista, ospita un grande impianto della Intel. La Cambogia è quella che è sempre stata, un piccolo posto caldo e grigio di nessuna importanza. Anche il Laos è verde e caldo e pieno di gente che ricorda i loro padri uccisi dagli americani.
Per questo abbiamo macellato milioni, abbiamo portato Pol Pot al potere per ammazzarne degli altri ed abbiamo ucciso in proporzione pochi dei nostri concittadini. Ora, se l'America vuole uccidere i suoi stessi soldati, quello è un affare dell'America. È una questione di sovranità nazionale con cui nessun altro paese dovrebbe avere il diritto di interferire. McChrystal potrebbe forse condurre una sua guerra privata da qualche parte nei deserti sud-occidentali. Sapete, McCrystal contro David Petraeus, con due divisioni ciascuno, dodici colpi o ko, nessuna mossa vietata, ma devono comprarsi le armi da soli.
E che lascino fuori gli altri.
A noi non resta che assistere stupefatti al suicidio della civiltà, ringraziando il cielo per la penna di Fred Reed.
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Di Fred Reed
Ossignore. Ossignore. Non posso farcela. Qualcuno mi porti un drink.
Recentemente ho visto un'intervista con il generale McChrystal, capo macellaio della Forza d'Impianto della Democrazia in Afghanistan del Pentagono. Il generale spiegava i progressi della nostra vittoria. Sì, della vittoria. Stiamo facendo progressi. È solo una questione di tempo. Egli vede la luce in fondo al tunnel. Non ha però spiegato cosa stiamo facendo in un tunnel in primo luogo. Immagino che se ne sia dimenticato.
L'uomo era un superbo esegeta. Intelligente, magro e in forma, abbronzato – gotico americano in mimetica. Irradiava Serietà a ondate, insieme a Fermezza, Soldatesca Determinazione e, sospetto, assoluta incomprensione di quel che stava facendo. Trent'anni nei militari trasformano il più brillante ufficiale in un sempliciotto. La maggior parte ci arriva nel momento in cui diventa tenente.
Il tipo è grezzo, ho pensato. Lo hanno dissotterrato e lo hanno animato in digitale. Aveva le stesse statistiche, ha tracciato gli stessi confortanti grafici che mostrano gli stessi progressi nella pacificazione, lo stesso declino delle cose brutte e l'aumento delle cose buone. Sì, pensava, dovremmo davvero finirla di ammazzare tanti civili, e la finiremo. Aiuteremo gli afgani, non appena avremo finito di ammazzare la gran parte di essi (non ha citato la parte a proposito l'ammazzamento della gran parte di essi ma pare che ci stia lavorando). Vinceremo i loro cuori e le loro menti con salubri e caritatevoli bombardamenti (ok, non ha detto neanche questo. Ma pare che sia quel che pensa).
Buon Dio, ho pensato non troppo caritatevolmente, se questo tizio dovesse mai ammalarsi, avrà bisogno di un proctologo equino.
Così ora stiamo invadendo Marjah, una città, per costruire scuole e ospedali. Le scuole e gli ospedali si costruiscono tipicamente con l'artiglieria pesante. Non appena avremo distrutto quel posto, ci ameranno e vedranno le virtù del Metodo Americano (la prima cosa che abbiamo fatto è stata far esplodere una casa, ammazzare dodici civili incluso la quota obbligatoria di bambini. Se questa non è un'azione del tipo hearts-and-minds, non so immaginare cosa potrebbe essere. Questo resoconto l'ho letto su Antiwar.com, e lo suggerisco a tutti).
Questa strategia ha perfettamente senso, davvero. Voglio dire, se gli afgani ammazzassero il vostro pargolo, non vi farebbe venir voglia di adottare la loro forma di governo e lasciare che migliorino la vostra vita? A me sì.
Tutto ciò è così minacciosamente familiare. Westmoreland, il Fantasma del McChrystal Passato, fu anch'egli un pacificatore di villaggi. Uccidi i loro bambini, e da' loro cinquecento dollari e un lecca-lecca come compensazione. Spiega il voto. Che piano perfetto.
Datemi retta, agli ufficiali non dovrebbe essere permesso di pensare. Un emendamento costituzionale sarebbe la cosa migliore. Passano decenni immersi come bustine di tè verde in una cultura marziale priva della minima concezione di come funzioni la gente. Se volete combattere l'Armata Rossa a Fulda Gap (io non lo desidero in particolar modo) mandateci McChrystal. Senza dubbio conosce le corazze, gli elichoppers, i grossi cannoni che fanno boom. Ma per quanto riguarda il popolo, ha meno senno di quello che Dio ha dato ad un melograno. E questa è una guerra di popolo.
Dovete capire: i soldati non sono normali. Vivono in un mondo in una bolla, sigillato in basi semi-isolate con menti profondamente isolate. Le caratteristiche tipiche del comportamento umano, come il pensiero individuale e l'indipendenza mentale, qui non si applicano. Credono in Dio e nella Patria (almeno, coloro che ci rimangono dentro abbastanza a lungo da farne una politica). Sono lindi e puliti, si sentono parte di una collettivo che lavora insieme, rispettano l'autorità e credono che gli altri, come gli afgani, sarebbero più felici se solo facessero quel che viene loro detto e seguissero il programma. La nozione militare di Buono e Cattivo è rigida e molto, molto semplice. Noi siamo i buoni e i negri che non ci vogliono nel loro paese sono cattivi.
Qualcosa in tutto ciò non è così sciocco come appare, finché rimanete nelle basi. Queste ultime sono tipicamente piacevoli e ordinate, autoritarie ma non tiranniche, con piscine pubbliche e palestre e cliniche e per molti versi il genere di welfare-più-responsabilità a cui anelano i liberal. I soldati vogliono che gli afgani vivano alla stessa maniera. Non funzionerà.
Lo stile protestante da “Selezione dal Reader’s Digest” non si può trasferire a Kandahar. “Siamo qui per aiutarvi” nella maggior parte del mondo si traduce “scappa a gambe levate.” Il senso del giusto fra gli ufficiali di campo è forte. Stanno facendo il lavoro di Dio. Non passa per la loro testa – non può passare per la loro testa – che i musulmani devoti non vogliono affatto alcun cristiano nel loro paese, ancor meno dei cristiani che scardinano le loro porte e umiliano le loro donne. I colonnelli pensano che stanno cercando di estirpare il male, e che sei robotici soldati stranieri che ammanettano un uomo davanti alla sua famiglia è un piccolo prezzo da pagare per la democrazia.
Naturalmente i bulli che si occupano di scardinare odiano i locali, che si vestono in modo buffo e mangiano della strana merda e gli sparano addosso.
Ciò che McMoreland non afferra è che alla gente, semplicemente, non piace essere invasa. Sì, sì, è per il loro stesso bene. Naturalmente, siamo noi a decidere qual è il loro bene.
Tale è l'ingratitudine di questa gente e la loro mancanza di rispetto per i confini, che ci troviamo costretti a ampliare la guerra in Cambog – volevo dire, Pakistan. Il Pakistan. E così i Predator volano, Predando, ammazzando le persone sbagliate perché di quelle ce n'è di più. Che questo potrebbe produrre dell'animosità è irrilevante per i soldati. La missione è sacra. Le nostre intenzioni sono buone.
Le conseguenze di non comprendere ciò che state facendo possono essere conseguenti (è geniale o no? Lo avete letto qui per la prima volta).
È così noioso. Stiamo sempre salvando il mondo da questo o da quel terrore, di solito senza che ce l'abbiano chiesto. Recentemente un amico mi ha letto un passaggio da Robert Bork, l'intellettuale molto brillante e molto conservatore che non riuscì ad arrivare alla Corte Suprema. Parlava di quanto fosse giusta e necessaria la guerra nel Vietnam, dicendo che era cruciale per lo sforzo di fermare la diffusione del comunismo. Coloro che si opposero alla guerra semplicemente non capivano il pericolo.
Abbiamo perso la guerra. Cosa accadde? L'Unione Sovietica uscì pacificamente di scena. Le sue “repubbliche” si sono unite alla NATO o vogliono farlo. La Cina “comunista” è un importante partner commerciale. Il Vietnam, ancora comunista, ospita un grande impianto della Intel. La Cambogia è quella che è sempre stata, un piccolo posto caldo e grigio di nessuna importanza. Anche il Laos è verde e caldo e pieno di gente che ricorda i loro padri uccisi dagli americani.
Per questo abbiamo macellato milioni, abbiamo portato Pol Pot al potere per ammazzarne degli altri ed abbiamo ucciso in proporzione pochi dei nostri concittadini. Ora, se l'America vuole uccidere i suoi stessi soldati, quello è un affare dell'America. È una questione di sovranità nazionale con cui nessun altro paese dovrebbe avere il diritto di interferire. McChrystal potrebbe forse condurre una sua guerra privata da qualche parte nei deserti sud-occidentali. Sapete, McCrystal contro David Petraeus, con due divisioni ciascuno, dodici colpi o ko, nessuna mossa vietata, ma devono comprarsi le armi da soli.
E che lascino fuori gli altri.
Grazie.
ReplyDeleteNon capisco molto di anarcocapitalismo, quel che leggo non riesce a vincere le mie perplessità (devo lavorarci su quello).
Però, chi si sbatte per tradurre questa roba geniale (= semplice ed efficace) e mettercela a disposzione deve *per forza* avere molto in comune con me.
Thx again
p.s.:
semplice ed efficace: sulla comunicazione sono i libertarians che devono lavorarci.
McCrystal contro David Petraeus ??
ReplyDeleteSi va beh... ma ci vorrebbe perlomeno un arbitro imparziale giusto in mezzo....
Un premio nobel per la pace magari...
Di niente anonimo.
ReplyDeleteSulla comunicazione ci stiamo lavorando. :-)
Gatto, credo che il buon Fred sarebbe d'accordo!