Sunday, April 6, 2008

Laputa Gossip

La primavera è notoriamente periodo di turbolenze nel tessuto interdimensionale, e anche il trasmettitore del nostro inviato da Laputa ne ha fatto le spese. Comunque, anche se con lieve ritardo, il dispaccio telepatico è arrivato anche questa settimana, e frivolo e piccante al punto giusto ci trasporta in un viaggio tra isole immaginarie e donzelle reali: che non si dica che il Gongoro si fa mancare la sua razione di gossip!

Insomma, una stimolante lettura per una domenica primaverile che mi auguro possa essere per tutti foriera di nuove, travolgenti passioni.
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Di Giovanni Pesce


Con l’arrivo della primavera magnetica qui a Laputa, specialmente la sera nei bar dell’angiporto, spuntano dei capannelli dove si “ciacola” dei fatti privati dei Vip locali; l’altra sera i compagni di bicchiere mi hanno fatto notare è che gli scienziati e matematici locali invece di sguazzare e godersi la vita, pensano ai soldi e al potere.

Unica eccezione a quel stile di vita è il nostro cittadino onorario Jonathan Swift, che invece del potere preferiva le grazie di Catherine Barton, nipote di Sir Isaac Newton, famoso osservatore di mele cadenti del Lincolnshire.

Invece il passatempo preferito di Sir Isaac era il tristissimo social climbing; persino Voltaire notò questo hobby ed arrivò a scrivere a chiare lettere che la promozione di Isaac Newton a Master of The Mint (Direttore della Zecca) fosse da imputare più alle capacità di Catherine che ai meriti dello scienziato stesso.

Catherine, da parte sua, ufficialmente sposò John Decuitt, ma, come nelle migliori tradizioni, aveva altri amanti tra i quali il potente Charles Montagu Lord di Halifax, creatore del debito pubblico e della Bank of England.

A Decuitt, la cosa non dispiacque molto; infatti a lui resto l’eredità del posto di Direttore della Zecca, titolo abbastanza ambito; si pensi che ad Edmund Halley (quello delle comete) fu assegnato solo il posto di vice-direttore della zecca locale di Chester.

Siamo quindi in un ambientino particolare: la culla del “signoraggio” moderno con la creazione della Banca centrale, monopolista della produzione di monete.

Newton pensava a Cartesio, Galileo, Copernico e Keplero e nel frattempo litigava con Leibniz, senza pensare ad altro; in pratica una vita molto “casta”, senza presenze femminili, improntata alla teorizzazione del Gold Standard, più o meno l'antesignano di Maynard Keynes.
Swift, invece, dopo la cotta per Catherine, frequentò Delarivier Manley, pamphlettista della swinging London di allora.

Questa scrittrice londinese aveva creato in una sua opera il personaggio di Bartica, basato sullo stile di vita di Catherine e così alla ragazzotta nipote di sir Isaac fu riservato l’appellativo di “charming Bartica”.

Molti episodi dei pamphlet della Manley erano ambientati in isole particolari e questo suo modo di raccontare ha influenzato il nostro primo cittadino Jonathan Swift nello scegliere per i suoi racconti alcune isole dal nome fantasioso.

L’idea di più divertenti passatempi era correlata a vizi imputati dagli spagnoli che in quegli anni si erano spinti fino nelle Fiandre (Flanders, Spanish Netherlands); l’influenza spagnola era tale che Daniel Defoe utilizzò, per la ragazzotta del suo romanzo, il nome di Molly Flanders.

E sempre nelle Fiandre spagnole il cattolico Guy Fakwes aveva preparato il gunpowder plot…

Ci dobbiamo meravigliare per la scelta di questo grazioso nome come identificativo della nostra città di Laputa?

Nel fantasioso pessimismo di Swift, resta almeno lo spazio per un po’ di tempo da trascorrere con qualche puta; almeno qualcosa di piacevole e divertente resta; esattamente come viene presentato nel comportamento del gen. Turdigson che smette di preoccuparsi ed incomincia ad amare la bomba nel momento in cui viene a conoscere il progetto di distruzione totale del mondo abitato...

A Roma questo atteggiamento di allegro pessimismo si intitola “ariconsolamose con l’aglietto”; atteggiamento poco costruttivo dal punto di vista sociale ma almeno non genera quell’angoscia individuale percettibile nel 1984 di Orwell.

Per la serata si consiglia un vino da meditazione: il Cannellino, dal vago sapore di canna.

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