The environmentalist fear mongers are gearing up for a new propaganda blitz, based on an alleged connection between the two recent major hurricanes and alleged global warming. They apparently believe that modern education and cultural reconditioning have been at work long enough for most Americans by now to have adopted the mentality of primitive tribal villagers, who can be frightened into sacrificing their sheep and goats (substitute SUVs and air conditioners) to avoid the wrath of nature.
(George Reisman)
Ma un nuovo studio sul clima, pubblicato nel numero di dicembre dell'International Journal of Climatology della Royal Meteorological Society, contraddice le conclusioni dell'Intergovernmental Panel on Climate Change: secondo questo studio il cambiamento climatico non è il risultato delle attività umane ma un evento indipendente ed inevitabile. Uno degli autori, S. Fred Singer, ha detto:
L'attuale tendenza al riscaldamento, semplicemente, fa parte di un ciclo naturale di riscaldamento e raffreddamento del clima che è stato osservato nei nuclei del ghiaccio, nei sedimenti marini, nelle stalagmiti, ecc. ed è stato pubblicato in centinaia di documenti in pubblicazioni peer-reviewed. Il meccanismo che produce tali cambiamenti ciclici del clima è ancora in discussione; mamolto probabilmente questi ultimi sono causati da variazioni nel vento solare e nei campi magnetici associati che interessano il continuo flusso di raggi cosmici nell'atmosfera terrestre. A loro volta, tali raggi cosmici si pensa influenzino la nuvolosità e quindi controllino la quantità di luce solare che raggiunge la superficie così come il clima della terra. La nostra ricerca dimostra che il continuo aumento di CO2 atmosferico ha soltanto un'influenza secondaria sul cambiamento climatico. Dobbiamo concludere, quindi, che i tentativi di controllare le emissioni di CO2 sono inefficaci e superflui – anche se molto costosi.Gli altri autori dello studio sono il prof. David H. Douglass (Univ. of Rochester), il prof. John R. Christy (Univ. of Alabama) e Benjamin D. Pearson (assistente).
Niente di nuovo, soprattutto ricordando che di scettici se ne trovano addirittura tra gli scienziati che l'ONU inserisce tra i promotori dell'Intergovernmental Panel. Richard Lindzen, professore di Meteorologia al MIT ha confessato: “la verità è che neanche chiedono il nostro parere.” Semplicemente un'altra conferma che quello che interessa davvero non è il cambiamento del clima, ma la possibilità di imporre una tassa globale, primo decisivo passo per arrivare all'anelato governo mondiale.
Sarebbe forse più utile e logico cominciare ad organizzarsi per affrontare al meglio una realtà in cui il clima non sarà più quello che conosciamo, invece di illudere il mondo della possibilità di fermare il processo andando in bicicletta. Ma se lo scopo di un governo è la spoliazione del territorio su cui espande il proprio dominio, quale potrebbe mai essere lo scopo di un “pannello intergovernativo” mondiale?
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