“Imprudent granting of credit is bound to prove just as ruinous to a bank as to any other merchant.”
(Ludwig von Mises)
Ci siamo arrivati: la Federal Reserve ha portato il tasso di interesse interbancario ad un livello tra lo 0 e lo 0,25 per cento. Siamo quasi al punto in cui le banche pagheranno per prestare denaro, ultima frontiera dell'economia di bolla, l'economia della crescita fittizia su cui prospera la politica. Il presidente della Fed Bernanke ha promesso di utilizzare “tutti gli strumenti disbonibili,” ma in realtà il tasso d'interesse azzerato significa che almeno uno strumento se l'è già giocato.
Ma la cosa più interessante è che la crisi del credito che si suppone questa decisione debba combattere in realtà pare non esista, come riportato dalla Reuters (ma qui l'avevo già segnalato) pochi giorni fa:
E un aspetto benefico della crisi è che i prezzi, a dispetto dei tentativi della politica, stanno tornando ad essere fedeli indicatori della realtà economica, rivelandoci che non siamo davvero così ricchi, e soprattutto che la ricchezza non si crea dal nulla ma con la fatica, l'impegno e la dedizione. Semplici concetti ovviamente non graditi dai sacerdoti del tempio, perché demoliscono la fede popolare nel loro potere di regalare alle masse la ricchezza senza lavoro.
Ma la cosa più interessante è che la crisi del credito che si suppone questa decisione debba combattere in realtà pare non esista, come riportato dalla Reuters (ma qui l'avevo già segnalato) pochi giorni fa:
Un rapporto reso noto giovedì rivela che la crisi del credito non è affatto così severa come le autorità USA sembrano credere e i dati pubblici mostrano in realtà che i mercati creditizi mondiali stanno funzionando notevolmente bene.In altre parole, la Fed tenta il tutto per tutto per “stimolare l'economia” nell'unica maniera corretta secondo l'ortodossia statalista: spingere i consumi facilitando il credito, fino alle più assurde conseguenze come il costo del denaro azzerato, rifiutandosi di prendere atto della realtà. Una realtà che dice chiaramente che proprio le politiche delle banche centrali hanno ingannato i mercati distorcendo i segnali fondamentali che li guidano, quelli dei prezzi.
Come risultato, i governi stanno pompando masse di denaro pubblico nell'economia in tutto il mondo per le difficoltà di poche grandi banche e industrie come quelle automobilistiche, che sarebbero in difficoltà comunque, secondo un rapporto della Celent, una ditta di consulenza sui servizi finanziari.
E un aspetto benefico della crisi è che i prezzi, a dispetto dei tentativi della politica, stanno tornando ad essere fedeli indicatori della realtà economica, rivelandoci che non siamo davvero così ricchi, e soprattutto che la ricchezza non si crea dal nulla ma con la fatica, l'impegno e la dedizione. Semplici concetti ovviamente non graditi dai sacerdoti del tempio, perché demoliscono la fede popolare nel loro potere di regalare alle masse la ricchezza senza lavoro.
Ground Zero è il punto esatto, sul terreno sottostante o sovrastante, dove è avvenuta un'esplosione nucleare,indipendente dall'altezza essa sia avvenuta, sia in atmosfera che sotterranea.
ReplyDeleteEsplosione nucleare vuol dire un botto decisamente potente: anche in economia
nonostante sia nulla tenente, comunque sento un certo bruciore anale a dover dare il mio culo in cambio di.....nulla
ReplyDeleteForse l'esplosione è stata a ground ass, non a ground zero.
Vincenzo, noi nullatenenti per una volta abbiamo un punto di osservazione privilegiato :-)
ReplyDeleteBeati voi che siete ancora nullatenenti. A me ormai mi hanno degradato a nullasergente.
ReplyDelete.........
ReplyDeleteahahaha
:D
D.
un occhio sotto la bocca !
ReplyDeletepax hai un picasso e ti lamenti ...
D;-