Sulla scia del post dedicato a Berneri, riporto l'inizio di un bellissimo pezzo di Karl Hess, la cui traduzione integrale potete trovare sul neonato ma molto promettente blog Liberteo.
Anche per Hesse l'ideale anarchico coincide con la liberazione dell'uomo dalla coercizione e dall'imposizione, con la coscienza della sua capacità di organizzarsi senza necessariamente ledere il diritto altrui a farlo in maniera diversa. Tutto il resto, tutto ciò che ricade nel mondo del “come,” attiene alla sfera delle preferenze individuali, ed è per questo secondario rispetto all'urgenza di spezzare le catene che ci imprigionano tutti.
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Di Karl Hesse
C’è solo un tipo di anarchico. Non due. Solo uno. Un anarchico, di quell’unico genere, è definito dalla letteratura e dalla lunga tradizione della posizione stessa, ed è un individuo che si oppone all’autorità imposta attraverso il potere gerarchico dello stato. L’unico ampliamento a questa definizione che mi sembri ragionevole è dire che un anarchico si sollevi contro ogni autorità imposta. Un anarchico è un volontarista.
Ora, oltre a questo, gli anarchici sono persone e, come tali, contengono le mille sfaccettature della personalità umana. Alcuni anarchici marciano, volontariamente, sotto la croce di Cristo. Alcuni si affollano, volontariamente, intorno ad altre figure che amano e che sono fonte di ispirazione. Alcuni vogliono fondare delle cooperative industriali volontarie. Alcuni cercano di stabilire volontariamente la produzione agricola all’interno di kibbutz. Alcuni vogliono, volontariamente, estraniarsi da tutto, compresi tutti i loro rapporti con altre persone; gli eremiti. Alcuni anarchici hanno deciso, volontariamente, di accettare solo oro come pagamento, di non cooperare mai, e di far ruotare i propri capi. Alcuni anarchici, volontariamente, adorano il sole e la sua energia, costruiscono cupole, mangiano solo vegetali e suonano il salterio. Alcuni anarchici adorano il potere degli algoritmi, giocano a giochi strani e si infiltrano in strani templi. Alcuni anarchici vedono solo le stelle. Alcuni anarchici vedono solo il fango.
Spuntano da un solo seme, non importa come fioriscano le loro idee. Il seme è la libertà. E questo è tutto. Non è un seme socialista. Non è un seme capitalista. Non è un seme mistico. Non è un seme determinista. E’ semplicemente una dichiarazione. Noi possiamo essere liberi. Quello che viene dopo sono tutte scelte e probabilità.
Anche per Hesse l'ideale anarchico coincide con la liberazione dell'uomo dalla coercizione e dall'imposizione, con la coscienza della sua capacità di organizzarsi senza necessariamente ledere il diritto altrui a farlo in maniera diversa. Tutto il resto, tutto ciò che ricade nel mondo del “come,” attiene alla sfera delle preferenze individuali, ed è per questo secondario rispetto all'urgenza di spezzare le catene che ci imprigionano tutti.
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Di Karl Hesse
C’è solo un tipo di anarchico. Non due. Solo uno. Un anarchico, di quell’unico genere, è definito dalla letteratura e dalla lunga tradizione della posizione stessa, ed è un individuo che si oppone all’autorità imposta attraverso il potere gerarchico dello stato. L’unico ampliamento a questa definizione che mi sembri ragionevole è dire che un anarchico si sollevi contro ogni autorità imposta. Un anarchico è un volontarista.
Ora, oltre a questo, gli anarchici sono persone e, come tali, contengono le mille sfaccettature della personalità umana. Alcuni anarchici marciano, volontariamente, sotto la croce di Cristo. Alcuni si affollano, volontariamente, intorno ad altre figure che amano e che sono fonte di ispirazione. Alcuni vogliono fondare delle cooperative industriali volontarie. Alcuni cercano di stabilire volontariamente la produzione agricola all’interno di kibbutz. Alcuni vogliono, volontariamente, estraniarsi da tutto, compresi tutti i loro rapporti con altre persone; gli eremiti. Alcuni anarchici hanno deciso, volontariamente, di accettare solo oro come pagamento, di non cooperare mai, e di far ruotare i propri capi. Alcuni anarchici, volontariamente, adorano il sole e la sua energia, costruiscono cupole, mangiano solo vegetali e suonano il salterio. Alcuni anarchici adorano il potere degli algoritmi, giocano a giochi strani e si infiltrano in strani templi. Alcuni anarchici vedono solo le stelle. Alcuni anarchici vedono solo il fango.
Spuntano da un solo seme, non importa come fioriscano le loro idee. Il seme è la libertà. E questo è tutto. Non è un seme socialista. Non è un seme capitalista. Non è un seme mistico. Non è un seme determinista. E’ semplicemente una dichiarazione. Noi possiamo essere liberi. Quello che viene dopo sono tutte scelte e probabilità.
si bellissimo articolo, anche io alcuni giorni fà ho pubblicato questo scritto sul mio blog
ReplyDelete[l'anarchico è]un individuo che si oppone all’autorità imposta attraverso il potere gerarchico dello stato
ReplyDeleteEcco, io direi che qui c'è tutto.
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ReplyDeleteOrso von Hobantal ritengo che come sintesi sintetica vadi molto più che bene....
ReplyDeleteOrso, che fai, ti censuri da solo?:-)
ReplyDelete(Bello rileggerti da queste parti)
questo è il bello di noi libertari siamo liberi di autocensurarci se lo vogliamo.......
ReplyDeleteDifficile aggiungere altro.
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