Friday, October 5, 2007

Democrazia e legittimità

Ricevo e pubblico volentieri questa riflessione di un lettore, in linea con il pensiero del gongoro. Per molti dei frequentatori di questo sito non si tratta di idee nuove ma mi pare un buon sunto sui problemi a mio avviso insolubili del sistema democratico, e sui molteplici danni che causano nella società.

Ne approfitto per segnalare questo sito, da cui ho tratto l'immagine a fianco, da visitare per chi volesse rendersi conto con che squallido livello di propaganda è stata inculcata negli italiani la convinzione della bontà del sistema democratico, e dunque qual era – ed è – la considerazione dgli uomini politici per la coscienza civile del popolo.

“Valori democratici,” eh? Andate a farvi fottere.

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Di Luigi Ghezio


Si sente spesso dire che la democrazia è "il migliore dei governi possibili", ma la domanda è fuorviante perchè si da per scontato che un governo centrale debba esistere.

La democrazia stessa affonda la sua legittimazione nell'esproprio forzato, nel furto e nella truffa. Inoltre crea volontariamente ingiustizie sociali ed impossibilità di competere ad armi pari sul cosiddetto "libero mercato".

Vediamo perchè.

L'esproprio forzato (irpef, irpeg, irap, ora ire ed ires) viene utilizzato costantemente ed uniformemente nei confronti di tutti i cittadini con il meccanismo chiamato "imposte dirette". Ogni guadagno percepito infatti è tassato, e quindi una sua parte viene espropriata al legittimo proprietario, colui che ha lavorato per ottenerlo. Se una persona cerca di sfuggire all'esproprio per procedere vengono utilizzati i corpi armati statali.

Il furto (Iva, imposta di registro, imposte ipotecarie e catastali, imposte di bollo ed accise) è applicato ai cittadini in modo indiretto attraverso una maggiorazione artificiale dei prezzi di ogni genere di bene: dai generi di prima necessità come gli alimenti (dove il furto è in proporzione minore), agli altri comunque fondamentali come la produzione dell'energia (es: carburanti).

La truffa è applicata forzando il cittadino ad utilizzare una moneta "finta", e cioè creata dal nulla, intrinsecamente senza valore rompendo quindi la sua naturale funzione di merce. L'utilizzo di "fiat money", cioè di valute come l'Euro imposte attraverso il corso forzoso, danno la possibilità di controllare artificialmente l'inflazione e quindi di diminuire il potere d'acquisto della moneta. Questo svantaggia la classe della popolazione più debole e cioè quella che lavora con reddito fisso e che vede diminuire il suo potere di acquisto con una forte difficoltà ad aumentare proporzionalmente il suo salario.
La possibilità di creare "credito facile" inoltre avvantaggia i guadagni finanziari (cioè le persone che hanno rese economiche dal mero investimento di danaro) a discapito di tutti quelli che devono invece lavorare per guadagnare e che sono ovviamente la maggior parte della
popolazione.

Le ingiustizie sociali vengono realizzate costruendo artificialmente una casta di persone che gode di vantaggi e benefici altrimenti impossibili a realizzarsi.
Tra questi possiamo includere i politici, gli impiegati statali che percepiscono stipendio indipendetemente dalla loro resa produttiva, e determinate categorie protette di lavoratori come ad esempio i notai a cui tutti dobbiamo ricorrere per legge.

La concorrenza reale, intesa come quella condizione in cui più imprese competono sul medesimo mercato e che in ultima analisi migliora il rapporto costo/beneficio per l'acquirente, è impedita attraverso tutta una serie di normative e regole.

Alcune regole alzano arbitrariamente le barriere di ingresso ad un certo mercato attraverso la necessità di licenze (ad esempio in settori strategici come le telecomunicazioni), e quindi di fatto permettono che gli unici attori siano un numero estremamente ristretto di grosse
aziende che non hanno difficoltà a creare cartelli per mantenere artificialmente alto il prezzo di beni e servizi offerti.

Altre regole limitano artificialmente il numero di esercizi (es. notai, medici, avvocati, etc) sia la loro località e modalità di funzionamento (numero di negozi per zona, orari lavorativi, periodi possibili per i saldi, etc).

Ma le regole più subdole sono le restrizioni a particolari settori merceologici come droga ed armi. Con la favoletta che viene fatto "per il nostro bene", su tali beni vengono applicate fortissime restrizioni o completi divieti di produzione e commercio.

Quello che però nella realtà accade, e che tutti i giorni possiamo verificare con i nostri occhi, è che, nonostante tali regole e limitazioni, i tantissimi acquirenti non hanno difficoltà a trovare in vendita ogni genere di droga, così come i criminali non hanno nessuna difficoltà (se non economica) a procurarsi le armi da utilizzare per compiere poi operazioni illecite.

L'unica differenza che si ottiene è che il prezzo al quale si acquistano questi beni "protetti" è molto, molto superiore a quello che si avrebbe sul libero mercato.

Sebbene a prima vista questo possa sembrare un fatto positivo (di fatto viene disincentivato l'acquisto di tali beni) quello che nella realtà si ottiene è la costruzione di fortissime e potentissime organizzazioni criminali che traggono la loro forza proprio dall'operare in mercati fortemente protetti e quindi dove il guadagno è incredibilmente alto rispetto all'investimento. Per fare un confronto, se un'attività commerciale "convenzionale" può rendere tra il 5 ed il 20% annuo, un'attività commerciale fuorilegge (ma pur sempre esercitabile) può rendere il 3000% settimanale.

Le conseguenze sono di diverso tipo e tutt'altro che trascurabili: da una parte si promuovono le attività fuorilegge (essendo di fatto estremamente più redditizie delle altre), dall'altra si permette che si formino attività criminali organizzate estremamente ricche. (Per inciso, la promozione di attività fuorilegge viene incentivata attraverso normative ad hoc come l'indulto ed ogni genere di condono, il più famoso dei quali è stato il "tombale").

Proprio grazie alla ricchezza acquisita sui mercati protetti, tali organizzazioni criminali hanno la possibilità di corrompere attività governative (le cui decisioni quindi influenzano tutti) ed intervenire nel mercato "regolare" ma con concorrenza sleale perchè hanno condizioni
di vantaggio rispetto agli altri attori: si pensi alla necessità di riciclare denaro sporco attraverso attività commerciali pesantemente in perdita.

Facciamo quindi un esempio di cosa accade con i soldi di una parte delle tasse che paga un ipotetico signor Rossi, e supponiamo anche per assurdo pure che lo stato non abbia funzionari corrotti. Questi soldi vengono utilizzati per pagare e gestire forze di polizia che tra le altre cose controllano il mercato degli stupefacenti. Meglio funziona tale controllo più alto sarà il prezzo che il figlio del sig. Rossi, ad esempio consumatore di Extasy in discoteca, pagherà la pillola
sul mercato nero.
Il doppio risultato ottenuto è quello di spendere di più soldi (in tasse e merci) e contemporaneamente rendere ancora più potente, grazie al maggior guadagno, il gruppo criminale che gestisce tala attività.

Se poi vogliamo introdurre la possibilità che funzionari chiave nella struttura di comando statale siano corrompibili, allora avremmo che l'attività criminale avrà tutti i mezzi (economici) per corrompere tali persone e fare quindi in modo di:

- inasprire le leggi che impediscono il commercio degli stupefacenti in modo da tenere il più alto possibile il loro prezzo sul mercato nero

- far avere un "trattamento speciale" per gli affiliati all'organizzazione che malauguratamente venissero colti dalle maglie della "giustizia", ed essere invece più determinati con le organizzazioni concorrenti

Con tutte le ovvie conseguenze del caso.

Alcune di queste conseguenze potrebbero ad esempio essere di cercare di incrementare il proprio business creando nuovi mercati protetti vietando ad esempio il commercio delle cosiddette "droghe leggere", meno pericolose di altre merci del tutto legali come gli alcolici (qualcuno mi dice che questo sia già avvenuto... oops).

Può la democrazia, una struttura costruita in questo modo, ergersi a modello per tutte le persone che ne fanno parte e pure definirsi un traguardo da raggiungere?

Ovviamente no, ed infatti se ne vedono i risultati tutti i giorni.

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