Wednesday, September 17, 2008

Siamo tutti cospirazionisti

Breve ma significativo estratto da Anatomia dello Stato, di Murray N. Rothbard.
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Di Murray N. Rothbard


Molte e subdole sono le armi ideologiche che lo Stato ha utilizzato attraverso i secoli. Un'arma eccellente è stata la tradizione. Più a lungo il dominio dello Stato è riuscito a conservarsi, più potente è quest'arma; perché in tal caso, la Dinastia X o Stato Y sembra portare il peso dei secoli di tradizione dietro di sé. [1] Il culto degli antenati, allora, diventa in modo ben poco sottile il culto degli antichi sovrani. Il più grande pericolo per lo Stato è la critica intellettuale indipendente; non c'è miglior modo per soffocare la critica che attaccare ogni voce isolata, chiunque sollevi nuovi dubbi, come un profano trasgressore della saggezza dei suoi antenati.

Un'altra potente forza ideologica sta nel deprecare l'individuo ed esaltare la collettività della società. Perché, dal momento che ogni dato governo implica l'accettazione della maggioranza, qualunque pericolo ideologico per tale governo può cominciare soltanto da uno o pochi individui che pensino indipendentemente. Una nuova idea, ancor più una nuova idea critica, bisogna che cominci come opinione di una piccola minoranza; quindi, lo Stato deve reciderla in bocciolo ridicolizzando ogni opinione che sfidi quelle della massa. “Ascoltate soltanto i vostri fratelli” o “adattatevi alla società” diventano così le armi ideologiche per lo schiacciamento del dissenso individuale. [2] Con tali misure, le masse non sapranno mai della non esistenza dei vestiti del loro Imperatore. [3]

Per lo Stato è importante, inoltre, far sembrare inevitabile il proprio dominio; se anche il suo regno risultasse sgradito, sarà quindi incontrato dalla rassegnazione passiva, come testimoniato dal familiare accoppiamento di “morte e tasse.” Un metodo è di promuovere il determinismo storiografico, in contrasto con la libertà individuale della volontà. Se la Dinastia di X ci governa, questo è perché le leggi inesorabili della storia (o la Volontà Divina, o l'Assoluto, o le Forze Produttive Materiali) hanno così decretato e niente che un qualsiasi debole individuo possa fare può cambiare questo decreto inevitabile.

Per lo Stato è inoltre importante inculcare nei suoi sudditi un'avversione per qualsiasi “teoria della cospirazione della storia; ” perché una ricerca delle “ cospirazioni” significa una ricerca dei motivi e un'attribuzione di responsabilità dei misfatti storici. Se, tuttavia, ogni tirannia imposta dallo Stato, o venalità, o guerra aggressiva, fosse causata non dai capi dello Stato ma da misteriose ed arcane “forze sociali,” o dalla condizione imperfetta del mondo o, se in qualche modo, tutti fossimo responsabili (“Siamo Tutti Assassini,” proclama uno slogan), non c'è ragione per il popolo di indignarsi o ribellarsi contro tali crimini.

Ancora, un attacco alle “teorie della cospirazione” significa che i sudditi diventeranno più ingenui nel credere alle ragioni del “benessere generale” che sono sempre portate avanti dallo Stato prima di dedicarsi a qualcuna delle sue azioni despotiche. Una “teoria della cospirazione” può scompaginare il sistema inducendo il pubblico a dubitare della propaganda ideologica dello Stato.
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Note

[1] De Jouvenel, Del potere:

La ragione essenziale per l'obbedienza è che si è trasformata in in un'abitudine della specie. . . . Il potere è per noi un fatto di natura. Dall'inizio della storia registrata ha presieduto sempre i destini umani. . . . le autorità che hanno governato [società] nei periodi precedenti non sono scomparse senza lasciare in eredità ai loro successori il loro privilegio né senza lasciare nelle menti degli uomini impronte che sono cumulative nel loro effetto. La successione dei governi che, nel corso dei secoli, regolano la stessa società, può essere osservata come un governo di fondo che evolve continuamente.

[2] Su questo uso della religione in China, vedi Norman Jacobs, passim.

[3] H.L. Mencken, A Mencken Chrestomathy (New York: Knopf, 1949), p. 145:

Tutto ciò che [il governo] può vedere in un'idea originale è un potenziale cambiamento e quindi un'invasione delle proprie prerogative. L'uomo più pericoloso, per ogni governo, è l'uomo che può pensare per sé, senza riguardo per le superstizioni ed i tabù prevalenti. Giunge quasi inevitabilmente alla conclusione che il governo sotto cui vive è disonesto, insano ed intollerabile, e così, se è un romantico, prova a cambiarlo. Ed anche se non è romantico personalmente è molto suscettibile di propagare il malcontento tra coloro che lo sono.

2 comments:

  1. Riusciremo mai ad uscire da questo Matrix? In base alle risposte che mi danno gli amici,i parenti e chiunque quando parlo in un certo modo del potere che ci governa e della truffa della democrazia,direi che i nostri educatori hanno fatto bene il loro dovere;senti risposte incredibili,gente che si arrampica sugli specchi pur di difendere lo stato,come se gli stessi dicendo che la mamma e' una prostituta e il padre un assassino,qualcosa del genere.

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  2. Cospirazionisti?

    Diciamo che siamo soltanto un pò curiosi.

    Che non ci fidiamo di quello che dice il primo che passa, tantomeno di quello che dice la televisione.

    Che non diamo niente per scontato e ci interessa capire le cose.

    Che ci informiamo anzichè farci informare.

    Usiamo la testa, insomma.

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